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Autore: Woop    07/03/2019    1 recensioni
pensieri e preoccupazioni di una mattinata di sole tre ore ma che sembra infinita per una comune ragazza di 22 anni. È un racconto breve, una pagina di diario buttata giù un po' a caso, ma per un motivo: la paura avvolge la ragazza e la mattinata infinita va riempita in qualche modo per non pensarci e questo è il suo unico modo per sfogarsi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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strane giornate di un gennaio infinito.
giornate in cui la rabbia è sempre a fior di pelle, in cui "preoccupazione" è la parola d'ordine.
questa è la mia vita momentaneamente: un ragazzo che mi ama alla follia, io che non so tenermi una persona accanto per più di dieci minuti perché a lungo andare divento insopportabile, che sclero con chiunque mi passi a tiro e la paura. lui che mi sta accanto da quasi un anno -per la precisione mancano un mese e nove giorni all'anno- e che adesso ha paura anche lui.
c'è questo sentimento di paura nell'aria. io che non vedo l'ora che arrivi quel cazzo di pacchetto di Amazon per poter fare il test e confermarmi che no, non sono incinta, ho solo il ciclo molto in ritardo, dopo mesi e mesi che mi si era regolarizzato.
e se non fosse negativo? se fosse positivo? che cosa si fa in questo caso?
io non voglio abortire, ma lui non lo vuole tenere. avrebbe una vita di merda se nascesse ora; due genitori che insieme prendono mille e cinquecento euro al mese, che non hanno una casa loro, che non sarebbero in grado di crescersi un figlio manco lo volessero, figurati non volendolo.
questo non è un casino, questo è molto di più.
ho fame, sono stanca, non vedo l'ora arrivi sabato perché io questa settimana non ce la faccio più. non reggo, sono stanca, punto e basta.
e forse dovrei cambiare lavoro se entrasse una piccola creatura nella mia vita, andrò a fare la segretaria o la donna delle pulizie chissà dove.
vado a controllare se il mio pacchetto è arrivato. non sembra essere arrivato nulla.
andrò a truccarmi, mi vestirò e fingerò il migliore degli umori, poi andrò in portineria, chiederò se è arrivato qualche pacco e tornerò a casa a mangiare che ho fame, tanta fame, sperando mia nonna si sia preparata il suo e io debba solo riscaldarlo.
ma che noia, non ho nemmeno voglia di alzarmi da questo dannato letto. mi sta tornando tutto il sonno che ho perso, no aspetta non ho perso nulla.
voglio un giorno tranquillo, cazzo.

il pacco è arrivato, l'unico secondo che non ho tenuto sotto controllo Amazon, sono corsa giù tanto velocemente che pure il portinaio mi ha detto che quel pacchettino era arrivato solo dieci minuti prima. arrivata a casa, tempo di bere un caffè e mi son fiondata in bagno, tanto il mio cervello appena ha visto "il pacco è stato consegnato" si è detto che doveva far pipì.
negativo.
niente bebè in arrivo.
santocielo grazie. davvero, grazie.
non era il momento, non era proprio il caso. poi considerando che dall'altra parte c'era qualcuno che non avrebbe voluto tutto questo, è decisamente meglio così.

   
 
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