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Autore: Iridium Senet    11/03/2019    0 recensioni
[Cronache del Regno della Fantasia]
La storia di una luminosa e azzurra stella binaria.
Stella creata da un incessante vorticare di due soli: uno più piccolo, puro, di un bianco cangiante, l'altro enormemente più grande, di zaffiro brillante, dirompente nel suo bruciare.
La stella più luminosa della costellazione della Vergine avrà finalmente compiuto il suo Destino.
Il ritorno di una leggenda e la riunione di due anime separate millenni prima.
Il ruggito della regina ritornerà a cantare nel Mondo.
[Possibile OOC.. ma forse no...]
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

*Prefazione*

 

 Per millenni vincolata in un’oscurità che non dà speranza,

rinchiusa ed incatenata, amica solo di lacrime scarlatte.

Ora nel cielo scorgi, di quelle due sorelle, la vorticosa danza

Che, lenta e forte, il buio terrore con parsimonia abbatte.

 

Doppia stella, binaria luminosa, unita solo dall’energia cosmica

Gira incessante intorno al fulcro che è una gravità in comune.

Luce di gemma, illumina gentile quella realtà acromatica

E, con ardore, fa da madrina al risveglio di un cuor immune.

 

Stella fulgida, luminosa luce della vergine celeste

In Primavera sorge, sancendo, della natura,  l’inizio.

Essa porta con se il grano di cui la vita si riveste.

Dirompente stella binaria, bonaria nel suo vital giudizio.

 

La piccola delle sorelle, che brilla di banca purezza

E’ il cuore sfavillante, dolce, di una fata immacolata.

Bambina e adulta, forte nella sua caparbia gentilezza.

Nell’anima arriva, pulsando con tenera voce stellata.

 

La maggiore, al contrario, di cobalto fuoco s’accende.

 Indomita guerriera rombante, coperta di fiamme potenti.

È l’anima feroce del drago che, nell’empireo, le ali distende,

è la maestosa forza del cielo che fa, delle sue armi, i venti.

 

Senti finalmente la tua sorella essere giunta nel mondo

Finalmente la doppia stella potrà girare per quella meravigliosa terra

Risorgerai dalla prigione che ti incatenò nel profondo

E ruggendo, oh regina, sarai la pace dopo questa spaventosa guerra.

 

 

Nell’oscurità della caverna, tra le ombre che la formavano, una piccola luce, fioca, incominciò a brillare debolmente.

Aprì gli occhi di scatto, richiudendoli subito dopo per il fastidio che quel piccolo bagliore dava alla sua vista ormai poco abituata. Sbatté la doppia palpebra per abituarsi a quell’anomalia che da innumerevoli secoli non vedeva più, vivendo in quell’oscurità che tutto inglobava, da troppo tempo. Quando riuscì a mantenere gli occhi abbastanza aperti, cercò di trovare la fonte di quella luce, ma per un attimo vide solamente le pareti della sua millenaria prigione.

Poi spalancò le palpebre, facendo vorticare i viola e i blu che creavano il vortice delle sue iridi, mentre la pupilla si assottigliò fino a divenire una fessura verticale, trattenendo il respiro, scioccata, in quanto capì che quel bagliore non aveva una fonte esterna, ma la gemma che aveva incastonata sulla sua fronte.

Alzò di scatto il capo, facendo tintinnare le molteplici catene che le bloccavano il collo al terreno. Spostò lo sguardo per un secondo al suo corpo, facendo una smorfia di fastidio nel vedere quelle ombre che circondavano le sue membra e la bloccavano a quella prigione oscura, per poi portarlo verso l’alto, in quella minuscola fenditura che portava verso il cielo, l’unica porta al mondo esterno. A quel mondo che continuava a chiamare il suo cuore e faceva fremere le sue ali, quel mondo a cui era stata strappata, per poi relegarla in quella dimensione soffocante e buia da troppo tempo. Una dimensione sempre uguale, fredda e stantia… fino a quel momento.

Nel firmamento che riusciva a scorgere da quella piccola finestra sul soffitto, brillavano le stelle, luminose e chiare. Ma la sua attenzione era rivolta ad una in particolare, che splendeva più di tutte, di una luce azzurra e calda al tempo stesso. La richiamava e le faceva vibrare ancor di più la sua anima, mentre l’opale sulla sua fronte pulsava sempre più ferocemente, aumentando il suo fulgore, seguendo il ritmo del corpo celeste che l’aveva ammaliata.

Quella doppia stella che sfavillava con forza e faceva risplendere l’intera costellazione della Vergine.

Sospirò, richiudendo gli occhi, mentre pian piano la luminosità della sua gemma scemava lentamente.

E ascoltò la voce che proveniva dal cielo, la sua vecchia casa, che cantava, vivacemente e allo stesso tempo con dolcezza estrema, la nascita di un astro terrestre. Di un neonato che portava in se la forza di due stelle gemelle dal grande calore, dal cuore fatato e l’anima di un drago.

E comprese.

Comprese che la sua attesa era finita, che finalmente la sua anima divisa era tornata nel mondo, sottoforma di una bambina dagli occhi blu come il cielo che le mancava terribilmente, sottoforma di una nuova vita che si sarebbe ricongiunta a lei. E seppe che la sua solitudine, ora, era destinata a finire.

Finalmente sarebbe ritornata a volare, ad amare il mondo che le era stato strappato. Ritornare a ruggire la sua libertà, cavalcando le correnti, sotto il Sole che le avrebbe nuovamente riscaldato le sue ali e illuminato la sua esistenza.

Questo cantavano quelle due vorticanti stelle sorelle, una piccola e bianca, la purezza di un cuore immacolato e luminoso, l’altra enormemente più grande e azzurra come lo zaffiro più puro, l’anima bruciante di un fuoco immortale e travolgente, rappresentante suprema della forza del più alto degli elementi.

Sarebbe ritornata a vivere, presto, molto presto.

E, finalmente, la Luce sarebbe risorta più forte che mai, scacciando una volta per tutte il Buio che ancora imperversava nel mondo, relegandolo nella dimensione da cui era stato creato.

Ringhiò con forza, piantando gli artigli nella roccia che faceva da pavimento a quella prigione, raschiandola con rabbia.

“Sei riuscito a rinchiudere il mio corpo, ma alla Vita non potrai mai scappare. Ritornerò! Trema per quel momento, perché non avrò pietà! Quando sarò riunita, TU, sarai distrutto!” Lanciò la sfida, facendo scuotere l’intera caverna.

Questa era una promessa.

Era il ruggito di una Regina.

 

Nido del Drago di Comodo (... e pigro)

Salve a tutti!

Mi presento... Iridium Senet... e sono nuova in questo fandom...

Ho poche cose da dire sinceramente... 

Importante però, per me, è il perchè ho iniziato a scrivere questa storia... 

Dovete sapere che questa serie è stata molto importante per me, sia perchè sono stati i primi libri che ho veramente divorato quando ero una ragazzina, sia perchè mi hanno accompagnato per moltissimo tempo e mi hanno dato una bella spinta nella mia vita. Sebbene sia cresciuta (neanche tanto... ma sono dettagli questi), porto ancora nel cuore questa fantastica avventura.

Così... poco più di due settimane fa ho deciso di riprendere questi libri dagli scatoloni impolverati e rileggermeli... e, di conseguenza, è nata questa storia.. come tributo a quell'avventura che, per me, non morirà mai.

Quindi... che altro dire?

Spero vi piaccia... e che possiate ritornare a rivivere quell'emozioni che quando ero bambina mi avevano suscitato questi libri.

Buona lettura! (E se qualche persona magnanima ha voglia di recensire.. ne sarei estremamente felice)

Ir S

  
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