02/03/2019
1 recensioniPULSE
m o v i n g a l o n g t o t h e p u l s e o f a h e a r t b e a t
QUELLA mattina Kyouka aveva dato il cinque a suo padre e lasciato che la madre le baciasse la fronte prima di uscire di casa, e come per magia era bastato tanto per alleviare la pressione che sentiva gravarle sulle spalle.
Non era mai stata una persona particolarmente ansiosa, spesso anzi guardava con perplessità chi lasciava che la paura di sbagliare prendesse il sopravvento su tutto il resto senza credere di poter dare del proprio meglio e cavarsela, ma era dell'esame di ammissione alla Yuuei che si stava parlando e Kyouka... Kyouka aveva paura. Come chiunque altro lì presente, del resto; non credeva che fosse umanamente possibile il contrario e questo, paradossalmente, le infondeva una gran sicurezza.
Aveva tenuto le mani in tasca in modo da evitare di rigirarsi i suoi earphone jack tra le dita: non era intenzionata a cedere troppo all'ansia del momento e le sue orecchie - con le rispettive appendici - le servivano libere per ascoltare le istruzioni impartite da Present Mic circa la prova pratica. I loro obiettivi in quel frangente erano dei robot, ciascuno con in allegato punti abbattimento-cattivi o salvataggio-ostaggi: abbatterne e intascare il miglior punteggio possibile nella prova pratica entro lo scadere del tempo.
"Afferrato!" pensò, stringendo forte i pugni e prendendo un respiro profondo mentre il campo di battaglia attorno a lei e gli altri prendeva gradualmente e irrevocabilmente vita.
Kyouka incrociò per caso lo sguardo di un'altra ragazza dai capelli scuri, e fu allora che percepì l'atmosfera venire impregnata di adrenalina.
Portandosi due dita al polso sinistro, sentì chiaramente il suo battito cardiaco tamburellare con la forza di dieci percussioni, cosa che la fece sorridere tra sé e sé perché era perfetto - era lì che stava la sua forza.
Con questo pensiero ben fisso in mente, scattò in avanti. Il vantaggio di avere dei robot come avversari, avrebbe realizzato di lì a poco, era che dovevano per forza avere una qualche apertura a cui potersi letteralmente attaccare; se l'avesse trovata avrebbe potuto usare la sua Unicità per metterli al tappeto e prendersi quei punti.
E fu difficilissimo, perché Earphone Jack non le conferiva una mobilità o una forza fisica sovrumane, ma Kyouka non aveva mai preteso di percorrere una strada in discesa, di non uscirne stremata; voleva diventare un eroe pronto a portare del bene agli altri mettendo il proprio cuore in gioco, facendo sentire la voce delle sue emozioni nella loro forma più grezza, potente e ridondante. Lo voleva davvero.
Non era mai stata una persona particolarmente ansiosa, spesso anzi guardava con perplessità chi lasciava che la paura di sbagliare prendesse il sopravvento su tutto il resto senza credere di poter dare del proprio meglio e cavarsela, ma era dell'esame di ammissione alla Yuuei che si stava parlando e Kyouka... Kyouka aveva paura. Come chiunque altro lì presente, del resto; non credeva che fosse umanamente possibile il contrario e questo, paradossalmente, le infondeva una gran sicurezza.
Aveva tenuto le mani in tasca in modo da evitare di rigirarsi i suoi earphone jack tra le dita: non era intenzionata a cedere troppo all'ansia del momento e le sue orecchie - con le rispettive appendici - le servivano libere per ascoltare le istruzioni impartite da Present Mic circa la prova pratica. I loro obiettivi in quel frangente erano dei robot, ciascuno con in allegato punti abbattimento-cattivi o salvataggio-ostaggi: abbatterne e intascare il miglior punteggio possibile nella prova pratica entro lo scadere del tempo.
"Afferrato!" pensò, stringendo forte i pugni e prendendo un respiro profondo mentre il campo di battaglia attorno a lei e gli altri prendeva gradualmente e irrevocabilmente vita.
Kyouka incrociò per caso lo sguardo di un'altra ragazza dai capelli scuri, e fu allora che percepì l'atmosfera venire impregnata di adrenalina.
Portandosi due dita al polso sinistro, sentì chiaramente il suo battito cardiaco tamburellare con la forza di dieci percussioni, cosa che la fece sorridere tra sé e sé perché era perfetto - era lì che stava la sua forza.
Con questo pensiero ben fisso in mente, scattò in avanti. Il vantaggio di avere dei robot come avversari, avrebbe realizzato di lì a poco, era che dovevano per forza avere una qualche apertura a cui potersi letteralmente attaccare; se l'avesse trovata avrebbe potuto usare la sua Unicità per metterli al tappeto e prendersi quei punti.
E fu difficilissimo, perché Earphone Jack non le conferiva una mobilità o una forza fisica sovrumane, ma Kyouka non aveva mai preteso di percorrere una strada in discesa, di non uscirne stremata; voleva diventare un eroe pronto a portare del bene agli altri mettendo il proprio cuore in gioco, facendo sentire la voce delle sue emozioni nella loro forma più grezza, potente e ridondante. Lo voleva davvero.
NDA: Ho scritto questa flash come role di prova per un GdR basato per l'appunto su My Hero Academia e mi dispiaceva lasciarla a prendere polvere nel PC lmao. Non ho altro da aggiungere se non che adoro questa piccola punk! <3