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Autore: Happy_Ely    04/03/2019    0 recensioni
Dove è quel vampiro cattivo?
Quello che nella notte quando ti si avvicina, rimani impietrito senza muovere un dito, terrorizzato dal brillare dei canini al chiarore di luna, ma allo stesso tempo sei attratto da quel carisma sovrannaturale?
Quello da cui vorresti fuggire, ma sai che non ci riuscirai mai, e perché resistergli? Non è dolce il suo abbraccio che fa scivolare lentamente la vita, via via che il sangue ti viene succhiato?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo Personaggio, Zero Kiryu
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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“In cielo c’è una stella per ognuno di noi, sufficientemente lontana perché i nostri dolori non possano mai offuscarla.”

 Capitolo cinque: un ballo al chiaro di luna, la scelta di una vampira, un lago, una promessa eterna.
 
 
- Te lo chiedo per l’ultima volta, chi è stato a farti questo. – Il professor Yagari aveva assunto, forse, il suo tono più minaccioso pur di cercare di farmi dire la verità, ma io non volevo parlare per nessun motivo.
 
- Ma smettila di essere così impertinente! Non vedi le occhiaie che ha quella povera piccina?! Non avrà chiuso occhio per tutta la notte. – Il preside Cross era intervenuto in mia difesa poggiandomi una mano sulla spalla, intanto tutti i miei amici mi stavano guardando in silenzio, aspettando che io dicessi qualcosa.
 
- Parla. – Yagari l’hunter aveva bellamente ignorato il preside Cross e ora mi guardava fisso negli occhi.
Cercai di evitare il suo sguardo, riusciva a mettermi in soggezione, di tutti gli hunter forse lui era il più pericoloso.
 
- Se le buone maniere non funzionano allora, dovrò usare… - Stava per impugnare il fucile ma fu fermato da Kaname.
 
- Professore credo che non ci sia bisogno di usare metodi così scortesi. – Il tono di Kaname era troppo calmo e in quel momento sentì un brivido di freddo percorrermi la schiena, quel tono mi aveva sempre fatto preoccupare nessuno di noi era in grado di prevedere cosa sarebbe successo o quali piani Kaname avevsse in mente.

- Erena, sai che odio impartire ordine, ma mi costringi a farlo. Ti ordino di dirmi tutta la verità. – Smisi un secondo di respirare, e per un attimo il tempo sembrò congelarsi, sapevo che Kaname avrebbe usato anche altri metodi di persuasione molto più bruschi ma nonostante tutto dovevo resistere, non potevo rischiare di perdere ognuno di loro.
 
Solo in quel momento alzai lo sguardo verso di lui, Kaname aveva assunto una posa rigida e il suo sguardo era freddo. I suoi occhi, color cioccolato caldo, erano come lame che cercavano di trafigerti, l’animo, erano diventati freddi come il più cupo degli inverni.
 
L’unico modo per resistere era andare via da quella sala.
 
- Erena ragiona… insomma non puoì affrontare quei… quei cosi da sola rischi di morire! – Ichijou aveva un tono allarmato e preocupato, in parte riuscivo a capirlo le ombre che il mio patrigno riusciva a creare erano degli esseri orribili che avevano segnato la mia infanzia.
 
Erano dei veri e propri mostri.
 
Distolsi di nuovo lo sguardo mentre mi mordevo le labbra, e poi i miei occhi incontrarono quelli di Zero.
Erano estremamente calmi, quasi come se lui non volesse far intuire le sue emozioni, mi morsi ancora più forte el labbra quando notai la benda che aveva sulle mano sinistra.
 
L’avevano ferito, lui si era ferito per causa mia,  mi morsi di nuovo le labbra e queste iniziarono a sanguinare.
 
- COSA NON RIUSCITE A CAPIRE DELLA FRASE NON POSSO DIRVELO?! - Gridai con tutto il fiato che avevo dentro e mi alzai dalla sedia.
- Vi prego… smettetela di fare domande e di preoccuparmi per me… ci convivo da così tempo che… - Presi un respiro profondo per cercare di calmarmi così adnai verso la porta, mi girai verso tutti loro e dissi: - Mi spiace ma non posso rischiare di perdervi è il mio fardello e non lo farò diventare il vostro. - Uscii dalla stanza e andai verso quella che mi era stata assegnata, una volta arrivata mi buttai sul letto e strinsi forte a me il cuscino, dovevo trattenere le lacrime ma non ci riuscivo più così iniziai a piangere in silienzio come ormai facevo da anni.
 
- Ha appena ignorato un ordine di Kaname? – La voce di Ruka era preoccupata, nessuno all’interno del dormitorio aveva mai disobedito a un ordine di Kaname.
Ruka conosceva Erena, sapeva che non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
 
- Kaname-sama per favore non punir… - Aidou venne interroto dallo stesso Kaname.
 
- Capisco la preocupazione di Erena, ma non può andare aventi così, prima ho visto una tristezza così profonda nei suoi occhi che non mi sembrava quasi lei. - Disse il capo dormitorio mentre si girava verso alla finestra.
 
- Per quanto intendete sospendere le lezioni della Nicht class preside? –
 
- Il tempo necessario per cercare di capire alcune cose, non credo che Erena parlerà così presto, quindi dovremo aggire per prendere tempo. – Rispose mentre si massaggiava le tempie, la situazione lo stressava.
 
- Kaname dovremmo rimandare il banchetto di sta sera, dopo i recenti avvenimenti… - Ichijou aveva appena posato una mano sulla spalla di Kaname per cercare di ridestarlo dai suoi sospetti.
 
- Al contrario, il banchetto si terrà lo stesso, per evitare che la notizia di quest’attacco possa giungere a orecchie inoportune e in qualche modo dobbiamo riuscire a far parlare Erena, credo che sta sera ci potremmo riuscire, Yuki e Kiryu verrete anche voi in veste di guardiani. - Rispose Kaname mentre si dirigeva verso la porta.
 
- Rima, Ruka e Serein aiutate Erena e Yuki a prepararsi, ma non chiedete nulla a Erena, dovrà essere lei a dircelo, stessa cosa vale per tutti voi ragazzi durante la serata, cercate di distrarla e Kiryu ti pregherei, gentilmente, di tenerla d’occhio non perdere ogni suo movimento e stalle vicino ma non minacciarla di morte, come tuo solito. – Kaname aveva assunto un atteggiamento tranquillo, ma dentro di loro ogni elemento del dormitorio luna sapeva che Kuran aveva ideato un piano e che ogni sua decisione era stata presa prorprio perché si realizasse.
 
Dopo qualche ora sentii qualcuno bussare alla porta, alzai la testa dal cuscino e dissi: - Ho già detto che non ne voglio parlare! – Urlai per farmi sentire e dopo poco mi alzai dal letto per andare ad aprire la porta.
 
Sperai di non trovare Zero o Kaname o Yagari davanti a me, non avrei avuto via di scampo.
Aprii piano la porta e con mia grande fortuna notai che erano solo le ragazze insieme a Yuuki, tirai un sospiro di sollievo  per poi aprire la porta.
 
- Che ci fate qua? – Chiesi restando sempre sulla difensiva, dovevo prevedere ogni singola strategia di Kaname.
 
- Siamo solo venute ad aiutarti a preparti per la serata di questa sera, Kaname ha detto che si sarebbe tenuto lo stesso per evitare male lingue sul conto della scuola e devi partecipare anche tu, obbligatoriamente. – Rispose Rima mentre entrava con tutto il necessario per acconciare i capelli.
 
- Inoltre dobbiamo preparare anche Yuuki, coprire il tuo morso e cercare in ogni modo di essere pronte per le sette di sta sera. – Aggiunse Ruka mentre posava vari vestiti sul letto.
 
- Ma il nostro dormitorio non era sotto…dove li avete presi? – Chiesi guardando la quantità incredibile di abiti che sormontavano il mio letto.
 
- Hanabusa e Ichijou hanno fatto le corse per andare a comprare i vestiti per sta sera, ma ho paura che abbiano esagerato per quanto riguarda noi ragazze… per non parlare degli accessori. – Disse Yuuki mentre veniva aiutata da Serein a portare tutto dentro.
 
- Hanno saccheggiato il centro commerciale? – Chiesi mentre la mia stanza veniva sommersa da ogni genere di accessorio femminile.
 
- No, credo due e in solo due ore, dovremmo fargli una statua. – Rispose Serein mentre si sedeva su una sedia vicino alla finestra. Era stata ironica, per la prima volta dopo tanto tempo che la conoscevo Serein, faceva una battuta.
 
Il mondo stava per crollare ne ero certa.
- Ragazze se questa è una strategia di Kaname per farmi… - Porvai a dire qualcosa, ma fui interrotta da Ruka: - Vogliamo solo distrarti Erena, dopo gli ultimi fatti non sei più te stessa e tutti noi rivorremmo la vecchia Erena. – Il suo tono era stranamente calmo e rassicurante anche se aveva una sfumatura amara, aveva ragione io non ero più la stessa.
 
- Ora basta! Dobbiamo prepararci forza! Yuuki prova quest’abito color pesca e vediamo come ti sta! – Disse Rima mentre le porgeva l’abito e subito Yuuki corse in bagno a provarlo, uscii dopo poco con un abito color pesca che le fasciava il decoltè mentre la gonna era morbida e leggermente corta.
 
- Credo che sia più adatto a un ricevimento pomeridiano che a una serata come questa. – Fu il commento di Serein mentre si alzava dalla sedia e osservava attentamente gli abiti.
 
- Concordo pienamente, prova questo color oro! – Rima le porse un nuovo abito e poi si girò verso di me e mi porse un abito rosso: - Tu prova questo! Serein invece tu prova quello lì nero, forza sbrighiamoci! – Il suo tono era simile a quello di un comandante che impartiva ordini e dentro di me tirai un sospiro di sollievo.
Le ragazze erano sempre le stesse.
 
Rima mi aveva dato un abito verde scuro lungo e aderente, la gonna era a sirena mentre il corpetto era ricoperto di varie pietre, lo rendevano molto pesante ma allo stesso tempo luminoso.
Mentre Yuki usciva dal bagno io, andai al suo posto e dopo essermi tolta i vestiti, mi misi subito l’abito, fasciava ogni singolo centrimeto del mio corpo, mentre il morso era lasciato in bella vista.
 
Uscii dal bagno e vidi Serein indossare l’abito nero che le aveva dato prima Rima, le stava perfettamente mettendo in risalto la sua carnaggione chiara e i suoi capelli argentati. Ruka invece si stava destreggiando nel sistemerglieli in un piccolo chignon.
 
- Yuki il color oro ti sta davvero bene! – Dissi mentre vedevo Rima sistemargli il vestito con una cintura nera fine.
 
- In verità è un po’ lungo e Rima sta cercando di sistemarlo con questa cintura per avitare di mettere un tacco troppo alto. – Rispose lei mentre cercava di stare ferma e non muoversi troppo.
 
- Come se fosse facile, Yuuki è troppo magra e tesa, è come se non bastasse questa cintura non va bene… Serein passami l’altra! – Disse Rima mentre slacciava velocemente la cintura per sostituirla con una più spessa che si chiudeva con un aggancio color oro: - Questa sta molto meglio e possiamo anche mettere così l’abito. – Aggiunse mentre sistemava l’abito in modo che sporgesse sopra la cintura.
 
Dopo poco e dopo aver aggiunto una collano color oro sottile e un paio di cerchi con dei piccoli rubini incastonati Rima lascio andare una Yuki perplessa da Ruka per farsi acconciare i capelli.
 
- Tutto questo sfarzo è necessario? – Chiese mentre Ruka inziaziava ad arricciarle i capelli in piccole treccie che si univano al centro e fissandole con delle forcine.
 
- Ordini di Ichijou, sembra che sta sera ci sarà pure il consiglio degli anziani e dobbiamo fare tutti bella figura, inoltre non so quante famiglie nobiliari saranno presenti. – Rispose Serein mentre si sistemava il trucco sugli occhi.
 
- Erena cambia abito, prova quello rosso… - Disse Rima mentre mi aiutava ad abbassare lo zip del vestito verde.
 
- Il rosso non mi dona tanto lo sai, posso provare quello blu? – Chiesi mentre mi avvicinavo al vestito in questione per osservarlo, di sicuro c’era lo zampino di Aidou per quel vestito molto particolare.
 
- Va bene, ma sbirgati che il tempo stringe ed io devo acconciare Ruka! – Rispose lei mentre sistemava i capelli di Ruka in uno chignon morbido con qualche ciocca che copriva le forcine.
 
Guardai l’orologio, erano circa le sei e mezzo del pomeriggio e la festa si sarebbe tenuta a breve dopo il tramonto, così senza perdere altro tempo mi misi l’abito. Era morbido, la gonna ampia e il corpetto presentavano un porfondo spacco in mezzo ai miei senti ed era allacciato al collo coprendo così tutto il morso.
La stoffa era di coloro blu scuro che man mano andava schiarendo creando così un gioco di colori simile a quello del mare.
 
 Una volta sistemanta mi misi allo specchio per truccarmi, cercando di nascondere le occhiaie attraverso il fondotina.
 
Sentii delle dita passarmi sulla schiena lasciata nuda dal vestito per poi iniziare ad acconciarmi i capelli in una treccia morbida. Osservai Ruka ripetere ogni singolo movimento mentre mi truccavo, ogni volta che finiva di intrecciare un punto, inseriva una forcina con dei punti luce per tenerla ferma.

 
Alla fine per le sette eravamo pronte e così dopo aver preso giubbotti e spoprabbiti ci dirigemmo verso le scale per scendere e andare dai ragazzi.
 
- Finalmente siete pronte! – Disse Kain mentre assumeva il solito tono strafottente, ma a nessuno di noi riuscii a sfuggire lo sguardo che mandò a Ruka mentre scendeva gli ultimi gradini.
 
Ruka aveva deciso di indossare un abtio viola chiaro, il corpetto era ricamabto in pizzo con le maniche lunghe, mentre la gonna era morbida e semplice con un fiocco dietro la schiena, Ruka aveva scelto di indossare dei lunghi pendeti di diamanti che creavano un perfetto gioco di luci facendo così risaltare il suo incarnato chiaro.
 
- Suvvia Kain siamo in perfetto orario! – Disse Aidou mentre gli posava un braccio dietro la spalla e cifaceva l’occhiolino.
Tutti gli uomini indossavani diversi tipi di smoking tenuti fermi o da cravatte o da paplion.
Sorrisi tra me e me notando Zero intendo a parlare con Yagari,  era davvero fantastico con quel completo.
 
- Se siamo tutti pronti possiamo andare, la macchina ci aspetta!  - Disse Ichijou mentre affiancava Kaname. 
 
- Aspettate manca una cosa! – Dissi mentre sfogliavo uno dei miei album, dopo di che presi alcuni fogli e li misi nella mia borsetta per poi andare verso la porta, notai Zero osservarmi stranito ed io gli sorrisi.
 
Il viaggio in macchina fu breve, per fortuna il luogo scelto per la festa non era tanto distante dalla scuola.
- Ei tutto bene? – Mi chiese Rima mentre mi sfiorava il braccio.
 
- Sì, sai che odio questi eventi mondani, ogni volta non finisce bene. – Risposi mentre guardavo la serie di scalini che separava noi dall’entrata del salone da ballo.
Dentro di me sentivo che qualcosa non andava, era come se quella serata non fosse destinata ad andare bene.
 
- Tutto bene Erena? – Kaname si era avvicinato a me, surrando quelle parole al mio orecchio. Annui con un cenno della testa e mi apprestai a salire le scale insieme ai miei compagni di classe.
 
Natai che Zero restava indietro quasi non volesse entrare, mi girai verso di lui e andai a prenderlo sotto lo sguardo attendo di Kaname, notai che sorrise tra se e se mentre raggiungeva Ichijou e Yuuki.
 
- Ei qualcosa non va? – Chiesi abbozando un sorriso, forse entrare in quel luogo ricolmo di vampiri e di hunter gli creava un senso di disaggio, Zero era a metà tra nostri due mondi e questo gli creava non pochi problemi, lo riuscivo a leggere nel suo sguardo.
 
- No, andiamo. – Rispose con il suo tono leggermente scontroso per poi pormi il braccio per salire le scale.
Il mio cuore fece un salto per quel semplice gesto, e così leggermente tremante mi appoggiai al suo braccio e insieme sallimo le scale.
 
Una volta arrivati in cima raggiungemmo il nostro gruppo.
 
- Signori e signore mi sembra superflo riperterlo, ma sta sera dovremmo dare atto di quanto la convivenza tra umani e vampiri sia possibile e non solo all’interno della nostra scuola, non voglio mettervi pressione, sono certo che farete del vostro meglio! – Disse il preside cercando di assumere il suo tono più serio, anche se in reatà continuava a versare lacrime di commozione e per questo restava sempre il nostro buffo preside.
 
Guardai la grande sala piena di specchi e lampadari e per poco non rimasi acceccata dalla luce che la stanza emanava.
- Qualcuno mi presti un paio di occhiali da sole. – Dissi a mezza voce mentre mi coprivo gli occhi con una mano.
 
- Si sono dati da fare per sta sera, non ho mai visto così tanti nobiliari. – Aggiunse Ruka mentre iniziava a scedere le scale insieme a Kain.
 
Ruka aveva ragione, era strano tutto quello sfarzo, in genere sia l’associazione sia i vampiri tenevano alla riservatezza.
 
Deglutii mentre scendevo i gradini, tutti gli occhi erano puntati sul nostro gruppo. Notai sguardi di disappunto, come se ci considerassero fenomeni da baraccone, altri invece sembravano indiffereti e altri ancora mostravano solo ammirazione e devozione verso il nostro Kaname.
 
- Rilassati. – Fu il commento di Aidou mentre si affiancava a me e Zero, il mio amico sapeva quanto quelle feste non mi piacessero: - Sembri più tesa di una corda di violino, non succederà niente. – Aggiunse mentre mi porgeva il braccio, guardai Zero e lui acconsetì a lasciarmi ad Aidou si congedo da noi con un cenno del capo per poi andare verso Yagari e il preside Cross, molto porbabilmente dovevano andare a parlare con il capo dell’associazione hunter.
 
Accettai di buon grado il bicchiere di sangue che ichijou mi porse, la mia gola era molto secca.
Mentre i miei amici chiaccheravano allegramente e scherzavano con gli altri nostri coetani vampiri, notai Kaname discutere qualcosa con il consiglio degli anziani. Sicuramente erano venuti a conoscenza dei fatti che erano accaduti a scuola.
 
Era dalla morte di Shizuka Hino che il consiglio teneva quasi sott’occhio la nostra scuola, non ci era stato difficile notare la loro presenza, era senrvante averli sempre nelle vicinanze.
 
Mi girai e posai il bicchiere sul tavolo per poi dileguarmi verso i bagni, avevo bisgono di schiarire le idee, ancora non riuscivo a capire quali fossero i piani di Kaname, perché non aveva insistito per sapere la verità? Che cosa stava architettando? Che lui sospettasse qualcosa o che fosse già a conoscenza della mia situazione familiare? Odiavo non avere le risposte.
 
- Emiko?  - Era la voce di un nobile, alzai lo sguardo per vedere chi era la diretta interessata ma non vidi nessun’altra donna girarsi, mentre quel nobile continuava a ripetere ancora il nome di mia madre.
 
Mi girai di scatto non appena setii la sua mano posarsi  sulla mia spalla, abbozzai un sorriso e dissi: - Mi spiace ma questo non è il mio nome, mi avrete scambiato per un’altra. – Cercai di rimanere calma, non che odiassi il nome di mia madre, ma spesso mi aveva portato solo guai.
 
- Perdonatemi. Se non siete, lei allora siete la figlia, vi ho riconosciuto dal colore degli occhi, una tonalità così rara e difficile da trovare nei giorni nostri. – Rispose l’uomo davanti a me sorridendomi e nello stesso istante maleddii me stessa per esseremi girata, la nostra conversazione aveva attirato sguardi inopportuni e malefici.
 
- Se quella è sua figlia vorrà dire… che famiglia disgraziata… -
- Ho saputo che i genitori sono scormparsi così all’improvviso… e non si è mai scoperto il perché… -
- Sapete era una disgraziata quella donna… Aveva amanti da tutte le parti… -
 
Socchiusi gli occhi per cercare di trattenere la rabbia, nessuna di quelle donne aveva conosciuto realmente mia madre, nessuna sapeva chi fosse realmente.
 
- Vi prego raccontatemi qualcosa di vostra madre… era vero che aveva tanti amanti? – Cappi solo allora di essere finita in un tranello, quelle persone volevano farmi arrabbiare per perdere la calma, ormai ero abbituata ai trucchetti della nobiltà.
 
- Mi spiace, non sono cose che vi riguardano. – Risposi girandomi e assumendo un’espressione neutra anche se dentro di me mi sentivo ribbollire dalla rabbia.
 
- Io penso di si! TUTTI QUANTI VOGLIAMO SAPERE CHE FINE HA FATTO LA POVERA EMIKO! - Disse alzando la voce per attire più vampire attorno a noi.
 
- State solo perdendo tempo. – Dissi con il tono più netro che possedevo, non l’avrebbero avuta vinta.
La sua presa si fece forte attorno al mio polso, non mi voleva lasciare andare.
 
Fu in quel momento che una mano ci separò, un uomo mascherato s’interpose fra noi: - La signorina è stata molto chiara, la state inportunando abbastanza per cosa? Vincere una stupida scomessa con i vostri amici? Lasciatela stare. - E con quelle parole il vampiro di prima se ne andò con lo sgaurdo pietrificato e fisso sull’altro che mi dava le spalle.
 
- Grazie per aver preso le miei difese… - Risposi con un filo di voce mentre si girava verso di me, e nel momento che i nostri sguardi si incrociarono  uno strano brivido mi percorse la schiena, possibile che fosse lui?
 
- Dovere signorna… - Rispose esibendosi in un perfetto baciamano che fece scatenare le risatine di alcune ragazzine presenti nella sala, d’istinto le mie guance si colorarono di rosso ed io abassai lo sgaurdo sulpavimento.
 
- Scusatemi ma ora devo tornare… - Cercai vanamento il mio gruppo ma non lì trovai, non trovai nemmeno Zero tra la folla e in quel momento sentii il cuore saltarmi nella gola, era una trappola.
 
- Non volete concedermi neanche un ballo? – Si era avvicinato al mio orecchio per far sì che solo io sentissi le sue parole, e per l’ennessima volta il mio cuore fece un balzo in avanti come se volesse uscire dal mio petto.
 
Non avevo altra scelta se non quella di eseguire i suoi ordini.
Annui con la testa mentre i musicisti iniziavano a intonare le prime note e la cantante le prime parole.
 
L'amour est un oiseau rebelle
Que nul ne peut apprivoiser,
Et c'est bien en vain qu'on l'appelle,
S'il lui convient de refuser.
Rien n'y fait, menace ou prière;
L'un parle bien, l'autre se tait,
Et c'est l'autre que je préfère;
Il n'a rien dit mais il me plaît.

Sentii una delle sue mani poggiarsi sul mio fiaco mentre l’altra prendeva delicatamente la mia, quasi come se stessimo recitando una tragedia in cui i due protagonisti non si devono far scoprire.
Il mio cuore batteva forte e la mia mente era in totale confusione, non sapevo cosa fare se non seguire i suoi passi e sperare di correre via il più lontano possibile da lui. Perché mi doveva perseguitare?
Refrain: L'amour est un oiseau rebelle
- Cosa succede cara? Sento il vostro cuore battere così forte… - Aveva lasciato volutamente la frase in sospeso mentre mi avvicinava di più a lui, quasi facendo aderire i nostri corpi.
- Tu non dovresti essere qui! – Risposi a denti stretti, continuando a evitare i suoi occhi e cercando una via di fuga.
- Sei sicura? - Rise per poi stringermi ancora più forte a se: - Sei bella quanto tua madre, sei veramente bella sta sera Erena. – Aggiunse poco dopo, quasi come un sussuro che non doveva essere sentito da nessun altro.
- Questi complimenti non sono altro che veleno per le miei orecchie. – Risposi guardandolo fissa negli occhi, lo odiavo, riuscivo solo a odiarlo per quello che mi aveva fatto.
L'amour est l'enfant de Bohême,
Il n'a jamais, jamais connu de loi;
Si tu ne m'aimes pas, je t'aime;
Si je t'aime, prends garde à toi! (Prends garde à toi!)
Si tu ne m'aimes pas,
Si tu ne m'aimes pas, je t'aime; (Prends garde à toi!)
Mais si je t'aime, si je t'aime;
Prends garde à toi! 

La musica continuava con il suo motivo, camiando tonalità fino e dettendo i movimenti del ballo.
Notai che pian piano ci eravamo avvicinati alla finestra e in quel momento cercai di cogliere al volo la mia unica via di fuga, mi liberai dalla sua presa e corsi verso la fine del terrazzo, anche se la musica continuava a sentirsi perfettamente.
Mi guardai attorno ma due braccia mi cisero i fianchi, così forte che per poco non gridai dallo spavanto.
- Sei sempre stata così… così movimentata, mai una volta ferma. – Disse Kaiba mentre mi poggiava le sue labbra sul mio collo. Inizia a tremare, ero alla sua completa mercede, ero impotente di fronte a lui.
- Shhh… non ti farò nulla mia cara… voglio solo darti un avvertimento... – Quelle parole fecero trabboccare il vaso, sapevo cosa stava per fare e così gli diedi una testa per liberarmi, dopo di ciò scesi le scale il più velocemente possibile e iniziai a correre ma ben presto mi dovetti fermare, davanti a me c’era solo acqua.
Refrain: Si tu ne m'aimes pas, etc.
- Sei scortese! – Kaiba mi aveva appena raggiunto ed io indietreggia, non indossava più la mascare e la flebbile luce delle candele illuminava il suo viso e la sua cicatrice.
Respinsi dentro di me la voglia di urlare e mi costrinsi a guardarlo negli occhi, non potevo mostrarmi debole davanti a lui.
Varie ombre dagli occhi bianchi e dai denti aguzzi mi circondarono, non avevo nessuna via di fuga.
L'oiseau que tu croyais surprendre
Battit de l'aile et s'envola.
L'amour est loin, tu peux l'attendre;
Tu ne l'attends plus, il est là.
Tout autour de toi, vite, vite,
Il vient, s'en va, puis il revient.
Tu crois le tenir, il t'évite,
Tu crois l'éviter, il te tient!

- Perchè fai tutto questo? – Chiesi mentre lo vedevo avvicinarsi verso di me, mentre le ombre mi avevano preso e mi tenevano ferma.
- Non l’hai ancora capito? – Sul suo volto si era dipinta una strana espressione, come se stesse per rivelarmi il più grande dei segreiti.
- Lascia stare i miei amici ti prego… Loro non sanno niente… - Dissi mentre lui si avvicinava a me, non m’importava della mia sorte, io volevo solo protegerli.  
- Ti sei trovata dei bravi amici, hanno destato una certa curiosità da parte mia, cosa vi lega così tanto se non sanno niente di te, saranno così ingenui da cadere nella mia trappola? – Chiese mentre mi accarezzava il mio viso e per un secondo, una strana luce attraverso i suoi occhi.
Spalancai gli occhi per quell’affermazione, non doveva andare a finire così.
Poi uno sparo ci fece voltare entrambi.
Refrain: Tout autour de toi, vite, vite
- Lasci stare Erena. – Era la voce di Aidou, e dietro di lui si trovavvano Shiki e Kain.
- Il prossimo colpo non sarà un semplice avvertimento. – Era la voce di Zero.
Mi girai per gridargli di scappare, perché le ombre ci avevano circondato e ci avrebbero uccisi tutti quanti, ma Kaiba mi mise una mano sulla bocca.
- E voi pensate veramente di poterla salvare? Ma fatemi il piacere, un gruppo di  hunter e di vampiri vuole sfidarmi? - E mentre parlava le ombre, iniziarno a restringere il cerchio che avevano formato senza farsi vedere.
Vidi Kaname portarsi davanti al gruppo accanto a Zero, stava per usare i suoi poteri, quello era il segnale per scatenare le ombre. Morsi la mano di Kaiba e con tutto il fiato che possedevo gridai: -  LE OMBRE VI STANNO CIRCONDANDO E’ UNA TRAPPOLA! –
Kain e Aidou crearono una barriera di ghiaccio e di fuoco intorno a loro mentre Shiki e Ichijou si erano messi davanti a Yuuki e al direttore.  Yagari era affiancato da Serein e teneva la mira su quelle che erano sfuggite al ghiaccio e al fuoco, mentre Rima usava piccole scariche elettriche per allontanrli e Ruka, le copriva le spalle.
- Lo ammetto sono forti, ma sei stata una bambina cattiva lo sai… - Kaiba si era avvicinato al mio orecchio e aveva poggiato il suo viso sulla mia spalla.
- Arrenditi. – Disse Kaname mentre faceva esplodere una pietra vicino a noi, come nuovo segno di avvertimento.
 
- Mi sa che sarò costretto a ritirarmi ma prima… non dimeticherai mai questa punizione.  – E in quel momento mi morse sul collo con tutta la rabbia che possedeva.
 
Gridai per il dolore mentre le ombre attaccavano i miei amici, sentivo le forze venirmi meno e il dolore aumentare per ogni singola goccia di sangue che mi era succhiata via.
 
- Li ammazzeremo è una promessa… - Disse mentre mi prendeva il viso tra le sue mani e mi costringeva a guardarlo dritto negli occhi.
 
- Ed io ammazzerò prima te… - Gridai di nuovo, quel bastardo mi aveva di nuovo morso ed io mi sentivo impotente e svuotata di tutte le mie energie.
 
Chiusi gli occhi mentre cadevo a terra, le ultime immagini che ricordo erano i volti terrorizati delle ragazze, Yuuki che chiamama il mio nome e i ragazzi venire verso di me, mentre tutte le altre ombre sparivano da quel luogo.
L'amour est l'enfant de Bohême,
Il n'a jamais, jamais connu de loi;
Si tu ne m'aimes pas, je t'aime;
Si je t'aime, prends garde à toi! (Prends garde à toi!)
Si tu ne m'aimes pas, je t'aime (Prends garde à toi!)
Mais si je t'aime, si je t'aime
Prends garde à toi!
 
- Erena! Svegliati, ti prego!  - Era la voce di Aidou, non riuscivo a capire, dove mi trovavo, ricordavo solo la musica della Carmen che stava finendo e una fitta tremenda al collo.
 
- Sta aprendo gli occhi! – Sbattei le palpebre, un paio di volte prime di riuscire a mettere a fuoco il vestito rosso di Rima e il suo volto, ma ancora quella strana sensazione non mi lasciava.
 
- Fatela respirare, mentre qualcuno prepari del sangue ne ha perso parecchio. – La voce del preside non fece altro che stordirmi ancora di più, sapevo che voleva fare qualcosa di buono, ma in quel momento ogni singolo gesto o parola dei miei amici mi causava solo confusione.
 
- Ragazzi… - Provai ad articolare le parole ma la gola mi duoleva e non riuscivo a farmi ascoltare dagli altri, eravamo finiti in mezzo ad una strana discussione di cui non riuscivo a capire l’inizio e la fine.
 
Provai a chiamarli più e più volte ma senza successo, così piano provai ad alzarmi e mi schiari la voce.
L’unico ad accorgersi dei miei movimenti era stato Zero: - BASTA SMETTETELA! SI E’ RIPRESA. – Disse mentre si avvicinava verso di me per aiutarmi ad alzarmi.
- Ragazzi io… - Provai di nuovo ad articolare le parole ma non ci riusicvo, la gola mi faceva mallissimo, intanto Zero mi aveva aiutato ad alzarmi e a reggermi in piedi e con enorme dispiacere notai la macchia di sangue sul vestito.
Alzai lo sgaurdo e notai che ognuno dei nostri vestiti era stato rovinato dal combattimento, guardai la camicia di Zero sporca di sangue e in quel momento mi venne un colpo, l’avevano ferito di nuovo a causa mia, tutti avevano rischiato troppo.
 
Inizia a tremare, un nuovo attacco di panico si stava impossessando di me. Ruka venne in mio soccorso abbracciandomi da dietro e sussurandomi di respirare profondamente, eseguii i suoi ordini e per fortuna riuscii a calmarmi.
 
- È stata una lunga notte, per ora andiamo a riposarci, dopo di che Erena ci racconterai tutto. – Disse Kaname mentre si alzava dal divano per poi aiutare Yuuki.
 
- Si nobile Kaname. – Risposi mentre abbassavo lo sgaurdo a terra, avrei dovuto ascoltarlo e dire tutto prima, quanto ero stata stupida.
 
- Non dannarti per quello che è successo, lo so che ci volevi proteggere. – Aggiunse il nostro capo dormitorio mentre mi posava una mano fra i capelli accarezzandoli dolcemente.
 
- Erena apoggiati a me, forza andiamo a farci un bel bagno caldo. – Disse Yuuki mentre mi metteva una mano sui fianchi, sussltuai ricordando come Kaiba mi avesse stretto a lui e  per poco non ricomincia a tremare, odiavo essere in quello stato di insicurezza e di paura, cercai di non darla a vedere e sorrisi a Yuuki.
 
Dopo di che salimmo con le altre ragazze verso il bagno, che a quanto cappi era già stato preparato da qualche domestica, era come se non riuscissi a ritornare nel mondo reale.
 
- Vuoi un aiuto ?- Chiese Ruka mentre chiudeva la porta dietro di se, io annui e dopo di che sentii il gancio del colletto, intriso di sangue, slacciarsi e anche lo zip della gonna, portai le mani sul corpetto per tenere fermo il vestito.
 
- Tranquilla andranno tutti a lavare e faremo qualcosa per far scomparire quella macchia. – Disse Serein mentre mi porgeva un bicchiere ricolmo di sangue.
Lo presi e lo inizia a bere piano mentre osservavo le ragazze preparsi per entrare nell’enorme vasca da bagno.
 
Sospirai tra me e me e  mi iniziai a spogliare, dopo aver posato il bicchiere ormai vuoto, mi osservai allo specchio il sangue copriva gran parte del mio seno, della scapole e del collo sul quale spiccavano tre morsi profondi.
 
Mi portai una mano sul collo esaminando meglio quei morsi e  mentre li sfioravo una sensazione di impotenza cresceva in me, come avevo permesso a lui di farmi una cosa del genere, perché era cambiato tutto all’improvviso?
 
Deglutii mentre Ruka mi afferrava per mano e mi portava vicino alla vasca.
Non doveva andare così.
 
- Ei, vuoi ancora un po’ di sangue? – Chiese Rima mentre mi porgeva una spugna ripiena di bagnoschiuma, scossi la testa, non voleo bere ancora quella roba artificiale.
 
- Se vuoi puoi bere il mio. – aggiunse dopo poco la miai amica da capelli arancioni, abbozzai un sorriso per la sua risposta ma declinai l’offerta: - Shiki si ingelosirebbe. – Risposi semplicemente mentre appoggiava la testa sul bordo della vasca.
 
La situazione era tesa, io mi sentivo in colpa e le miei amiche non sapevano come consolarmi.
- Mi spiace per quello che è successo… - Dissi dop un po’ mentre Ruka cercava di togliere il sangue secco dai miei capelli.
 
- Non è colpa tua Erena. – Disse Yuuki mentre si avvicinava a me.
- Invece sì, avrei dovuto fare qualcosa di più e invece ora ci ritroviamo in questa situazione di merda…- Risposi mentre poggiavavo la testa sulle ginocchia.
 
- Si può sempre rimediare, ricordalo, questo me l’hai insegnato tu. – Disse Serein uscendo dalla vasca e avvolgendosi in una tovaglia ampia, mi rivolse uno sguardo carico di significato.
Aveva ragione, ma l’unico problema era come? Cosa potevo fare?
 
 
- Si chiama Kaiba ed è… il mio patrigno.  – Dentro di me senti di essermi tolta un macigno dal cuore e quella strana sensazione pian piano sparire.
 
 Per fortuna Yuuki ci portato  vari abiti comodi e così dopo esserci sistemate e assciugate i capelli, e non riusciendo nessuna di noi a riposarsi, eravamo andate nella stanza del preside per parlare con il resto del gruppo, durante tutto quel tempo  avevo pensato a come poter spiegare tutta la situazione, non ero certo di niente.
 
- COME?! - Ruka e Aidou erano saltati in piedi per quello che avevo detto e potevo capirlo bene, non si aspettavano una rivelazione così strana.
 
Senti la mano di Kaname posarsi sulla mia spalla, il suo sguardo si era addolcito così come il suo tono di voce: - Raccontaci tutto quanto sin dall’inizio piccola Erena. - L’aveva detto con il tono più gentile e semplice che una morsa si strinse attorno al mio cuore e di istinto mi morsi di nuovo le labbra.
 
- Solo una volta ho detto la verità a qualcuno, quella persona cercò di aiutarmi e il risultato sapete qual è stato? Lui e tutta la sua famiglia sono morti. – Abbassai lo sguardo verso il pavimento e strinsi forte la gonna, era sempre doloroso ripensare al mio passato.
 
- Da quel giorno non ho mai detto più a nessuno il mio fardello,  nessuno doveva morire a causa mia di nuovo e a nessuno doveva essere fatto del male. Ho fatto un patto con lui, avrebbe potuto bere tutto il sangue che voleva ma allo stesso tempo non avrebbe torto un capello a nessuno delle persone a me care. – Mi portai la mano sul collo, anche se Ruka l’aveva bendato, potevo sentire perfettamente i suoi canini sulla mia pelle.
 
- Sei stata una stupida! – Aidou mi aveva preso per le spalle e mi aveva scosso, mi lamentai leggeremete per il dolore e il  mio migliore amico allentò la presa, potevo capire benissimo la sua rabbia gli avevo nascosto un segreto così grande quando lui mi aveva rivelato tutto di se.
 
- Hai tutto il diritto di incazzarti, ma l’ho fatto solo per il vostro bene. – Risposi cercando di sembrare calma, mentre in realtà dentro di me si era scatenato un maremoto.
- Alla luce dei fatti di ieri sera, lui cosa voleva da te? – Chiese il preside guardando la finestra.
 
- Non lo so, non sono mai riuscita a capire la sua mente sin da quando ero bambina...è sempre stato imprevedibile una volta era la persona più dolce del mondo ma dopo alcuni fatti è cambiato. – Risposi io mentre mi alzavo dalla sedia, non riuscivo a stare ferma, dovevo muovermi per rilasciare tutta la tensione che stavo accumulando.
 
- Pensandoci bene, Erena tu non ci hai mai raccontato nulla sulla tua famiglia e sul tuo passato, forse dovresti raccontarci qualcosa. – Disse in quel momento Ichijou mentre si portava una mano sotto il mento assumendo un atteggiamento pensieroso.
 
- Non ho nulla di bello da raccontare,  mio padre è morto durante la guerra contro Rido, si chiamava Hera, non voleva aiutarlo nel suo piano folle e si era rifiutato di coinvolgere la sua famiglia. Kaiba era il suo migliore amico, io e mio fratello siamo cresciuti vedendolo sempre a casa nostra e considerandolo quasi uno di famiglia… e dopo la morte di mio padre si è preso cura di me, di mio fratello e di mia madre. - Presi un respiro profondo e istintivamente chiusi gli occhi per cercare di ricordare gli occhi di mio padre quando ritornava a casa dopo una lunga giornata fuori.
 
- Presto mia madre e Kaiba si misero assieme e per due anni vivemmo tranquilamente come se fossimo una famiglia normale… poi però… mia madre iniziò a essere sempre preoccupata, non sapevo per cosa, ricordo soltatno il giorno in cui Kaiba ritornò con il suo, corpo freddo e immobile, era morta per proteggere noi tre da un qualcosa che l’aveva sempre tormentata e da li iniziò ad andare tutto a rotoli. – Gli occhi blu li avevo eridati da lei così i capelli neri, ricordavo in tutto e per tutto lei.
 
- Il suo nome era Emiko giusto? Era una vampira molto conosciuta all’interno della nobiltà… - Disse Kain mentre cercava il mio sguardo.
 
- Si, apparve così all’improvviso accompganata da mio padre e da Kaiba e da li in poi iniziarono a girare mali voci sul suo conto, infondate e per invidia. – Risposi mentre mi giravo vero la finestra per osserevare l’alba.
 
- Dopo la sua morte mio fratello se ne andò via dicendo che doveva indagare sulla nostra famiglia, non riusciva a capire perché ci fossero così tante stranezze e lacune, diceva sempre che mancava qualcosa per capire il tutto,  e mi lasciò con la promessa di ritornare un giorno a prendermi e Kaiba che prima si comportava come un vero padre cambiò il suo comportamento. Divenne freddo, scontroso e iniziò ad avere una vera e propria ossessione nei miei confronti, non sono mai riuscita a capire questo suo cambio così improvviso… - Dentro di me stavano riaffiorando tutti i ricordi del mio passato.
 
- Io… scusatemi ma non riesco… - Mi passai le mani sugli occhi per cercare di trattenere le lacrime, ricordavo il giorno in cui per la prima volta avevo affrontato le ombre da sola, quasi rischiando di impazzire.
 
- Va bene così Erena, va bene così - Rima mi aveva messo una mano sulla spalla.
 
Feci un respiro profondo e mi girai verso di lei: - Non volevo coinvolgervi… - Dissi in un sussurro mentre iniziavo a piangere. Non se lo meritavano, non dopo tutto l’affetto che avevano dimostrato nei miei confronti.
 
- Coinvolgerci? Erena ancora non l’hai capito? Qui tutti ti vogliamo aiutare, non possiamo vederti in questa situazione.  – Ruka si era alzata e si era messa accanto a Rima, il suo sguardo era stranamente dolce e non arrabbiato come quello di Aidou.
 
- Devi smetterla di fare la leonessa solitaria. – Aidou si era avvicinato a me, scompigliandomi i capelli, il suo tono era ancora leggermente arrabbiato, ma per il resto era quello che aveva sempre conosciuto.
 
- Ragazzi, lo sapete in che guai vi state andando a cacciare? – Ancora non volevo credere a quello che i miei amici mi stavano dicendo.
 
- Tu saresti la prima a fare una cosa del genere per uno di noi, fatti aiutare per una buona volta. – Kain si era portato le mani dietro la testa e aveva socchiuso leggermente gli occhi e anche se il tono che aveva appena usato era del tutto serio.
 
- Conta che ci siamo anch’io e Zero! – Disse Yuki mentre mi abbracciava.
- Ehi perché devi coinvolgere pure me!? – Disse il diretto interessato mentre storceva il naso per affermazione di Yuki.
 
- Perché siamo i guardiani ed è nostro compito garantire la pace! Poi non vorrai mica lasciare Erena da sola ad affrontare una di quelle strane creature! Se solo ci ripenso, mi fanno paura! – Disse Yuki mentre si stringeva ancora di più a me.
 
- Credo che a questo punto dovremmo ideare un piano o qualcosa del genere per salvare la situazione. – Disse Shiki mentre si guardava in torno in cerca di qualcosa.
 
- I mikado li ho nascosti caro mio. – Disse Rima mentre gli dava un leggero colpo sulla nuca.
Risi per quella situazione così strana e buffa allo stesso tempo.
 
- Ei finalmente sorridi!  - Disse Aidou mentre mi abbracciava da dietro le spalle.
 
- Allora è deciso! Aiuteremo Erena e sconfiggeremo Kaiba! – Disse Ichijou mentre affiancava Kaname, pure lui si era messo a ridere.
 
- Ragazzi, non posso chiedervi una cosa del genere… io… -
 
- Ancora non lo vuoi capire? – Zero mi aveva interrotto attirando la mia attenzione su di lui, si era appoggiato al muro e i suoi occhi ametista mi fissava: - Ti aiuteremo, punto. –
 
E a quel punto il mio cuore scoppio di gioia ed io non riuscì a trattenere le lacrime, avevo sempre pensato di dovermela cavare da sola ma solo ora mi accorgevo di avere sbagliato.
Non ero più sola come prima, potevo finalmente contare sull’aiuto di qualcuno e anche se dentro di me rimanevano ancora tante paure, sapevo che potevo finalmente affrontarle con l’aiuto dei miei amici e anche quello di Zero.
 
- Non sono così carini! – Il preside Cross non la smetteva di emanare continuamente cuoricini.
 
- Smettila di essere così sdolcinato e cerca di elaborare una strategia per abbattere il nemico invece! – Disse Yagari mentre guardava fuori dalla finestra in attesa di qualcosa.

 



Angolo autrice:
E siamo giunti a questo fatidico capitolo cinque, che ne pensate? Troppo movimentato? Bisogna snellirlo un po’? Manderà sicuramente Erena in un ricovere per malati mentali dopo quelle che le sto facendo passare?
Tutto questo solo ed esclusivamente nei prossim capitoli YEP!
Ora mi sembra doveroso fare alcuni chiarimenti, la madre di Erena si chiama Emiko, non so per quale strano e assurdo motivo alcune volte appare con l’H di davanti, forse sarà il computer stesso a fare questo cambio.  Da quello che avete capitolo nel capitolo 4 Kaiba non è del tutto cattivo, ma è costretto a impersonare quel ruolo, povera anima ( credo che tutti i miei oc mi vorranno uccidere…)   spero che le illustrazione ( la scritta in arancio sotto il titolo) vi piacciano ci sto mettentdo tutta l’anima per poterle fare bene, anche se lo stile di Matsuri Hino è leggermente difficile da imitare, uso altri stili di disegno per cui riprendere il primo in cui mi sono cimentata è davvero difficile, spero di riuscire nel mio intento!
Come sempre vi invito a seguirmi su devianart, happy-ely, per poter vedere meglio i miei disegni, o sul mio account wattpad: Happy_Ely0304 dove la storia viene pure pubblicata.
Dopo questo lungo mesaggio di servizio ringrazio tutte le persone che hanno/stanno leggendo la storia, mi scuso se troverete errori di battitura sui nomi o di altro genere, ma spesso devo scrivere di sera e non bado tanto a come si muovono le miei dita sulla tastiare, per questo gli aggiornamenti sono così sparodici, promettod di farci più attenzione!
Ci vediamo al prossimo capitolo
Baci
Happy
   
 
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