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Autore: Shade Owl    03/03/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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- Nova, tutto a posto?- chiese Nightmare, mentre il mostro correva via, inseguito da Keith.
La Cercatrice annuì, stringendosi la mano sanguinante: le spine avevano perforato la pelle in numerosi punti, ma non sembrava grave. Subito, Rin le fu vicina, sollevandole la mano e prendendo nel contempo delle bende dalla borsa che portava al fianco.
- Vai, ci penso io a lei, tu aiuta Keith!- esclamò.
Nightmare annuì e si lanciò all’inseguimento, mentre il suono delle armi di Keith spezzava l’aria notturna, seguito poco dopo da alcune imprecazioni. Quando uscì dagli alberi vide il Kolak steso a terra, uno dei fucili abbandonato sul terreno e l’altro messo di traverso per bloccare il braccio a forma di lama del Relitto.
- Ehi!- gridò, sguainando i grandi falcioni - Non stai dimenticando qualcuno?-
Il demone alzò di scatto la testa priva di occhi, mentre Nightmare sollevava le armi e Keith, ora un po’ più libero, scansava bruscamente il braccio del nemico e lo afferrava per le spalle con entrambe le mani, bloccandolo.
Purtroppo non fu sufficiente a fermarlo e, alzando l’altro braccio, quello ancora normale, trasformò le dita in due identici tentacoli che si avvilupparono attorno alle mani di Nightmare, bloccando il suo attacco per poi sollevarlo sopra la sua testa e scaraventarlo via, proprio verso la tenda gialla della polizia, che crollò sotto il suo peso e lo avvolse in un caotico groviglio di tiranti, tela e tubi di metallo sottile.
Keith seguì la parabola del Comandante con apprensione, poi riportò lo sguardo sull’avversario che, ancora sopra di lui, cambiò di nuovo aspetto, stavolta al volto, sul quale si stava aprendo un taglio.
No, non un taglio: era una bocca, ampia e vorace, al cui interno Keith poté vedere numerose file di zanne affilate simili a coltelli.
- Ka…- grugnì lui.
Mentre scattava verso il suo collo, un suono melodioso e vivace giunse alle sue orecchie.

Qui il brano

Era un suono ritmato, proveniente da uno strumento musicale dalle note acute e penetranti; quasi contemporaneamente, come se stesse rispondendo agli accordi, l’erba si mosse in un fruscio rapido, allungandosi e avvolgendosi attorno alle spalle e al collo del Relitto, strattonandolo via da Keith, che rimase a terra con gli occhi sgranati, sorpreso e confuso.
Nightmare seguì il suono fino ad una figura non lontana da loro, che suonava quello che senz’ombra di dubbio era un violino dal quale proveniva un suono più potente e più chiaro di quanto fosse corretto aspettarsi da uno strumento scollegato da qualsiasi impianto di amplificazione.
A impugnarlo era una figura danzante, femminile, che riusciva a distinguere abbastanza bene malgrado il buio, grazie ai sistemi di visione notturna della corazza: era decisamente più bassa di lui, dai capelli rossi e un fisico minuto, probabilmente poco sopra la ventina. Teneva gli occhi chiusi, e sembrava come estranea al combattimento, malgrado lo stesse affrontando in prima persona. Si muoveva al ritmo della sua stessa musica, suonando e ballando contemporaneamente, e ad ogni nota succedeva qualcosa di diverso.
Dopo che il Relitto a cui stavano dando la caccia era stato preso, infatti, l’erba si era mossa di nuovo, avvolgendosi sul mostro in agitazione come a volerlo sommergere.
Purtroppo non aveva fatto pienamente i conti con la determinazione del mostro che, mutando per l’ennesima volta il proprio aspetto, fece comparire su tutto il suo corpo numerose protuberanze taglienti e affilate, con le quali ruppe i fili d’erba che lo trattenevano e cadde a terra. Dalle ferite sulla sua schiena (che già si stavano rimarginando a una velocità spettacolare) usciva ancora qualche goccia di sangue, ma non parve farci caso e, gorgogliando furioso, si lanciò verso la nuova avversaria, sollevando il braccio a forma di spada.
Quella, senza nemmeno guardarlo (ancora non aveva aperto gli occhi) evitò il suo attacco semplicemente facendo un passo laterale, apparentemente ignara del pericolo, e un secondo più tardi una nota particolarmente potente del brano sembrò letteralmente spazzare l’aria, provocando uno spostamento così brusco da respingerlo.
Il Relitto emise un verso di allarme mentre veniva sollevato da terra e poi ricadeva tre metri più in là, ruzzolando scompostamente e rialzandosi furioso. Nightmare spostò lo sguardo da lui alla violinista, vagamente colpito dalle sue capacità, e poi guardò Keith, ancora seduto a terra, a sua volta intento a fissare la scena.
- Tutto bene, ragazzo?- gli chiese, mentre lo scontro tra i due proseguiva.
- Eh?- fece il Kolak, riscuotendosi - Ah, sì… sì, sì, tutto a posto.- rispose, alzandosi e raccogliendo le armi cadute - Ma quella chi cavolo è? Credevo che qui non ci fosse nessuno del genere.-
- Sì, anche io.- rispose Nightmare, impugnando di nuovo un falcione - Ma penseremo a questo più tardi.-
Mosse qualche passo verso lo scontro in corso, anche se una nuova nota spazzò con ancora più potenza l’aria, respingendo un balzo letale del Relitto che, ancora a mezz’aria, fu letteralmente spazzato via e scaraventato contro l’albero più vicino, che si troncò di netto sotto la potenza della spinta.
Keith emise un fischio penetrante.
- Porca miseria!- esclamò - Propongo di stare lontani finché non finisce, che dici?-
Nightmare annuì lentamente: di certo, non era il caso di essere presi nel mezzo. Quella Nativa, chiunque fosse, era decisamente pericolosa.
Ad ogni modo, anche il Relitto sembrava pensarla in quel modo, perché dopo essersi rialzato mutò forma e assunse l’aspetto di un pipistrello albino.
Con un rapido frullo delle ali membranose, la creatura si levò in volo e scomparve rapidamente nel buio, sparendo nella notte.
- NO!- gridò Nightmare, furioso.
- Fermi!- lo richiamò una voce femminile.
Lui e Keith si bloccarono dov’erano, voltandosi verso la violinista che, senza abbassare il suo strumento, spostava lo sguardo da loro a Nova e Rin, ancora ferme al limitare degli alberi tra i quali avevano circondato il Relitto.
- E voi chi diavolo siete?- chiese, guardandoli con sospetto.
- Chi siamo noi? Chi sei tu, ragazzina!- sbottò Keith.
- Taci.- disse Nightmare, seccato, facendo un passo avanti.
Si avvicinò all’estranea, la quale lo tenne d’occhio senza abbassare la guardia, fermandosi a circa tre metri da lei. Alle sue spalle, Nightmare vide altre due persone, un’altra ragazza e un uomo, entrambi sopraggiunti probabilmente durante la confusione dello scontro in corso.
- Grazie per il tuo aiuto.- disse - Ma non possiamo fermarci. Dobbiamo inseguire di nuovo quell’essere, prima che ci sfugga.-
- Voi non andate da nessuna parte se prima non mi spiegate cos’era quella... cosa!- protestò lei, emettendo una nota minacciosa col violino, muovendo appena l’archetto - O vuoi che vaporizzi anche voi quattro?-
- Sì, provaci…-
- Keith!- sbottò Nightmare, alzando una mano.
Il Kolak distolse lo sguardo, scocciato, e non disse nient’altro. Riportò gli occhi sulla ragazza, studiandone la serietà, la fermezza, la rigidità della postura, mentre gli scanner interni della corazza la esaminavano: aveva il battito accelerato, le pupille dilatate, ma il respiro era relativamente controllato, compatibile con chi ha appena sostenuto uno sforzo fisico come, appunto, il ballo, e non con chi era in preda al terrore. Era spaventata, ma anche determinata e decisa. Non sapeva cosa aspettarsi da loro, né chi era amico e chi no. Non voleva nuocergli senza essere costretta, ma nemmeno lasciarli andare senza sapere quanto fossero pericolosi.
Al suo posto, avrebbe agito allo stesso modo.
- Molto bene.- disse Nightmare, annuendo lentamente - Risponderemo alle tue domande, ma non qui. Portaci dove si può parlare senza essere disturbati e avrai i chiarimenti che chiedi. Non faremo del male né a te né ai tuoi amici, hai la mia parola.-
La ragazza rilassò impercettibilmente la postura, ma non addolcì la sua espressione.
- Dave… possiamo andare da te?- chiese, senza voltarsi.
L’uomo alle sue spalle esitò, allargando le braccia. Nightmare lo osservò bene, rendendosi conto che era un ispanico dai capelli neri pieni di gel e gli occhi piccoli e brillanti, che indossava abiti dall’aria costosa, probabilmente firmati. Forse lavorava nello spettacolo.
- Da… da me?- rispose - Perché da me?-
- Dove vorresti portare due vampiri, Iron Man e una tizia coi capelli viola, a teatro?- chiese l’altra ragazza che era con lui, ironica.
- Questa è New York, chica. Chi se ne accorgerebbe?-
- Dave, finiscila!- sbottò la violinista.
L’uomo emise un gemito scocciato, facendo ricadere le braccia.
- Okay… venitemi dietro…- rispose, cominciando subito dopo a brontolare vari tipi di lamentele in spagnolo.
- Grazie.- disse Nightmare - Rin, come sta il poliziotto?-
La Kolak si avvicinò di qualche passo, pulendosi le mani sporche di sangue in un panno.
- Vivo.- rispose - Si riprenderà. Ha solo preso una botta in testa, ma non dovrebbero esserci conseguenze gravi.-
- Di che poliziotto parlate?- chiese la violinista.
Nightmare scosse la testa.
- Ti spiegherò tutto quando saremo tranquilli.- rispose - Ti prego, facci strada.-
La ragazza lo guardò ancora per un istante, poi abbassò finalmente il violino e si fece da parte, come a dire “dopo di voi”.
- Sicuro di quello che fai?- chiese Nova, avvicinandosi.
Aveva una mano fasciata, e qualche macchia di sangue sugli abiti, ma nessun altro segno di ferita o menomazioni. Sarebbe guarita in fretta.
- Può aiutarci.- rispose Nightmare - Non siamo a casa nostra, potremmo aver bisogno di un supporto.-
Keith li affiancò, scuro in volto.
- Bah… secondo me ci creerà problemi.- grugnì.
Nightmare ridacchiò.
- Sai, scommetto che lei pensa lo stesso di noi.-

Orlaith incontra finalmente i "visitatori" e ha il suo primo scontro (purtroppo interrotto) con la creatura. Ora non resta che vedere come si evolverà la situazione.
Ringrazio come sempre John Spangler, Old Fashioned e Roiben, che mi stanno seguendo. A presto!

   
 
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