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Autore: heiitsapple    04/03/2019    0 recensioni
"Mi sono sempre chiesto,che cosa si prova ad essere lassù, volare a velocità incredibili, combattere per la propria nazione, tutte cose che amo, tutte cose per cui sono nato, ma non ho mai tenuto da conto una cosa e forse è anche la cosa più importante di tutte quante, non mi sono mai chiesto cosa si provasse, ad abbattere un aereo e sapere per certo, che quell'uomo è morto, sapere per certo che sulle spalle di quella persona gravava una famiglia con moglie e figli e adesso, in un battito di ciglia, morte, vuoto, questo ci separa da essa, un battito di ciglia, ma se morirò, morirò in cielo, morirei guardando la cosa che ho sempre ammirato, morirò guardando il cielo più blu che io possa mai vedere in vita mia, e li non provo piú paura di morire."
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Mi sono sempre chiesto,che cosa si prova ad essere lassù, volare a velocità incredibili, combattere per la propria nazione, tutte cose che amo, tutte cose per cui sono nato, ma non ho mai tenuto da conto una cosa e forse è anche la cosa più importante di tutte quante, non mi sono mai chiesto cosa si provasse, ad abbattere un aereo e sapere per certo, che quell'uomo è morto, sapere per certo che sulle spalle di quella persona gravava una famiglia con moglie e figli e adesso, in un battito di ciglia, morte, vuoto, questo ci separa da essa, un battito di ciglia, ma se morirò, morirò in cielo, morirei guardando la cosa che ho sempre ammirato, morirò guardando il cielo più blu che io possa mai vedere in vita mia, e li non provo piú paura di morire."

Eden ha sempre avuto questo pensiero nella sua testa, non è mai stato veramente preoccupato riguardo al fatto che potrebbe morire in un momenti qualsiasi mentre è lá in alto, è come se il cielo blu gli desse conforto, come se si sentisse piú in pericolo qua sulla terra ferma rispetto a la in alto.

Eden siede sul muso del suo Lockheed ormai dalle 2 del mattino e ora sono le 7 e 40 alla base militare di Cassal in Ulsamia, stato con grande potenza militare, seguita dalla Rubinka.

Eden ha passato la notte a guardare il cielo, come sempre prima di ogni test, sapeva che era solamente una semplice ricognizione, ma anche se era la cosa piú banale del mondo Eden era emozionato, carico e pronto a volare, ogni tanto scende dal muso dell'aereo e cammina verso la pista di decollo per ammirarla in tutta la sua pace e tranquillitá, anche se da lì a poco sará occupata da camionette che trasportano benzina o piloti che corrono su e giú per essa, tira un respiro per tranquillizzarsi e poi sale di nuovo sul muso dell'aereo.

Il sole filtra dalle finestre e dalla porta dell'hangar illuminando gran parte dell'aereo e facendo sentire un po' di caldo al giovane pilota che non trova pace, vuole entrare in quell'abitacolo e vuole farlo ora, non tra un'ora o cinque minuti, ma vuole farlo ora, sta indossando la tuta giá dall'una del mattino e siede sul muso dell'aereo col casco tra le gambe e lo sguardo fisso nel cielo, immaginando le manovre che fará di lì a poco.

Una fresca brezza gli colpisce la faccia facendo muovere i suoi lunghi capelli biondi, gli occhi blu rimbalzano tra la pista d'atterraggio e il cielo limpido, si sdraia completamente sul muso e mette la sua mano destra sul cuore e lo sente battere all'impazzata, guarda il soffitto dell'hangar a chiude gli occhi, trattiene il respiro per un attimo, la porta di ferro dal fondo dell'hangar si apre ma Eden non fa una piega

"Sapevo che eri qui" Eden apre gli occhi e si decide a scendere dal muso dell'aereo tenendo il casco con la mano sinistra "fai meno casino quando esci dalla camera la prossima volta" aggiunge la voce maschile dal fondo dell'hangar.

Reina era un ragazzo abbastanza simpatico, a Eden andava a genio ma sapeva bene che non era cosí anche per tutti gli altri dello squadrone, quel ragazzo era alto, dannazione se era alto, voci dicono che giocava a pallacanestro prima di cambiare totalmente rotta e di venire qui in questa accademia, si diceva che era un talento una sorta di promessa insomma, ma chissá perché ha deciso di smettere, questa era un'altra domanda che Eden si poneva ma non ha mai deciso di porla al diretto interessato dal momento che riteneva la questione inutile e superficiale

"Non ho fatto cosí tanto casino alla fine" si lo aveva fatto se contava il fatto che era caduto svariate volte nel tragitto dal suo letto al bagno per cambiarsi i vestiti. Ma Eden ovviamente negava, o piú che altro si rifiutava di ricordare tutta questa vicenda. Il ragazzo gli lancia uno sguardo abbastanza serio che poi si trasforma in un sorriso, i due ormai si conoscevano da nesi e anche se agli inizi non andavano molto d'accordo, sono riusciti a trovare un punto di connessione e da quel momento in poi sono sempre riusciti ad andare d'amore e d'accordo.

"Dannazione Eden ma quando la smetterai di fare cosí?? Sgattaiolare fuori dal dormitorio semplicemente per guardare il cielo" Reina cammina verso Eden con camminata sicura e passo lento una volta raggiunto i due si girano a guardare il cielo assieme "Alla fine rimane lí ed è sempre lo stesso, non capisco cosa ha di tanto speciale" aggiunge Reina.

Non aveva tutto i torti, il cielo era sempre quello, ma aveva qualcosa di speciale per Eden, non sapeva cosa era o come dirlo, ma almeno sapeva che c'era questo qualcosa che lo rendeva speciale

"Non lo so Reina... non lo so proprio"

Reina guarda con la coda dell'occhio il suo compagno che con sguardo perso e affascinato continua a guardare il cielo, lo invidiava per questo, non era un'invidia che poi porta ad odio, era semplice gelosia del fatto che Eden riuscisse a trovare qualcosa di speciale in qualsiasi cosa, se solo avesse avuto pure lui questa capacitá magari avrebbe meno rimpianti al giorno d'oggi.

Un po' di vento colpisce ancora i due ragazzi fermi sulla soglia dell'hangar

"Sará..." Reina muove le spalle e si incammina verso il suo hangar "Ci vediamo di sopra"

"A dopo"

La pista si era animata e allo scoccare delle 8 erano tutti pronti per questa ricognizione, dopo una corsa al bagnio Eden rientra nell'hangar, si avvicina all'aereo e entra nell'abitacolo, finalmente, il momento piú bello per Eden, indossa il casco e le cuffie mentre l'aereo viene trasportato sulla pista di decollo, alla sua sinistra puó vedere Reina che sale nel suo aereo con tutta la calma del mondo

"Toby 1 Toby 1 check" la voce femminile dalla torre radio passa per le cuffie di Eden. Elisa era una ragazza della stessa etá di Eden e Reina, tutti e tre avevano 20 anni e si erano iscritti all'accademia contemporaneamente, solo che Reina e Eden hanno optato per diventare piloti e Elisa, magari un po' per fifa aveva deciso di lavorare alla torre di controllo, non che gli dispiacesse, assolutamente no, gli piaceva stare a contatto con loro due ed assieme formavano una squadra non male.

"Toby 1 check pronto al decollo" Eden accende i motori dell'aereo e mette le mani sulla cloche dopo aver controllato tutti i sistemi. Alza lo sguardo e davanti a lui vede il mare alla fine della pista, sorride e si sente vivo, sta facendo la cosa per cui è nato e che ama piú di ogni altra cosa

"Toby 1 decollo accordato, stai attento Eden torna tutto di un pezzo"

"Non ti preoccupare Elisa"

Lentamente inizia ad aumentare la potenza del motore e sente il classico fischio provenire da dietro, guarda a destra e vede la polvere che su alza da terra, il cuore di Eden batte a mille l'aereo inizia a muoversi e acquisisce velocità, Eden sente il corpo che si schiaccia contro il sedile e dopo pochi istanti si rilassa, alza la cloche e l'aereo si solleva da terra, tira in dentro i carrelli e prende quota, il muso punta in alto verso il cielo che tanto ammirava prima, solo pochi centimetri di vetro lo separano da esso, dopo aver raggiunto la quota giusta si riposiziona dritto e guarda davanti a sé, l'oceano immenso sembrava infinito, e tutto sembrava perfetto, tutto era perfetto per Eden

"Siamo solo io e te adesso" La voce di Elisa raggiunge Eden nelle cuffie

"Un Appuntamento??" risponde Eden scherzando mentre vira a sinistra per volare sopra alla base "Scusami non sono pronto per questo tipo di impegno" aggiunge con una risatina, dall'altra parte si sente una risatina leggera anche da parte della ragazza

"Sempre con queste battute, Reina ha deciso di voler volare da solo quindi siamo solo io e te"

La compagnia di Elisa era piacevole, la ragazza sapeva scherzare quando era il momento e sapeva essere seria quando serviva, Eden non ci ha mai veramente pensato a lei come una possibile fidanzata o qualcosa di simile, gli interessavano poco questo tipo di cose e sinceramente non lo hanno mai toccato. Eden esegue un loop tanto per divertirsi

"Non è che lo hai fatto arrabbiare??" Aggiunge la ragazza dopo qualche secondo.

"No lo sai com'è Reina, un secondo è cosí e il secondo dopo è cosá" risponde, era come una chiamata al telefono per lui e alla fine non aveva nulla di cui preoccuparsi, non doveva essere concentrato al 100% ma non doveva nemmeno essere distratto del tutto

"Senti mi stavo chiedendo..." la voce non è piú sicura come prima ma è un po' tremolante "... Magari dopo, non è che ti andrebbe... non lo so magari un giro fuori dalla base??"

Eden prova a fare qualche manovra di attacco mentre ascolta la ragazza parlare e per un secondo esita a rispondere. Cosa intendeva con questo?? Un giro fuori dalla base nel senso un appuntamento o qualcosa di piú casuale??

"Sí perché no" risponde Eden deciso e sicuro "hai in mente qualcosa da fare??" Aggiunge mentre si allontana un'attimo dalla base

"No a dire il vero no, non pensavo nemmeno accettassi" la ragazza ride un pochino "mi inventeró qualcosa io"

"Perfetto, agganciati quando devo rientrare lasciami solo come al solito" dice Eden rilassandosi ancora di piú nell'abitacolo e decelerando

"Ricevuto, a dopo" la trasmissione si interrompe e Eden rimane da solo con i suoi pensieri a guardare il cielo, effettivamente i due ultimamente si erano avvicinati e non poco, spesso e volentieri Elisa rinunciava a qualche uscita con le altre ragazze della squadra per stare in compagnia di Eden ed aiutarlo a studiare, ma sono quelle piccole cose che non noti fino a quando non ti fermi a pensarci, sono quelle piccolezze che alla fine ti fanno veramente apprezzare una persona e ora che ci pensa Eden non ha mai fatto molto per la ragazza, come detto prima non è il tipo che si accorge di queste cose, non gli da molto peso, ma dopo quella domanda Eden sta riconsiderando molto il rapporto tra di loro.

Magari questa volta staccare la comunicazione non era stata la mossa piú giusta da fare, magari aveva bisogno di quella voce che lo distrasse dai suoi pensieri, magari alcune volte rimanere da soli non è proprio la scelta giusta da fare.

Dopo un un paio di minuti la connessione con la torre di controllo ritorna

"Toby 1 mi senti Toby 1??"

"Toby 1 check ti sento forte e chiaro" risponde Eden

"Dai il cambio, Reina sta decollando, girati e atterra"

"Toby 1 ricevuto" Eden non sa decidere se fortunatamente o sfortunatamente è tempo di rientrare, per quanto ama volare in quel momento era troppo distratto dai suoi pensieri e soprattutto dalla proposta della ragazza, magari era un bene che dovesse rientrare, Eden gira l'aereo e si dirige verso la base, tira fuori i carrelli e atterra sull'asfalto della pista, una volta che l'aereo si ferma spegne i motori e si toglie il casco, si rilassa sul sedile e tira un sospiro di sollievo, mentre l'aereo viene riportato nell'hangar, una volta parcheggiato Eden apre l'abitacolo e l'aria fresca gli procura sollievo, respira a pieni polmoni l'aria e si tranquillizza, scende dall'aereo e cammina verso un tavolo dove c'erano un paio di chiavi inglesi e qualche altro attrezzo da lavoro, posa il casco sul tavolo e si gira sedendosi su di esso, guarda l'aereo fermo e poi guarda fuori dall'hangar, il rumore dell'aereo di Reina è ancora forte quindi Eden si alza e cammina sulla soglia dell'hangar, guarda in alto e vede il Lockheed di Reina che svolazza nel cielo con movimenti aggraziati e senza una sbavatura, Reina è sempre stato un ottimo pilota e lo stava dimostrando proprio ora e Eden lo ha sempre ammirato per questo, i due si eguagliano, erano bravi entrambi e non si capiva chi era meglio di chi e forse era anche meglio cosí, aveva paura che poi sarebbe partita una competizione tra i due e si sa che questo tipo di competizione porta sempre male ad un rapporto d'amicizia.

Mentre Eden era distratto Elisa si era intrufolata silenziosamente nell'hangar, aveva il respiro affannato ed era chiaro che aveva corso dalla torre di controllo fino a lì senza fermarsi un istante, con una scusa aveva scaricato tutto il lavoro a Rubina un'altra ragazza che aveva deciso di iscriversi ai corsi per la torre di controllo. Ne Eden ne Reina avevano mai avuto modo di parlare a Rubina, anzi, la conoscevano solo per sentito dire e l'avevano vista qualche volta all'accademia, ma detto questo nulla di piú nulla di meno, ha detta di Elisa, Rubina era una ragazza sulle sue, spesso seria ma ogni tanto si lasciava andare a qualche risata e scherzo.

Elisa cammina furtivamente fino al distratto Eden, impegnato a seguire i movimenti di Reina, Elisa era sul punto di spaventare il ragazzo ma qualcosa l'ha fermata e ha optato per qualcosa di tranquillo

"Ei..." Elisa tocca la spalla del ragazzo che salta sul posto e tira un urlo che rimbomba in tutto l'hangar comprendo anche il suono dell'aereo di Reina

"Dannazione... quante volte ti ho detto di annunciarti, lo sai che mi spavento" Eden si appoggia alle sue ginocchia e si porta una mano al cuore, alza lo sguardo e vede la ragazza che sorride e cerca di trattenere qualche risatina, ma il sorriso della ragazza gli fa tornare il buon umore

"Scusami hai ragione..." Elisa si ricompone e cammina di fianco al ragazzo e inizia a guardare anche lei Reina in cielo "... Si dice che a Cassal ci sia una gelateria che faccia il gelato piú buono di tutta Ulsamia" la voce tremolante della ragazza si fa sentire di nuovo e Eden cerca la sua faccia con la coda dell'occhio, da quando era all'accademia era uscito raramente dalla base, l'accademia offriva agli studenti tutti quello di cui avevano bisogno e lui non aveva mai sentito la necessitá di uscire dal perimetro, magari una o due volte era uscito a causa della visita dei suoi genitori ma oltre a quello non era mai uscito e soprattutto non ne vedeva il motivo.

"Massí dai perchè no..." Eden si gira e cammina verso il tavolo di prima, afferra il casco e si incammina verso l'uscita dell'hangar

"Passo a prenderti al dormitorio femminile dopo le lezioni" i lunghi capelli biondi rimbalzano mentre cammina nell'hangar.

Ora che ci pensa bene non è la prima volta che i due escono da soli, ci sono state altre volte in cui è successo, ma Eden non pensa che un pasto caldo alla mensa dell'accademia possa essere considerato un appuntamente mentre questo ha tutta l'aria di esserlo, tuttavia il pilota non è preoccupato di nulla, effettivamente di cosa dovrebbe essere preoccupato??

Elisa rimane sulla soglia dell'hangar guardando l'aereo di Reina, stringe al petto il portalistino con i prossimi orari delle esercitazioni di Eden che le era stato dato poco prima nella torre di controllo dallo scrutatore di Eden, ma ovviamente se ne era dimenticata, succedeva raramente e quando succedeva pure lei si sorprendeva di questo, non era il tipo di ragazza che si dimenticava le cose, anzi era quel tipo di ragazza che si ricordava tutto, da capo a coda, si ricordava lo stupido scherzo di Alan di qualche giorno fa, altro compagno di squadrone, e si ricordava ancora perfettamente degli scherzi dei fratelli quando lei era ancora piccola. Abbassa lo sguardo e nota il portalistino

"Oh sì ecco la tua lista delle..." Elisa si gira e nota che l'hangar è vuoto, si morde il labbro inferiore rimanendo ferma a guardare l'hangar vuoto "dannazione..." bisbiglia., si gira e guarda l'aereo parcheggiato, il metallo brilla sotto la luce che entra dalle finestre, si abbassa e passa sotto l'ala del Lockheed avviandosi verso l'uscita dell'hangar lasciandolo alle spalle dirigendosi verso la torre di controllo. Elisa sale le scale della torre e arriva alla cima, apre la porta della sala di controllo e, l'odore del caffè di Rubina ristagna nell'aria, non che le desse fastidio, ma non le piaceva nemmeno così tanto, diciamo che lo sopportava

"Allora??" dice Rubina bevendo dalla tazza enorme mentre guarda tutte le telemetrie su vari monitor

"Allora cosa allora?? lo sai com'è lui, è così, è strano alcune volte" Elisa si siede su una sedia lontano dai controlli e guarda fuori dalle finestre della torre
"Ma??" dice rubina girandosi, i corti capelli neri sembrano un po' più chiari in quel momento, continua a tenere la tazza del caffè in mano e la muove circolarmente.
"Ma cosa??" dice Elisa lasciando cadere la testa indietro
"C'è sempre un ma" ribatte Rubina, aveva sempre la risposta pronta a tutto in queste occasioni e non Elisa era sconcertata da questa capacità, ormai Rubina ed Elisa parlavano spesso ultimamente ad Elisa faceva piacere questo, aveva trovato qualcuna con cui poteva parlare di questo genere di cose, ma d'altro canto Rubina non aveva mai accennato a parlargli di qualche cosa o a chiedergli un aiuto di qualche tipo

"Toby 2 a torre di controllo, sento tutto quello che dite" Reina comunica alle due ragazze, Rubina si stende e muta per qualche momento le comunicazioni tra la torre di controllo e Reina

"Ma non lo so Rubina, magari e proprio questo..." Elisa inizia a girare su se stessa sulla sedia guardando il soffitto
"Questo cosa??" dice Rubina girandosi di nuovo verso Elisa

"Dai Rubina lo sai... lo hai già capito"
"Sapere... cosa??"

"Che Eden... beh" esita Elisa fermandosi
"DImmi di più" Rubina sorseggia dalla tazza di caffè

"Che mi piace insomma" Elisa fa spalluccia per sentirsi meno in imbarazzo
"Si lo sapevo bene"
"E allora perchè me lo hai fatto dire??"
"Elisa andiamo, saremo chiuse qua dentro per le prossime 4 ore, devo divertirmi in qualche modo" Dice Rubina girandosi e guardando sui vari monitor, posa la tazza di caffè e sorride un pochino

"E sarei la tua cavia quindi??"
"Beh in un certo senso" Rubina ride un pochino

"Dai Rubina" Elisa muove la sedia verso la compagna e appoggia la testa sulla sua spalla facendo versi strani come se stesse piangendo "ti prego Rubina"
"Cosa ti devo dire Elisa insomma??" Rubina muove la testa dell'amica dalla sua spalla "Hai già detto che ti piace e non vedo perchè sei qui a raccontarmi questa storia per l'ennesima volta, non sono io quella a cui devi dirlo, non capisco che problemi ti fai sinceramente, vai da lui lo porti fuori glielo dici e come va va" Rubina beve ancora dalla tazza, alcune volte sembrava come una madre che asseconda una figlia che continua ad insistere su qualcosa, ma alla fine pure lei considerava Elisa una sua amica ed era una delle poche che le andava a genio, solo che alcune volte assumeva questi comportamenti bambineschi, Elisa guarda Rubina, appoggia la fronte sul bancone e guarda il pavimento

"E se va male?? Lui non sembra interessargli nulla di queste cose, alcune volte vorrei che mi guardasse con lo stesso sguardo con cui guarda il cielo... E se va male Rubina e se mi dice no?? e se mi respinge?? e se-"

"Oh e andiamo Elisa" Rubina interrompe l'amica nel mezzo delle domande la situazione inizia ad irritarla "coi se e coi ma non si arriva da nessuna parte, o agisci o non agisci e se va male va male, pace è andata"

"Si ma poi cambierebbe tutto tra di noi, sono io quella con cui parla alla torre di controllo" Elisa non muove la testa dal bancone

"Diavolo Elisa ti devi buttare insomma, o lo fai o non lo fai, ci stai girando intorno da molto tempo, fagli capire cosa provi" le sopracciglia di Rubina iniziano lentamente ad inarcarsi e l'irritazione aumenta
"La fai facile"
"Perchè lo è dannazione! Smettila di essere una bambina hai 20 anni insomma!" Risponde irritata, Rubina si gira e guarda Elisa che la sta guardando con occhi increduli, Elisa non aveva mai visto Rubina arrabbiata e Rubina non avrebbe mai pensato che si sarebbe arrabbiata con una come Elisa, Rubina si rende conto dell'errore e inizia a sentire un buco allo stomaco "Elisa io-"

"No..." ferma l'amica in partenza "no hai ragione tu"
"No Elisa è solo che io-"

"Ho capito Rubina, lo porto fuori gli parlo e arrivo al punto" Elisa si siede correttamente sulla sedia e prende il paio di cuffie, le accende e posiziona il microfono davanti alla bocca
"Elisa ti prego"
"Toby 3 check Toby 3 mi ricevi??" Elisa ignora l'amica guardando fissando il monitor e la tabella della checklist. Rubina guarda l'amica e si morde il labbro inferiore, sapeva bene di aver sbagliato e sapeva bene che Elisa era abbastanza sensibile sotto questo aspetto, si sente terribilmente in colpa, come se fino ad ora la sua giornata fosse andata perfettamente bene, l'insonnia la stava colpendo terribilmente, ormai erano svariati giorni di fila che non dormiva, e il fatto che non riuscisse a dormire stava decisamente incidendo sul suo comportamento e sulla sua attenzione, non voleva combinare un altro disastro men che meno con l'unica ragazza che reputava sua amica non osava immaginare come sarebbe stato il rientro in dormitorio, già le tremavano le gambe al solo pensiero

"Autorizzo il decollo pista 2" Dice Elisa tenendo lo sguardo fisso sui monitor, vede chiaramente lo stato di Rubina con la coda dell'occhio

"Torre di controllo richiedo atterraggio" la comunicazione di Reina passa per le cuffie di Rubina "Torre di controllo??"
"Si, autorizzazione al decollo" risponde Rubina
"Decollo?? Torre di controllo sono in aria da 20 minuti richiedo atterraggio" Dice Reina alla radio

"Si autorizzazione all'atterraggio approvato" Rubina si sfrega la fronte e la guarda il monitor, pensa a quello che ha combinato e di istinto dice "Rallenta sei troppo veloce" tamburellando con la matita sul bancone

"Torre di controllo sono atterrato da 5 minuti... Rubina sei sicura di stare bene??" Chiede Reina attraverso la radio un po' preoccupato per quello che era successo, non aveva mai parlato a Rubina direttamente, ma questo non significa che non debba preoccuparsi, reina è sempre stato una persona che si preoccupa un po' per tutti, è nella sua natura e non cambierà mai questa sua parte

"Si sto bene ho solo..." Rubina si tocca il ponte del naso "solo bisogno di concentrarmi..." chiude gli occhi e tira un sospiro

"Senti, se vuoi parlare" Rubina apre gli occhi un po' sorpresa da quello che Reina stava dicendo, non avrebbe mai pensato ad una risposta simile soprattutto da qualcuno a cui non aveva mai parlato "Se vuoi parlare adesso vado a farmi una doccia, e tra un po' vado alla caffetteria dell'accademia, se vuoi sono lì ok??" per qualche secondo c'è stato un silenzio, Rubina non sapeva che dire, era stata colta di sorpresa, una sorpresa piacevole, molto piacevole, non pensava che qualcuno così serio come reina potesse essere così gentile con lei

"Rubina??"
"Eh no... cioè sì io voglio, cioè aspetta" Reina ride, Rubina continuava a sparare mezze risposte, continuando ad incepparsi, la risata di Reina la tranquillizza un pochino, Rubina si ferma e si ricompone un attimo "Sì accetto l'invito"
"Non c'è bisogno di essere così formali, ci vediamo dopo, chiudo comunicazione" Reina sorrida ancora appoggiando la testa al sedile dell'aereo, gli piaceva rimanere qualche minuto nell'abitacolo a respirare, rimanendo da solo con se stesso per ricomporsi e per trovare un momento di calma

"Interrompo comunicazione" Le cuffie smettono di emettere segnali e Reina si toglie il casco toccandosi i capelli ricci, prende grosse boccate d'aria per controllare il battito del cuore dopo qualche istante apre l'abitacolo e scende dall'aereo togliendosi i guanti e prendendo un'altra boccata di aria fresca
"Che antipatico che sei alcune volte" Eden stava aspettando l'amico seduto su una sedia sul fondo dell'hangar "non hai voluto volare con me"

"Non dirmi che te la sei presa" sorride Reina appendendo il casco mentre butta i guanti su un tavolo

"No beh però è successo qualcosa di strano" Eden si alza cammina verso Reina "Elisa mi ha chiesto di uscire dalla base solo io e lei"
"Beh non ci vedo nulla di male" Reina si slaccia la tuta legando le maniche sul bacino rimanendo in canottiera bianca "alla fine era anche l'ora che si decidesse" si incammina verso l'uscita
"Decidesse??" Eden rimane fermo a fissare il vuoto e si gira vedendo l'amico che si incammina verso l'uscita "Scusa..." accenna una corsa per raggiungere l'amico "Scusa Reina cosa intendi??"
"Dai Eden, se prestassi attenzione a lei tanto quanto presti attenzione al cielo potresti capire di cosa sto parlando" Reina apre la porta dell'hangar, che seguito da Eden, si incammina verso i dormitori

"Perchè butti il sasso e poi nascondi la mano??" Chiede Eden raggiungendo l'amico

"Sisi nascondo la mano eccola qua" Reina fa vedere la mano a Eden sdrammatizzando la situazione "Faccio prima io la doccia che devo uscire dopo"
"U-" Eden guarda sbalordito Reina "Uscire?? uscire con chi scusa?? Dai Reina non mi prendere in giro" Eden tocca col gomito il braccio di reina svariate volte notando che il ragazzo non cambiava espressione e smette di dare fastidio a Reina "Oddio sei serio"

"Si che lo sono sei tu che prendi tutto come uno scherzo, svegliati Eden apri gli occhi, non esiste solo cielo" Eden ormai era abituato alle critiche del compagno e non se ne fece un problema, era abituato a qualsiasi tipo di critica e le accettava sempre senza farsi alcun tipo di problemi

"E chi sarebbe questa persona??" chiede Eden abbastanza curioso

"Rubina, l'amica di Elisa hai presente"
"Si, ma è un appuntamento o qualcosa di più non lo so... normale??"

"Mi sembrava che avesse qualcosa e quindi le ho chiesto se voleva parlare, ci vediamo in caffetteria qui in accademia tra un po', non la conosco nemmeno quindi non può essere qualcosa di serio" Reina si asciuga la fronte con il braccio, il vento fresco gli da un pochino di sollievo dopo tutto il calore che ha subito, Reina amava volare, amava volare tanto quanto lo amava Eden, ma alcune volte, a differenza del compagno, preferiva decisamente rimanere a terra, e questa era una di quelle volte, non aveva voglia nemmeno di alzarsi dal letto e di prendersi la solita strigliata dall'esaminatore, ma sia per il fatto che Eden aveva fatto abbastanza casino da svegliare l'intero dormitorio maschile e gran parte di quello femminile e sia per il fatto che il calore lo soffocava in quella camera buia, contro il suo volere ha dovuto alzarsi e presentarsi per il test di ricognizione, ma non si può dire che sia andato tutto male, anzi, non erano nemmeno a metà della giornata e di lì a poco sarebbe dovuto uscire per incontrarsi con Rubina per scambiare due parole, era un'occasione per conoscere qualcuno di nuovo, non che si fosse stancato di vedere sempre le stesse facce, ma voleva incontrare qualcuno di nuovo.

"Quando pensi che ci manderanno in missione??" Eden apre la porta e Reina entra dentro togliendosi la canottiera, il sudore gli scende giù per il corpo

"Non lo so, e sinceramente non mi sentirei pronto per entrare in azione adesso" Reina si chiude in bagno e apre la doccia, infilandosi sotto inizia a lavare via il sudore, Eden cammina verso il letto e si tuffa sul materasso, la faccia si preme nel cuscino, la camera mezza illuminata si affacciava verso l'accademia, dal momento che era giorno di test rimaneva chiusa ai piloti e ad alcuni studenti della torre di controllo, mentre gli ingegneri e i tecnici di pista entravano ed uscivano dall'accademia, ormai erano anni che non si combatteva una guerra, dopo l'ultimo scontro tra le due potenze mondiali, tra l' Ulsamia e la Rubinka si era stipulato una sorta di patto che durava da ormai 12 anni, Eden si rigira nel letto e guarda il soffitto.

"Reina! Muoviti!"

L'aria nella torre di controllo si era fatta irrespirabile e pesante, sia per quello che era appena successo e sia per il fatto che iniziava a fare caldo, Elisa stava ancora ignorando Rubina, e Rubina non pensava che una tipetta come Elisa potesse essere così seria

"Apro la finestra ok??" Rubina guarda guarda Elisa aspettando una risposta che ovviamente non arriva "Ok..." bisbiglia a se stessa mentre si alza e apre una piccola finestra, un po' di vento fresco entra nella sala dando sollievo a tutte e due le ragazze anche se in quel momento Elisa non lo avrebbe mai ammesso, Rubina si gira e guarda la ragazzo, i capelli mori cadevano fino allo schienale della sedia

"Senti Elisa davvero mi dispiace è che non mi sta andando tutto bene" guarda la ragazza che non si muove "Sono stressata e... e io ho reagito così d'impulso e io non volevo-"
"Non fa nulla Rubina" interrompe la ragazza senza rivolgergli lo sguardo "Hai ragione tu devo smetterla e agire"
"Ma no, fammi spiegare ti prego" Rubina muove due passi verso Elisa

"Reina... vi ho sentiti prima" Rubina si ferma e guarda la ragazza "Ti sta aspettando" punta la matita fuori dalla finestra verso Reina che stava guardando l'aereo in volo dal suo hangar, Rubina guarda prima Reina e poi riporta lo sguardo su Elisa

"Elisa parlami ti prego" Rubina si afferra le mani dietro la schiena e si inizia a strofinare il palmo con il pollice

"CI vediamo in stanza..." risponde Elisa guardando l'aereo in volo

"Scusami Elisa" Rubina cammina verso l'uscita della sala, apre la porta e da un ultimo sguardo alla ragazza apre la porta ed esce chiudendosi la porta alle spalle.

Deve ammetterlo questa volta si è comportata veramente male nei confronti di Rubina, conosceva lo stato della sua amica, sapeva bene della sua insonnia già da tempo quando si alzava nel mezzo della notte e lasciava la camera per andare a fare delle lunghe passeggiate tornando spesso dopo 2 o 3 ore ma una volta a letto otteneva lo stesso risultato di prima, ma questa volta l'aveva ferita un pochino, ma continuava a non capire perchè non le volesse parlare nonostante fosse ormai chiaro che non stesse bene era per questo che ci rimaneva male.
Rubina scende le scale tenendosi la mini gonna in giù arriva all'uscita e cammina verso l'hangar di Reina dove la stava aspettando, Reina guardava in alto l'aereo che stava girando intorno alla base, i ricci del ragazzo erano perfetti come sempre, la maglia bianca risalta il fisico muscoloso e snello del ragazzo mentre i pantaloni mimetici mettevano a risalto le lunghe gambe

"Ciao" Rubina si avvicina a Reina nascondendo le mani dentro la schiena, la ragazza è piccolina rispetto a Reina, il ragazzo si gira

"Ciao, penso sia la prima volta che ci vediamo" dice il ragazzo sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori

"E io pensavo che ci saremmo incontrati in caffetteria" ribatte la ragazza sorridendo a sua volta

"Elisa mi ha parlato di questa tua dote, che hai sempre la risposta pronta" dice Reina sorridendo, la ragazza arrossisce e un pochino stupita effettivamente

"Elisa ti ha parlato di me??" chiede curiosa la ragazza anche un pochino incredula

"Si, ci parla spesso di te, ora che ci penso sei l'unica di cui parla" dice Reina entrando nell'hangar dirigendosi verso un piccolo frigorifero che aveva portato lui di nascosto, lo apre e prende due birre, le sappa e ne porge una alla ragazza

"No io non..." Reina guarda la ragazza e sorride, muove la mano con cui sta porgendo la birra come per dire di prenderla e la ragazza cede, che c'è di male poi, non è la prima volta che beve la birra e non sarà di certo l'ultima, la ragazza sorride e afferra la birra e la porta alla bocca per berne due sorsi

"Ok parlami" Reina si siede sopra al mini frigo bevendo la birra

"Beh non è che ho proprio dei problemi, a dire il vero sì, ma tutto sommato non è che siano veramente dei problemi..."

"Ei" Reina chiama l'attenzione di Rubina che lo guarda, Reina muove le mani verso il basso "calmati, parlami tranquillamente non aver paura, io non ti mangio" sorride alla ragazza che annuisce

"ultimamente sto soffrendo di insonnia, quindi cerco di fare meno rumore possibile e esco dalla stanza per fare una passeggiata, non puoi immaginare come è calma la pista d'atterraggio e l'accademia mentre sono chiuse, fatto sta che in questo modo mi stanco, ma appena mi sdraio nel letto la stanchezza svanisce e io non mi riesco ad addormentare" Rubina guarda il pavimento e beve la birra "Detto questo aggiungo anche il fatto che mi irrito facilmente e appunto come hai notato pure tu, commetto errori stupidi e ho litigato con Elisa"

Reina annuisce mentre ascolta la ragazza parlare "Lei stava solo cercando di chiedere aiuto e io la ho trattata male, e ora mi ignora, e non voglio immaginare come sarà quando torneremo al dormitorio" La ragazza beve dalla bottiglia, era la prima volta che parlava così a qualcuno che aveva appena incontrato, sentiva che Reina er qualcuno di cui si poteva fidare, Rubina finalmente trova il coraggio per guardare in faccia reina, il suo viso ben scolpito e i lineamenti dettagliati erano ben illuminati dalla luce, erano appena le 9 del mattino ma l'afa si faceva sentire all'interno della base militare, in fondo alla pista d'atterraggio e di decollo c'era l'oceano che ogni tanto soffiava un po' di vento fresco che dava sollievo alle persone presenti, la fronte di Reina si stava bagnando di sudore così come quella di Rubina, gli occhi di Reina stavano guardando fuori dall'hangar, fissi in un punto, talmente fissi che Rubina iniziò a pensare che non la stesse ascoltando affatto.

"Elisa è così..." dice il ragazzo riportando gli occhi sulla ragazza "per quel poco che la conosco ovviamente, ha un po' questi comportamenti bambineschi alcune volte, ma non lo fa apposta, è così, e secondo me non ti devi preoccupare di quando tornerete al dormitorio, sono sicuro che prima di quel momento sarà tutto risolto, lascia che si sbollisca"
Rubina annuisce e beve ancora dalla bottiglia, ormai aveva quasi raggiunto il fondo di essa, e un pochino le dispiaceva, l'unica cosa che le manteneva la testa un pochino al fresco stava per esaurirsi, avrebbe voluto berne un'altra ma era troppo timida per chiederglielo, non voleva dare l'impressione dell'alcolizzata a qualcuno che aveva appena conosciuto.

"Senti una cosa" dice Reina spingendo il busto in avanti e poggiando i gomiti sulle gambe "Non è che Elisa cova qualcosa per Eden??" dice sorridendo il ragazzo, Rubina subito dopo la domanda sorride e guarda dentro la bottiglia

"Non è palese??" risponde la ragazza sorridendo

"Il fatto che non neghi... ma nemmeno da la conferma significa che sai qualcosa" Reina butta giù il rimanente della birra sorridendo

"Potrei sapere come potrei non sapere" risponde la ragazza

"Dai vieni" Reina si alza e posa la birra su un tavolino di fianco a lui, Rubina si affretta a finirla e la posa di fianco a quella dell'amico

"Dove andiamo" la ragazza segue Reina standogli dietro e non al suo fianco

"A fare un giro, proprio non ce la faccio a stare fermo, mi da fastidio" Reina sorride guardandosi alle spalle, il sorriso del ragazzo contagia Rubina che sorride di risposta.

Rubina non si è mai reputata questo granchè di ragazza, anche se la decisione non spettava a lei, i capelli corti e neri le arrivavano più o meno alle spalle, il fisico della ragazza era ben formato ma lei tendeva sempre a nasconderlo sotto la divisa grigia dell'accademia, non le piace mettersi in mostra, ma la divisa non nascondeva proprio tutto, la mini gonna lasciava in vista le belle gambe della ragazza, che nascondeva non molto bilmente con delle calze alte nere, spesso aveva richiesto alla scuola di fornirgli una gonna più lunga ma la scuola ha sempre negato la sua richiesta quindi ha dovuto farci l'abitudine che le piaccia o meno.

Durante la passeggiata i due si sono lasciati un po' andare e Reina ha scoperto una ragazza piú sciolta e scherzosa rispetto alla ragazza seria che Elisa gli aveva sempre descritto, Rubina invece ha scoperto un Reina molto comprensivo e divertente, l'opposto di quello che sembra, Reina dall'esterno sembra rigido e molto severo, ma basta parlarci un pochino per capire che è un ragazzo con il cuore d'oro.

"E io ero lí, sará stata la una di notte non lo so" dice Reina ridendo "la mia prima ragazza mi aveva mollato al ballo della scuola, e quindi stavo piangendo, ma di fianco c'era il mio vecchio che diceva 'smettila di piangere mangia questo dannato panino e dimenticala'" dice il ragazzo simulando la voce pesante del padre

"E tu cosa hai fatto??" Chiede Rubina guardando il sorriso di Reina che non lo aveva abbandonato nemmeno per un secondo

"Ho mangiato il panino..." si ferma un secondo "stavo ancora piangendo eh... ma ho mangiato il panino" Rubina ride nascondendo il sorriso dietro la mano

"Non c'è bisogno di nascondersi lo si che faccio ridere"

"Ma no è solo che, sembra che ti prendo in giro se ti rido in faccia" la ragazza toglie la mano dalla bocca e continua a sorridere

"Mica mi offendo" dice il ragazzo guardando la faccia di Rubina "il sorriso, o comunque una faccia felice, è l'espressione piú bella che un umano possa assumere" dice cercando di mantenere un tono serio

"Hai sempre questi pensieri profondi" dice la ragazza guardando davanti a lei, guarda il polso con l'orologio e nota che ormai sono passate le dieci da un po' "eh dannazione..." bisbiglia la ragazza

"Che succede??" Chiede Reina guardandola

"Ho lezione tra meno di mezz'ora" guarda Reina negli occhi marroni "scusami devo scappare"

Reina scuote la testa e sorride

"Non ti preoccupare, vai pure" i due smettono di camminare e si guardano

"Sicuro??"

"100%" risponde Reina facendo ok con la mano, un po' alla sprovvista Rubina abbraccia il ragazzo mettendosi in punta di piedi, questo sottolinea ancora di piú la differenza di altezza tra i due, Reina ricambia l'abbraccio stringendo la ragazza che sorride arrossendo un pochino, i due si lasciano andare

"Grazie ne avevo bisogno" dice la ragazza cercando di evitare il piú possibile lo sguardo di Reina che a differenza sua non aveva tutta questa vergogna

"Non devi ringraziare, sono qui per questo" Reina sorride, la ragazza si gira e inizia a camminare via

"Ci vediamo" Rubina volta la testa e saluta Reina

"Ciao" reina si volta e cammina verso la piccola spiaggia dell'accademia, una volta arrivato lì si siede e guarda il mare, il rumore delle onde e quel venticello fresco lo rilassano e si lascia scivolare addosso tutto, la passeggiata con Rubina è stata piacevole tanto quanto la sua compagnia.

Rubina corre velocemente verso l'aula arrivando un pochino in ritardo, la ragazza apre la porta attirando l'attenzione di tutti gli studenti su di lei

"Signorina Cheera... non me lo aspettavo da una come lei" il professore si alza dalla cattedra e la guarda negli occhi

"M-mi scusi non era mi intenzione, sono stata presa da-"

"Le giustifiche non mi interessano, prenda posto, veloce..." il professore gli lancia un'occhiata mica da ridere, la ragazza si muove a sedersi e una volta seduta prende quaderno e penna, si guarda intorno e vede Elisa dalla parte opposta dell'aula che guarda fuori dalla finestra

"Si si con Reina"

"Ma chi il pilota?? Quello alto??" Dei bisbigli catturano l'attenzione di Rubina che ascolta la conversazione di qualche compagna di classe

"Si era con lui fino a poco fa, sembravano una coppietta magari è successo qualcosa" dei brividi percorrono la schiena della ragazza, non aveva fatto in tempo nemmeno lei a pensare a questa eventualitá e giá delle sue compagne pensano a queste cose, quando l'hanno vista e dove l'hanno vista rimane un mistero, ma in qualche modo l'hanno vista

"Ma stai parlando di quella di ingegneria??"

"Si la meccanica dai capelli rossi"

Meccanica dai capelli rossi?? Sicuramente non era lei e questo la fa rimanere un po' male, non sa spiegarsi il perché ma ci è rimasta male, sente una specie di vuoto nello stomaco

"Senti troppe voci la, diamoci una regolata" il professore alza la voce e le ragazze si zittiscono immediatamente, Rubina preme la punta della penna sul foglio mordendosi il labbro inferiore, che cosa le stava accadendo?? Non lo sa, sa solo che non si sentiva bene.

L'afa nella classe rende le ore infinite, non sembrava una lezione sembrava una tortura e alla fine di essa Rubina era sollevata, aveva mantenuto la concentrazione per buona parte della lezione e la campanella l'aveva salvata, Rubina si alza dalla sedia e esce dalla classe cercando Elisa nel corridoio, una mano da dietro le tocca la spalla e Rubina si blocca sul posto un pochino spaventata, si gira lentamente notando il fatto che è l'amica che stava cercando

"Scusami non volevo reagire cosí, mi sono comportata male a non parlarti è che... non me lo aspettavo da te e quindi non sapevo come reagire e quindi sono stata zitta, credimi io non volevo-" Rubina abbraccia l'amica senza che finisca di parlare "R-rubina ma... che succede??"

"Scusami lo giuro non lo faccio piú" Rubina lascia andare la ragazza cercando di trattenere le lacrime

"Calmati vieni con me" Elisa gli afferra la mano e la porta nel bagno delle ragazza

"Scusami Elisa è che io non sto bene non so cosa mi succede" dice la ragazza entrando nel bagno

"Ascoltami Rubina va tutto bene, lo so cosa ti succede perchè ti sento che alla notte ti alzi e non dormi, lo so che stai avendo dei problemi" Elisa abbraccia l'amica che inizia a piangere tra le braccia dell'amica

"È che non ne sto facendo una giusta, ad ogni passo che faccio sento di sbagliare e... e poi ti ho fatto arrabbiare e non mi ha parlato e mi sono sentita male, sei l'unica che mi parla e io non volevo farti male solo che-"

"Shhh"Elisa accarezza la schiena della ragazza cercando di tranquillizzarla "non stai facendo nulla di male, non significa che se abbiamo avuto una piccola divergenza allora va tutto male" Rubina cerca di smettere di piangere mentre le lacrime scorrono giú dagli occhi sulle sue guance "Sono qui assieme a te e sono contenta che tu ti stia sfogando con me, magari hai solo bisogno di questo, alcune volte piangere può aiutarci, lasciarsi andare e fare uscire tutti i sentimenti senza aver paura puó essere una medicina potente. Ora calmati va tutto bene" Rubina annuisce e cerca di tranquillizzarsi mentre l'amica le accarezza la schiena, Rubina respira profondamente

"Non volevo Elisa credimi..."

"Lo so che non volevi ma quando si è arrabbiati o stressati si dicono cose che non si vogliono dire, in questo caso ho sbagliato io, sapevo la tua condizione e ho reagito come una bambina"

Rubina lascia andare l'amica e si asciuga le lacrime con la mano

"No... avevi tutto il diritto di reagire cosí, mi sono comportata male, me lo meritavo"

"Ora non importa chi ha sbagliato, l'importante è che si sia risolto tutto"

Fuori dal bagno intanto transita Eden diretto a lezione nell'aula piloti, il ragazzo indossa la divisa grigia, i pantaloni lunghi gli arrivano giusti giusti alle caviglie, mentre la giacca stretta fa risaltare il suo fisico formato e slanciato, la grossa x rossa sul petto e sul cuore il logo della scuola, rappresentante un falco in volo, sono lucidi e splendono proprio come piace a lui, si trova confortevole in quei vestiti, non gli sono mai piaciuti i vestiti eleganti ma per questi fará un'eccezione, Eden cammina per il corridoio luminoso in mezzo a tutti gli altri studenti che ogni tanto lo salutano muovendo la mano oppure chiamandolo, il suo talento nel pilotare lo ha fatto spiccare tanto quanto il talento di Reina, erano si e no i migliori piloti nella scuola, non che gli dispiacesse ma iniziava a sentire il fatto che molte persone si avvicinavano a lui solo per quel motivo e a Eden questo non piaceva molto. Eden alza lo sguardo cercando il grosso orologio sul fondo del corridoio, accenna una corsetta per raggiungere l'aula, non che fosse in ritardo ma non gli piaceva nemmeno essere sul filo del rasoio, raggiunge l'aula e entrando, striscia il pass contro lo scanner per segnare la presenza e si siede in alto sul fondo dell'aula di fianco a Reina.

"Bene bene" Il professore inizia a spiegare dal fondo della classe. Il Tenente Karlsonn era un pilota in pensione ormai, troppo vecchio per le missioni, ma troppo giovano per lasciare il mondo dell'aeronautica, fisico asciutto senza molti muscoli attaccati, ma secondo Eden aveva un cervello affascinante, quando parlava sembrava un poeta e aveva dei pensieri profondi che a Eden andavano a genio, Eden tocca dentro Reina.

"Quindi??"

"Quindi cosa??"
"Come è andata on rubina??"

Reina non risponde per qualche secondo e solleva lo sguardo dal quaderno

"Come vuoi che sia andata?? abbiamo parlato e nulla tutto qui"
"E nulla??"

"Beh...." Reina riporta lo sguardo sul quaderno appuntando due cose che il professore stava dicendo

"Beh..." Eden emula l'amico muovendo la mano per dirgli di continuare a parlare

"Mi ha abbracciato nulla di che"

"Uhhhh"
"Smettila di fare la ragazzina che ha scoperto il gossip della settimana, non era nulla, un abbraccio per ringraziare nulla di più nulla di meno"
"Ma lei ti pia-"
"No" Risponde velocemente Reina "No non mi piace e non succederà mai" Reina aveva avuto un brutto passato riguardo questo argomento, un passato che non aveva raccontato a nessuno e da quel giorno non ha più voluto saperne di relazioni e cose simili, non ha più voluto frequentare ragazze per quello scopo e questo è un'altro mistero che si aggiunge alla lunga lista di misteri riguardante Reina, un'altro è perchè portasse l'orologio rivolto verso il basso e non come lo portano tutti, è molto sensibile riguardo a questo discorso, preferisce non toccarlo proprio, una sorta di tabù.

"Ora per favore, fai cadere la conversazione e basta"
Eden si limita ad annuire, sapeva che per l'amico il discorso era un tasto dolente anche se non ne conosceva la motivazione, dalla faccia scocciata e dal tono di voce di Reina aveva capito da solo che era qualcosa di cui non voleva parlare affatto. Per quanto i due ragazzi sembrassero diversi sotto ogni aspetto, i due in realtà erano molto simili, stesso modo di ragionare anche se alcune volte Eden decideva di contenersi mentre Reina manteneva la sua serietà. L'ora nell'aula passa stranamente veloce, e Eden è nel bel mezzo del tentativo di tenere in equilibrio la matita sulla punta del dito.

"Ma quando la smetti di fare il bambino" dice Reina sorridendo mentre guarda il ragazzo impegnato nell'impresa

"Ci sono quasi ci sono quasi stai a vedere" Eden si lecca il labbro superiore, è impegnato e concentrato sulla matita "Eccoci eccoci...." Reina sorride

"Collison e Andrews!" Eden sobbalza prendendo la matita al volo e la mette nell'astuccio, i due si alzano di scatto

"Ci ha beccati" bisbiglia Eden al compagno

"Ci ha?? io non ho fatto proprio un bel niente eri tu quello impegnato non io" Reina si sistema la divisa e con la manica pulisce la x rossa. Karlsonn sembra più serio del solito e non sembra intenzionato a scherzare questa volta, il suo sguardo fermo e deciso fissa i due ragazzi in silenzio, sembra che li sta scrutando nell'anima e Reina inizia a sentirsi un po' a disagio ormai saranno 30 secondi che i due sono in piedi, il professore li guarda, e gli studenti bisbigliano qualcosa nascondendosi dietro ad una mano.

"Vi devo parlare nel mio ufficio"
"Sì signore"

La campanella suona e i due aspettano che tutti escano dall'aula, il professore li raggiunge e con un cenno gli dice di seguirlo, i tre camminano per il corridoio affollato, gli studenti si mettono sul lato del corridoio rimanendo in silenzio, i lunghi capelli biondi di Eden danzano nell'aria ad ogni suo passo, i due incontrano Elisa e Rubina che si stavano dirigendo verso la caffetteria dell'accademia, Elisa guarda dritto negli occhi di Eden e il ragazzo con un cenno gli fa segno di non preoccuparsi, nel corridoio si sentono solamente le scarpe di Karlsonn sul pavimento lucido che schioccano come fossero tacchi, la camminata di Karlsonn è sicura testa alta petto gonfio, segno di forza, mentre i due ragazzi erano meno composti a confronto del professore, nell'andatura di Eden si vedeva una certa sicurezza mentre in quella di Reina si poteva intravedere una sottile preoccupazione dal fatto che si sfrega le mani dietro la schiena, i tre arrivano all'ufficio e Karlsonn apre la porta ai due che entrano, nell'ufficio c'è un sottile odore di sigaro, la moquette rossa a qualche imperfezione qua e là sulla cattedra c'è una foto della moglie e dei due figli, uno mentre gioca a football americano e l'altro mentre suona il pianoforte, inutile dire che era più attaccato al quarterback rispetto al pianista, ma questa è un'altra storia, il professore cammina dietro la scrivania e apre la finestra

"Ah finalmente" bisbiglia il professore. Una brezza fresca entra nell'ufficio dando sollievo ai tre, Karlsonn si gira e guarda i due ragazzi, si siede sulla sua poltrona dietro la cattedra e con la mano fa segno di sedersi, Reina ed Eden si siedono, lentamente sulle sedia in pelle davanti alla cattedra

"Reina Andrews, ex atleta a livello semi professionistico,lascia la scuola dal nulla e viene qui, tu sei un mistero bello grande..." il professore apre un cassetto e tira fuori un fascicolo con il nome di Reina mettendolo al centro della cattedra "...Per gli altri ma non per me" il fascicolo di Reina è relativamente gonfio di fogli "Massimo dei voti, svariate lodi, e molte..." il professore tira fuori molte lettere di università rinomate "molte università che ti vogliono"

Reina guarda il fascicolo senza fare nulla, lui sa bene cosa c'è lì dentro, lo sa meglio di chiunque altro

"E Eden Collison" Eden annuisce alla chiamata del professore che tira fuori un fascicolo con il nome del ragazzo, anch'esso molto gonfio "Famiglia nobile, anche tu svariate lodi a scuola e ottimi voti, non ti sei mai cacciato nei guai..." Eden annuisce ancora "Padre abbattuto durante la guerra..." Reina si gira e guarda con occhi sgranati eden che non annuisce più ma si morde il labbro inferiore "... 38 missioni completate, più di 200 aerei abbattuti..." Reina mantiene lo sguardo fisso su Eden che porta lo sguardo al pavimento "Dannazione ragazzo tu hai il sangue di un eroe che ti scorre nelle vene" Eden si morde ancora di più il labbro

"Non voglio essere ricordato per quello che ha fatto mio padre, io sono io, io ho la mia storia, sto percorrendo il mio cammino sto facendo quello che amo e non permetterò che la storia di mio padre influenzerà la mia carriera"
"Oh ma non succederà" il professore scuote la testa, Reina non credeva a quello che stava sentendo Eden così serio?? il suo tono di voce forte e rigido, deciso e incisivo su quello che aveva detto

"Lo ricordo bene quel giorno, era una missione suicida e tuo padre si è gettato a capo-"
"NON!" Eden interrompe il professore che si stupisce "c'è bisogno di ricordarmelo, la conosco bene la sua storia e so bene che lei era con lui" Eden alza lo sguardo con gli occhi pieni di lacrime che si rifiutava di far cadere "So bene che era con lui in quel cielo che ora è la sua tomba, so bene cosa è successo e so bene..." Eden si riempie i polmoni di aria "... so bene che lei ha girato l'aereo e ha battuto ritirata quando mio padre le chiedeva aiuto"
"Non c'era nulla da fare per tuo padre era testardo proprio come te e-"
"LEI E' UN CODARDO SIGNORE SE LO FACCIA DIRE!" Eden si alza con sguardo pieno di rabbia "UNO DELLA PEGGIOR SPECIE"
"Si sieda immediatamente!"
"Non prendo ordini dalla persona che ha firmato la morte di mio padre!"
"CHE TI PIACCIA O NO LO DEVI FARE" il professore si alza mettendo le mani sulla scrivania "Fallo o giuro che sbatto il tuo culo fuori da questa accademia e farò in modo che tu non salga più su un dannatissimo aereo, e fidati che posso farlo"

Reina si alza e si mette davanti all'amico

"Andiamo Eden va tutto bene siediti" Reina metta una mano sul petto dell'amico che resiste alla sua spinta

"Io lo giuro signore, io lo giuro sul nome di mio padre che se sarò al suo fianco la in alto, cosa che spero che non accada, e se lei chiederà aiuto, sappia che io non mi sprecherò per lei, sappia che farò la stessa cosa che ha fatto lei, così sentirà la paura che ha provato mio padre, sentirà quello che si prova ad essere traditi, e i suoi figli piangeranno, eccome se piangeranno"

"EI!" Reina afferra Eden per la camicia "Smettila subito" Reina guarda il ragazzo negli occhi, certo non poteva capirlo, non poteva minimamente "Seduto" ma una cosa era certo, la rabbia porta a odio, odio porta al conflitto e il conflitto non fa mai bene a nessuno, fa male a tutti e due e questo Reina lo sapeva, Reina spinge l'amico sulla sedia

"Farò finta, di non aver sentito..." Dice il professore capendo un pochino Eden, sapeva di aver fatto un errore bello grosso e sapeva che Eden non lo avrebbe mai perdonato, il fardello della vita del padre lo portava pure lui e non passava giorno che non pensasse a quella battaglia

"Sarò breve, voi due andrete in missione, i dettagli vi verranno comunicati a breve, potete andare"
"Grazie sign-" Reina stava ringraziando il professore quando Eden si alza velocemente dalla sedia camminando fuori dall'ufficio sbattendo la porta alla sue spalle, fuori Rubina ed Elisa li stavano aspettando e quando Eden esce Elisa vede subito le lacrime sul volto dell'amico

"Eden..." la ragazza si incammina verso di lui preoccupata

"Lasciami stare" Eden cammina verso la direzione opposta uscendo dall'accademia

"Eden dove vai... Eden!"

   
 
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