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Autore: theloosecannon13    06/03/2019    4 recensioni
[ Maylor / Deacury in ancient Greece ]
Roger Taylor: Dioniso
Brian May: Male!Atena
John Deacon: Thanatos
Freddie Mercury: Eros
Genere: Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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I baccanali erano nel pieno della loro euforia.
Menadi danzanti impazzivano e roteavano in estasi, mentre uomini, donne e giovani si dimenavano e si gettavano tutti uniti nella frenesia orgiastica.
I satiri ridevano e saltellavano fra gli umani, suonando strumenti per partecipare all’euforia generale e schiamazzavano, abbandonandosi a loro volta agli istinti primordiali
che in quei riti sacri erano leciti.
In molti bevevano, in molti erano ebbri.
Ma lui no..non aveva preso parte alla festa.
Lui, Dioniso, il dio nato due volte, il dio straniero, sedeva in disparte presso una terrazza e fissava il cielo nel quale Nyx aveva già posto il suo velo e dove Artemide, Ecate e Selene
danzavano insieme prima che una delle tre avanzasse dominatrice e così la luna poteva mostrarsi secondo una delle sue fasi: crescente, calante o piena nel suo fulgore.
Il dio emise un flebile sospiro, schiudendo le labbra rosee e allontanò qualche ricciolo biondo dalla fronte: pensava.
Sì, Dioniso si era lasciato andare al flusso dei pensieri invece che obliare la mente con il succo dell’estasi qual era il vino.
E sebbene il suo calice fosse mezzo pieno il dio non badò ad esso: osservava il cielo e la sua mente corse a ciò che stava tormentando da molto il suo cuore.
Atena.
Maledetto lui.
Il dio della saggezza, il dio vergine: era colpa sua se Dioniso si trovava in quello stato.
Oh, quante volte aveva cercato di sedurlo, di fargli rimuovere la sua dannata armatura per una sola volta e restare libero in semplici vesti!
E quante notti il dio straniero aveva sognato di affondare le dita nei ricci scuri di Atena, di tirarglieli, baciare le sue labbra...poter essere suo come tanto desiderava!
La ritrosia dell’altro lo faceva impazzire..sì, in quelle occasioni il tormentato Dioniso si lasciava andare all’altra sua faccia.
La follia.
E allora si recava per i campi, danzando da solo e ridendo come un dissennato facendo risvegliare talvolta dei poveri contadini nel cuore della notte: se ciò capitava la bionda divinità li uccideva
in preda ad accessi violenti e sanguigni.
E rideva e rideva, ma non v’era allegria in quelle risate.
Disperazione regnava nel suo cuore.
Non riusciva ad accettare il fatto che Atena si mantenesse puro e lo respingesse.
Dioniso, però, era testardo e non voleva saperne di arrendersi.
«Tu sei pazzo.» Gli aveva mormorato Thanatos, scuotendo la chioma castana mentre raccoglieva le anime di coloro che il dio straniero aveva ucciso con cotanta violenza.
A quell’osservazione, il dio aveva voltato il capo biondo verso l’altro e gli aveva rivolto un sorriso beffardo.
«Oh, sì che lo sono. Lo so benissimo, mio caro Thanatos. E lo sei anche tu, per il tuo adorato Eros. So tutto, credi che non veda?»
Alle parole maliziose dell’altro, Thanatos si sentì arrossire.
Non gli capitava mai che qualcuno lo facesse imbarazzare, ma Dioniso vi riusciva sempre poiché
sapeva fin troppo bene della tresca intrecciata fra il dio della Morte e il dio dell’Amore.
Chissà se le frecce di Eros avevano avuto effetto su Thanatos..o era tutto frutto di sforzi veri e propri?
Dioniso aveva provato ad indagare, stuzzicando il dio alato della Morte..lo fece persino ubriacare, una volta, ma sfortunatamente non fu soddisfatto:
Thanatos non gli rivelò niente sotto l’effetto dell’ebbrezza, ma si era limitato a svenire come una fanciulla.
Eros si era infuriato alla scoperta e per un pelo non aveva scagliato per crudele dispetto una freccia dell’odio contro il dio straniero.
Entrambi gli amanti opposti sapevano perfettamente dell’amore di Dioniso per Atena..ma quando si erano resi conto di quanto fosse tormentato e stesse soffrendo
smisero subito con i commenti maliziosi nei suoi riguardi.
 
«Dioniso!»
Il dio straniero si girò di colpo, puntando i suoi occhi azzurri verso la fonte della voce.
Si trattava di Eros.
Ed aveva un sorrisetto sulle labbra, segno che avesse in mente qualcosa.
Lui si limitò ad un mormorio impercettibile, facendo avvicinare l’amico.
«Atena si trova qui, è tutto solo. Potresti provare a farlo ubriacare..chissà. Sembra turbato, non l’ho mai visto così.»
Gli fece sapere il dio dell’Amore, socchiudendo i suoi occhi scuri e felini.
Un’espressione furba albergava sul volto di Eros, mentre si sistemava l’arco e la faretra che portava sulla schiena.
Dioniso si drizzò subito dalla sua posizione distesa e nel fare ciò alcune foglie d’edera caddero dai suoi bei capelli sul giaciglio dove poco prima si era sistemato per sonnecchiare.
«Qui..dove? Sii più preciso.»
Volle sapere, sistemandosi la veste scarlatta sul corpo seminudo.
Eros sogghignò e gli indicò il bosco di poco lontano dalla casa nella quale si stavano svolgendo i baccanali.
Il dio dell’ebbrezza ebbe un fremito e si alzò in piedi velocemente, ringraziando l’altro con un cenno del capo.
«Ti sono debitore, mio caro Eros.»
L’altro scosse il capo bruno e ridacchiò.
«Non ce n’è motivo. Sarò soddisfatto solo quando Atena avrà ceduto all’amore, proprio come ha fatto il mio adorato Thanatos.»
Gli rispose divertito, facendo intuire all’altro che non avesse usato nessuna delle sue frecce per far innamorare di sé il dio della Morte..
sebbene fosse stata davvero un’ardua impresa, senza ausilio alcuno.
 
***

Proprio come gli aveva indicato Eros, Dioniso trovò il dio della saggezza seduto su un tronco presso una radura nel boschetto dinanzi alla villa.
Gli si avvicinò con passo felpato, i piedi nudi fremevano al contatto con l’erba raffreddata dall’assenza del sole.
Tutto rabbrividiva di emozione nel corpo del dio.
Giunse così di spalle ad Atena e gli pose una mano sulla spalla, facendolo sussultare.
Dioniso ridacchiò al rimprovero basso e severo dell’altro, limitandosi a girare intorno al tronco e piantarsi dinanzi al dio, sorseggiando dal proprio calice con misurata lentezza.
«Cosa vuoi, Dioniso?»
Gli chiese finalmente il più grande, dopo svariati minuti di silenzio reciproco durante i quali aveva osservato attentamente il dio straniero.
 
Era bellissimo, Atena non poteva più negarlo a se stesso.
Con quei lunghi riccioli biondi, gli occhi azzurri traboccanti malizia, il corpo sensuale e fanciullesco, lasciato mezzo scoperto dalle vesti scarlatte
che indossava con tutt’altro che pudicizia. E nei capelli..edera fresca che sbucava verdeggiante assieme a due piccoli grappoli d’uva.
Maledetto..che cosa gli stava provocando?
Il dio della saggezza non era mai..mai stato sfiorato da certi tipi di pensieri.
Mai una volta aveva pensato di abbandonarsi a quel tipo di fantasie.
Eppure ciò stava accadendo in lui da tre giorni.
Ed Atena ne era rimasto atterrito, sconvolto, turbato nel profondo.
Dioniso aveva provato a sedurlo molte volte senza successo..ma ora?
Cosa stava avvenendo?
Fu costretto a distogliere lo sguardo dal dio straniero..poiché stava incominciando a provare un deciso calore per tutto il corpo, che scuoteva il suo animo perfettamente intangibile.
Il dio biondo si era accorto di quel gesto.
E socchiuse le palpebre, trattenendo a stento un sorrisino.
«Niente, volevo ammirare meglio la notte..le stelle. Le osservo spesse volte.»
 
Con quelle parole, Dioniso fece breccia nel cuore del dio della saggezza.
Fu lui ad invitarlo a sedersi accanto a sé e l’altro colse al volo l’occasione e sfoggiò finalmente il sorriso malizioso che aveva imbrigliato fino a poco prima.
«Curioso. Credevo fossi alla festa. È in tuo onore, dopotutto.»
Osservò di colpo Atena, ma prontamente l’altro gli pose un indice affusolato sulle labbra, cosa che fece arrossire pudicamente il dio dai ricci scuri come la notte.
«Voglio guardare il cielo, assieme a te.»
Gli rispose in tono suadente, sorseggiando ancora dal proprio calice.
Il dio della saggezza notò a quel punto una goccia scarlatta scendere lungo il mento di Dioniso e giù per il suo collo; si morse il labbro e deglutì.
Poi tutto avvenne imprevisto. Inatteso.
Atena si sporse sul collo del dio straniero e raccolse con la lingua quella sola goccia che era scesa languidamente sulla pelle chiara di Dioniso.
A quel gesto improvviso, il più giovane aveva trattenuto il fiato per qualche secondo..lasciandosi scappare un sospiro prolungato nell’esatto momento in cui
la lingua di Atena prese ad accarezzargli ed inumidirgli la pelle.
 
Bastò quel semplice sospiro a distruggere ogni muro, ogni catena, ogni integrità di Atena.
Afferrò Dioniso con decisione energica e lo coinvolse in un bacio irruento, appassionato, sensuale.
E molto caldo.
Il dio straniero rispose immediatamente, affondando una mano fra i ricci neri del più grande ed avvolse le proprie gambe nude attorno ai suoi fianchi, trascinandolo con sé verso orizzonti
che Atena non conosceva, ma che esplorò volentieri assieme all’altro.
Il calice di vino cadde dalla mano di Dioniso, ma lui non vi badò travolto dalla passione che finalmente era riuscita a farsi strada anche nel cuore del casto dio della saggezza.
Fu proprio lì che si congiunsero in un amplesso rovente e colmo di desiderio, mentre nel cielo Ecate ridacchiò soddisfatta e li celò per bene tenendo lontana la luna.
 
Nei recessi del regno di Thanatos, seminascosto fra le grandi ali nere del suo amante, Eros seppe cosa stava avvenendo e sorrise, fra le carezze impacciate del dio della Morte.
Finalmente Atena aveva ceduto e non era servito nemmeno farlo ubriacare.
 

Omnia vincit amor..et nos cedamus amori.

[ Angolo autrice: Desideravo da parecchio collocare i Queen in ambito dell'antica Grecia, come divinità. Ho un debole per queste cose. Qualcuno potrà non apprezzare la mia scelta di divinità per ognuno di loro,
ma pazienza. Ci ho pensato a lungo prima di decidere quali ruoli assegnare ad ognuno.
Oh, sì: lo so. Atena è la dea casta e pura, ma ho voluto stravolgere gli schemi. 
Il proverbio è in latino, ma era il più azzeccato che sono riuscita a trovare per riassumere il breve racconto.
Consideratelo un piccolo esperimento personale. 
Questa è dedicata ai miei lettori assidui che mi hanno sempre confortato anche nei momenti di scoraggiamento e il cui entusiasmo mi scalda il cuore. Grazie di tutto.
Carmaux_95, alex_love, Giu_lietta, _Lisbeth_, Ancient Flower e Jenny Burton. ]



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