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Autore: Daleko    09/03/2019    2 recensioni
28% è la percentuale di italiani affetti da un disturbo mentale di qualche tipo, partendo dall'ansia (8 milioni di persone) fino ad arrivare alla schizofrenia (circa 250mila persone).
28% è una raccolta di brevi testi slice of life, ognuno dei quali si concentra su un determinato disturbo mentale, nel tentativo di rappresentarne al meglio le sensazioni e i disagi interiori.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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ossessivo compulsivo, disturbo s. m. – 
Disturbo di personalità caratterizzato dalla presenza di idee, pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e da comportamenti ripetitivi [...] messi in atto in risposta a un'ossessione, [...] allo scopo di neutralizzare o prevenire qualche disagio, qualche evento o situazione temuti.

 

 
Uno. Due. Tre. Quattro.
Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque.
Uno... Due... Tre...
Continui a toccare le gambe della sedia con la punta destra delle scarpe. Prima a destra, poi a sinistra, in punti diversi del legno.
Devi alzarti e andare a lavoro, quindi (sei sette otto nove dieci) non puoi perdere troppo tempo. Fai solo il necessario, solo quello che va fatto, e quando riesci a placare l'urgenza del tocco finalmente ti alzi dal divano. Ti dirigi verso il bagno, non pesti le fughe delle mattonelle, ti aggrappi allo stipite destro della porta con una mano e all'immediato ti blocchi, portando la sinistra dall'altro lato e restando fermo, a mo' di Cristo Redentore. Le unghie graffiano sul legno per qualche secondo di troppo. Devi lavarti, sei già in ritardo rispetto (uno due tre quattro) il tuo solito orario. Finisci di muovere le dita in modo speculare, con la corretta dose di attenzione a entrambi i lati e quando, finalmente, l'urgenza termina di nuovo, riesci a entrare nella stanza.
Non è colpa tua, pensi. È il calore che ti costringe a muoverti in quel modo, a fare quelle cose. È il tuo corpo che ne ha bisogno, che ha prurito all'anima e lo scaccia così, toccando e contando le cose, facendoti piangere dalla frustrazione quando dovresti fare altro. Devi farlo. Non sai cosa potrebbe accadere se tu non lo facessi e dopotutto farlo ti fa stare bene, no? Proprio come grattarsi la schiena con una maglia di lana.

Un'infinità di ticchettii e manipolazioni dopo arrivi in ufficio. Hai dovuto accendere e spegnere l'auto sette volte, poi hai ticchettato sul finestrino per altre venti. Sei stressato, oggi, le cose vanno peggio. Ricacci indietro le lacrime mentre sali le scale, tre scalini su e uno scalino indietro (destra sinistra destra destra destra sinistra destra), arrivi al piano e tiri dritto, non pestare le fughe! Ti siedi alla tua scrivania, accendi il computer. Hai un sacco di lavoro arretrato da fare, sistemi la sedia più avanti, più indietro, più avanti, più indietro, più avanti e alla fine ti concentri sul lavoro da completare, battendo al computer i documenti richiesti dal tuo superiore. Il computer è una macchina infernale, pensi fra te e te. Devi toccare troppppppa qaqaqaqa roba che non è 


in alcun modo speculare. Non puoi di certo portare il documento al tuo


capo con un sacc,--c---c---ccczzzzo di errori dovuti alla compulsione di toccare quel preciso pulsante e+
e
e
e nell'esatto momento in cui lo dice il tuo pruritottttrrrtet interiore, no?


Tocchi un po' i lato dello schermo, provando a calmarti. Va tutto bene, non accadrà nulla di male. Devi solo smettere di farlo. Devi solo smettere di farlo. Devi solo smettere di farlo. Smettila di toccare quel dannato schermo. Smettila di toccare quel dannato schermo. Smettila di toca
ca
ca
ca
ca
ca
   
 
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