Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Ricorda la storia  |      
Autore: Nike90Wyatt    07/03/2019    1 recensioni
In una Parigi in festa, in un turbinio di luci, colori e musica, due giovani supereroi mascherati rinunceranno ad indossare le loro maschere per impersonare se stessi?
Storia scritta per il contest degli Ambrogisti Anonimi "Miraculous Carnival".
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Marinette si trovava nella sua cameretta, distesa sul letto a fissare il soffitto pensierosa. Non aveva ancora cenato ed attendeva la chiamata della madre. Era intenta a ricordare quanto era accaduto quella mattina a scuola e tutto ciò l'agitava tantissimo e la rendeva molto ansiosa, dubbiosa, combattuta.
Era la settimana del Carnival de Paris ed il suo istituto aveva organizzato un grande ballo in maschera nella palestra della scuola. Il tema del ballo era "Le Coppie Famose", per cui ogni ragazzo doveva essere abbinato ad una ragazza, tramite sorteggio, a seconda della maschera e della sua metà storica; ogni alunno avrebbe pescato da una boccia di vetro un bigliettino sul quale era indicato il nome del personaggio da interpretare. Alla fine della serata, le migliori tre coppie sarebbero state premiate con una coppa.

Il sorteggio nell'aula di Marinette aveva abbinato coppie storiche e famose come Cleopatra e Marco Antonio, Ulisse e Penelope, Thor e il suo Martello, Napoleone e Paolina Bonaparte ed ovviamente i due supereroi della città, Ladybug e Chat Noir.
Quasi fosse uno scherzo del destino, Adrien aveva pescato il biglietto che indicava il nome di Chat Noir e Marinette quello di Ladybug.
Erano una coppia per il ballo, sarebbero stati tutta la sera insieme come Marinette desiderava sin da quando l'aveva incrociato quel giorno di pioggia, in cui lui le aveva prestato il suo ombrello. Marinette, però, pensò che lei non poteva andare alla festa mascherandosi da Ladybug poiché avrebbe rischiato di svelare il suo segreto; inoltre, Adrien le aveva accennato che forse non avrebbe potuto partecipare al ballo perché molto impegnato. Non aveva spiegato bene il motivo ma dalla sua espressione contrariata, Marinette aveva creduto che avesse cercato una scusa perché non voleva andare al ballo con lei. Non poteva certo immaginare che Adrien non voleva mascherarsi da Chat Noir per il suo stesso motivo.
Infatti, anche il ragazzo, seduto sul letto nella sua stanza, era piuttosto scoraggiato, soprattutto perché era certo di aver recato offesa a Marinette dicendole di non poter intervenire al ballo con lei ed era sicuro che la ragazza fosse dispiaciuta perché aveva creduto che lui non volesse lei come compagna per la festa, nonostante la ragazza avesse cercato di mascherare la sua delusione dicendogli che probabilmente anche lei non avrebbe partecipato al ballo.

Ignorando le lamentele di Plagg, su quanto fossero noiose queste feste, in particolare per la quasi totale assenza di cibo, Adrien si avvicinò all'enorme finestra della sua stanza, osservando la città, adeguatamente addobbata per la festa. Più pensava e ripensava e più cresceva in lui il desiderio di partecipare alla festa con Marinette e non deluderla, così decise di richiamare a sé il potere del suo Miraculous e sgattaiolò fuori casa nei panni di Chat Noir; in poco tempo raggiunse la casa della sua cara amica, si ritrasformò in un vicolo nei paraggi e si fermò proprio davanti all'ingresso della boulangerie Dupain-Cheng. Avrebbe pensato poi a cosa escogitare per non destare sospetti sulla sua doppia identità.

Marinette era ancora nella sua stanza quando udì la voce di Adrien che la chiamava; uscì dalla botola che dava sul terrazzino di cui era dotata la sua camera e lo vide in strada che la reclamava a gran voce sorridente. Lei sorrise e lui d'un fiato le disse:  «Marinette, ho cancellato i miei impegni; mi faresti l’onore di venire al ballo con me?»
Marinette era raggiante; senza pensare a nulla rispose: «Sarei felicissima di partecipare al ballo con te!»
Adrien sorrise, fiero della sua decisione, e la salutò con un cenno della mano. La giovane lo vide allontanarsi, il cuore le scoppiava di gioia. Rientrò nella stanza e scese le scale per dare la notizia alla sua famiglia, non senza rischiare di cadere dalle scale per l’eccessiva euforia, sotto lo sguardo divertito di Tikki.

Mentre raccontava ai suoi genitori, le cadde lo sguardo su una rivista. La madre le disse che l’aveva conservata per la nonna, in visita in quei giorni dalla Cina, in quanto grande appassionata di cinema.
Sabine aggiunse che sua madre era interessata ad un articolo sul suo film preferito: "Via col vento". Prese il giornale, lo sfogliò e le mostrò una foto raffigurante Rhett Butler e Rossella O'Hara in una scena del film. Lui con un grande cappello a falda larga, stivali e sigaro in bocca, lei con un ampio vestito bianco e verde e un grande cappello di paglia, annodato con un nastro verde sotto il mento.
Marinette balzò dalla sedia entusiasta, baciò la madre e la ringraziò; le aveva dato una splendida ispirazione per i costumi di lei e Adrien. Si precipitò nella sua stanza, lasciando i genitori annichiliti da questo scatto di gioia, si sedette alla scrivania e disegnò un magnifico abito per lei ed uno per Adrien.

Lei avrebbe portato i capelli sciolti sulle spalle e indossato un bel cappello ampio con un fiocco rosso legato sotto il mento e l'abito sarebbe stato stile ottocentesco, rosso con macchie nere e completo anche di parasole coccinellato.
Adrien, invece, avrebbe indossato uno splendido completo nero con giacca e cravatta, una coda nera appuntata sui pantaloni, un bel cappello a falda larga con due orecchie nere appuntite che ne fuoriuscivano e un sigaro di cioccolata in bocca.

Il mattino dopo mostrò i bozzetti ad Adrien, il quale non aveva dormito tutta la notte cercando di trovare una soluzione al suo problema senza riuscirci. Il ragazzo fu entusiasta dell'idea di Marinette e le disse che avrebbe approfittato dell'assenza del padre, che era fuori città per una sfilata della sua collezione, per procurarsi le stoffe adatte e la giovane propose di far cucire gli abiti a sua nonna, provetta sarta.

L'entusiasmo di Adrien fu però smorzato da un pensiero che gli balenò in testa: mascherati in quel modo, probabilmente sarebbero usciti fuori tema.
«Marinette...», disse il modello richiamando l'attenzione della ragazza. «Non vorrei fare il guastafeste ma non credi che...»
«Adrien, non preoccuparti», lo interruppe Marinette, comprendendo i dubbi che avevano assalito il giovane Agreste. «Dobbiamo interpretare Ladybug e Chat Noir e se noi fossimo veramente loro dovremmo fare in modo che nessuno possa sospettare di noi, perciò è opportuno modificare i nostri costumi.»
Sorrise in direzione del modello, che mentalmente la ringraziò per averlo tirato fuori da un fastidioso impiccio. «Sei geniale, Marinette», disse dopo qualche istante, notando come la ragazza fosse notevolmente arrossita a quel complimento.

La sera della festa, Marinette, era nervosissima e spaventata. Adrien, invece, era piuttosto sereno e soprattutto entusiasta del suo travestimento. Con l'aiuto di Nathalie, comprò delle rose rosse a gambo lungo per la sua dama ed affittò un'elegantissima carrozza vintage.
Marinette, aiutata dalla madre e dalla nonna, stava ultimando la sua preparazione quando sentì la voce di Tom che le annunciava che Adrien era arrivato. Iniziò ad agitarsi quando vide che non riusciva a passare attraverso la botola della sua stanza a causa della larghezza della gonna del suo abito. Con non poche difficoltà, grazie anche all'aiuto di Sabine ben accorta a non far strappare il vestito, riuscì ad uscire dalla sua camera, rischiando però di ruzzolare per tutte le scale; solo il pronto intervento del padre evitò il peggio, afferrando la ragazza con le sue possenti braccia.

Salutati i genitori, si avviò all’uscita; quando vide Adrien nel suo costume con le rose in mano sorridente di fianco ad una carrozza da favola, si sentì quasi di svenire. Non aveva più salivazione e non riuscì neanche a dire “Ciao”. Adrien era elegantissimo e regale; le porse le rose e la guardò ammirato. Anche se l’abito di Marinette era abbastanza appariscente, lei era favolosa, piena di grazia, raffinatezza e charme.
«Sc-scusa per il ritardo» balbettò la ragazza. «Non riuscivo ad attraversare la botola a causa del vestito e sono quasi volata dalle scale... Sono così maldestra!»
Adrien le porse il braccio e scuotendo la testa replicò: «La tua sincerità è disarmante! Sei bellissima, tutti i ragazzi al ballo mi invidieranno.»
A quel complimento così spontaneo, Marinette non potette evitare di arrossire, ma riuscì a mantenere lo sguardo sul volto di Adrien, ringraziandolo timidamente.
«Perché la carrozza? La scuola è solo dall’altra parte della strada.» disse con aria interrogativa.
«Ritenevo fosse il mezzo più in tema con i nostri costumi» rispose il ragazzo abbozzando un inchino, facendo sorridere la giovane Dupain-Cheng.

Arrivati nella palestra adibita a sala per il ballo, incontrarono Alya e Nino che insieme formavano la coppia Thor e il suo Martello. Alya era furibonda nel suo costume da martello, seppur arma di un Dio. Erano già arrivati quasi tutti gli studenti dell’istituto, la sala era stracolma di colori, festoni, risate e musica. Anche Chloè accolse Marinette e Adrien nel suo costume da Cleopatra e, ridendo divertita, si rivolse a Marinette.  «È ridicolo, assolutamente ridicolo!», disse con tono altezzoso. Poi se ne andò, lasciando i due ragazzi profondamente perplessi. Alya si avvicinò all’amica e preoccupata le disse: «Sai, questa volta devo darle ragione; non sei ridicola ma voi due siete... Cioè non siete Ladybug e Chat Noir, non avete nemmeno le maschere sul volto!»
Con la solita gentilezza che lo caratterizzava, Adrien prese parola, riportando lo stesso pensiero che Marinette gli aveva riferito giorni prima. In seguito si rivolse alla sua dama e prendendole teneramente la mano la invitò a ballare, scatenando un uragano di emozioni nel cuore della ragazza.

Al termine della serata il preside Damocles prese parola sul palco allestito in fondo alla sala, annunciando i vincitori della gara per i migliori costumi della serata. Il terzo posto fu conquistato da Alya e Nino, con non poco stupore da parte della castana, mentre il dj batteva il pugno con Adrien, com’era solito fare. Al secondo posto si classificò una coppia di studenti travestiti da Asterix ed Obelix.
«…ed infine, per la grande creatività ed originalità dimostrata, il primo posto se lo aggiudicano la coppia formata da Marinette Dupain-Cheng e Adrien Agreste!» disse il preside della scuola scatenando l’euforia generale della folla presente alla festa.
Saliti sul palco, Marinette e Adrien, felici ma evidentemente imbarazzati, furono premiati con un bella coppa che fu consegnata loro dalla professoressa Bustier, la quale suggerì ai due ragazzi di congratularsi l’uno con l’altra per la vittoria conseguita. Adrien si avvicinò alla guancia di Marinette e lei fece altrettanto, ma erano talmente emozionati che finirono per sfiorarsi le labbra, invece di baciarsi sulle guance. Arrossirono entrambi e volsero lo sguardo e il viso da un’altra parte mentre Alya riprendeva il tutto con il suo cellulare con estrema euforia.

Da quel momento Marinette e Adrien non scambiarono più una parola, neanche nel tragitto che li separava dall’abitazione dei Dupain-Cheng. Quando furono vicino alla porta della casa di Marinette e stavano per salutarsi, Adrien si avvicinò alla ragazza titubante mantenendo comunque il sorriso sulle labbra.
«È stata la festa più bella a cui abbia mai partecipato.» disse portandosi una mano dietro alla nuca, com’era solito fare quando si trovava in imbarazzo.
«S-sono d’accordo. G-grazie per la bella serata Adrien», balbettò la ragazza, mantenendo lo sguardo verso il basso. Allungò la mano sulla maniglia della porta per entrare in casa ma Adrien la fermò mettendole una mano sulla spalla invitandola a girarsi. I loro sguardi si incrociarono e, senza alcuna esitazione, il modello la baciò; questa volta non era un bacio dato per sbaglio, era voluto.

Marinette era confusa ma, allo stesso tempo, felice come mai nella sua vita; lui le sorrise e le augurò la buonanotte facendo un inchino degno del suo alter ego felino, salì sulla carrozza e si diresse verso Villa Agreste.
La corvina raggiunse la sua stanza senza nemmeno accorgersene, si stese sul letto con l’abito ancora indosso fissando il soffitto. Il suo sogno d’amore, forse, stava diventando realtà.
Adrien, invece, era perplesso, rapito da un turbinio di emozioni, dubbi, confronti scatenati da quella sera. Diviso in due tra l’amore per Ladybug, così affascinante, misteriosa, attraente, sfuggente ed il forte sentimento che lo legava a Marinette, così bella, dolce, trasparente, senza maschere.
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: Nike90Wyatt