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Autore: RosaRossa_99_    07/03/2019    1 recensioni
“Lasciami andare ho detto”
dissi con più convinzione provando a liberare i polsi, ottenni solo che la sua stretta aumentò, scavandomi la pelle e facendo pulsare il sangue sotto di essa. Il mio corpo tremò sotto quel tocco così rude e il suo respiro aumentò lasciandomi andare e allontanandosi, mi diede le spalle e si incamminò verso la strada da cui era venuto.
Non vedevo Seth da così tanto che se non fosse stato per quegli occhi non lo avrei riconosciuto.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza | Contesto: Universitario
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Oggi
PDV Seth
Ero da solo in quella stanza da non so quanto tempo e non sapevo dove fosse Hana, dopo il mio risveglio lei era sparita e nonostante le mie urla lei non aveva risposto. Doveva essere viva, lei era il mio punto debole e serviva a Kirby per vendicarsi. Le avrebbero fatto altro male solo per farne a me.
Dovevo salvarla, anche a costo della mia vita; Kirby non avrebbe mai torto un capello a Gioia, ma dio sa solo cosa aveva in programma per Hana. Avrei salvato prima lei e poi mia figlia, ma sta volta avrei fatto perdere le tracce di tutti noi.
Mi avevano legato su una sedia ma non avevano considerato il fatto che io sapessi come liberarmi: presi un respiro profondo, mordendomi il labbro per non urlare e mi ruppi il polso della mano sinistra per farla passare dalle corde, riuscendo a liberare anche l’altra. Non appena finii sentii un rumore di chiavi fuori dalla porta che si aprì subito dopo, lasciando entrare quella troia. Mi bloccai di colpo tenendo ferme le corde, in modo da sembrare ancora legato. 
Dopo aver parlato, lei si girò per andarsene e io colsi l’occasione al volo, saltando dalla sedia per sorprenderla alle spalle, mettendola fuori gioco. Le presi la pistola e le chiavi che aveva e la legai stretta, imbavagliandola.
Uscii di soppiatto dalla porta ritrovandomi in un corridoio stretto e sporco, con varie porte ai lati, tutte di metallo arrugginito con una piccola finestrella sbarrata. Lei doveva per forza essere in una di quelle stanze. Il corridoio era totalmente libero così uscii e iniziai a chiamare il suo nome, senza ottenere risposta. Mi affacciai in ognuna di quelle finestre senza trovarla, per lo più erano armerie o ripostigli. Entrai in una stanza con delle mitragliatrici e la presi insieme a delle munizioni, mi sarebbero servite. Uscii dalla stanza e controllai le ultime cinque stanze. Finalmente alla penultima la trovai: era distesa su un lettino, con i polsi legati alla spalliera del letto, il petto e il fianco squarciato. Me l’avrebbero pagata.
Presi il mazzo di chiavi di Kirby e iniziai a cercare la chiave giusta, trovandola dopo poco. Entrai precipitandomi da lei
“Hana, sono qui, scusa mi dispiace, è tutta colpa mia se ti hanno fatto questo”
Mi inginocchiai davanti a lei cercando di percepire un qualsiasi segno vitale, per fortuna il suo petto di abbassava e alzava lentamente: era ancora viva. 
La slegai e la avvolsi con la mia maglietta, sollevandola in braccio e ignorando il dolore al polso. Dovevo farla uscire da qui. 
Non appena uscii dalla stanza sentii degli spari e degli uomini urlare, poi silenzio. Mi rinchiusi nella sua stanza, nascondendomi accanto la porta, poggiando Hana per terra e sostenendola con un braccio, mentre con l’altra mano sostenevo la pistola. 
Dei passi in corridoio si avvicinavano veloci, fino a fermarsi davanti la nostra porta. Si spalancò di botto e io subito puntai la pistola alla testa di... Sonny. 
 
Flashback 
PDV Seth 
Quelle labbra che avevo tanto agognato e sognato ora erano mie, ed erano molto meglio di quanto le avessi immaginate. 
Eravamo in quella posizione da non so quanto tempo, lei sotto di me, avvinghiata alla mia schiena, come a dirmi di non lasciarla andare, e non ne avevo alcuna intenzione. La mia erezione premeva contro l'asciugamano e chiedeva di essere liberata ma dovevo trattenermi, lei era così pura e così diversa dalle altre. 
Iniziò a fare dei leggeri movimenti con i fianchi, non potevo resistere a lungo senza strapparle di dosso quei pochi vestiti che aveva. Le afferrai la testa con una mano, stringendole i capelli nel pugno, e l'altra mano posizionata sulla sua coscia.  Lei sovrastata da me con la maglietta alzata fin sotto il seno, gli occhi languidi e le labbra gonfie di baci. Mi guardava come estasiata, ma non quanto lo ero io da quella visione. L'asciugamano che mi copriva si era aperto liberando la parte più intima di me, i suoi occhi scesero per il mio corpo e quando lo notarono le sue guancia si tramutarono di uno splendido rosso.
"Questo è l'effetto che mi fai"
Le sussurrai in un orecchio e la sentii deglutire imbarazzata. Riavvolsi l'asciugamano sotto il suo sguardo attento e indagatore, per poi tornare a guardarla.
"Voglio farti qualcosa che so per certo ti piacerà"
Le sussurrai in un orecchio, leccando il lobo e soffiandoci sopra. Lei in risposta sospirò dandomi spazio sul suo collo dove non persi un attimo, iniziai a baciarlo e morderlo, a leccarlo, e dove la mia lingua passava la sua pelle diventava d'oca ed era attraversata da brividi. Dio quanto avrei voluto renderla mia.
Accantonai quel pensiero e continuai la mia lenta discesa; arrivato alle spalle le spostai la maglia, lasciando scoperta la clavicola che iniziai a baciare. Le mie mani scesero verso il suo stomaco, provocandone dei sussulti, fino a raggiungere l'orlo della maglietta che esitai poco a tirare via, lasciando all'aria i suoi splendidi seni. 
Mi precipitai a massaggiare un capezzolo con una mano e l'altro con la bocca, avvolgendolo con la lingua e succhiandolo, sentendoli diventare sempre più turgidi al mio tocco. Il suo basso ventre spingeva contro la mia erezione, voglioso di ben altro. Ripresi quella lenta tortura accarezzandole le costole e scendendo sempre più giù, fino al bordo delle mutandine. Mi fermai e la guardai in cerca di approvazione che ottenni senza esitazione. Mi afferrò dal collo baciandomi con passione, rendendomi chiaro che voleva di più. E l'accontentai. Gliele sfilai dalle gambe e quando totalmente nuda la ammirai dall'alto, lei con le guance rosse di passione e di imbarazzo. Era così fottutamente perfetta.
Non ci pensai due volte, con un dito iniziai a tracciare il percorso delle sue anche fino ad addentrarmi nel suo punto più caldo, che spinsi cominciando a fare movimenti circolari. Lei gemette spingendo i fianchi verso di me, Dio com’era bella. 
Smisi quella tortura per cominciarne un'altra, le infilai un dito dentro, cazzo quanto era stretta e calda. Sussultò per quella sensazione così strana.
 
PDV Hana
Non potevo credere che tutto stava accendendo in quell'istante, avrei perso la mia verginità? 
La sua erezione mi faceva uno strano effetto, così come i suoi occhi su di me. Mi sentivo così calda e bagnata... 
Dopo aver giocato con i miei seni le sue dita si ritrovarono dentro di me. Sussultai per quella sensazione, bruciava ma allo stesso tempo era piacevole ed eccitante. Quando il dolore iniziò a diminuire e il mio corpo a rilassarsi, mi lasciai andare e quello fu il via per le sue dita che iniziarono a muoversi dentro e fuori, dentro e fuori. Poi se ne aggiunse un secondo e dopo pochi attimi il piacere prevalse tutti gli altri sensi. Di punto in bianco, quando stavo per abbandonarmi del tutto a quel piacere, smise di muoversi, uscendo le dita da me e portandosele alla bocca le leccò. Rimasi a bocca aperta, estasiata. 
"Hai un buon sapore"
Disse malizioso, per poi iniziare a baciarmi lo stomaco fino a scendere, giù e ancora più giù. Il fuoco in me si riaccese più forte di prima. La sua lingua dentro di me mi assaporava ed esplorava, le sue mani aggrappate alle mie cosce le tenevano aperte e i suoi riccioli le solleticavano rendendo tutto ancora più travolgente. Gli afferrai i ricci, stringendoli tra le mie dita, buttando la testa all'indietro e iniziando a gemere. Che stava scucendo?
Il calore in me si faceva sempre più grande fino a quando non esplosi in un turbinio di emozioni. Avevo avuto il mio primo orgasmo, ed era stato fantastico. 
Si distese accanto a me guardandomi, ancora con gli occhi pieni di passione. Mi girai anch'io, baciandolo e sentendo il mio sapore sulla sua bocca. 
Volevo fare anch'io qualcosa per lui. 
Iniziai ad accarezzare il suo torace scendendo fino all'asciugamano ma prima che potessi raggiungere il nodo la sua mano mi bloccò
''Non sei obbligata"
Disse autoconvincendosi
"Lo voglio fare"
Gli risposi, facendogli spostare la sua mano e liberando la sua erezione. L'istinto prevalse, la presi in una mano e iniziai a farla salire e scendere, stringendola e capendo cosa gli piaceva dal suo respiro e gemiti. Con l'altra mano scesi ad accarezzargli i testicoli, cosa che lo fece ansimare dal piacere, così coordinai i due movimenti con l'aumentare del suo respiro. Decisi di fare un ulteriore passo in avanti abbassandomi e guardandolo negli occhi, era curioso di ciò che volevo fare.
Lo presi in bocca mantenendo il contatto visivo e vidi le sue pupille sgranarsi e la bocca spalancarsi, lo stavo facendo bene? 
Iniziai a succhiare il suo membro e a massaggiare i testicoli e in tutta risposta lui buttò la testa all'indietro ansimando e aggrappandosi con una mano ai miei capelli. Sentii il suo membro farsi sempre più duro 
"S-sto per ahhh v-venire, d-Dio"
Volevo arrivare fino alla fine, che non tardò a venire. Un sapore salato mi prevalse il palato e ingoiai tutto, per poi alzarmi imbarazzata. Aveva un sapore strano ma in un certo qual senso 'buono'
"D-dove hai imparato"
Disse ancora con gli occhi chiusi
"I-io, non lo so, mi è venuto... spontaneo?"
Mi guardò facendo incrociare i nostri occhi, sorridendomi
"Mi sorprendi ogni giorno di più"
 
 
 
   
 
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