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Autore: unaCoccs    10/03/2019    1 recensioni
Joy studia fisica, il suo obbiettivo è costruire una macchina in grado di viaggiare nel tempo.
Brian studia astrofisica, il suo obbiettivo è diventare una leggenda del rock.
Devono solo trovare il momento giusto... Ma sarà questione di fisica o di chimica?
Genere: Generale, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Hai finito con le compere?- chiesi stanca alla mia amica Darcy.
-Non ho ancora completato un abbinamento decente, non posso aver finito!- rispose lei, agitando i lunghi capelli rossi e girandosi verso un'altra mensola di vestiti.
Aveva una strana ossessione per la moda, diceva di avere il suo stile e non le piaceva indossare troppe volte gli stessi vestiti, quindi aveva sempre necessità di vestiti nuovi. 
-Io ti aspetto fuori allora, tanto so che ne avrai per un bel po' qui dentro.- presi le mie cose, tirai fuori dalla borsa il mio libro e mi sedetti su una panchina fuori dal negozio.
Mi persi per qualche istante ad ascoltare i suoni della città: il leggero suono dell'acqua della fontanella poco distante da me, il cinguettio degli uccelli che andavano via verso un luogo più caldo, il picchiare delle suole delle scarpe sul marciapiede umido ed il rumore dei vestiti che si sfioravano ad ogni passo; la mia bellissima Londra era una favola per tutti e cinque i sensi. 
Osservai i colori, i caldi colori dell'autunno, e notai che fosse strano come dei colori caldi accompagnassero bene l'idea di una stagione fredda come l'autunno. 
Le foglie rossastre e gialle cadevano al suolo lungo il viale, il cielo era già dipinto di colori rosati; sui muri dei negozi c'erano delle locandine e annunci pubblicitari, ne lessi alcuni d'istinto e mi soffermai sulla locandina del Milkshake, il locale vicino al college in cui studiavamo. 
Quella sera ci sarebbe stata una band, e noi non andavamo in quel posto da troppo tempo.
Non ebbi tanto tempo per pensarci che in pochi istanti Darcy mi si presentò davanti trascinandomi in un altro negozio di vestiti. 
La strada non era una delle più corte, era un po' distante dal punto in cui ci trovavamo in quel momento ma non avendo un mezzo di trasporto l'unica opzione erano i pullman o le nostre stesse gambe, e considerando che avevamo pochi soldi scegliemmo la seconda. 
Durante il tragitto parlai alla mia amica della locandina del Milkshake, ma non mi diede nessuna risposta. Entrammo in un altro negozio, Darcy si fiondò verso i ripiani con i capi sulle tonalità di rosa e viola, dei colori che rispecchiavano perfettamente il suo essere. 
D'un tratto la porta in vetro si aprì e sbatté contro il muro, fortunatamente senza rompersi, e da essa entrarono due ragazzi: il primo aveva dei lunghi capelli ricci, era molto alto, il secondo era più basso ma probabilmente più alto di me; aveva anche lui i capelli lunghi, ma li aveva biondi ed ondula, ed indossava dei jeans a zampa di elefante ed una camicia bianca, sbottonata fino a metà busto. Darcy li guardò sorridendo, i due ricambiarono e mi sentii in imbarazzo quando il più alto guardò nella mia direzione. 
-allora, hai deciso?- chiesi insistente alla mia amica, riferendomi alla serata. 
-riguardo a cosa?- 
-il Milkshake.- 
-ah! È da un po' che non andiamo, potrebbe farci bene. Accidenti Joy, me li hai fatti perdere! Ora non li trovo più...- 
- ricordami di che cosa stai parlando...- 
-Long Legs e Blondie, forse? Li stavo tenendo d'occhio ma li ho persi di vista!- Sorrisi e scossi la testa mentre mi giravo verso un'altra mensola.
Vidi con la coda dell'occhio un'ombra poco distante da me, alla nostra destra. Mi volta i ancora una volta e vidi i due ragazzi osservare la scena con un leggero interesse, parlando tra di loro con un velo (non poi tanto sottile) di sarcasmo. 
- che ne dici Long Legs, ti piace questa camicia?- disse il biondo, riferendosi sarcastico al suo amico.
- ah non lo so Blondie, mi sembra un po' eccentrica.. Cosa ne pensi dei pantaloni a zampa?- 
-una favola. Ne prenderò dodici paia per sta sera, così avrò tanta scelta.- 
Darcy arrossì violentemente e spalancò gli occhi, poi parlò con un filo di voce. 
-solo per essere chiari..- si schiarì la gola -erano nomignoli positivi, carichi di affetto ed ammirazione.-
Non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere non appena incrociai il volto paonazzo della mia amica, era tremendamente in imbarazzo e niente l'avrebbe salvata da quella situazione. 
-nomignoli a parte- disse il ragazzo alto -io sono Brian, mentre lui è Roger. Ho sentito che pensate di andare al Milkshake, anche noi saremo li- ridacchiò leggermente guardando per un secondo lo sguardo del suo amico, Blondie, il quale continuò a parlare ignorando il suggerimento di Brian di non farlo. 
-in realtà saremo molto più che presenti sta sera, facciamo parte della band. Io sono il batterista affascinante, mentre lui è il magico chitarrista. In caso s decidete di venire potremmo bere qualcosa assieme..- terminò il giovane. 
Aveva un bel sorriso, enfatizzato dai due occhioni azzurri ed i lineamenti del viso molto dolci. Sorrisi e con una risata leggermente impacciata accettai senza pensarci troppo. 
Iniziammo a parlare del più e del meno, erano due ragazzi molto socievoli e Brian studiava nella mia stessa università, ma era due anni avanti a me. Dopo una buona mezz'ora passata a raccontare storie accattivanti della nostra carriera scolastica decidemmo di tornare a casa affrontando la bufera che nel frattempo si era creata fuori dalle mura del negozio. Sentii delle goccioline sfiorarmi il viso, ed il vento aumentò pian piano fino a diventare insostenibile e troppo forte per continuare a camminare per la città. 
Mi fermai di scatto dopo aver sentito un "hey!" urlato da qualcuno sulla strada; una voce che avevo già sentito, alla quale riuscii immediatamente ad attribuire un volto. Mi voltai cercando di tenere chiuso il mio cappotto, vidi un piccolo furgoncino con dentro i due ragazzi: Roger sporgeva la testa fuori dal finestrino e con il suo sorriso ironico ci invitò a salire sul van. -Forza, salite! Inizierà a diluviare tra pochi minuti...- Guardai la mia amica, che prese l'iniziativa e senza dire una singola parola entrò nel van ed ovviamente io la seguii per evitare di venire travolta dalla pioggia. 
-grazie per il passaggio, siete gentilissimi.. Avremmo fatto una brutta fine là fuori!- ammisi, timida. 
-non è un problema, andiamo nella stessa direzione.. Il milkshake..- rispose Brian con una calma disarmante, e dopo qualche istante di silenzio riprese a parlare dell'Università 
- stai seguendo un progetto di preciso? Sai, io sto facendo delle ricerche su alcuni meteoriti.. conto di fare delle scoperte importanti un giorno. - Ci pensai qualche secondo, poi parlai. 
- in realtà non è un vero e proprio progetto, non ufficialmente almeno. Sto cercando di capire il meccanismo del tempo, quindi sai.. Gli spostamenti della materia attraverso il tempo e lo spazio.. - era strano parlarne a voce alta e non tenere tutto nella mia testa. 
Non ne avevo parlato con nessuno se non con il mio professore di fisica, era solo un'idea... 
-wow, i viaggi nel tempo. Curioso, un giorno mi racconterai meglio le tue idee, chissà magari potremmo collaborare- sorrise lui, ancora una volta. 
Pensavo che mi avrebbe presa per pazza o che mi avrebbe derisa o sottovalutata come la maggior parte dei ragazzi a cui avevo parlato del mio amore per la fisica, invece sembrava apprezzare il fatto ed io adoravo questo suo modo di fare così dolce, così diverso da tutto il resto del mondo...

 

   
 
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