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Autore: killian44peeta    13/03/2019    0 recensioni
Da Capitolo 28
- Ha provocato l'effetto farfalla. Un unica scelta che ha già scombussolato l'intero sistema-
-Scusami- faccio, abbastanza seccato, davanti allo stregone albino -Ma di cosa cavolo stai parlando? Effetto farfalla? E come mai anche tu sai e non hai mai fatto niente?-
-Non ho mai potuto. Ma ora tutto è cambiato.-
-Io non vedo nessun cambiamento, se devo dirlo- asserisco con stizza, facendo ruotare nella mia mano il coltello di riserva che avevo, fin dall'inizio, nascosto nella tasca.
"Avrò mandato al diavolo il fucile, la pistola e molto altro, ma almeno questo c'è ancora"
- Te le cedo-
-Cosa mi cedi? Potresti essere leggermente più chiaro invece di farmi scannare la testa con le tue frasi da... Visionario? No, cioè, seriamente! Non sono stupido, magari un po' giù di testa, ma non stupido... Però non ci capisco un fico secco di quello che stai dicendo, davvero. Perciò, vorresti farmi cortesemente il piacere di tradurre?-
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Da quanto sto correndo? Da quanto?

Non mi sento più le gambe, a tratti sembrano addormentate.

Mi fanno anche male, poi: mi devo essere preso una storta, anche se non mi ricordo bene né come né quando.

Tutto é troppo uguale.

La lei é uscita dal gioco.

Perché é uscita? Almeno sarebbero rimasti... Occupati.

Tutti ai loro posti, con lei.

Tutti in un copione perfetto, con lei.

Io non voglio seguire il mio...

Io non ho un copione.

Stringo il coltello nella mano, trattenendo il fiato mentre mi blocco istantaneamente contro il muro.

Quanti ce ne sono ancora? Posso prendere una boccata d'aria o no?

Domani le route inizieranno, ne sono sicuro.

Da domani, tutto sarà ancora peggio.

Una voce mi riporta alla realtà.

Il coltello che stringo piomba nel collo di uno dei miei nemici, accompagnato da uno schizzo di sangue che mi sporca la maglia e i capelli, caldo e umido, gocciolando silenzioso in direzione del suolo.

Posso sentire solo il suo gemito di dolore, ma lo ignoro, schivando un altro dei miei avversari che si è aggiunto al primo, riuscendo soltanto a graffiargli la faccia con la lama, senza andare a fondo.

Si copre il volto con una mano, le dita appoggiate al taglio che gli percorre la guancia, sfregiandogliela.

-Maledetto- ansima il mio avversario in un filo di voce, tirando fuori una pistola da sotto il braccio, posata precedentemente in una tasca del cappotto nero.

É troppo lento, come sempre.

Gli mollo un calcio che va a pestargli la mano mentre uno sparo si getta a vuoto nel nulla.

Un altro calcio, dritto in faccia, che gli spacca il labbro inferiore.

"Tanto si rialzerà, poi. Ritornerà come nuovo appena decideranno che serve"

Una volta atterrato, ripresi a correre, sentendo il cuore sbattere con violenza contro la cassa toracica, andando a visualizzare la figura di un tombino.

Lo sollevo e mi ci infilo, chiudendolo al di sopra della mia testa.

Per un po' sarei stato lì, senza muovermi, senza dare nell'occhio.

C'é una puzza disgustosa, ma sempre meglio che stare fuori e rischiare una pallottola nel cranio.

Quando inizierà la prima route, dovró rubare qualche scorta di armi: il coltello non mi basta più.

***

Natalie
 

Mi svegliai per colpa del rumore fastidioso della sveglia.

Ogni volta che suonava, mi salivano di quelle bestemmie assurde, ma oggi era qualcosa di diverso.

Saltai in piedi di colpo, pronta a dirigermi verso il Game Store.

Non vedevo l'ora di sapere che aspetto avrebbero avuto gli altri tre personaggi disponibili.

Cercai il mio portafoglio nel cassetto, notando i due centesimi scarsi nella moneta e i cinque euro di carta, tutti spiegazzati, talmente tanto da sembrare più carta igienica che veri e propri soldi.

"Avrei potuto prenderci un fumetto, ma... Fanculo! Al massimo li frego a mio fratello!"

Andai nella sua stanza in fretta, rotando gli occhi alla vista di una bionda immersa tra le coperte al suo fianco, afferrando il mazzo di chiavi che dominava la sua scrivania e sgusciando via di casa.

Ricordavo perfettamente la chiamata fatta a mia madre: all'inizio era rimasta parecchio sorpresa, poi la avevo percepita più felice e la cosa, strano ma vero, mi aveva scaldato il cuore, seppur un po' meno per colpa dell'arrivo della fenomenale Jessica, l'amica di letto preferita da Alex.

Mamma mi aveva invitata ad un barbecue in famiglia tra due settimane.

Avevo, strano ma vero, accettato seriamente e senza particolari tentennanze, cosa non da me quando si trattava di famiglia.

Presi a camminare , le mani immerse nella giacca jeans afferrata al volo dall'attaccapanni.

"É estate, é vero, ma é un estate balorda. Non può smetterla di piovere, per la miseria? Un giorno c'è un caldo che uccide, un altro sembra che venga giù il finimondo tra tempeste, pioggia e grandine"

Le strade erano silenziose, o quasi, l'unico rumore che interrompeva il tutto era il cantare dei grilli disperati in cerca di attenzione femminile.

"Che poi sfregandosi, muoiono quasi subito. Che idioti" pensai, calciando un sasso, soffermandomi sul cemento armato e su dove mettevo i piedi.

Se mi perdevo tra i pensieri, sarei finita sicuramente lontanissima dal negozio e palesemente preferivo evitare di perdere tempo.

Ero sulle spine: chissà cosa mi sarebbe aspettato con il primo giorno di route!.

Quando mi avrebbe baciata lo avrei sentito davvero? Avrei sentito tutto, proprio come quando lo avevo percepito con il biaciamano di Philip?

L'idea mi faceva andare tutto il sangue alla testa.

Trattenni a stento un sorriso, riuscendo finalmente a raggiungere il Game Store tanto richiesto e desiderato.

Apriva alle sette e mezza di mattina e ora, guardando l'orologio con soddisfazione, erano le sette e trentacinque.

Non era il più grande Game Store esistente, ma per me decisamente lo era abbastanza da risultare il mio mondo.

Tra videogiochi mi sentivo a casa: certo, imprecavo comunque come una dannata quando non si salvava l'ultimo passaggio o quando si spegnevano a caso o ... Quando si scaricavano in tre secondi, neanche li avessi messi sotto tortura... Ma li adoravo troppo e non ne avrei mai fatto senza.

Mi ritrovai la stessa vecchietta davanti, quella che me lo aveva venduto.

In quattro e quattrotto mi misi davanti a lei, con lo scontrino stretto in pugno.

-Desidera?-

-Vorrei sbloccare anche gli ultimi tre personaggi del gioco- dissi trafelata e tremante di emozione.

La vecchia sorrise leggermente, per poi tirare fuori un manuale molto sottile ed una penna nera.

Presi rapidamente i soldi dalla tasca, portandola a cominciare a scrivere una serie di numeri a mo' di codice.

Il tempo in cui scriveva, controllava, rileggeva, scriveva di nuovo, ricontrollava sistemandosi gli occhiali da lettura sul naso, rileggeva ancora e così via... Mi parve a dir poco infinito.

"Ma é una donna o un bradipo?"

Quando concluse, ringraziai, presi il resto e letteralmente mi misi a correre, uscendo dal negozio e attraversando la strada in maniera tale che quasi mi feci prendere sotto da un auto che mi suonò, con un conducente palesemente infuriato, cosa deducibile dal suo educato -Porca puttana, ragazzina, vuoi farti investire?!- che ignorai a dir poco palesemente. 


 

  
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