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Autore: Alsha    05/03/2019    4 recensioni
La storia partecipa al contest "Un fiume di soulmate!AU" sul forum di EFP
| Thor/Bruce | Soulmate!AU | Bruce!centric |
i. Children that need to be loved: "Per questo hanno inventato il Sistema, per fare in modo di sapere se qualcun altro, ovunque nel mondo, ha le sue stesse impronte digitali."
ii. The times you said you had the answers: "Le impronte digitali sulla lettera sono così piccole."
iii. The plans that ended in disaster: "Non c’è nessuna possibilità che, anche potendo, Thor voglia trascorrere del tempo con lui."
iv. The broken happy ever afters: "Sulle labbra striate di polvere rimane un retrogusto di metallo, come quello del sangue.”
v. Pointed up at the stars: "Mia madre diceva che quando due anime compagne si toccano per la prima volta, la magia dei Nove Regni può finalmente fluire attraverso di loro, ed esse si sentono pervase dall’energia di Yggdrasil."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Bruce Banner/Hulk, Loki, Thor
Note: AU, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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NDR: la storia comincia con il party all’inizio di Age of Ultron
 
 
 
POINTED UP AT THE STARS
 
 
 
Pollice destro, indice destro, medio destro, anulare destro, mignolo destro.
 
Pollice sinistro, indice sinistro, medio sinistro, anulare sinistro, mignolo sinistro.
 
Il computer non fa in tempo a registrare le scansioni delle sue impronte digitali che Stark già lo spinge via per mettersi a smanettare vigorosamente sullo schermo.
 
-Dovremmo farci un reality show! Chi non vorrebbe vedere Thor con la sua anima gemella? Potremmo farci un docufilm! – grida entusiasta, agitando violentemente le mani – Che ascolti che potremmo ottenere… Pointbreak, sei sicuro che non si tratti di Jane Foster? Sembrate molto affiatati, ci sono speculazioni in giro…
 
-Sono ridicole illazioni, io e Lady Jane siamo unicamente amici. – incrocia le braccia, con una certa aria di finalità, tanto che Stark indietreggia di un passo con le mani sollevate.
 
-Hey, calma, non volevo offendere.
 
-Lady Jane ha già trovato la compagna della sua anima in Lady Darcy.
 
-Non ne dubito! Era tanto per dire. – lancia un’occhiata sbilenca verso la tastiera olografica, come a chiedere il permesso di continuare, e Thor annuisce, distogliendo lo sguardo.
 
La Vedova Nera sta sfidando a braccio di ferro Occhio di Falco e pare anche stia vincendo, forte anche della mancanza di equilibrio di Barton. L’arciere pare il più inebriato dei due, nonostante Lady Natasha abbia consumato grandi quantità di quel suo liquore trasparente per tutta la sera.
 
Una donna di notevoli capacità, nulla da dire. Non avrebbe di certo sfigurato ad Asgard.
 
Dal suo angolo sul divano, il dottor Banner incrocia il suo sguardo e gli sorride. Sembra stanco, come sempre dopo una battaglia, e un po’ a disagio. Eppure è venuto comunque a questa festa per onorare i suoi compagni.
 
Un’altra dimostrazione che il suo valore non è limitato a Hulk, Thor ne è certo.
 
Questi pensieri devono essersi manifestati in qualche modo sul suo viso, perché di rimando Banner ha aggrottato le sopracciglia. Thor cerca di sorridergli per rassicurarlo, ma senza risultato. Persino il capitano Rogers si è accorto del loro scambio e li sta osservando con aria appena divertita dal bar.
 
Con un ultimo sguardo a Stark, ancora alle prese con i numerosi schermi olografici aperti davanti a lui, decide di sedersi accanto al dottore.
 
-Allora? – chiede Banner – Ancora nessun risultato?
 
-Pazienza Bruce! – strilla Tony dall’altro lato della stanza – Qui ci sono miliardi di dati da gestire!
 
-Come ha detto Stark. Non è un problema, ho atteso la mia anima compagna per centinaia di anni, posso attendere qualche minuto.
 
-Qualche ora è più probabile! – Banner scuote lievemente la testa alle azioni dell’amico, ma sta sorridendo, anche se sembra triste.
 
-Qualcosa non va?
 
-Ma no, tutto bene. Sono felice per te.
 
Sta mentendo, lo legge nella tensione ai lati degli occhi e nella presa nervosa attorno al suo bicchiere d’acqua. Thor sente la sua espressione incupirsi.
 
-Banner, non hai necessità di mentirmi. Siamo amici e fratelli di scudo, non è vero? – e l’altro annuisce, seppur debolmente – E allora se c’è qualche problema sai che puoi parlarmene.
 
-Non è nulla Thor, davvero. – si guarda attorno cautamente, ma, dopo aver accertato che gli altri sono occupati tra di loro, torna a rivolgersi verso di lui – È soltanto che io non ho un’anima gemella. Il Sistema non ha prodotto corrispondenze con le mie impronte digitali, e… come spiegarlo… mia madre teneva molto al fatto che avessi qualcuno con me. Mi sembra quasi di averla delusa. Tutto qui.
 
-Ma questo è ridicolo, Banner! – oltraggioso, anche!
 
-Lo so, ma non posso farci niente. Forse è invidia, chissà. – agita una mano verso Lady Natasha e Barton, anime gemelle platoniche, ed è facile desiderare di essere al loro posto, avere qualcuno che sia… sulla stessa lunghezza d’onda, come dice Jane.
 
-Io non ho incontrato la mia anima compagna per mille e cinquecento anni, Banner. – lo scienziato sgrana gli occhi, sorpreso – Credi che ciò faccia di me qualcosa di diverso dagli altri?
 
Si sposta indietro, rilassandosi contro lo schienale, la spalla premuta contro quella di Bruce. Quando ricomincia a parlare, lo fa a voce bassa, per non attirare l’attenzione degli altri.
 
-Sono cresciuto con l’esempio dei miei genitori a segnare la strada, i perfetti sovrani, scelti dal destino. E come figlio maggiore ero tenuto a trovare una consorte con cui regnare quando il tempo di mio padre fosse terminato. – avvicina la testa a quella di Banner, come a sussurrare un segreto – Sai, senza figli sarebbe stato mio fratello ad ereditare la corona, ed è sempre stato troppo astuto perché non lo temessero, anche quando eravamo piccoli. Così la mia ricerca era… altamente incoraggiata.
 
Aggiunge alla frase una significativa alzata di sopracciglia, e quando riesce a strappare un sorriso a Banner non può fare a meno di rispondervi.
 
-Come funziona su Asgard? La ricerca delle anime gemelle, intendo. Come fate a trovarvi?
 
La domanda lo fa fermare un attimo. È difficile spiegare una cosa che non conosce, che non ha provato e forse non proverà mai. Ma una sera d’inverno, quando lui e Loki erano piccoli, Frigga li aveva fatti sedere vicino al fuoco e aveva raccontato loro delle anime compagne.
 
E, anche se le parole erano il dono di sua madre e di suo fratello, può sempre provare.
 
Prende una mano di Banner e la appoggia contro la sua, palmo contro palmo, con le dita allineate.
 
-Così. Mia madre diceva che quando due anime compagne si toccano per la prima volta, la magia dei Nove Regni può finalmente fluire attraverso di loro, ed esse si sentono pervase dall’energia di Yggdrasil.
 
-Quindi hai trascorso millecinquecento anni a stringere mani? – e quello scintillio di ironia negli occhi di Bruce lo rassicura che la cappa di malinconia che lo stava per soffocare è finalmente sparita.
 
Non sa quanto a lungo rimangono così, a guardarsi, con le mani premute l’una contro l’altra, ma all’improvviso Stark si lascia cadere sul divano accanto a loro annunciando che ora spetta al Sistema trovare una corrispondenza, e poi potranno organizzare il matrimonio del loro personalissimo dio del fulmine. Un secondo dopo c’è molta più distanza tra di loro e Banner sta guardando ovunque meno che verso Thor.
 
-…e poi, - continua Stark – dovremo mettere un papillon anche a Mjolnir, ovviamente. Non vogliamo che il martellone sfiguri! – si allunga verso il tavolino per prenderlo, ma ovviamente l’arma non si smuove di un millimetro – E dai! Perché?!
 
E, mentre Barton e Stark scommettono su chi per primo riuscirà a sollevare Mjolnir, Thor non può fare a meno di chiedersi se l’energia dei Mondi possa somigliare a quella specie di euforia che per un attimo ha sentito quando ha preso la mano di Bruce.
 
 
 
Stark lo ferma mentre si sta preparando a partire per tornare su Asgard. Stringe dei fogli in mano e il suo viso mostra chiaramente i segni della grande battaglia di Sokovia.

-Non abbiamo ancora nessuna traccia di Bruce. – dice.

-Mi dispiace. Senza la magia di mia madre e di mio fratello sarà più difficile, ma il mio amico Heimdall è potente. Ti assicuro che farò tutto il possibile per riuscire a ritrovarlo.

-Oh, di questo sono certo.

Gli porge i fogli.

In una serie di riquadri in cima alla pagina, ci sono le sue impronte digitali. Poco sotto intravede un altro riquadro, con delle impronte molto più piccole.
In mezzo, una riga in stampatello sottolineato annuncia:

CORRISPONDENZA RILEVATA:

BANNER, BRUCE
 
 
 
[1231 parole]



NOTE:
>La storia partecipa al contest “Un fiume di Soulmate!AU” sul forum di EFP
>Il Soulmate!AU scelto è il 42: “Soulmate share the same fingerprints/I soulmate hanno le stesse impronte digitali
>I titoli della raccolta e della shot sono entrambi tratti dalla canzone “What about us” di Pink
>Non essendoci una sezione generale per il MCU, ho inserito la storia nella sezione di Avengers, nonostante la raccolta vada a toccare diversi film
>La storia è collocata durante Avengers: Age of Ultron; nella raccolta si colloca tra "The times you said you had the answers" e "The plans that ended in disaster"



Questa è l'ultima storia della raccolta, quindi grazie a tutti coloro che hanno letto, seguito e commentato!




 
  
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