Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Ricorda la storia  |      
Autore: LightingThief    12/03/2019    0 recensioni
« Giuro, prima o poi mi abituerò a queste tue apparizioni all’improvviso, Juzo-kun. Mi stavi spiando? »
Ed ad accompagnare quelle parole le morbide labbra della ragazza s’andarono ad incurvare in quello che era un sorriso accennato e fintamente malizioso, com’era solita porsi in presenza di qualcun altro.
Il fare vagamente provocatorio di Setsuna era qualcosa di innato che non scemava anche dopo quello che era appena successo, però, in quel caso specifico, ella era certa di potersi permettere una simile battuta, perché conosceva il ragazzo. A sua volta, forse anche un po’ impacciato, Juzo fece un passo indietro, alzando le mani quasi come in una muta scusa, e guardò altrove, distogliendo lo sguardo dalla figura della giovane compagna.
--------------------------------------------------------------------------
Piccola One shot sulla coppia SetsunaxJuzo della classe 1 B, ambientata dopo l'allenamento contro la classe A.
Spero possa piacere, e probabilmente ci sarà anche il seguito.
Love you guys.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

It's our time to shoot the stars
We ain't gonna stop till the world is ours
It's landslide, rocks below
Ready to rise, ready to roll,
Let's go
Down in history
Let's go
Be legendary.


Infermeria 
Poco dopo l'ultimo scontro


Un sospiro profondo uscì dalle labbra leggermente screpolate di Setsuna. Era sporca di sangue per via dell’ultimo colpo ricevuto durante quello scontro. Il sapore metallico era impresso nella sua bocca, proprio come l’idea di aver perso l’incontro del pomeriggio.
Si era ripetuta più e più volte, guardandosi dinnanzi lo specchio, che avrebbe fatto scintille e che sarebbe riuscita a portar alto il proprio onore. Vald King aveva estrema fiducia in lei, nelle sue capacità ed in ciò che era in grado di fare, glielo aveva confidato un attimo prima che scendesse in campo, ma quella fiducia, guadagnata nel tempo e con estremi sacrifici, non era servita a niente. Non erano serviti a niente neanche tutti gli allenamenti fatti anche a tarda notte.
Aveva imparato a dividersi anche in cinquanta pezzi, ma non era servito a niente, poiché erano riusciti a metterla fuori gioco. E questo le bruciava dentro, rendendola quasi incapace di reagire.
Lei, Setsuna, la bella ragazza che era stata ammessa per raccomandazione, aveva appena perso un incontro con i loro rivali di sempre? E dire che a differenza di Neito, Setsuna non prestava molto caso alle varie sezioni, non c’era differenza fra classe A e classe B. Ma quel giorno le sarebbe tanto piaciuto vincere per dimostrare, a sua volta, quanto poteva essere brava e soprattutto avrebbe dimostrato di non essere solo ed esclusivamente un bel visetto. Qualche eroe a cui aveva fatto da spalla l’aveva semplicemente liquidata mandandola a delle interviste al suo posto, sfruttando i bei fianchi fasciati dal costume verde, ma Setsuna avrebbe tanto voluto urlare al mondo che lei era più di quel che mostrava.
Era una ragazza forte ed indipendente e che allo stesso tempo poteva essere una brava eroina.
Il proprio maestro, dopo aver notato quell’aria leggermente afflitta, l’aveva presa in disparte, una volta terminati gli incontri con la classe A e le aveva detto poche e semplici parole:
“Questi incontri non influiranno su chi sei e quello che diventerai, hai capito Setsuna? Lo sapevo che volevi vincere, ma anche le sconfitte, pur essendo dolorose, possono fungere da insegnamento. Non ti sto rimproverando niente, perché voi siete stati bravissimi, ho anche fatto il tifo per voi, ma anche loro hanno fatto del loro meglio. Magari questa volta hanno vinto loro ma la prossima volta andrà diversamente. Ho anche io un conto in sospeso con Aizawa e blablabla—…”
Ma ovviamente Sestuna aveva ascoltato un quarto delle parole che il grande insegnante le aveva detto prima di lasciarla andare verso gli spogliatoi. Non riusciva proprio ad essere contenta, anzi, probabilmente tutto ciò che avrebbe fatto, una volta rientrata in camera, sarebbe stata una cena con schifezze e film in streaming, un ottimo modo per terminare la giornata e soprattutto per migliorare il proprio umore non esattamente al massimo, almeno in quegli istanti.
Alcune delle ragazze erano finite da Recovery Girl, specialmente coloro che si erano scontrate per ultime.
Certo che quei ragazzi della classe A avevano davvero tanti talenti nascosti, doveva ammetterlo. Magari avrebbe iniziato a guardarli con più attenzione, senza però dar loro la soddisfazione di essere migliori.
E poi, Setsuna, dopo questa batosta, si sarebbe ripresa alla grande nel giro di un paio di giorni perché per metterla davvero sotto torchio ci voleva molto di più, o almeno questo era ciò che la giovane eroina continuava a ripetersi più e più volte.
“Niente e nessuno può abbattere Setsuna. Neanche questa sconfitta!”
Ma nel togliersi la maschera scura che copriva in parte il suo viso, in realtà ebbe solamente voglia di lanciarla via. Purtroppo dovevano convivere in lei più sensazioni contrastanti, era una ragazza, e poteva passare dalla felicità assoluta alla depressione più totale anche solo ascoltando una canzone.
Delle ciocche smeraldine di capelli andarono ad oscurare gli occhi color opale, mentre con una mano si sciacquava il sangue che le aveva sporcato la guancia candida.
Recovery Girl non aveva trovato nulla di rotto, il che era una grossa vittoria, e l’aveva lasciata andare prima del previsto, ma prima di uscire dalla propria camera dell’infermeria Setsuna aveva il bisogno psicologico di sistemarsi e di farsi vedere al meglio. Sicuramente gli altri la stavano attendendo, e lei avrebbe fatto la prima donna arrivando in ritardo.
Fece per uscire dal bagno, pronta ad abbandonare quel posto a testa alta, quando all’uscita si ritrovò quasi faccia a faccia con uno dei propri compagni di classe. Non aveva messo in conto che Juzo, il biondo da poco dimesso dall’infermeria, potesse apparire tanto all’improvviso, e dire che aveva imparato a conoscerlo meglio da quando vivevano insieme al dormitorio.
Evitarono la collisione di corpi semplicemente per i rapidi riflessi di entrambi, ma con estrema teatralità Sestina portò una mano all’altezza del petto e finse di esser provata da quella sorta di spavento.
« Giuro, prima o poi mi abituerò a queste tue apparizioni all’improvviso, Juzo-kun. Mi stavi spiando? »
Ed ad accompagnare quelle parole le morbide labbra della ragazza s’andarono ad incurvare in quello che era un sorriso accennato e fintamente malizioso, com’era solita porsi in presenza di qualcun altro.
Il fare vagamente provocatorio di Setsuna era qualcosa di innato che non scemava anche dopo quello che era appena successo, però, in quel caso specifico, ella era certa di potersi permettere una simile battuta, perché conosceva il ragazzo. A sua volta, forse anche un po’ impacciato, Juzo fece un passo indietro, alzando le mani quasi come in una muta scusa, e guardò altrove, distogliendo lo sguardo dalla figura della giovane compagna.
« Non era mia intenzione spiarti, Setsuna-san, perdonami—… ho anche bussato, ma probabilmente non mi hai sentito, così sono entrato per controllarti. »spiegò con estrema rapidità il ragazzo senza guardarla. « Sei sparita per tutto il quinto round e volevo assicurarmi che stessi bene.»
« Che c’è, adesso ti preoccupi per me? Sto benissimo, sono solamente un po’ stanca poiché ho usato fin troppo il mio quirk.»
Ovviamente liquidò la faccenda con una scrollata di mano per poi passar le dita a sciogliere i possibili nodi fra i capelli, mentre con ancora indosso il suo costume da eroe s’andava a sedere sul letto, accavallando le gambe in modo elegante.
Setsuna si muoveva con grazia, proprio come quando riusciva a fluttuare grazie al proprio quirk, era una dote innata che possedeva e che non riusciva ad evitare. Le piaceva farsi vedere, ma senza esagerare.
Juzo, dal canto suo, aveva cercato di evitare di guardarla, perché in fondo le ragazze non andavano spiate più del dovuto, quella era una cosa da gentiluomini, ma quando ella parlò non poté che volgere lo sguardo verso di lei, scrutandola con attenzione. Era come se stesse cercando qualche difetto fisico che potesse contraddire le parole della compagna, ma non sembrò trovare niente e questo lo fece in parte rilassare, cosa che anche l’interessata notò.
« Hai preso in pieno un colpo di Katsuki Bakuguo, è normale che mi preoccupi.»
« Non l’ho preso in pieno—… circa. E ti prego, non ricordarmelo, vorrei poter archiviare questa sconfitta.»
« E perché mai?»
Quella domanda inaspettata, che il biondo le pose a qualche metro di distanza, mentre teneva le braccia conserte all’altezza del petto, la fece esitare per qualche istante, ma nonostante ciò Sestina non perse il proprio sorrisetto.
« Perché volevo vincere. Avevo elaborato un piano perfetto per sconfiggere la loro squadra, ma a quanto pare non è stato sufficiente—…»
Il biondo rimase qualche istante in silenzio e poi si limitò a scrollar le spalle, come se fosse una cosa normale e tutto ciò che fece fu lasciarsi andare ad una risata.
« Sei stata fantastica, Setsuna-san, degna della nomea di migliore della prima B—… alle volte si vince delle volte si perdere. Devi imparare a fartene una ragione.»
« Perché tutti mi ripetete le stesse cose? Stai diventando un finto saggio sulla scia del maestro Vlad? La cosa è a metà fra il carino e l’inquietante.»
Ci scherzò su ella, andandosi a coprire le labbra prima di lasciarsi andare, a sua volta, ad una risata simil divertita, ma quelle parole misero discretamente in imbarazzo il ragazzo che ancora una volta guardò altrove per dissimulare.
« Dico solo ciò che penso, non prendermi in giro.»
« E chi ti sta prendendo in giro, Juzo-kun? Tu sei stato fantastico, hai combattuto contro Todoroki ed Iida  e siete quasi usciti vincitori. Sai, ho davvero sperato che alla fine tu ti rialzassi.»
« Ma non l’ho fatto neanche io, purtroppo—… oggi abbiamo perso entrambi, però ho deciso che vorrò sfidarli di nuovo. E’ stata una svolta positiva, a mio avviso.»
Svolta positiva?
Ecco, quelle parole pronunziate da Juzo erano decisamente strane, vista la sua voglia consueta di vincere sempre e comunque. Ma quella volta perfino lui aveva accettato il tutto senza crucciarsi troppo, a differenza di Setsuna, che invece oscillava fra il voler prendere a calci chiunque ed il voler scoppiare in lacrime.
Rimase in silenzio qualche attimo e poi, come s’era seduta, la fanciulla si rimise in piedi con un movimento fluido e si diresse verso il biondo, invadendo quasi il suo personale spazio, una cosa che Setsuna sapeva fare parecchio spesso quando parlava con gli altri.
« Sai che mi piace quando sei tanto positivo? Dovresti combattere contro qualcuno che ti da del filo da torcere più spesso, Juzo-kun, dico sul serio
Purtroppo la lingua della ragazza non possedeva alcun filtro, sapeva dire ciò che le passava per la mente senza porsi troppi problemi, e quello era il risultato tanto che era certa di esser riuscita a mettere in difficoltà il compagno poiché lui, ancora una volta guardò altrove.
Certa della vittoria appena ottenuta, un mero premio di consolazione, non fece in tempo ad allontanarsi che la mano di Juzo si sollevò ed inaspettatamente le sfiorò la guancia, mentre gli occhi di lui tornavano verso il viso della ragazza. Questa volta la situazione sembrò ribaltassi nel giro di qualche secondo, perché se un attimo primo Sestina era certa di averlo messo in difficoltà, in quel momento accadde tutto il contrario.
Insomma era lei quella che invadeva lo spazio personale e non Juzo.
« Eri ancora un po’ sporca di sangue.»
Ribattè il biondo come se fosse la cosa più normale di sempre quando Setsuna era certa che le proprie gote maledette si stessero immediatamente tingendo di un rosso porpora anche piuttosto intenso.
Andiamo, perché quella stupida reazione semplicemente per colpa di un gesto talmente stupido da essere quasi inesistente?

No, quella era la sua rovina, perché non solo aveva perso lo scontro, ma probabilmente aveva appena perso anche quello strano scontro verbale con Juzo, tanto che cercò di dire qualcosa, qualsiasi cosa.
Anche solo una sillaba per riuscire a togliersi dall’imbarazzo del momento, perché ovviamente Juzo non si era tirato indietro, anzi, era rimasto fermo assecondando quella sfacciataggine che Sestina era solita possedere.
« Juz—…»
Ma le labbra di Setsuna s’interruppero per via dell’ennesima figura dai rossi e fiammanti capelli, che fece capolino sulla soglia della porta e che come sempre era un vulcano pronto ad esplodere. Era così che Kendo si presentava agli occhi dei propri compagni, con un sorriso stampato sulle labbra e l’energia per fare qualsiasi cosa. Si era già cambiata, poiché aveva abbandonato il suo costume da eroe per rimanere semplicemente con una gonna di jeans ed una t shirt, tipici dello stile di Kendo.
« Fantastico! Ti stavo giusto cercando, Setsuna, ed anche te, Juzo—… in realtà pensavo fossi con TetsuTestsu. » disse piuttosto rapidamente la rossa prima di analizzare attentamente la situazione ed alternare lo sguardo fra loro due. « Che cosa stavate facendo? Anzi, non voglio saperlo—… anzi, me lo direte dopo, adesso non abbiamo tempo per queste cose.»
« Mhm?» mormorò il ragazzo senza muoversi, ricambiando lo sguardo della capoclasse.
« Perché tutta questa fretta, Kendo?» domandò incuriosita Setsune, che fece immediatamente un passo indietro certa che la compagna avesse già notato l’eccessiva vicinanza fra i due.
« I ragazzi della A ci hanno invitato a cena da loro, quindi—… preparatevi subito, questa sera mangeremo schifezze, guarderemo film e poi giocheremo ad i videogiochi, ci state?»
Era proprio come il suo piano, però con più gente, e se a pregarla era la stessa Kendo non avrebbe che potuto accettare, in fin dei conti quei ragazzi el piacevano, erano simpatici anche se l’avevano battuta. Ma poi si ricordò delle parole di Juzo, ed in parte anche di quelle di Vald King, quindi il solito sorrisetto malizioso si fece largo sul suo bel viso, tanto che annuì senza neanche rendersene conto.
« Fantastico.» commentò Juzo mettendo le mani in tasca e riprendendo a guardarsi intorno, come se ci fosse davvero qualcosa di estremamente interessante.
« Andata, corro a prepararmi, ho decisamente bisogno di una doccia fredda!» esclamò come se quell’affermazione fosse fondamentale, ma ancora una volta voleva essere un’allusione decisamente troppo impertinente, tanto che Kendo sorrise e prima di andarsene via, pronta a cercare il resto della classe la sentì dire qualcosa del tipo “Sei sempre la solita—… e non commentare, Juzo, te ne prego, mi basta il mal di testa che mi ha appena fatto venire Momonoa. Ed un’ultima cosa—… che diamine stavate facendo poco fa?!
Ma Setsuna, che sapeva bene a che cosa Kendo potesse alludere, si limitò a sollevare un braccio in segno di saluto, passandosi prima una mano fra i lunghi capelli verdini, e poi con il solito incedere vagamente sensuale s’allontanò dall’infermeria prendendo la direzione opposta a quella della rossa, lasciando inoltre, il biondo da solo, certa che la stesse guardando.
« A dopo, Juzo-kun, sappi che mi vendicherò.»
« Ma io non ho fatto niente, Setsuna-san.»
Lo sentì rispondere, prima che le sue parole potessero diventare solo un eco lontano.
Ma in fondo aveva ragione, doveva riprendersi e soprattutto non lasciarsi abbattere, lei era Setsuna Tokage, era forte, era bella e soprattutto era la migliore e poi, come aveva appena detto al compagno di classe, aveva una vendetta da pianificare.
Una vendetta che si sarebbe concretizzata al momento opportuno e soprattutto lontana da altri occhi indiscreti.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: LightingThief