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Autore: Aching4perfection    04/03/2019    2 recensioni
Un corso degli eventi un po' diverso, dove le vite di Ino e Shikamaru si sono separate presto, ma non hanno mai smesso di essere legate dall'amore... e non solo da quello. Una storia d'amore ostacolata che finisce col coinvolgere l'intero villaggio di Konoha, e che seguirà inevitabilmente il corso del suo destino.
Dedicato a tutte le ostinate mosche bianche!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino, Shikamaru/Temari
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun contesto
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Eccola lì. In piedi vicino a quella panchina, come ogni volta.

Quando torno in città e la avviso, presto o tardi ci diamo appuntamento qui, in questo parco, a quella panchina.

Non è solo perché si trova lontano dal centro ed è poco frequentato. Questo posto è legato a dei ricordi per noi. Ricordi di quando eravamo bambini, di quando raccontavamo ai nostri genitori che andavamo al doposcuola e invece venivamo qui a giocare.

Io spesso me ne stavo sdraiato sul prato a guardare le nuvole. Choji sgranocchiava patatine seduto su un albero e Ino si ostinava a intrecciare corone di fiori che poi pretendeva di farci indossare.

Questo posto è uno dei pochi luoghi che ancora custodisce la nostra innocenza, mentre ogni altro luogo in città ha ormai visto i nostri peccati.

È una specie di ambiente protetto dove non facciamo altro che parlare e fingere che tutto vada bene, aspettando di sfogare altrove il nostro dolore e il nostro desiderio.

Le ho dato appuntamento qui, anche questa volta, perché mi sembra il posto perfetto per questa occasione.

Mi avvicino e lo schricchiolio dei miei passi sulle prime foglie mietute dell’arrivo dell’autunno tradisce il mio arrivo.

Ino si volta e mi guarda. Gli anni non sono stati crudeli col suo viso, ancora luminoso nonostante qualche piccola ruga. L’unica cosa che in lei sembra avere mille anni sono gli occhi. Ha gli occhi di una persona che ha vissuto due vite intere. Come me.

Eppure ogni volta che la vedo io riesco solo a pensare a quanto sia bella. Chissà se anche lei sente lo stesso quando ci incontriamo.

Mi accenna un sorriso, ma subito assume un’aria interrogativa quando nota il cumulo di borse che mi trascino dietro.

-Shikamaru… che cosa...?

-Queste?

Dico ironico giungendo davanti a lei e lasciando cadere indelicatamente tutti i bagagli.

-Giusto due cosine.

Ino le ispeziona con lo sguardo e prova a trarre delle conclusioni.

-Ti fermi a lungo stavolta?

Le sorrido. Non sono mai stato così impaziente di dire qualcosa, e allo stesso tempo voglio far durare questo momento il più a lungo possibile, per assaporarne ogni sfumatura.

-Shika? - Mi incalza lei.

-Stavolta resto per sempre.

Schiude le labbra incredula. Non penso abbia davvero capito le parole che ho appena pronunciato. D’altronde, queste sono probabilmente le uniche parole che credeva non avrebbe mai sentito. Lo capisco. È stato così anche per me.

-... Che hai detto?

La sua voce è flebile e malferma.

-Ho detto che resto Ino. Fra me e Temari è finita.

Si porta entrambe le mani sulla bocca a coprire un sussulto. Si guarda a destra e a sinistra come per accertarsi di essere davvero qui, che non si tratti di un sogno o di un crudele scherzo.

-Cosa? Ma… ma come è successo?

-A dire il vero è stata una sua idea - le dico sorridente e beffardo - non c’è niente da fare: voi donne ci arrivate sempre prima.

-Ma... ma… - ero preparato a dare molte spiegazioni - e Shikadai?

-Lui è grande ormai, non vive più con noi. Adesso è pronto ad affrontare tutto. Allora… - adesso è il mio turno di fare le domande - Che ne dici?

-Che ne dico?

Non trattiene le lacrime e si passa una mano sulla testa per riordinare le idee.

-Resterai qui per sempre?

-Sì, ogni tanto farò visita a Shikadai ovviamente, ma l’idea è quella.

-E dove vivrai?

-Pensavo a casa tua, o potremmo anche cercare un altro posto insieme. Per una settimana starò alla vecchia pensione, per potermi organizzare.

-E che diranno gli altri?

-Non me ne importa assolutamente nulla.

-E Asuma?

Questa è la domanda più difficile.

-Dimmelo tu.

Ho sempre lasciato che fosse lei a decidere tutto quello che riguardava Asuma. Ho rispettato la sua decisione di non farmi più parlare con lui. Ho atteso pazientemente che fosse lei a darmi una sua foto da poter custosire e che mi dicesse lei quando e se potevo appostarmi all’uscita dell’accademia o al campo di allenamento per guardarlo di nascosto e vedere come cresceva.

Anche ora voglio che sia lei a decidere, sa già quale risposta attendo da quasi tutta una vita.

-Asuma…

Si tortura le mani timorosa. Ci pensa qualche secondo e tutte le domande e i dubbi che ci siamo posti negli ultimi vent’anni sembrano vorticarle davanti agli occhi fino a condensarsi in una fitta e scura nube, pronta finalmente a esplodere. Ma a un tratto la sua fronte si distende, lascia ricadere le braccia lungo i fianchi e ogni traccia di paura sparisce dal suo viso.

-Asuma è adulto ormai. Credo che a questo punto gli farebbe solo bene conoscere suo padre.
Il sorriso che mi si allarga sulle labbra è talmente grande che fa quasi male. Una simile gioia l’ho provata solo il giorno in cui è nato Shikadai. Del resto è un po’ la stessa cosa: fai sacrifici e ti consumi il fegato per un tempo che sembra interminabile, fin quando un giorno finalmente ti dicono che puoi vedere tuo figlio, parlargli, toccarlo.
Certo la differenza è che in questo caso il suddetto figlio è grande abbastanza per rifiutarsi di vederti, mandarti al diavolo o anche mollarti un cazzotto in faccia. Ma la verità è che è un rischio che sono pronto a correre e dal quale non ho alcuna intenzione di farmi fermare.
Allungo una mano a Ino.
-Allora andiamo? Sei pronta?
Ha ancora le guance rigate di lacrime e, dopo aver proteso la sua mano verso la mia, si blocca e la ritrae.
-Oh Shikamaru…  - il cuore le batte così forte che le rende difficile parlare - sarà davvero possibile essere felici ora? Dopo tutti questi anni, dopo tutto il male che abbiamo fatto, dopo tutto il male che ci siamo fatti… Io ormai sono vecchia e forse fra non molto non ti piacerò nemmeno più.
Le afferro quella dannata mano e la attiro a me, deciso a chiuderle la bocca una volta per tutte.
-Non dire stupidaggini - le dico a pochi centimetri dalle sue labbra - te l’ho già detto: quando ti guardo abbiamo ancora 17 anni e siamo soli a casa mentre mia madre è al mercato.
La bacio e lei finalmente tace.
In questo parco facciamo l’amore, con l’innocenza di quando eravamo bambini, la passione di quando eravamo adolescenti, e voglio continuare a farlo, fin quando saremo vecchi.
 
That's all folks!
Anche se travagliato, è arrivato il lietofine:) La storia tra Shikamaru e Ino purtroppo è stata destinata a rimanere per anni sofferta e torbida e ha in qualche modo perso la purezza che aveva all'inizio. Ma alla fine, guardandosi indietro, in realtà si è rivelata incredibilmente forte. Ha resistito a tutte le avversità che la vita le ha posto ed è riuscita a trionfare e a riportare insieme i nostri protagonisti. In qualche modo tutto è andato al suo posto, e mi piace pensare che sia ciò che la vita, presto o tardi, fa sempre:) 
Grazie per avermi seguito fin qui e vi prego fatemi sapere le vostre impressioni!
Un bacio a tutti!
   
 
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