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Autore: Akane_Tendo    02/03/2019    5 recensioni
Ranma viene mandato per la prima volta a svegliare Akane, ma al suo arrivo qualcosa lo sconvolge profondamente.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, ranma/akane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ogni tanto torno con una one-shot sempre dedicata alla mia coppia preferita, spero che vi piaccia anche se questa è un po' più introspettiva del solito per quanto mi riguarda.


“Ranma posso chiederti di andare a chiamare Akane, credevo fosse già pronta, ma non è ancora scesa, credo si sia riaddormentata” “Certo, va bene Kasumi” annuì Ranma appena entrato in cucina per curiosare su cosa ci fosse per colazione.
Salì le scale ancora addormentato, in genere era il contrario, Akane lo svegliava ogni mattina con i suoi modi bruschi, quindi adesso toccava a lui prendersi gioco di lei. Arrivò davanti la porta e bussò “ehi Akane sveglia, la colazione è pronta” non ebbe risposta. “Dai Akane, non costringermi ad entrare o altrimenti ti vedrei russare, cosa che di certo non aiuta ad una ragazza priva di sex appeal come te” era certo che provocandola un po’ avrebbe ottenuto l'effetto desiderato, c’era un non so che nell'istinto di Akane che le faceva percepire anche a distanza di KM se lui la stava insultando. Ma a quanto pare era immersa in un sonno profondo, oppure Kasumi si era sbagliata e non era nemmeno in camera.
Bussò un’altra volta e si annunciò “beh io entro, quindi se sei svestita copriti, non ci tengo a vedere un maschiaccio nudo” così dicendo aprì lentamente la porta, la stanza era nella penombra, quindi Akane non si era effettivamente ancora svegliata, ma non era nel suo letto, la vide però a terra, svenuta, si lanciò subito vicino a lei “Ehi Akane, che ti succede, Akane!” era rossa in volto, scottava parecchio. La raccolse tra le braccia e l’adagiò nel suo letto, era così bollente, sicuramente aveva la febbre molto alta, a nulla servì continuare a chiamarla, Akane era priva di sensi. Corse alla porta e chiamò a voce alta Kasumi e sua madre. Furono presto tutti in camera, Akane non era un tipo da lasciarsi abbattere da un malore, era sempre stata reattiva e non si ricordava di averla mai vista a letto per la febbre, anzi.
“Tranquillo papà è solo una febbre alta, adesso l’aiutiamo a farla scendere con un po’ di ghiaccio e se non dovesse bastare avvisiamo il dottor Tofu” cercò inutilmente Nabiki di tranquillizzare il padre, il quale come al suo solito era entrato in panico.
La madre e Kasumi sapevano come muoversi, avevano subito provveduto ad arieggiare la stanza, cambiarla con abiti e lenzuola fresche, per poi metterle una borsa di ghiaccio sulla fronte e le pezze umide ai polsi. “Povera piccola, chissà da quanti giorni covava quest’influenza senza farne parola” asserì Nodoka con aria preoccupata “La solita testarda…” mormorò Ranma che era rimasto per tutto il tempo in un angolo a fissare la fidanzata.

Per lui era una sofferenza vederla così priva di sensi, “l’importante è che respiri” continuava a ripetersi, “non è come sul monte Hooh” pensava e si pentiva di avere quel tipo di pensieri. Solo una persona malsana poteva associare quello che avevano vissuto ad una semplice influenza, però Akane era stesa senza sensi e lui non riusciva a non guardarla respirare.
Il dottor Tofu passò nel pomeriggio, Akane era stabile, ci sarebbero voluti un paio di giorni almeno perché si riprendesse alla perfezione e se dormiva era semplicemente perché il corpo era stanco, una reazione normale. Ranma aveva grande stima del dottor Tofu e le sue parole lo sollevarono, ma non sarebbe stato soddisfatto fino a quando Akane non avrebbe aperto gli occhi e l’avrebbe insultato, perciò decise che non si sarebbe mosso da li, nonostante l’insistenza della madre per farlo scendere a mangiare e le frecciatine di Nabiki sul fatto che non sapeva se si sarebbe potuta fidare a lasciarlo solo con Akane priva di sensi per tutta la notte.

Fu proprio durante la notte, quando Kasumi e Nodoka furono passate per un ultimo controllo che Ranma decise di avvicinarsi al letto. Akane era cresciuta da quando si erano conosciuti, ma nonostante questo, nonostante vedesse la donna che ormai era diventata sotto i suoi occhi, lui la trovava così piccola e carina vedendola tra le coperte, con il volto arrossato e la pezza d’acqua sulla fronte. Decise che era il momento di cambiarle la benda visto che quella che le aveva messo Kasumi prima era ormai asciutta, toccarla senza essere aggredito era una cosa che succedeva di rado, quando non si sentiva minacciata o presa in giro da lui, che con lei non sapeva proprio come comportarsi. Abbassare le difese era difficile da parte di entrambi, ma quando succedeva erano i momenti più belli del loro stare insieme. “Ehy Akane, non fare scherzi eh…” sussurrò guardandola mentre era illuminata solo dalla luce della luna .
“Ranma…” pronunciò a bassa voce la ragazza e sorrise come divertita, ma non aveva aperto gli occhi, probabilmente nel suo sogno si era reso di nuovo ridicolo, ma sentire il suo nome pronunciato in quella maniera lo imbarazzò e lo fece arrossire. “Sarebbe tutto più semplice se tu fossi più carina con me” le disse di getto, lo diceva spesso, ma sarebbe poi realmente cambiato qualcosa?

 Akane le piaceva proprio perché non era come le altre, con lui era sempre manesca, ma allo stesso tempo gelosa, lo supportava sempre nei suoi allenamenti e quando voleva sapeva essere dolce, il che lo destabilizzava sempre. Se Akane fosse sempre stata dolce avrebbe passato tutto il tempo in costante imbarazzo o sarebbe riuscito a rilassarsi, a confessare quello che in realtà prova, quello che ha sempre cercato di dirle ma non era mai riuscito?  Le cambiò nuovamente la pezza, la febbre era così alta che si asciugavano nel giro di poco. Questa volta Akane ebbe un sussultò, evidentemente l’acqua ora era troppo fredda e sembrò quasi soffrire al contatto. “Dai Akane è solo un po’ di fresco, ti aiuta, non essere testarda” di tutta risposta ebbe un pugno in faccia, un pugno debole che lo sfiorò appena, quasi come una carezza. “Sei proprio la solita e io che mi preoccupo tanto per te” le prese la mano per rimetterla tra le coperte ma lei la strinse con quel poco di forza di cui era capace.
Akane lo stava ascoltando e non voleva essere lasciata sola, non voleva che lui la lasciasse sola “Ok, va bene. Ma non credere che mi piaccia tenere la mano ad un maschiaccio privo di sex appeal come te” cercò di ironizzare aspettando la sua risposta. Akane scostò la mano e mutò l’espressione da prima serena in una contrita, quasi dolorante  “Stupida… sto solo scherzando” disse velocemente lui riprendendo la mano di lei “possibile che non lo capisci…”  rimase in silenzio per evitare di dire qualcosa che avrebbe potuto peggiorare la situazione.

Chissà cosa pensava Akane, se aveva mai pensato al loro matrimonio, al fatto di dover avere un erede, di diventare genitori, sarebbe stato diverso il loro rapporto, magari sarebbero diventati come tutte le coppie sdolcinate che si affibbiano nomignoli, anche Ryoga  aveva fantasticato su una volta, per lui invece quelle cose erano così assurde, assolutamente non adatte ad un vero uomo, ma chissà Akane, chissà se le avrebbe fatto piacere.
Cercò di dimenticare quei discorsi così inutili, non sapeva nemmeno se ci sarebbero arrivati al matrimonio di quel passo. Non riusciva a dirle che l’amava figurarsi se sarebbe riuscito ad avere un figlio. Al pensiero diventò violentemente rosso e si schiaffeggiò con la mano libera, ma cosa gli passava per la testa in quel momento, non era nemmeno riuscita a baciarla, ogni volta che ci provava qualcuno appariva ad interromperli, ecco magari un bacio avrebbe interrotto quell’incertezza tra di loro, magari avrebbe cambiato le cose e avrebbe fatto chiarezza sul loro rapporto. D'altronde lui di sua spontanea volontà aveva baciato solo lei, tutti gli altri erano stati baci rubati, per lui non valevano niente, certo che però se fosse successo il contrario e qualcuno avesse baciato Akane al suo posto sarebbe stato davvero difficile da digerire.
Senza nessun motivo preciso le punzecchiò la guancia con un indice “ehy adesso dormi ma domani ti svegli, intesi?” la ragazza sorrise ad occhi chiusi e l’immagine dello stesso sorriso quando era ancora disidratata gli si sovrappose davanti agli occhi. Scosse la testa, ormai è passato, questa è una banale influenza si ripeté come per essere sicuro di trovarsi ancora in camera di Akane.

“Non fare strani scherzi, se ti svegli ti darò una cosa… ecco si, quindi svegliati”  

I primi raggi nel sole illuminarono il letto dove Akane dormiva serena e dove anche Ranma alla fine si era addormentato, appoggiato al bordo, con una mano in quella di lei e l’altra sull’ultima pezza cambiata.
“Ehy Ranma” una voce sottile e flebile entrò nella sua testa “dai Ranma svegliati” la voce di Akane si faceva sempre più insistente, si sentì toccare il volto, le stava spostando i capelli, con lentezza, con dolcezza. Decise di aprire gli occhi e la vide, si era svegliata come promesso, era distesa per un lato, il volto era arrossato e gli occhi lucidi, segno che l’influenza non era comunque passata del tutto, ma sorrideva e di riflesso le sorrise anche lui. “Sei una dormigliona eh” aggiunse mentre addrizzò la testa rimanendo appoggiato sul letto, era tutto indolenzito per la posizione scomoda della notte, ma non ci fece caso “beh qualcuno mi ha chiesto di svegliarmi con tanta insistenza” sorrise e lui non poté fare a meno che arrossire “si beh… erano tutti molto preoccupati” disse insicuro e sfregandosi la testa con la mano “davvero? Ma solo uno di loro mi ha chiesto di svegliarmi in cambio di qualcosa, o sbaglio?” “Non sbagli” deglutì “beh cosa volevi regalarmi?” “Ehm non è una cosa che voglio regalarti, ecco io… puoi chiudere gli occhi?” disse cercando di non alzare lo sguardo verso di lei altrimenti non sarebbe riuscito ad andare avanti, lei ubbidì.
Akane era li con gli occhi chiusi e il volto arrossato, sapeva cosa sarebbe accaduto e non lo stava respingendo, quindi respirò profondamente, era più difficile che preparasi ad un combattimento, poi decise che era giunto il momento, non voleva più sentirsi come la sera precedente.
Si avvicinò ad Akane, il suo odore lo tranquillizzava, accarezzandole una guancia si fece coraggio ed unì le sue labbra con quelle di lei, dopo quello che gli sembrò un’eternità decise di separarsi senza allontanarsi, aprì gli occhi e si ritrovò quelli di lei a guardarlo intensamente, entrambi rossi in volto, era successo. Le cose tra di loro sarebbero potute andare meglio poco alla volta, per arrivare pronti al matrimonio.

“Adesso basta” intervenne aprendo la porta Nabiki “le farai salire la febbre ancora di più”
Imbarazzati si allontanarono velocemente uno dall’altra, giusto un attimo prima che la stanza fosse invasa da tutti i Tendo al completo.
  
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