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Autore: Sixela    07/03/2019    1 recensioni
C'era stato un tempo in cui Thomas Shelby rideva.
Prima della guerra.
Prima della trincea.
Prima dei tunnel.
Prima della Francia, della morte, di quelle medaglie del cazzo che giacevano sul fondo del fiume.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tempo in cui Thomas Shelby rideva

C’era stato un tempo in cui Thomas Shelby rideva. Prima della guerra, si intende.
La zia Polly lo diceva sempre quando il gin faceva il suo effetto e si ritrovava a pensare al passato. E quando, ovviamente, l’uomo in questione non si trovava nei paraggi.
A Thomas non piaceva che si parlasse del prima.
Ma se le bocche tacevano al volere di Thomas lo stesso non si poteva dire dei pensieri.
E zia Polly pensava. E ricordava.
Ancora ricordava come quelle labbra ora sempre serie e tese, quasi morte, prima si distendessero molto spesso in sorrisi o risate.
E le risate contagiavano gli occhi, facendoli brillare.
Quegli occhi non avevano più brillato.
Erano soltanto due macchie azzurre prive di serenità, quasi a voler rispecchiare i pensieri del loro possessore.
A volte lo stesso Thomas gli dava l’impressione di essere un uomo morto.
Si vestiva bene, faceva affari, era sempre in cerca del modo per espandere quel suo fottutissimo impero, ma non sembrava vivo.
Tutto in lui dava una quieta sensazione di apatia, come se si fosse distaccato dal loro mondo mortale.
Thomas viaggiava su binari differenti dai loro.
Eppure un tempo rideva.
Un tempo viveva.
Senza soldi, senza lusso, senza auto costose e bei vestiti, ma era vivo.
Polly si era illusa che, dopo la guerra, le cose si sarebbero aggiustate. Il tempo avrebbe fatto il suo corso, la vita avrebbe ripreso a scorrere lenta e i ragazzi avrebbero dimenticato gli orrori visti.
Purtroppo non accadde.
Gli occhi di Thomas erano saturi di quegli orrori, della morte, del sangue.
Il suo corpo si riprendeva, le ferite si rimarginavano, i lividi sparivano, il viso perse il pallore spettrale che quei mesi in trincea gli avevano donato, ma i suoi occhi non brillavano.
E quando l’effetto del gin stava per svanire, lasciandole soltanto mal di testa e astio per il mondo, zia Polly sentiva che non lo avrebbero fatto mai più.
Eppure un tempo Thomas sorrideva.
Prima della guerra.
Prima della trincea.
Prima dei tunnel.
Prima della Francia, della morte, di quelle medaglie del cazzo che giacevano sul fondo del fiume.
Thomas Shelby rideva.

  
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