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Autore: slice    20/07/2009    5 recensioni
Signori e signore ho finalmente il piacere di presentarvi la mia prima AU! Lo so che state pensando cose come "Oh no!, Kami ce ne scampi e liberi" ma io vi ignoro e vado avanti, come ai quiz 'rifiuto e vado avanti' u.u! Storia semplice e spero più curata delle altre che ho scritto (ma sono famosa per sperare inutilmente T.T). Qui troviamo una diversa tipologia di battaglia tra Naruto e Sasuke; non dico altro.
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ecco, così ti ho anche copiato! Voglio provare anch'io a metterla in questo modo. Certo che, come la metti la metti, sono le parole che contano... che sfiga però eh T.T
“Nali?!, smetti di fare tutto quel che stavi facendo, metti giù tutto quello che hai in mano e non pensare a niente: pausa. Prenditi un caffè che te lo meriti.”

I luoghi e i personaggi non mi appartengono, e non c'è lucro.

La canzone stona con i miei gusti, ma prende in pieno l'atmosfera che volevo per questa shot.



(Triste e malinconica come piace a te...)







Il letto matrimoniale cigola sotto il suo peso, sotto la sua grazia; le lenzuola fresche si increspano dove appoggia il ginocchio, uno dei cuscini cade di lato, ma lui non se ne cura e si allunga sul morbido. Piega il gomito e lo lascia sotto un fianco per poi rotolare supino, sospira. Sono le nove e ventitré.
Si spinge vicino al bordo senza curarsi di far rimanere il letto intonso. Si allunga ancora un po' e, sottosopra, prende il telecomando della televisione, la accende a caso, un canale musicale è perfetto e verrà perfettamente ignorato. Dopo aver premuto l'unico tasto utile, tira l'oggetto in un angolo, le pile escono e si sarebbero spinte fino in mezzo alla stanza se non fosse per il macello che vige sempre in casa sua.
La testa gli penzola oltre il bordo mentre la VJ parla, lui non sa nemmeno se lo sta facendo nella sua stessa lingua. Assente si sfrega le mani sul viso, ha gli occhi umidi e rossi da giorni: non ha pianto, sono rossi perché non lo ha ancora fatto. Si trattiene da settimane in realtà, perché è da settimane che ha ricevuto la bella notizia.



Farei di tutto - Per dimenticare

di slice



Il cellulare suona, forse da ore, ma lo sente solo in quel momento. Fortunatamente non è lontano e con pochi movimenti lo scocciatore trillante è nelle sue mani. Risponde sbuffando: è Kiba, ancora.
“Che vuoi?” ringhia, e la sua voce strascicata gli torna indietro, non si sa perché, ma Kiba riesce sempre a trovarsi in posti dove i cellulari non prendono mai in maniera accettabile. Ci sono degli schiamazzi e della musica, dietro la voce del suo interlocutore, e qualcosa gracchia sul fondo della conversazione.
“Accidenti! Che bello sentirti!” ulula l'altro schifosamente sarcastico.
“Ho da fare Kiba, non hai una vita tua?” Si preme le dita della mano libera su un occhio, fino a vedere delle macchioline verdastre, lo stropiccia un po'; prude, brucia e deve aver appena perso qualche diottria.
“Eddaii, cazzo, smettila di fare lo scocciato.” biascica l'amico risentito. Naruto si tira su appoggiando il peso sul gomito, con il braccio che forma un angolo retto, corruga la fronte irritato.
“Io lo sono, non ho bisogno di fingere.” sbotta poco carino e poco incline anche solo a sembrarlo.
“Ok ok, come non detto. Senti Naruto, noi siamo qui,” bercia Kiba in un momentaneo cambio d'intensità del frastuono alle sue spalle, “tu sai benissimo dov'è qui e a cosa mi riferisco, io non so che altro fare amico mio.” Naruto lo sente sospirare, probabilmente si sta passando la mano nei capelli castani e si guarda intorno alla ricerca di aiuto.
Aiuto. Davvero esiste una cosa del genere? Sembra così lontana ora.
“Potresti riattaccare.” Mormora allora stanco e di nuovo ciondolante per semplificare le cose ad entrambi.
“Questa volta hai vinto Uzumaki, ma non credere che ti lascerò in pace a lungo!” ruggisce Kiba irruento anche al telefono, ma udibilmente sconfitto.
Naruto sorride appena - che amici appiccicosi - ma è un sorriso amaro, fa quasi vomitare da quanto è amaro. Chiude la chiamata e lascia scivolare il telefono sulle coperte, lontano da lui.
La VJ sta finendo di ciarlare, lo deduce dal suo gesticolare verso un grosso schermo piatto, poi pensa distrattamente che quella è già due minuti che sorride ininterrottamente. Quanta voglia di lanciarle un qualsiasi oggetto contundente. Si trattiene, la televisione non costa come un telecomando.
Sono le nove e venticinque.
Si preme le mani sulle tempie. Perché vuoi essere triste?, gli chiede una vocina nella sua testa che poi è la stessa che risponde, perché lo sono e a volte mi stufo di pretendere il contrario, di fingere che vada tutto bene.
C'è la pubblicità e dopo verrà il pezzo scelto, per un momento spera che sia una canzone rock americana, anni settanta possibilmente, e invece è una merda italiana tradotta in diciotto lingue tra cui la sua, di quelle merde che fanno strappare i capelli alle ragazzine. Di quelle merde che ti accorgi di che parlano solo quando ti trovi nella situazione descritta.
Almeno il ritmo è abbastanza veloce, pensa affranto.

Allora quindi è vero
È vero che ti sposerai
Ti faccio tanti, tanti cari auguri
E se non vengo capirai



Oh sì che capirà. Se lo ricorda bene Sai col fiatone sul portone di casa sua che si dice dispiaciuto e lui che non sa di cosa stia parlando, “Naruto cacchio, ma non leggi la posta?”, no, non la legge mai e a vederla fino in fondo fa anche bene se poi quelle sono le notizie che ne escono.
La sua Sakura-chan. Si sposa.

E se la scelta è questa
È giusta lo sai solo tu
È lui l'uomo perfetto che volevi
E che non vuoi cambiare più



Lo sposo, neanche a dirlo, non è lui. Lo stronzo fortunato è il suo migliore amico, ma non è adatto a lei: la fa piangere, crede che il suo colore preferito sia il rosa e non la aspetta quando va in un bagno pubblico. Se solo Sasuke l'avesse mai guardata almeno la metà di quanto l'ha guardata lui in tutti quegli anni, saprebbe che i suoi occhi brillano come quelli di una bambina quando si incanta a guardare la giostra di cavallini, quella che c'è nel parco in centro, saprebbe che è nervosa quando arriccia il naso ed è preoccupata quando si mordicchia il labbro inferiore, e non il contrario, saprebbe che dopo aver starnutito scuote leggermente la testa, come fanno i gatti, e che ha un tic nervoso all'occhio destro tutte le volte che incontra Karin. Saprebbe che il suo colore preferito è il rosso.
Un altro sorriso che sa di vomito. Sono le nove e ventisei.

Ti senti pronta a cambiare vita
A cambiare casa
A fare la spesa e fare i conti a fine mese
Alla casa al mare
Ad avere un figlio e un cane
Ed affrontare
Suocera, cognato, nipoti, parenti
Tombole a Natale
Mal di testa ricorrenti
E tutto questo per amore
Io forse partirò
Per dimenticare
Per dimenticarti
Io forse partirò
Per dimenticare
Per dimenticarmi di te... di te… di te…



Dio quante cose.
Aah Sasuke non ha parenti, forse se lo è scelto per quello. La famiglia dello stronzo... eeh dello sposo è deceduta in blocco precipitando da una altezza di settemila metri con un aereo di linea della Uchiha corporation mentre si spostavano in una di quelle chilometriche magioni sparse per l'Europa. Unico sopravvissuto e per questo anche primo indiziato: Itachi Uchiha, suo fratello maggiore, che secondo le autorità avrebbe pestato a morte suo cugino Shisui per avere il suo paracadute, sembra inoltre fosse l'unico dal momento che non ne sono stati ritrovati altri, neanche sulla traiettoria di volo. Lo psicopatico si nasconde attualmente in Perù a spese dei parenti morti e si è creato là un suo impero. Perù o Cile, Naruto non ricorda, ma ha lo stesso un maestoso mal di testa e un giramento di coglioni da record.

E grazie per l'invito
Ma proprio non ce la farò
Ho proprio tanti, tanti troppi impegni
E credo forse partirò


A nascondermi in Tanzania, pensa Naruto mentre anche lui ringrazia i quasi sposi per il caro pensiero; Sasuke poteva metterglielo nel culo, gli avrebbe fatto meno male che ad inviargli quel maledetto biglietto rosa e blu, nemmeno fossero alle elementari.
Volta la testa di lato e là, sul comodino, ci sono loro tre in un adolescenziale scatto sbiadito.
Il solito triangolo del cazzo. Nemmeno un briciolo di originalità.

Se avessi più coraggio
Quello che io ti direi
Che quell'uomo perfetto che volevi
Tu non l'hai capito mai


Uh se glielo aveva detto, non faceva altro dalla prima elementare. Aveva però smesso poi, perché Sasuke le faceva illuminare il viso e, per quanto fosse una pugnalata sapere di non essere lui a farle quell'effetto, ci teneva affinché l'evento si verificasse il più possibile. Era così bella con le guanciotte rosse, gli occhi bassi, mentre si tormentava le dita, e con le iridi verdi che sembravano avere luce propria. Così bella e così poco sua. Se avesse più coraggio ci andrebbe Naruto a dirle che la ama tanto che a volte a paura che il cuore gli scoppi, che respira solo quando lei sorride, che la vorrebbe abbracciarla per almeno una settimana consecutiva, che adora il suo nasino all'insu così come adora le sue mani dalle dita lunghe, affusolate. Glielo direbbe se avesse coraggio, le direbbe che nessuno potrà mai amarla come la ama lui.
Che presuntuoso del cazzo, direbbe invece Sas'ke.


Io sarei pronto a cambiare vita
A cambiare casa
A fare la spesa e fare i conti a fine mese
Alla casa al mare
Ad avere un figlio e un cane
Ed affrontare
Suocera, cognato, nipoti, parenti
Tombole a Natale
Mal di testa ricorrenti
E tutto questo per amore
Io forse partirò
Per dimenticare
Per dimenticarti
Io forse partirò
Per dimenticare
Per dimenticarmi di te... di te… di te…



Lo farebbe, sarebbe pronto, ma è facile dirlo ora che sa che l'onere - o privilegio - spetta a qualcun altro, troppo facile. Vorrebbe esserci lui là, al posto di Mr. Boria, per farle vedere che è tutto vero, che lo pensa, che lo farebbe, che per la felicità di quella ragazza che idolatra rinuncerebbe alla sua. Ecco uno dei motivi per cui a tre minuti dall'inizio delle nozze dei suoi due migliori amici è spalmato sul letto, e ascolta una canzone di merda con le orecchie sottosopra e non è in chiesa per evitarsi minchiate che la sua Sakura-chan non gli perdonerebbe mai, nel suo giorno.
Sospira. Sono le nove e ventisette.

Per dimenticare
Per dimenticarmi di te... di te… di te…

Si può? È possibile dimenticare la persona che si ama? Fa male. Quanto dura?
Sorride ancora, sentendo lo stomaco torcersi davvero 'sta volta, un sapore di completa sconfitta in bocca. Di una cosa è sicuro: in fondo in fondo Sakura sarà sempre un po' sua.
Non è umanamente possibile amare tanto qualcuno senza averne mai neanche un pezzetto. Fa male. E dura per sempre.





Il cellulare suona.
Alza la testa dal letto e nel voltarsi si spalma un po' di saliva sulla guancia. Si è addormentato. Che coglione. Si allunga, di nuovo, tra lo stiracchiamento e la voglia di far cessare quel trapanante trillo, afferra l'arnese nel momento in cui torna il silenzio.
Dannata bestia puttana ladra infame di merDA.
Sbuffa forte contrariato, crucciato, esausto. Appoggia il mento sulla superficie morbida e si porta il cellulare davanti agli occhi. Tutto a posto, erano solo Kiba, Sai, Shikamaru, Chouji, Ino, Tenten, Rock Lee, Neji e persino Gaara, per un totale di trentotto chiamate.
Esausto, è esausto.
Richiude il telefonino e sullo schermo più piccolo che sta davanti appare l'orario in arancione. Che schifo l'arancione. Sono le dieci e trentasette.

Sakura ha preso il cognome di un altro e lui ha perso la speranza.

Credeva di aver dormito per giorni e invece è ancora lì. Che schifo.
Il cellulare squilla ancora e quasi in contemporanea bussano alla porta. Ora lo strozzo, pensa Naruto mentre legge il nome dell'Inuzuka sul display.
“Arrivo! Cazzo Kiba deciditi, vuoi che ti risponda al telefono o che ti apra alla porta?” Ma in realtà la domanda è retorica perché risponde al telefono proprio mentre apre il portone che da sul pianerottolo di un anonimo palazzo della periferia. Ad un ora di macchina dalla chiesa scelta.
“Testa di legno sono ore che ti chiamo, no! che ti chiamiamo! Sakura è scappata, hai capito minchione? Sakura non si è sposata: ha percorso mezza navata, ha mimato un “mi dispiace” con le labbra a Sasuke stoccafisso Uchiha ed è corsa via con la macchina di Ino. Oh?! Ci sei pezzo di cretino?” ringhia a scatti l'Inuzuka perché è probabilmente in galleria, l'unica di tutta la città.
“Sì, Kiba.” mormora, prima di chiudere la chiamata e lanciare il telefono dalla finestra con una nochalance che fa ridere Sakura, che ha le guance bagnate ed è in piedi davanti a lui, bella come il sole e vestita di bianco come la mattina di Natale. Naruto fa un paio di passi avanti, in trance, poi le prende il viso tra le mani e la bacia sentendo il cuore correre all'impazzata, sentendo le lacrime solcargli finalmente il viso.

Quanti cieli si possono toccare con un dito?



Owari







(...ma col lieto fine come piace a me. XP)



WAAAAAAAAH lo voglio anch'io il mio Naruto cacchio è tutta la vita che lo aspetto... dove sei amore mio?

Sono arrabbiata con me stessa, triste e più stupida del normale - non credevo neanche fosse possibile - sono anche inciampata per quelle merdose scale in legno e per non spaccare tutto sono tornata su, ho preso un cuscino e ho preso le scale a cuscinate per mezz'ora; e questo è quello che ne è uscito, devo smettere di scrivere in questi funesti attimi oppure dovrei farmeli venire più spesso??

Piccolo appunto: Naruto sclera, dice un sacco di parole alla rinfusa come 'miseria ladra infame... etc etc' con un tono pseudo calmo ed in fondo le ultime due lettere dell'ultima parola sono urlate; è voluto, io lo faccio spesso e ci stava bene. (lo so!, sono una pazza.)



Questa favola della buona notte è dedicata a Urdi. E alla sua scrivania, che ne vede sempre delle belle. (Yenzo ringrazia!)

Nali ti voglio bene e spero che questo piccolo pensiero ti possa far sorridere. Ps: prima o poi vengo da te all'uni e li meno tutti, a sangue. (Immagina il giornale del giorno dopo: professore d'architettura ucciso dal suo libro di testo... uahahahah!)

Urdi è una persona sana ed equilibrata come raramente se ne vedono in giro, ha la sua parte nevrotica, ma - al contrario di me - se la gestisce bene o almeno ne da l'idea. Forse è un tantino lunatica, ma si sopporta volentieri perché scrive divinamente: ti trascina dentro a ciò che scrive e ti fa vivere tutto con reali forme e colori, come se fossi lì, coi personaggi che muove. Conosce e ricrea bene la giusta profondità delle cose, disegna luoghi ed emozioni con una simpatica chiarezza che rende il tutto molto scorrevole ed è fissata con Kakashi e Tenzo che scopano ovunque come ricci. Ma si ama anche per questo. Nali adora i baci: vederli, leggerli, scriverli, darli e riceverli; e questo dovrebbe rendere abbastanza chiaro quanto è dolce quella ragazza. È una persona allegra, spigliata e altruista - leggersi da volta stomaco - ed è anche colta. Nonostante sia una persona dotata di intelligenza persiste a non mandare a fanculo chi se lo merita e quindi a perdere giornate intere dietro a grandissime teste di cazzo, spesso si intenerisce ed è troppo buona; detto questo, sappiate comunque che l'inner Nali fa paura come solo una ChiyoXchiunque può fare. Ffffffff... che caldo. Urdi, oltre che realmente simpatica e totalmente incapace di evitare di illuminarsi quando sorride, è anche testarda e mielosa (e adora l'angst) e questo spiega perché per lei è necessario che Sakura si renda conto che Sasuke è tanto bello quanto psicolabile e che Naruto non aspetta altro di poterla ricoprire di attenzioni - il sogno di ogni ragazza insomma; ed ecco anche perché ho scritto questa cosa. Vado a consolare Hinata.

La canzone che ho usato è 'Per dimenticare' degli 'Zero assoluto'.









W il NaruHina!



  
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