Scritto col prompt di S.S.D.V. per Il
giardino di Efp all’interno
de I prompt del lunedì:
- Coro di lacrime
Cap.12 Graikos
Graikos si avvicinò al
letto della madre, la donna aveva i
capelli arruffati ed ingrigiti, le lacrime le avevano fatto aderire
alcune
ciocche al viso.
Il bambino si arrampicò
sul letto e si stese accanto a lei,
abbracciandola, posandole il capo tra i seni.
Pandora socchiuse gli occhi, con un
mugolio, e si ridestò, tossendo
piano. Riconobbe il figlio alla luce tenue del sole che filtrava dalla
finestra
e gli accarezzò il capo.
Il loro riflesso veniva rimandato
deformato da uno specchio
di metallo nell’angolo della stanza.
Graikos batté le palpebre
e alzò il capo.
“Qualcosa non va,
madre?” domandò.
Pandora negò debolmente
con la testa.
< Così bello, come
suo padre, Zeus. Un piccolo Dio nella
mia dimora > pensò. Fece un sorriso tirato e gli
accarezzò la guancia rosea
e paffuta.
“Non quando ci sei tu
piccolo mio” sussurrò.
“Madre, cosa vi
rattrista?” l’interrogò il piccolo,
prendendo la mano di lei, ossuta e fredda, nelle proprie.
Pandora fece un sorriso tirator e
rispose: “Pensavo alle
brutture di questo mondo”.
< Causate dalla
curiosità di una donna peccaminosa. Se
non avessi frugato in quel vaso, esse non sarebbero uscite fuori. Ed
ora tu non
saresti a rischio, bimbo mio > pensò e le sue spalle
sottili rabbrividirono.
“Ci sono anche cose belle,
madre.
Ho trovato tanti fiori vicino
casa” rispose il bambino con
tono incoraggiante.
Pandora se lo strinse al petto e lo
cullò.
“Tu hai un animo
così nobile, mio piccolo guerriero. Sei un
artista coraggioso, riunisci in te ogni pregio. Mi rendi una madre
così fiera”
sussurrò.
Il bambino sbadigliò,
accoccolandosi contro di lei.
“Tu sei l’unica
cosa bella della mia vita, il contrario di
ogni mio torto” gemette la donna e le sfuggì un
singhiozzo.
“Vi renderò
orgogliosa, madre. Porterò la civiltà,
vedrete”
disse.
Pandora gli posò un bacio
sulla fronte, con le labbra
tremanti.
“Non ho dubbi, mio
tesoro” soffiò.
< Al coro delle mie lacrime,
il fato mi ha risposto,
donandomi in lui una nuova possibilità >
pensò.