Anime & Manga > Slam Dunk
Segui la storia  |       
Autore: Claudiac91    15/03/2019    0 recensioni
Anko Saito, trasferitasi col padre nella Prefettura di Kanagawa, si ritroverà ad affrontare una nuova vita. Scappando da vicende piuttosto dolorose, avrà a che fare con una nuova scuola, nuove conoscenze senza però mai allontanarsi dall'amore della sua vita : il basket.
Genere: Drammatico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akira Sendoh, Hanamichi Sakuragi, Hisashi Mitsui, Kaede Rukawa, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Forse quella di andare non era stata una grande idea. Akira Sendoh lo ripeteva a mente mentre era seduto rigido su un divano che non era quello di casa sua. Si sentiva sempre un po’ spaesato quando si trattava di doversi ambientare. Cosa che, invece, non gli accadeva prima di una partita. Ed era a quella contro il Kainan a cui avrebbe dovuto pensare. Dal momento che la squadra avversaria aveva vinto l’ennesima partita, sarebbe toccato alla squadra del Ryonan il compito di fermare i campioni nazionali. La realizzazione per un’impresa del genere richiedeva sacrificio, pazienza e riposo. Sarebbe dovuto correre a casa,  nel suo letto, dopo l’allenamento, invece di ritrovarsi dov’era. Doveva ammettere che, stupidamente, aveva ragionato pensando alle parti basse, e non ad essere ragionevole come di solito era abituato a fare. Si era fatto convincere dalla bella riccia a raggiungerla nella sua dimora ad allenamenti finiti. Non era mai successo di essere invitato a casa della ragazza, e chiunque al suo posto avrebbe acconsentito senza pensarci due volte. Il suo istinto, e non solo, lo aveva portato direttamente lì, in quella casa non molto distante dalla sua, dove ad attenderlo c’era una bella ragazza dai capelli di un morbido riccio e un bel fisico che non avrebbe nascosto per molto.
I suoi pensieri furono interrotti quando tornò quella dalla cucina, con due bottiglie di birra.
- Sono di mio padre – disse la riccia porgendogliene una – ma tanto non si accorgerà di nulla –
Sorridendo appena, Akira afferrò la bottiglia già aperta e ne bevve un sorso. La ragazza gli si sedette accanto, accavallando le gambe che aveva appositamente lasciato scoperte indossando un semplice pantaloncino manco fosse stato agosto inoltrato. Gli occhi del giocatore osservarono per un attimo la pelle liscia delle cosce.
- Dove sono i tuoi? – le chiese posando lo sguardo altrove.
- Te l’ho detto – rispose pronta quella cominciando a giocare con un riccio – sono fuori. Non tornano prima di domenica –
Akira bevve un altro sorso – Si fidano per lasciarti sola così tanto tempo –
Come ad una battuta di buon gusto, la ragazza si lasciò andare ad una sensuale risata, cambiando la posizione delle gambe che riattirarono nuovamente gli occhi di Akira.
- Sono convinti che non dormirò sola – ribattè cambiando tono di voce e cominciando a scrutarlo.
- Ed è così? – chiese il ragazzo girandosi per guardarla in volto.
Lei fece spallucce – Dimmelo tu – rispose – è così? –
Sul volto di Akira comparve un ghigno. Non era scemo. Aveva ben capito che la ragazza quella sera lo avrebbe avuto tutto per sé. Ma dal passare dei momenti intimi assieme, al dormire assieme, ce ne passava.
- Dovrei risposare bene, lo sai – affermò Akira mantenendo la sua espressione quasi divertita.
La ragazza rise di nuovo – Qui si sta benissimo – ribattè – e poi ci penso io a farti riposare –
Detto ciò lasciò perdere il suo riccio ed allungò una mano per accarezzare la cresta del ragazzo che dopo la doccia non si manteneva all’insù.
- Sei troppo rigido – continuò quella – Rilassati -
Fece di poco forza coi capelli per far poggiare la schiena del ragazzo sulla morbida spalliera del divano.
- Non dirmi che hai vergogna – lo provocò quella posando per terra la birra.
Akira sorrise di nuovo – Non saresti la mia prima volta, Mia –
Sul volto della ragazza stavolta non apparve nessun sorriso. Era ora di cominciare.
- Non vuol dire che sei bravo -
Akira tornò a guardarla serio – Sono gentile, ma non uno scemo, Mia –
- Mia, Mia, Mia – scimmiottò la ragazza. E ridendo decise di sistemarsi a cavalcioni su di lui -Potresti ripeterlo mentre sono su di te -
A quel punto anche Akira posò la bottiglia sul pavimento, senza far spostare di troppo la ragazza. Quest’ultima cominciò a baciargli la parte sinistra del collo, fino ad arrivare appena sotto l’orecchio. Akira chiuse gli occhi decidendo di abbandonarsi a quell’effusione. Qualcosa sotto di lui cominciò a muoversi. Quella ragazza lo eccitava da morire. Lo aveva pensato da subito.
- Rilassati – ripetè Mia bisbigliando appena nel suo orecchio.Poi prese a mordicchiare il lobo.
Le mani di Akira cominciarono ad esplorare con le sue grosse mani il corpo della ragazza, lentamente, partendo dalle cosce fino ad arrivare al petto. Strabuzzò gli occhi quando si accorse che sotto la maglia era priva di intimo.
A quell’espressione sorpresa, Mia sorrise beffarda. Senza dire nulla, si sfilò la maglia.
Davanti a quello spettacolo, Akira decise che era giunto il momento di smetterla di fare il gentile.
- Lo hai voluto tu, Mia – affermò.
Senza aspettare una risposta, la baciò appassionatamente.
 
 
***
 
Un po’ distante, la sera stessa, Hisashi Mitsui si stava alzando da un letto che non era il suo. Era parecchio stordito, soprattutto perché non era passato molto tempo da quando aveva finito l’allenamento. Forse appena un paio d’ore. Akagi aveva deciso di intensificare gli esercizi di basket e per questo Hisashi, nell’ultimo periodo, si ritrovava ad essere più esausto del solito. E distratto.
Si grattò il capo mentre i suoi occhi andavano alla ricerca dei boxer. Sbuffò quando constatò che al buio non vedeva letteralmente nulla.
- Ma una luce no? – affermò cominciando a spostare i vari indumenti che erano stati gettati per terra.
La bella ragazza rimasta nuda sul suo letto rise – Probabilmente sono di là – rispose – Guarda che ho cominciato a spogliarti da subito –
A quel punto Hisashi sbuffò di nuovo – Questo perché non potevi aspettare –
La ragazza rise di nuovo – Lo sai come sono quando ho voglia – ribattè.
Ma Hisashi non disse nulla, e dopo aver recuperato almeno la t-shit bianca e pulita che aveva indossato dopo la doccia, uscì dalla stanza alla ricerca dei boxer e dei pantaloni.
L’espressione divertita scomparve dal volto della fanciulla che intanto si mise a sedere sul letto. Avevano ricominciato ad andare a letto insieme da poco, solo qualche giorno, ma dopo aver finito Mitsui aveva sempre una grande fretta di andarsene. Tempo addietro avrebbero chiacchierato a lungo, dividendosi una sigaretta o, a volte, una canna. Stavolta era diverso. Mitsui era diverso. Non la toccava come faceva prima. Non la guardava come prima. Persino quella sera in cui fu rincorsa da lui sapeva in cuor suo sapeva che Hisashi non lo stava facendo per un puro desiderio carnale nei confronti della ragazza. Stava prendendo una strada diversa da quella che avrebbe dovuto intraprendere. Lui era fatto così. Scappava da ciò che poteva essere una sicurezza, un qualcosa per cui impegnarsi. E una donna queste cose le nota. Qualche minuto dopo Hisashi rientrò nella camera. Stava controllando il cellulare, incurante del fatto che la ragazza fosse ancora nuda e calda a letto.
- Si è fatto tardi – si limitò a dire il ragazzo recuperando la giacca della tuta.
- E devi andare – aggiunse lei.
Per la prima volta da quando avevano finito, Hisashi la guardò. Le si avvicinò, ma senza posarsi sul letto, le diede un tenero bacio sulla fronte.
- Non fare così Reira – le disse cambiando il tono di voce – Lo sai che sono occupato -
Reira alzò gli occhi al cielo – Si – disse – con quella lì –
Hisashi si staccò bruscamente e ridusse gli occhi a due fessure.
- Ti ho detto che non devi parlare di lei – affermò con voce seria.
Ma Reira sembrò non voler demordere. Ogni volta che tentava di affrontare il discorso “ ragazza di Mitsui “, trovava in quest’ultimo un muro contro cui andare a sbattere.
– Dici tutte le volte così! – esclamò alzandosi dal letto – Ma alla fine vieni qui perché la principessina è intoccabile persino per te! -
Hisashi si ritrovò a sbuffare ancora – Reira cosa abbiamo sempre detto? –
La ragazza non disse nulla e si limitò ad incrociare le braccia al petto nudo, continuando a guardarlo torva. A quel punto Hisashi alzò le mani e scosse il capo – Devo andare –
Stava per dirigersi fuori dalla stanza quando successe una cosa inaspettata. Come un fulmine, Reira balzò in avanti e lo abbracciò da dietro, stringendolo a sé. Hisashi sospirò.
- Scusa – mormorò Reira. Poggiò il mento sulla spalla di lui tentando di guardarlo per quel poco che le riusciva in viso – Non arrabbiarti. Dai resta un altro po’ -
- Devo andare – ribattè pronto Hisashi.
- Almeno un’altra volta e poi te ne vai –
Ma non riuscì a sedurlo ancora che le forti mani di Hisashi staccarono con poca fatica le braccia della ragazza dalla sua vita. Senza aggiungere altro sparì nel buio della casa.
Quando sentì la porta dell’ingresso chiudersi, Reira strinse le mani a pugno, lasciandosi andare ad un lamento rabbioso. – Che palle! –
Non se ne sarebbe rimasta come una stupida, ancora una volta, mentre Hisashi Mitsui se ne tornava alla sua vita, ricordandosi di lei solo quando gli faceva comodo. Avrebbe fatto qualcosa. Ma cosa?
Pensierosa si rigettò sul letto senza preoccuparsi di rivestirsi. Osservava il soffitto buio, ma nel frattempo nella sua mente vagavano varie ipotesi. Non era stupida, aveva capito che in qualche modo Mitsui teneva a quella ragazza. E da un lato poteva non dargli torto. Sicuramente era troppo alta secondo i suoi canoni e aveva un fisico che considerava da manichino. Senza curve, piatta, forse troppo. Ma doveva ammettere che il viso aveva un suo perché. In conclusione amava il basket e questo ad uno come Mitsui poteva bastare. Senza nemmeno conoscerla si era ritrovata ad odiare quella ragazza. Quella Anko. Aveva saputo molte cose di lei. Non c’era voluto molto per conoscere il suo nome. Aveva delle conoscenze allo Shohoku, e la tipa non era poi così sconosciuta. Tutti sapevano chi fossero i componenti della squadra di basket, dopo che la banda di Tetsuo decise di fare un salto durante gli allenamenti. Le avevano raccontato tutto quel che accade nella palestra, capendo finalmente cosa avesse spinto Mitsui ad allontanarsi dalla sua banda e tornare a giocare. Non pensava che tra le motivazioni ci fosse anche la ragazza venuta da Tokyo, lasciando Reira nell’angolino delle dimenticanze. Mitsui si meritava un bel dispetto. E non le dispiaceva nemmeno l’idea di far scendere una lacrimuccia alla principessina del basket.
 
 
***
 
Nel frattempo, la principessina in questione si ritrovava nella camera della villa che un tempo apparteneva ai nonni e che da qualche mese condivideva solo col suo papà. Era intenta a sistemare alcuni appunti presi per quel giorno. La primavera ormai era esplosa, così come il cuore del campionato. Mancavano ancora poche partite prima dello scontro principale. Solo allora avrebbero fatto i conti con la realtà. Lo Shohoku doveva guadagnarsi la partecipazione del campionato nazionale. Quando rifletteva sul basket, i suoi pensieri verso Mitsui svanivano. Anche se non per molto. Da quando aveva detto a Mitsui di voler perdere la verginità con lui, le cose sembravano andare all’inverso. Non avevano ancora trovato il momento per farlo, il che era strano dato che il ragazzo aveva fino a poco tempo prima insistito per possederla. A peggiorare la situazione, era che il capitano della squadra, preso dall’ansia del campionato, aveva cominciato ad intensificare gli allenamenti, allungando a volte l’orario. Dopo una giornata come quella che passavano loro, il sesso era l’ultimo dei pensieri. Almeno così credeva.
Scosse il capo come per scacciare i pensieri. Poi con un sospiro lasciò finalmente perdere gli appunti e spende la luce. Stiracchiandosi si diresse verso il suo spazioso letto e uno sbadiglio la colpì d’improvviso. Spostò di poco le lenzuola e si accomodò sul morbido materasso. Afferrò il cellulare poco distante e strabuzzò gli occhi quando si accorse delle due chiamate perse di Mitsui. Senza indugiare oltre lo richiamò.
Uno squillo, due squilli, tre squilli.
- Hey – rispose
- Hey – Anko sorrise appena – Scusa avevo la vibrazione e non ho sentito -
- Studiavi? – chiese Hisashi
- Già – rispose quella – Tu? –
- Io? –
Anko alzò un sopracciglio – Beh si – aggiunse titubante – Tu cosa hai fatto? –
- Oh.. - Mitsui sembrò riflettere prima di dover rispondere – Ho..ripassato gli appunti di Kogure. Sai mi passa sempre tutto perché a lezione..-
- Non segui mai – lo interruppe Anko – si, lo so –
Susseguirono dei secondi silenziosi in cui nessuno dei due proferì parola e sentendo i loro reciproci respiri.
- Anko – interruppe il silenzio Hisashi
Anko sembrò destarsi da un breve sonno – Mh?-
Dall’altro capo del cellulare le sembrò di sentire un sospiro di Hisashi, come se dovesse accumulare coraggio prima di parlare.
- Niente è che – bisbigliò – ci tengo a te -
A quel punto Anko si lasciò andare ad una risata – E perché me lo dici? –
Hisashi sospirò di nuovo – Non sono il ragazzo perfetto, ma a modo mio ci tengo a te –
La vice manager sorrise intenerita – Lo so – affermò – Non sei tipo da fiori e cioccolatini, ma vai bene lo stesso –
- Domani dopo gli allenamenti potremmo andare a cenare insieme – propose Hisashi – Così recuperiamo il tempo perso stasera -
Anko anunuì anche se Hisashi non avrebbe potuto vederla – Si, stasera mi sei mancato un po’ –
Ella non poteva sapere che in un casa un po’ distante, Hisashi Mitsui stava stringendo così forte il cellulare a quell’affermazione che avrebbe potuto spaccarlo in due.
- Devo andare – disse per la quarta volta in quella serata – ho bisogno di dormire -
- Certo -
- A domani –
E senza rispondere Anko si limitò a chiudere la telefonata per poi gettarsi a peso morto sul letto. Anche stavolta Hisashi non aveva minimamente menzionato l’argomento “ prima volta” .
- Che fatica – sospirò Anko. Ma i suoi pensieri non ebbero lunga vita poiché, tra uno sbuffo e un sospiro, si addormentò.
 
 
*** Continua ***
 
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: Claudiac91