Volto una pagina del testo di Difesa Contro le Arti Oscure. Il compito sugli Incantesimi non-verbali che ci ha assegnato il professor Moody richiede un’attenzione ai dettagli non indifferente, quindi ho passato la serata in completa concentrazione. Almeno finché uno dei cactus della Sala Comune non si mette a ballare il cha cha cha sul tavolo con il calamaio.

Quando lo faccio levitare sul davanzale senza aprire bocca, mi accorgo di due persone che mi guardano da sopra il divano: una è una bambina del primo anno che respira affannosamente e l’altro, con la mascella contratta, è Manfred Summers.

Cerco di tornare a concentrarmi sul tema, ma sento l’ansia salire. Non per l’attenzione della bambina; no, fin dall’infanzia sono abituato ad essere osservato dalle streghe in modo molto meno dignitoso. Mi sarebbe piaciuto appartenere ai Corvonero, visto che lì le ragazze non si fermano al mio aspetto, ma provano anche a conoscermi davvero.

È l’invidia dei ragazzi che mi agita.

Chi cerca la mia compagnia finge di volermi bene, ma sento un alone di invidia seguirli. Mi trovo molto più a mio agio con persone che hanno parenti famosi, ma tra i Tassorosso scarseggiano.

L’anno scorso ho anche perso l’occasione di stringere amicizia con Harry Potter vincendo a Quidditch mentre precipitava dalla scopa. Probabilmente è lo studente che più di tutti sa quanto è orrenda la fama, e io mi sono attirato la sua antipatia. Quella notte ho pianto.

Dal mio primo anno vedo ragazzi di tutte le Case guardarmi torvamente e io provo in tutti i modi a far capire loro che non sono un avversario, ma un amico. Per questo sono entrato nella squadra: almeno lì qualcuno può vedermi come un alleato e condividere con me i momenti di successo.

Quando papà ha scoperto le mie nomine a Prefetto e Capitano, più di un anno fa, ha riso frequentemente per una settimana. Mamma mi ha raccontato che lui ha dovuto faticare molto per essere apprezzato dagli insegnanti e arrivare al Ministero della Magia. Perciò lei mi ha sempre chiesto di tenere voti alti e raggiungere più successi possibili a scuola.

Ma questa richiesta mi toglie la libertà, mi sento intrappolato pur potendo osservare chi ha una vita serena e piena di scelte!

La porta della Sala Comune si apre e Herbert mi viene incontro.

“Ehi, Ced! Io e Heidi stavamo discutendo su chi sia più indicato per il Torneo Tremaghi e ti abbiamo messo al primo posto per i Tassorosso. Non pensi anche tu di essere perfetto per rappresentare Hogwarts?”

E quando mai non risulto perfetto per qualcosa? Ovviamente, rifiutandomi darei loro un pretesto per biasimarmi e con tutto lo studio che devo affrontare quest’anno crollerei.

“Perché no? Domani metto il mio nome nel Calice.”

Ho sentito che il tasso di mortalità delle prove è molto alto. Speriamo bene.