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Autore: Il corsaro nero    06/03/2019    5 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Un nuovo futuro

 

Terra

Capsule Corporation, domenica, 19:30

 

“Trunks!!! La cena è pronta, puoi darmi una mano ad apparecchiare, per favore?” chiamò una voce femminile da una finestra dell'enorme stabile giallo e dall'alto si sentirono due voci maschili e giovani dire, contemporaneamente: “Certo mamma! Arrivo subito!”

Due figure scesero dal cielo dai colori accesi e quando atterrarono, i due giovani completamente identici, a parte una spilletta rossa con su scritto 1 su quello più alto, mentre l’altro aveva una spilletta blu con su scritto 2, si guardarono e poi, indicando l'altro, domandarono, ancora una volta all'uniscono: “Scusa, mamma... ma a quale Trunks ti stavi riferendo?”

“Datemi una mano entrambi, per favore...” sospirò la donna, mettendosi una mano sulla fronte.

Tutte le sere la stessa storia... però era felice così...

Imbarazzati, i due Trunks entrarono in casa e vennero raggiunti da due ragazze dai lunghi capelli neri e completamente identiche, anche se la più grande delle due aveva una pancia molto evidente e una spilla rossa con su scritto 1, mentre la più giovane l’aveva di colore blu e con su scritto 2.

Entrambe si avvicinarono a uno dei due Trunks e domandarono, preoccupate: “Tutto bene? Non vi siete fatti troppo male?”

“Ma no, Mai... un semplice allenamento prima di cena, come al solito...”

Quella con la spilletta blu e il numero 2, prese il braccio del Trunks con cui stava parlando, il quale aveva la spilletta identica alla sua e disse: “Dai, andiamo in cucina... sennò Bulma ci uccide.”

Gli altri due Trunks e Mai con la spilletta rossa rimasero all'ingresso, a guardarli.

“Sono così carini insieme...” sospirò Mai e Trunks le disse: “Beh, allora anche noi siamo carini insieme... dopotutto, loro sono noi.”

“Già...”

“Mai, cos'hai?”

“Niente, è solo che... mi sento così fuori posto...”

“Andiamo, Mai... è normale sentirsi così... Bulma e i nostri doppioni sono così gentili con noi... hanno fatto così tanto per accoglierci come si deve...”

“Lo so...”

Trunks le mise un braccio attorno alla spalla.

Per Mai, quella situazione doveva essere tremenda.

In fondo, quella non era la loro vera linea temporale.

La loro vera linea temporale, quella in cui erano nati e cresciuti, era stata distrutta a causa di un Kaioshin corrotto, Zamasu, e dal re di tutte le cose, Zeno.

Adesso, nella loro linea temporale, non esisteva altro che il vuoto...

“Su, fatti coraggio.” tentò di consolarla Trunks “Chiunque soffrirebbe così... se la stessa cosa fosse successa ai nostri doppioni, anche l'altra Mai starebbe male e spetterebbe all'altro Trunks consolarla.”

Mai guardò un attimo il suo Trunks e poi fece un piccolo sorriso.

Trunks fu felice di vedere che la sua Mai stava meglio grazie a lui... doveva essere difficile per lei quella situazione... ma avrebbe fatto di tutto per farla sentire a suo agio.

“Adesso, andiamo in cucina. Bulma e gli altri ci staranno aspettando.” le disse, conducendola dolcemente in cucina, e la giovane annuì.

Una volta in cucina, videro che oltre ai loro doppioni e a Bulma, c'erano anche un uomo basso, tarchiato e con una folta barba, e due strani esseri: uno era alto, con un sorriso enigmatico, la pelle blu e i capelli bianchi mentre l'altro era un grosso gatto viola.

“Ci siamo tutti?” domandò Bulma con un sorriso e poi mise sul tavolo un sacco di cibo.

I due Trunks e il gatto viola si abbuffarono immediatamente ma anche una delle due Mai, quella più grande, si mise a mangiare abbondantemente.

“E' tutto buonissimo... non riesco a smettere...” dichiarò la giovane e Bulma, con un sorriso gentile, disse: “Mi fa molto piacere, Mai! Anch'io quand'ero incinta di Trunks, mangiavo in continuazione...”

Mai arrossì.

La Bulma del passato sarebbe stata al settimo cielo di saperlo, proprio come la Bulma del futuro... si era persino raccomandata con loro prima della loro partenza per la seconda linea temporale del futuro...

Il gatto gigante rimase in silenzio un attimo, poi domandò all'uomo dalla pelle blu: “Whis, perché questi tipi pensano solo a mangiare e ad allenarsi, invece che trovare il mio supersaiyan God?”

“Un po' di pazienza, Lord Beerus... i due Trunks si allenano tutto il giorno per trovarglielo... ma sarà una cosa parecchio lunga...”

“Beh, che lo trovino in fretta! Mi sto stufando di aspettare!”

Whis rimase in silenzio poi tornò a mangiare il suo minestrone.

Ad un tratto, Bulma si avvicinò a lui e mentre la donna gli allungava un arrosto, le domandò, sottovoce: “Come va?”

“Bene. Sta crescendo.” fu l'enigmatica risposta di Bulma, prima di allontanarsi.

Beerus si accorse di quel movimento e domandò al compagno: “Di cosa stavi parlando con tanta attenzione con Bulma?”

“Le ho chiesto se la prossima potrebbe provare a metterci della salsa esotica nell'arrosto.” fu la semplice e tranquilla dell'angelo prima di ritornare al suo pasto.

Una volta che ebbero finito di mangiare, i due Trunks si diressero sulla terrazza, ad ammirare il cielo blu notturno.

“E' una splendida notte, non trovi?” domandò il più grande tra i due e l'altro annuì: “Altroché... inoltre è ancora più bella ora che c'è la pace...”

I due rimasero in silenzio, poi il più giovane disse: “Ormai sono passati due anni da quanto tu e Mai vi siete trasferiti qui.”

“Già, il tempo è proprio volato...”

“Era così forte Zamasu?”

“Sì... era forte ma, soprattutto, era un mostro...”

“Credi che ci siano altri mostri nello spazio?”

“Non lo so, Trunks... ma non dubito. L'universo è enorme e ci sono molte persone... molte delle quali malvagie e senza scrupoli come Zamasu... ma se esse proveranno a far male alla Terra, a Mai e alla mamma. Dovrà vedersela con noi!”

“Ben detto!”

 

Spazio profondo

Zona nord, lunedì, 02:15

 

Continuava ad ansimare violentemente mentre il sangue continuava a scendere senza fermarsi.

“Su, forza, prendi questa medicina.” lo pregò l'essere basso e con un'enorme testa bianca e piccoli occhi neri.

Soffocando un gemito, il giovane uomo ubbidì.

Dopo averlo guardato un attimo, l'essere corse ai comandi della navicella e, dopo aver tolto il pilota automatico, si mise a guidare la navicella.

Ad un tratto, si accese una spia seguita da un BIP BIP

Dopo aver guardato il segnale, la creatura si mise una mano sulla fronte.

Stavano per finire l'energia della navicella.

Dovevano assolutamente atterrare... anche perché varie attrezzature della navicella erano danneggiate... inoltre, suo marito doveva assolutamente ricevere delle cure...

Cliccò dei pulsanti alla velocità della luce e apparve uno schermo che mostrava un sistema solare.

Si mise a cliccare su tutti i pianeti sullo schermo e a leggere le didascalie scritte di fianco.

Ad un tratto, un pianeta attirò la sua attenzione.

Secondo il computer, si chiamava Terra, aveva una forza di gravità parecchio bassa, i suoi abitanti avevano un livello di potenza molto basso e, cosa davvero importante, non era troppo lontano, anche se, per raggiungerlo, ci sarebbero volute almeno cinque ore.

Si recò sul lettino dove il marito era sdraiato e cominciò a legarlo ad esso con delle cinture di sicurezza.

“Adesso traballeremo un po'...” disse la moglie “Ma sarà per poco. Dobbiamo raggiungere un pianeta chiamato Terra. Una volta lì, ti rimetterai e ripareremo l'astronave. Non preoccuparti.”

L'essere, una volta che ebbe finito, tornò ai comandi e, dopo essersi messa la cintura di sicurezza, tolse il pilota automatico e si mise a guidare l'astronave manualmente mentre il marito rimase completamente immobile, compresa la sua lunga coda di scimmia.

 

Spazio profondo

Zona nord-est, lunedì, 02:17

 

“Allora, avete capito su quale pianeta sono diretti?!”

La vecchia e rauca voce maschile si sentì per tutta l'astronave e fece voltare i due giovani alieni, un vecchio di mezz'età con un berretto in testa e una giovane dalla pelle verde e dai corti capelli bianchi.

La ragazza, guardando in malo modo il vecchio, gli rispose: “Prova tu a cercare un'astronave nell'immensità dello spazio!”

“Quindi non li avete ancora trovati?”

“Ovvio! Se fossimo partiti subito, non li avremmo seminati! Ma tu hai voluto a tutti i costi cercare delle provviste!”

“Stavamo finendo le scorte e la fame di un saiyan non è una cosa da sottovalutare! Piantatela di lamentarvi e datevi una mossa nel ritrovarli, soprattutto il ragazzo!”

Dopo aver detto quelle parole, l'uomo si voltò, rivelando la presenza di una coda di scimmia sotto alla gonna rosa che indossava.

Subito, la ragazza gli fece, seccata, una linguaccia e, quando il vecchio se ne andò, si sfogò: “Brutto vecchio bacucco!!! Si lamenta sempre quando siamo noi che facciamo il lavoro pesante!!! Quanto vorrei mollargli un bello schiaffo!!!!”

“Su, calmati... arrabbiarsi non serve proprio a niente...” tentò di calmarla il compagno più anziano ma la giovane continuò: “Non pensa ad altro che alla sua stupida vendetta da quattro soldi!!! E' persino più importante di suo figlio!!!”

“Non posso darti torto... nonostante siano passati così tanti anni non vuole proprio metterci una pietra sopra...”

“E ti ricordi quando gli hai detto che il suo pianeta era esploso?! Si è rammaricato per il fatto che il re fosse morto e, pertanto, non poteva più portare a termine la sua vendetta!!! Il suo pianeta esploso, i suoi simili sterminati... e lui ha pensato solo alla sua vendetta!!!!”

“Già... ha sorpreso anche me che sono un vecchio soldato di Freezer... sai, mi rammarico di avergli detto che avevamo incontrato il figlio più giovane del re...”

Proprio in quel momento, la porta si aprì e comparve un giovane alto, muscoloso, pieno di cicatrici, tra cui una sulla guancia, coi capelli neri lunghi fino alle spalle e la pelle abbronzata.

“Ho visto mio padre poco fa...” disse il giovane e la ragazza rispose: “Già... il tuo caro paparino ci ha fatto una testa così poco fa perché abbiamo perso l'astronave col principe!”

“E' colpa mia... non avrei dovuto lasciarlo scappare...”

“Ma non dire sciocchezze, Broly! Tu sei un bravo ragazzo, al contrario di quella vecchia carogna di tuo padre!”

“E' solo che quando l'ho visto... c'è stato qualcosa che mi ha impedito di ucciderlo... purtroppo, ho esitato troppo...”

“Già... nessuno di noi sospettava l'esistenza di quell'aliena... però, devo ammettere che ha avuto fegato a lanciarci quei fumogeni per distrarci e scappare via col principe...” commentò la giovane e il suo compagno, ancora intento a guidare, rispose: “Doveva essere sua moglie...”

“Sul serio?! Ma... era così strana...”

“Ai saiyan non interessa l'aspetto fisico di una donna... deve avere, prima di tutto, un carattere forte... li ha sempre attirati...” disse l'uomo continuando a guidare la nave nello spazio profondo.

   
 
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