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Autore: MalfoyAmalia    04/03/2019    1 recensioni
E se Marinette chiamasse inconsapevolmente Adrian rivelandogli ciò che prova e la sua seconda vita? E se Adrian decidesse di non comportarsi da bravo ragazzo per un fine personale? Se vi ho incuriositi passate a leggere
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prendo il telefono e, non so da dove riesca a prendere tutto il coraggio, compongo il numero di Adrian e gli mando un messaggio. Sono consapevole che ora stava facendo delle foto ma decido di scrivergli comunque.
Infondo non è la prima volta che gli scrivo, la cosa più triste è che lui mi visualizza senza mai degnarmi di una risposta. A scuola mi parla normalmente, addirittura è il primo che inizia a parlare con me, come se niente fosse. Senza farmi prendere dell'angoscia gli scrivo l'ennesimo messaggio.
"Ciao Adrian, sono sempre io, Marinette. Come stai?" lo invio senza pensarci troppo, consapevole che andrà come tutte le altre volte, per poi buttare il telefono sulla Choisie-longé senza accorgermi che parte la chiamata. E senza accorgermi, dunque, che qualcuno ha anche risposto a suddetta chiamata.
«Fa male Tikki, lui mi piace ma continua a correre dietro a Ladybug. So cosa stai pensando ma no, non sono lei... O meglio, non sono come lei. Ladybug è forte,fantastica. È perfetta per Adrian. Infondo sono perfetti entrambi. Io però? Con lui balbetto sempre, sono maldestra, inciampo ogni due per tre, dovrà pensare di aver fatto qualcosa di sbagliato per avere un amica come me.» inizio a dire, parlando a Tikki. Lei sta per aprire bocca quando io la interrompo con un gesto della mano. «So cosa ha detto! L'ho sentito anche io e non è facile da scordare. Sono un ottima amica. Certo, visto come mi comporto con lui, essere un ottima amica è tantissimo. Peccato che non mi basti per nulla. Non sai quante volte vorrei confessarmi. Ma poi ci penso. Ci penso e capisco che è da pazzi. Lui non mi ama. Non lo farà mai finché ci sarà lei. E lei ci sarà sempre finché ci sarò anche io» vedo ancora Tikki che prova ad interrompermi ma non glielo lascio fare. Sentivo il bisogno di sfogarmi totalmente. Solo alla fine avrei accettato che mi parlasse.
«Poi c'è Chat. Mi ricorda un po' me. Solo che lui ha coraggio. Non si fa problemi a mostrami ciò che prova, ben consapevole di non essere ricambiato. Vorrei avere anche solo una parte della sua forza. Ma torna sempre lo stesso problema. Lui vuole Ladybug! Sarebbe tutto molto più semplice se fossi sempre e solo lei. Anche Chloè mi adora, il che è tutto un dire.» nel mio monologo faccio uscire davvero tutto.
«Ad essere sincera adesso sono addirittura confusa. Amo Adrian, ma Chat è il mio compagno di sempre. Tanto ha fatto che mi ha fatto cadere davvero in dubbio. Non capisco se amo anche lui o è solo un affetto più profondo e mai provato. Sai Tikki, io vorrei tanto che per una volta,una sola volta, mi pensassero ma come Marinette. Sarebbe stupendo avere le loro attenzioni per la vera me e non per quella dannata maschera.» mi butto con la schiena sullo schienale della sedia. Faccio cenno a Tikki di parlare. Lei semplicemente mi indica il telefono che avevo lasciato sulla Choisie-longé dall'inizio del discorso. Io mi avvicino sgranando gli occhi. Da quanto era aperta la chiamata? Quanto aveva sentito?
Mi faccio nuovamente coraggio e prendo il telefono.
«Pro-pronto?» chiedo titubante.
«Scusa se non ti ho mai risposto ma non sapevo chi fosse a scrivermi. Passo a casa tua questa sera insettina, dobbiamo parlare. Ora sto facendo un set fotografico... Bhe, in realtà una piccola pausa ma ok. Ci vediamo dopo» e senza attendere alcuna risposta riattacca.
Ero davvero nei casini. Adrian aveva sentito tutto. Che lo amo, che ho una doppia vita. Non sono brava manco a nascondere un dettaglio così importante. Di lui mi fido,certo, ma ora che sa che il suo grande amore sono io, le cose cambieranno. Non do minimamente peso a come mi ha chiamata, più che altro perché troppo presa dalla tristezza di aver detto tutto e dall'ansia di vederlo neppure me ne accorgo.
Stacco le sue foto dal muro mettendole in una scatolina creata per queste occasioni e vado a preparare qualcosa da mangiare. Alla fine era quasi ora di cena e tra poco sarebbe arrivato Adrian. I miei genitori erano fuori città per una gara di cucina con dei loro amici e sarebbero rientrati solo in mattinata. Toccava a me fare gli onori di casa. Dopo aver preparato l'impasto per le creps e dopo averle preparate, bruciandone un paio per distrazione, metto la tovaglia e sento il campanello suonare. Mi guardo un attimo prima di andare ad aprire: dopo essere uscita da scuola mi ero messa una tuta rosa e non mi ero più cambiata. Faccio un respiro profondo per poi andare ad aprire.
«C-ciao Adrian... Entra» dico balbettando un po' meno del solito e facendomi da parte.
«M' Lady» mi saluta lui. In quel momento mi sembrava molto Chat noir.
«Emm..S-senti... Riguardo a quello, ti prego non dire nulla a nessuno» gli chiedo mentre ci avviciniamo al tavolo.
«Io potrei anche farlo, ma cosa ne guadagnerei?» spalanco gli occhi, lui non si era mai comportato in quel modo.
«Adrian fai il serio, nessuno lo deve sapere » lo supplico io cercando di farlo tornare normale.
«Io sono serio Principessa, so che non vuoi che si sappia o finiremmo in pericolo, ma voglio comunque qualcosa» mi dice lui. Il suo sguardo non mi rassicura affatto. Non lo credevo capace di arrivare a tanto...un ricatto... «Cosa vuoi Adrian?» gli chiedo dopo averci pensato un attimo. La mia identità era da proteggere, a qualsiasi costo.
«Voglio che tu sia la mia ragazza M'lady» Per un secondo sorrido, poi però mi spengo. Lui continuava a chiamarmi M' Lady, principessa. Solo Chat mi chiama così e nessun altro. E solo quando ero trasformata. «Tu-tu... Sei Chat?» gli chiedo con un filo di voce.
«Negarlo non avrebbe senso a questo punto» con un ghigno si avvicina ancora di più abbassandosi al livello del mio viso e fermandosi a pochi centimetri di distanza. Potevo sentire il suo respiro.
«Allora principessa?» chiudo gli occhi. Sapeva il mio punto debole. Li sapeva tutti. Potrei bluffare dicendo che anche io ora avrei potuto rivelare la sua identità ma non l'avrei mai fatto, non volevo conoscere io la sua identità, figuriamoci andare a sbandierarla ai quattro venti. E lo sapeva. Sapeva di avere il coltello dalla parte del manico. «Non sono lei Chat, siamo diverse. E tu non ami me, ami solo lei mentre io... Prima mi piacevi solo tu, ora penso di provare qualcosa anche per Chat. Tu mi vuoi solo perché sono Ladybug. Mi ami a metà. Staresti con me pensando a lei. Mi sentirei tradita.» provo a dire in un ultimo tentativo disperato.
«Tu mi vuoi, hai la possibilità di stare con me, io ti voglio... Proviamoci. Poi, se non ti va ovviamente potrebbe sempre sfuggirmi una parola con Alya.» mi dice lui non spostandosi minimamente dalla posizione precedente.
«Ti odio Adrian, tu non sei mai stato così neanche da Chat... Sarò la tua ragazza, ma penso che presto ti accorgerai della cavolata che hai fatto a metterti con me solo per il mio alter-ego» lui mi sorride cambiando atteggiamento in un nano secondo. «Grazie Mari» mi abbraccia stretta e mi posa un bacio dolce e fugace sulle labbra. «Non mi pentirò mai della mia scelta Mari, e non ci sarà un momento in cui non ti sentirai amata da me anche da civile, e sai perché? Perché io mi sono innamorato di te quando eri ancora fragile, è stata quella tua parte a farmi innamorare, poi ho visto la tua forza. Sapevo avrei amato colei che si celava sotto la maschera.» si ferma guardandomi amorevole, in contrasto con l'atteggiamento precedente «Manco a farlo di proposito, quando ti ho visto come Marinette, sono rimasto affascinato dal tuo carattere, ma a me non lo mostravi mai, lo vedevo solo da lontano. Tuttavia ero troppo preso da Ladybug per accettare, almeno sul piano razionale, di volerti. Scusa per il mio atteggiamento di poco fa. Mi sento uno schifo per averti trattato così. Tuttavia era l'unico modo per convincerti a metterci insieme. Conosco i tuoi dubbi e non avresti mai creduto che io ti amassi nonostante amassi già Ladybug. Avresti detto che stavo mentendo e così è stato più facile, perdonami» mi dice abbassando il capo «non posso avercela con te, ti amo troppo. Non ti credevo capace di azioni tanto subdole però...» gli poggio una mano sulla guancia, rialzandogli il viso «hai ragione, non ti avrei mai creduto e non mi sarei mai messa con te. Mi sembra tutto troppo assurdo» sono io a prendere l'iniziativa questa volta e gli do un bacio sulle labbra, anche questo dolce, ma più lungo del precedente. Lui ricambia subito e cerca di approfondire il bacio ma io mi stacco. «E' ancora troppo presto» gli dico «Aspetterò» mi risponde lui poggiando la sua fronte sulla mia. Mi viene un dubbio «Lo avresti detto davvero ad Alya?» gli chiedo guardandolo negli occhi.
«No, ma sapevo che sarebbe stato ancora più facile farti accettare di stare con me» io annuisco rimanendo in silenzio.
«Quindi... stiamo ufficialmente insieme gattino?» gli chiedo io mentre, prendendogli una mano, andiamo verso il tavolo dove stanno le creps e due barattoli, uno con la confettura di albicocche ed uno con la nutella «Mi sembra ovvio Mari, sempre che a te vada davvero bene» mi dice lui mentre io inizio a sedermi a tavola seguita a ruota da lui.
«Non potrei chiedere di meglio» gli rispondo, facendo un sorriso davvero felice e che, sono sicura, non svanirà tanto in fretta.
Mi fa strano pensare che tutto questo sia nato da una chiamata fatta per sbaglio.
  
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