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Autore: bUdson281    16/03/2019    1 recensioni
Conseguenza quasi inevitabile di un'adolescenza persa davanti alla tv, questo lavoro è interamente (ricordatelo!) frutto della mia Ombra che si era un po' rotta dell'autore e delle sue serie introspezioni. Sotto i fumi dell'alcool e approfittando della ridotta efficacia dei freni inibitori, la mia mente ha partorito la folle idea di mescolare impunemente due opere che hanno fortemente influenzato il mio sviluppo psichico: Neon Genesis Evangelion e Lamù (e già questo la dice lunga). L'idea è quella di portare lo spirito della seconda (demenziale, leggero e sessualmente esplicito) nel mondo della prima (introspettivo, pesante e sessualmente represso). Pensata a cavallo tra il 2017 e il 2018 (anni in cui chiaramente ho contribuito poco all'evoluzione umana) sono state necessarie parecchie invocazioni del dio Bacco per buttarla giù ... insieme alla vergogna. In mio soccorso, però, è intervenuta proprio la cultura televisiva che si era sedimentata durante i secoli bui della (post) pubertà. Dichiaro subito il mio debito di riconoscenza nei confronti di Unbreakable, Frankenstein Jr, Guerre Stellari, Akira e Fantozzi piu varie ed eventuali. Chiarendo che ogni critica deve essere indirizzata al mio inconscio, vi auguro buona lettura e concludo con IT'S JUST A JOKE. Ah si, allerta spoiler.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Fuyutsuki Kozo, Gendo Ikari, Shinji Ikari
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Conseguenza quasi inevitabile di un'adolescenza persa, tra l'altro, davanti alla tv, questo lavoro è interamente (ricordatelo!) frutto della mia Ombra che si era un po' rotta dell'autore e delle sue serie introspezioni. Sotto i fumi dell'alcool e approfittando della ridotta efficacia dei freni inibitori, la mia mente ha partorito la folle idea di mescolare impunemente due Opere che hanno fortemente influenzato il mio sviluppo psichico: Neon Genesis Evangelion e Lamù (e già questo la dice lunga). L'idea è quella di portare lo spirito della seconda, demenziale, leggero e sessualmente non troppo implicito, nel mondo della prima, introspettivo, pesante e sessualmente represso. Pensata quasi un anno fa, sono state necessarie parecchie invocazioni del dio Bacco per buttarla giù ... insieme alla vergogna, ma in mio soccorso è intervenuta anche la cultura televisiva di quegli anni bui. Dichiaro subito, pertanto, il mio debito di riconoscenza nei confronti di Unbreakable, Frankenstein Jr, Guerre Stellari, Akira e Fantozzi ... ed altri. Ricordandovi che ogni critica dovrà essere indirizzata al mio inconscio, è mio dovere richiamare la vostra attenzione sul canonico "allerta spoiler", anche se francamente, a stesura ultimata, ho avuto difficoltà a trovare descrizioni "critiche". Per il resto, buona lettura e IT'S JUST A JOKE.
 
 
<< Tutto procede secondo i piani! >> proclamò con la sua solita voce, bassa e profonda, Ikari Gendo, capo indiscusso della nerv. Sprofondato nel suo trono e con i gomiti ben puntellati sulla superficie dell'ingombrante scrivania posta a centoquarantatre metri dall'unica porta d'accesso all'ufficio, stirò i muscoli del viso in un ghigno di malefica soddisfazione appena coperto dalle mani "inguantate" e perennemente incrociate sotto il naso.
<< A che ti riferisci, ... Ikari? >>. Fuyutsuki, fieramente ritto davanti ai finestroni che occupavano un'intera parete della sala, abbandonò la contemplazione del paesaggio circostante per scrutare con attenzione il volto del suo amico. Sapeva bene che, oltre ad essere notoriamente parco di risposte, Ikari Gendo, o  come dicevan tutti Gendo Ikari, era un maestro della simulazione; perciò da tempo aveva preso a studiare le microespressioni di quella faccia da bluff. Per interpretarne i reali pensieri aveva imparato che le lapidarie risposte verbali, da sole, non erano sufficienti; bisognava incrociare i dati.
Ma la risposta non arrivò.
<< Ikari >> il professore tentò di nuovo, << a che ti riferisci? >>
<< Eh? >> fece il comandante scendendo dal paradiso delle sue macchinazioni. << Che ci fai qui? Chi ti ha autorizzato ad entrare? >>
<< Come che ci faccio qui? >> domandò interdetto. << Sono il tuo braccio destro. E non ho mai avuto bisogno di autorizzazioni per entrare in questa stanza >>
<< Ah si? >> rispose Gendo recuperando la posa plastica da cerimonia dopo aver sistemato gli occhiali. << In realtà dovresti chiedere sempre l'autorizzazione, ma spesso, te lo confesso, non mi accorgo della tua presenza >>.
<< Bel modo di parlare al tuo più fidato e stretto collaboratore da oltre quindici anni >> esclamò piccato Kozo.
<< Sarà anche così ... >> replicò il capo, << ma devo essere sincero: ancora non capisco quale sia la tua utilità >>.
<< Come osi dirmi una cosa simile! >> sbottò offeso il professore alzando il mento per accentuare il suo austero disappunto. << Io gestisco in tua vece i complessi rapporti con lo staff della Nerv e con i vertici della Seele, mi occupo della supervisione dello sviluppo tecnologico e condividiamo insieme ogni aspetto delle procedure esecutive del diciassettesimo piano per il perfezionamento dell'uomo >>.
<< Me cojoni! ... Comunque, se vogliamo essere precisi, i rapporti con la Seele li gestisco io, tant'è che, quando le cose vanno male, è il mio culo a finire sulla graticola, non il tuo; così come gestisco i rapporti con il reparto scientifico e quello militare della Nerv. Per giunta posso avvalermi della collaborazione di due toste supergnocche, come la dottoressa Akagi e il maggiore Katsuragi. E, se proprio devo partecipare a qualche briefing, preferisco farlo con loro e non con quella vecchia faccia rinsecchita che ti porti appresso da quando ti conosco .... ma che sei nato vecchio? >>
<< E' inaccettabile! >> sbottò il professore accompagnando l'esclamazione con uno sdegnoso scatto del busto per mostrare le sue accademiche terga all' ingrato amico.
<< Come  vuoi, ma dimmi: che stavi facendo poco fa? domandò pacato Gendo.
<< Come cosa stavo facendo? >> ripetè Kozo preoccupandosi di rielaborare nella sua mente tutte le informazioni processate in quegli anni al fine di capire dove volesse andare a parare. << Beh ... contemplavo il panorama lasciando la mia mente libera di indulgere in profonde riflessioni su questioni esistenziali, quali destino dell'uomo, la fallacia della sua conoscenza e la limitatezza delle sue esperienze >>.
<< Ok. E prima ancora? >>
<< Beh prima ... ah si >> rispose voltandosi nuovamente verso il suo interlocutore con espressione di superiorità appena contenuta, << prima meditavo sulle implicazioni strategiche che si potrebbero trarre da una corretta interpretazione delle mosse nello shogi >>.
<< Ecco, lo vedi che non fai un cazzo?! >> sentenziò impassibile Ikari. << Guarda che siamo alla Nerv, non in un centro ricreativo per anziani >>.
<< E' questo il ringraziamento per tutti questi anni spesi sempre al tuo fianco? >> brontolò  il professore incrociando rapidamente le braccia al petto.
<< Non fare movimenti bruschi! >> lo ammonì Ikari. << Alla tua età (quanti anni hai, cento?) e con l'osteoporosi che avanza potrebbe essere pericoloso.  Comunque, vuoi forse che ti ringrazi per aver passato tanti anni con me? Lo farei se solo te l'avessi mai chiesto. Ma tu continui a starmi attaccato come una verruca... Capirai che è un po' inquietante >>.
<< Mi paragoni ad una verruca? Che ingrato! ... Ti ricordo che sono uno scienziato molto rispettato e sono stato il mentore, oltre che collaboratore, di Yui ... Sai >> continuò allusivo, << quella ragazza bella, brava, intelligente e capace, che ha sviluppato la tecnologia degli EVA, che ha conquistato la fiducia e i finanziamenti della Seele e ha creato dal nulla questa baracca ... e a cui hai anche rubato il cognome, perché Rokobugi, senza offesa, faceva proprio schifo? >>
<< Non mi offendo Fuyutsuki >> fece Ikari pulendo gli occhiali da sole con estenuante lentezza. << Anche perché tu non puoi sapere - e se lo sapessi probabilmente non lo ricorderesti più, data l'età - non puoi sapere, dicevo, quanto ho sgobbato per realizzare il sogno di Yui, quanti compromessi ho dovuto mandar giù perché questo castello non crollasse. Non sai quante volte ho dovuto barcamenarmi in doppi o tripli giochi... Cambiavo maschera così tante volte che una sera dissi al piccolo Shinji che ero sua madre! Te lo ricordi Shinji, vero? Sai, il figlio che ho avuto con quella tua studentessa bella, brava, intelligente e capace a cui facevi il filo, ma che non ti cacava neanche di striscio perché già all'epoca eri un vecchio rugoso? >>
Colpito dal contrattacco di Gendo, Fuyutsuki fece appello al suo baronesco self control per non mostrare segni di cedimento e calibrare la replica. << Sei più giovane di me >> riprese, << questo è certo. Inoltre, puoi contare su una spregiudicatezza che ti ha permesso di puntellare la tua posizione all'interno della Nerv grazie alle relazioni promiscue che hai intrattenuto con le due Akagi, prima la madre e poi la figlia. Ma io non cederei mai alla tentazione di garantirmi la scalata sociale giacendo con altre donne solo perché più in gamba, capaci e intelligenti. Il mio rigore morale me lo vieta >> concluse fiero con lo sguardo perso nel vuoto della stanza spoglia, rischiarato da un raggio di sole che, penetrando tra le opache nubi, aveva attraversato il vetro rinforzato dei finestroni rivestendolo di un'aura da predestinato alla gloria eterna.
<< Tutto procede secondo i piani >> proclamò sottovoce Gento Ikari tornato nella sua posa originaria.
<< Ma dici a me? >> domandò Fuyutsuki incredulo e ingobbito fino all'inverosimile. << Almeno hai sentito quello che ti ho detto? >>
<< No! >> fu la ferale risposta. << Mi stavi annoiando. E poi ho cose più importanti a cui pensare >>.
<< Tipo? >> sospirò rassegnato il professore.
<< Dopo lo scontro con Leliel >> spiegò Gendo, << finalmente il sistema nervoso del piccolo Shinji è giunto al suo punto critico. Anni e anni di tormenti, umiliazioni e traumi sapientemente inferti al ragazzo stanno per renderlo lo strumento adatto alla realizzazione dei nostri piani >>.
<< Ti riferisci al progetto per il perfezionamento dell'uomo? >> domandò retoricamente Fuyutsuki.
<< Si anche a quello. A quanto pare potremo finalmente concentrarci sul nostro piano B >>.
<< Ti riferisci, quindi, al progetto per il perfezionamento dell'uomo? >> chiese ancora il Professore.
<< Siii! >> sbuffò Gendo. << Ormai la minaccia principale, quella per cui abbiamo fondato prima il Gehirn e poi la Nerv, sembra sia stata debellata >>.
<< Povero ragazzo! >> disse Kozo con rammarico. << Se avessimo saputo che sarebbe stato sufficiente intercettare una razza aliena e combinare un matrimonio, non avremmo avuto alcuna necessità di ridurre Shinji in quello ... che è diventato >>.
<< Dispiace anche a me >> sospirò Gendo, << ma era necessario ... per il bene dell'umanità >>.
<< Così il sogno di Yui sarà realizzato. Il mondo alfine è salvo? >> Fuyutsuki si interrogò da solo.
Uno squillo spezzò il filo delle emozioni che legava i due uomini. Gendo si diede la spinta con le braccia per azionare le rotelle della poltrona e raggiungere di volata l'altro capo della scrivania. << Pronto? >> alzando la cornetta del telefono. << ... Ah siete voi. Stavamo giusto parlando ... COSA?! >>
Gendo emerse dalla sedia con la rapidità di un coccodrillo che esce dall'acqua per agguantare un'antilope di thompson. Artigliò il legno levigato della scrivania con la mano libera, gli occhi erano sgranati come quelli di chi ha visto un fantasma e la bocca spalancata. Fuyutsuki lo guardava impietrito, colto dal presentimento che quella telefonata annunciasse la sciagura che per anni avevano temuto.
<< Ma ma ma ... >> balbettò Gendo in preda al panico, << e lei? Aveva il compito di ... Ah, non ha resistito ... Ma il matrimonio? Rimandato?! E a quando? Non si sa!? Non possono rimangiarsi la parola in questo modo, dannati alieni. Loro ... Oh! Addirittura ... E' al Cim!? I dottori non sanno quindi ... E adesso lui dov'è? ... >>
La cornetta del telefono sbatté violentemente contro la scrivania, Gendo non tentò neanche di afferrarla. In un attimo si rese conto di non avere più il controllo della sua mano ... e non solo di quella, ma di TUTTO il corpo. Con la mandibola ormai collassata e la faccia invasa da un'ondata di dermatite blu panico assoluto, alzò tremante al cielo le mani  orribilmente contratte gorgogliando fonemi incomprensibili.
Il terrore aveva azzerato in un attimo le parole, i pensieri, il respiro,  i battiti del cuore e le capacità ritentive dei muscoli sfinterici. Fuyutsuki, shockato dalla vista della rapida trasfigurazione dell'amico, ma rassicurato dalla più volte collaudata resistenza del pannolone, attese che tutta quella carica trovasse il debito sfogo.
Ed infatti: << NOOOOOOOOOOO! >> proruppe Gendo con tanta violenza da incrinare il doppio vetro dei finestroni e frantumare il mirabolante lampadario, trafugato dalla corte dell'imperatore asburgico, che campeggiava al centro del soffitto.
Quaranta secondi dopo si rese conto di essere in debito d'ossigeno e, dopo aver respirato anche con i bulbi piliferi delle braccia, riprese rabbioso la cornetta: << Perché si sta dirigendo qui? Un invito? Ma come? ... Ma quando? Ma chi ca....? Il maggiore Katsuragi .... Nooo!  Gli ha mandato anche una sua foto? ... Noooooooooo! >> ripetè disperato appecoronandosi fantozzianamente sul legno di noce. <<  E' finita ... >>
Gli ci volle un'eternità per recuperare un barlume di senno ... e la posizione eretta: << E così siamo arrivati alla resa dei conti >> disse con calma apparente e la voce ancora tremolante. << Ci siamo preparati tutta una vita per questo. Sapete cosa fare. Passate l'ordine: d'ora in poi sarà solo "codice rosso"! Intanto, rintracciate il maggiore e mio figlio e fateli salire subito da me! >>
Al quattordicesimo tentativo fallito di riagganciare correttamente la cornetta, alzando lo sguardo, Gendo incontrò gli occhi lucidi di Fuyutsuki.
<< E' LUI  >> domandò esitante il professore << o un angelo? >>
<< Mi ci sono voluti anni e due episodi di piaghe da decubito per affinare la posizione da genio malefico che tutti temono >> rispose sfibrato e prossimo al pianto. << Non l'avrei mai abbandonata per un angelo. Si tratta di LUI >>.
<< E' così >> sentenziò Kozo, << dovremo affrontare la nostra nemesi >>.
<< Corretto Fuyutsuki! >> assentì lentamente Gendo avvicinandosi alla finestra con le mani incrociate dietro la schiena. << Quell'essere immondo si è liberato dalle catene formose e sensuali a cui lo avevamo finalmente legato. Adesso il destino della razza umana è nelle mani degli Eva e .... di mio figlio >>.
<< Ma Ikari >> aggiunse preoccupato il professore, << credi davvero che Shinji sia pronto per affrontarlo? E se il tuo piano fallisse? In fondo ti ho sempre detto che secondo me era una cazzata >>.
<< Lo sai che non ti do ascolto. Comunque, lo sapremo presto. E' giunta l'ora della verità. Noi ti sconfiggeremo >> disse Gendo ringhiando contro il cielo, che rispose scatenando una batteria di tuoni e fulmini, << ATARU MOROBOSHI >>.
 
<< Come è stato possibile? >> chiese Fuyutsuki dopo aver atteso che l'estemporanea tempesta si placasse. << Appioppargli quella Lamù si era dimostrata una mossa vincente >>.
<< Purtroppo >> spiegò apparentemenre compassato Gendo, << la sua mente non ha retto. Adesso è in cura presso un centro psichiatrico a Neo Tokyo 2. Poverina, l'hanno legata ad un letto per impedirle di suicidarsi friggendosi il cervello con le sue scariche ad alto voltaggio >>.
<< Una così bella ragazza >> ammise Kozo scuotendo la testa.
<< Non più >> lo fulminò Ikari. << Prima del ricovero è riuscita a scorticarsi il viso ... Quando si guardava allo specchio diceva che le sembrava di vedere il volto di Ataru ... E' stato troppo anche per un militare addestrato come lei. Semmai riuscisse a tornare in sé, potrebbe non essere più in grado di svolgere il suo incarico >>.
<< Che pena! ... Ma >> chiese Kozo in un rigurgito di speranza << le altre ragazze dello spazio, le amiche di Lamù, candidate a sostituirla in caso di fallimento? >>
<< Quando hanno capito >> sorrise amaro il capo della Nerv << che ci saremmo rivolti a loro, si sono fatte ricoverare in un ospedale psichiatrico sul loro pianeta ... Dicono che il sistema sanitario terrestre è poco efficiente >>.
<< Beh, con tutti i tagli che abbiamo fatto ... >> riflettè Fuyutsuki.
<< E' una scusa, rimbambito >> lo apostrofò malamente.
<< Stronzo! ... >> sibilò il vecchio amico, che però tornò subito a concentrarsi sull'imminente pericolo. << Ho capito male o Ataru adesso sta venendo qui? Per quale motivo? >>
<< Si >> fu la risposta. << A quanto pare ha ricevuto una cartolina di invito alla nostra annuale serata per la raccolta fondi! Gliel'ha spedita il maggiore Katsuragi >>.
<< Cosa??? >> sudò freddo il professore. << Come le è saltato in mente di ...? >>
<< Adesso lo scopriremo. E' per questo motivo che l'ho fatta chiamare >>.
 
<< Mi ha fatta chiamare, Signore? >>. Sul limitar della porta Misato Katsuragi, oltre alla minigonna ascellare e all'unico capo di vestiario che la produzione della serie e dei successivi film le aveva fornito, sfoggiò la sua migliore espressione massiccia e incazzata, scattando sugli attenti di fronte al  suo comandante in capo.
Osservandola Gendo ricordò perché la produzione l'avesse imposta come responsabile delle operazioni militari. Per fortuna, in seguito aveva anche dimostrato di possedere un certo talento per l'incarico. "Che culo!" pensò tra sé.
<< Perché hai fatto chiamare anche me? >>. Al fianco della Misato nazionale il piccolo e ossuto Shinji fissava con aria truce il padre. << Non hai sempre detto che sono inutile?! Mi obblighi a rischiare la vita, non mi saluti neanche quando ci incrociamo per le scale e adesso vuoi parlare con me? Come puoi essere così insensibile? Io ... >>
<< Che palle! >> tuonò Gendo che intanto rifletteva sugli sgradevoli effetti collaterali del suo discutibile metodo educativo. La sua attenzione si concentrò, però, su un terzo elemento. Data la distanza ed una galoppante miopia colse soltanto una grande ed informe macchia rossa. << Cosa ci fa lei qui? >> chiese rivolgendosi a Misato dopo aver riconosciuto l'identità della macchia.
<< Che ci faccio qui? >> rispose con tono acido la macchia rossa che rispondeva al nome di Soryu/Shikinami Asuka ... e l'ultimo chiude la porta. << Io sono il miglior pilota di Evangelion del mondo ... anzi dell'universo! Se aveva tanta urgenza di parlare con questa donna dai licenziosi costumi e con quell'inutile bamboccio senza attributi del Third Children, allora non potevo esimermi dal presentarmi ... Non potete continuare a far finta che io non esista ... Per questo guardatemi! Perché >> scoppiando in lacrime << non mi guardate? >>
<< Maggiore, lei mi deve delle spiegazioni! >> ordinò Gendo ignorando ferocemente Asuka neanche fosse un'intoccabile di Bombay. << Ho saputo che ha spedito una lettera di invito al galà annuale della Nerv >>.
<< Beh ne ho spedite tante >> confermò inflessibile il maggiore. << A tal proposito vorrei rivolgerLe una formale critica riguardo alla gestione del personale. Non ha senso che l'ufficiale incaricato alla lotta contro gli angeli debba anche occuparsi delle pubbliche relazioni e, soprattutto di spedire a proprie spese lettere di partecipazione a stupidi ricevimenti mondani. Ah, faccio rispettosamente notare che non ho ancora ricevuto il rimborso dei 250.000 yen che ho anticipato la volta scorsa >>.
<< ... Non è una priorità >> sentenziò Gendo riassettandosi nella postura a cui aveva addestrato il suo corpo.
<< Almeno aumentatemi lo stipendio! >> lo pregò il maggiore. << Sono praticamente sul lastrico e ho ancora la macchina da pagare >>.
<< Lei >> scandì Gendo Ikari incurante della venale richiesta << ha invitato un certo Ataru Moroboshi >>.
Sentendo quel nome Asuka, visibilmente scossa, si accasciò tremolante e inebetita sul pavimento. << Lui, lui, lui ...  >> ripeteva a macchinetta, << ancora lui!!! ... Perché, perché? ... Fa maleeeee! Fa tanto male >>.
<< Lui sta già arrivando >> Gendo le inferse il colpo di grazia.
L'orrore  si impadronì dell'anima della Tsundere che crollò catatonica come un pezzo ... di stoffa ... bagnata.
<< Fuyutsuki >> comandò Ikari, << renditi utile per una volta! Chiama l'infermeria e fa portare la piccola rompipalle in un posto sicuro, il più sicuro ... anzi falla sistemare nel suo 02 >>.
<< Ma è incosciente, Ikari >> precisò Kozo.
<< Nessun altro posto è più sicuro per lei >> spiegò Gendo concludendo la frase con un secco movimento del capo che fu subito tradotto dal professore come un non trattabile "Muoviti!".
 
<< Ma chi è questo Ataru Moroboshi? >> domandò impressionata il maggiore Katsuragi osservando gli infermieri della neuro-nerv prelevare il corpo incosciente della Second.  Anche Shinji a quella drammatica vista aveva sperimentato un forte turbamento ... ma di altro genere. << Sono un mostro >> si lasciò sommessamente sfuggire dopo aver compreso la precisa natura di quel ... turbamento.
<< Glielo dirò subito, maggiore >> rispose Gendo appena risorto a fatica dalla sedia. << Ma prima mi dica perché ha spedito quell'invito >>.
<< Beh ... >> iniziò incerta Misato, << sulla lista c'era tra i destinatari un "C.O. Ataru Moroboshi" ... che ho tradotto come Comitato in Onore di questo Ataru Moroboshi >>.
<< Maledetti acronimi! >> commentò Gendo. << In realtà quel C.O. sta per Comitato per l'Omicidio ... di Ataru Moroboschi >>.
Colpita dalla rivelazione, il maggiore cercò di giustificarsi: << ma ho personalmente riscontrato che la sede legale del comitato era identica all'indirizzo di residenza del soggetto >>.
<< Perché i fondatori del comitato erano i genitori di Ataru >> rivelò il comandante.
<< Ma è assurdo! >> esplose il maggiore.
<< Perché non sa chi è Ataru Moroboshi. Se anche lei lo conoscesse comprenderebbe la scelta di quelle brave persone. Dio solo sa quante volte hanno tentato di ucciderlo ... inutilmente. Eppure avevano l'appoggio dell'intera prefettura di Tomobiki. Neanche quello iettatore di Sakurambo è riuscito ad abbatterlo. Ataru Moroboshi è praticamente indistruttibile >>.
<< Io ... io non ne ero al corrente. Mi dispiace >> disse Misato con gli occhi colmi di lacrime.
<< Non è colpa sua >> Gendò le rivolse uno sguardo di paterna compassione, appena appena un po' concupiscente. << A dire il vero avremmo dovuto depennare quel comitato dalla lista, ma  ... il senso di colpa me lo ha impedito >>.
<< Come mai, Signore ... >>domandò titubante Misato, << se posso chiedere? >>
<< La situazione precipitò l'anno scorso. E' stata la prima e ultima volta che ho dato ascolto ai generali dell'esercito. Eravamo riusciti a ... contenere il problema, unendo le nostre forze con la razza aliena degli orchi. Ci inviarono il loro elemento migliore, una ragazza bellissima e letale di nome Lamù >>.
<< Si, ne ho sentito parlare >> annuì Misato.
<< Io ho visto il cartone animato >> si intromise Shinji senza ricevere neanche il minimo cenno di considerazione.
<< Dato il soggetto, avevamo concordato con gli alieni un matrimonio trai due esemplari. L'avvenenza della ragazza dello spazio, unita al suo micidiale potere di provocare l'elettroshock con la sola imposizione delle mani, ci convinse che, pur non potendolo eliminare, saremmo almeno riusciti a contenere il problema. Fu facile portare gli alieni dalla nostra parte. Li minacciammo che, se non ci avessero aiutati, avremmo trasferito il Moroboshi direttamente sul loro pianeta >>.
<< Cosa accadde dopo? >> incalzò Misato.
<< Fuyutsuki svegliati! >> strillò Ikari in direzione del vecchio professore che nel frattempo si era appisolato sullo scranno del comandante, le mani incrociate al petto e la bocca aperta. << Ho bisogno che tu sia lucido ... Tornando a noi, poco prima dell'arrivo dei due mocciosi e del ferimento del clone di mia moglie ... >>
<< Cosa? >> chiese stupita e vagamente disgustata il maggiore.
<< Cosa? >> chiese, ancora semi-incosciente, il professore asciugandosi un filo di bava che gli stava colando sul mento.
<< Scusate ero distratto. Cos'hai detto? >> domandò Shinji.
<< Lasci stare, maggiore ... E' un'altra storia! >> Gendo si affrettò a chiudere l'argomento. << Quindi, come dicevo, circa un anno fa lo stato maggiore dell'esercito di Neo Tokyo 2 ideò un piano che alla lunga si è rivelato suicida. I graduati decisero di forzare i tempi e di lanciare un attacco nucleare sulla casa dei Moroboshi. Io, con leggerezza, acconsentii. I genitori di Ataru escogitarono una finta festa di compleanno per indurre il figlio a rimanere in casa. Sapevano che non avrebbe mai rinunciato ad ingozzarsi come un porco. Quelle anime pie erano pronte a sacrificare la loro vita pur di rimediare allo sbaglio di quella nascita nefasta. Persino gli abitanti di Tomobiki accettarono stoicamente il loro destino e continuarono a comportarsi normalmente per non destare sospetti. Per farla breve l'intero arsenale atomico a nostra disposizione centrò la casa  dei Moroboshi, polverizzando in un secondo l'intero paese e tutte le vite che conteneva ...tutte  tranne ... >>
<< Tranne ...? >> il maggiore lo incitò a continuare.
<< Tranne LUI >> rispose Gendo con aria cupa mentre le lenti dei suoi occhiali scintillavano alla luce dei lampi che avevano ripreso ad illuminare il cielo. << E' sopravvissuto anche ad un olocausto nucleare >>.
<< No ... non è possibile! >> esclamò Misato che senti cederle le gambe.
Intanto Shinji rimaneva imbambolato nella sua postura da attore cane, per lo più distratto dall'irresistibile impulso di andare a trovare la sua rossa amica incosciente.
<< E invece si >> continuò Gendo ormai deciso a rivelare tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto a sua conoscenza. << E adesso sta venendo quì! Dovremo schierare gli Eva se vogliamo avere qualche possibilità di uscirne illesi. Abbiamo tempo. Sono stati già predisposti posti di blocco lungo le tratte ferroviarie e autostradali >>.
<< Usare gli Eva per un solo uomo? >> chiese Misato cadendo dal pero.
<< Gli Eva >> Ikari fissò il maggiore ... e di striscio anche suo figlio << sono stati costruiti proprio per questo. Per fortuna la provvidenziale comparsa degli angeli ci ha fornito un valido pretesto per proseguire con il progetto e ci ha consentito di ottenere i fondi necessari dalla Seele, una setta di inutili rincoglioniti che vedono nella calata di quei mostri dalla dubbia forma il presagio dell'evoluzione della razza umana. Sono idioti, si, ma maledettamente potenti e facoltosi. Da soli coprono il 40% del nostro budget >>.
<< Allora comandante << Misato, schiodatasi dal pavimento, avanzò baldanzosa, << siamo pronti! Con tre ... con due Eva >> ricordandosi delle condizione della Second << riusciremo senz'altro a sconfiggerlo >>.
<< Avrei preferito l'intero schieramento di Mecha >> Ikari sgonfiò subito l'ottimismo di Katsuragi, << con l'aggiunta dello 03 >>.
<< Se il soggetto è così pericoloso >> domandò Misato, << per quale motivo non ne avete ultimato la costruzione? >>
<< Mancanza di fondi! >> sospirò Gendo. << Il Comitato per l'Omicidio di Ataru Moroboshi era in realtà il nostro più grande finanziatore. Copriva da solo il rimanente 60% del bilancio >>.
<< Questo vuol dire che  ... che ... >> balbettò inorridita Misato, il cui pensiero si concentrò istintivamente sulle cambiali della macchina.
<< Si maggiore >> Gendo confermò la fondatezza dell'intuizione della graduata, << siamo senza soldi. La Nerv va avanti grazie alla pensione di Fuyutsuki. Per quale altro motivo crede che sopporterei la presenza di questa tenia intestinale? >>
<< Ma si può sapere perché è così pericoloso? >> uno sputo di genio permise a Shinji di formulare quella domanda sensata. << Vuole forse distruggere la razza umana? >>
<< No! >> finalmente il padre lo degnò di una risposta. << Ma quell'animale finirà per portarci inesorabilmente, seppur indirettamente. all'estinzione >>.
<< Qual è l'obiettivo di questo Ataru, Comandante? >> chiese Misato dopo aver meditato sulla propria fallimentare condizione economica.
<< Accoppiarsi con tutte le donne in età fertile >> sentenziò Gendo. << In quell'obbrobrio scorre potente la libido ancestrale che ha permesso la manifestazione e la perpetuazione della vita sulla Terra. E' questa ... Forza che fa di lui una macchina da guerra inarrestabile >>.
<< Vuol dire che questo Ataru sarebbe capace di ... di ... >> Misato non riusciva a terminare la frase.
<< No, no! >> la rassicurò il comandante. << Fortunatamente quel microcefalo non batterebbe chiodo neanche a pagamento ... Ma è un molestatore seriale ed indiscriminato ed ha il potere di impressionare così tanto la psiche femminile da indurre la vittima che ne è colpita a scegliere la castità più assoluta, rifuggendo ogni forma di contatto con altri uomini. Capisce, maggiore? Se non lo fermiamo tra cent'anni gli esseri umani spariranno dalla faccia del pianeta >>.
<< Co ... Comandante, allora temo che dovrò darle un'altra pessima notizia >> la memoria di Katsuragi le sfornò bell'e pronto il ricordo, rimosso, di un fatale errore. << Pensando che il soggetto fosse una persona di riguardo, non mi sono limitata ad inviargli una semplice lettera di partecipazione. Io ... >>
<< Continui >> già sulle spine, Gendo sentì una cascata di sudore freddo congelargli la nuca, << ... maggiore! >>
<< Ecco ... Iiiiio >> l'acuto di Misato si incarto' sulla prima vocale << gli ho inviato una mia foto >>.
<< Questo lo so, ma esattamente di che genere di foto stiamo parlando? >> la interrogò Ikari senior colto da un traumatico presentimento.
<< La stessa che inviai al piccolo Shinji >> ammise con un po' di vergogna l'irreprensibile militare.
<< Ha modo di mostrarmela? >> Gendo era ormai in preda alle convulsioni.
<< Ce l'ho io >> disse Shinji frugando nelle tasche dei pantaloni. << La conservo perché .... mi  ricorda quando sono giunto per la prima volta a Neo Tokyo 3 >>.
Gendo percorse al galoppo i restanti centotrentasette metri che lo separavano dal figlio. Trafelato, scippò dalle sue mani uno stropicciato sformato di polaroid piegato in quattro. E fu così che vide ... la foto di Misato versione Playboy con le abbondanti tette come punto di fuga su cui convergevano tutti gli altri dettagli, agevolati anche dalla freccia posticcia disegnata probabilmente dalla stessa Katsuragi.
Si sbriciolò all'istante.
<< Padre!!! >> gridò terrorizzato Shinji.
Il padre reagì all'invocazione del figlio riassemblandosi nello stato in cui versava qualche attimo prima. Guardò meglio la foto, e per un attimo la stessa... Forza che scorreva anche in lui, come in ogni essere umano, sebbene non paragonabile a quella dell'atavico nemico, gli permise di entrare nel cervello di quel debosciato di Ataru. Realizzò subito che la situazione stava precipitando ... a valanga. Urgeva un intervento rapido e deciso.
Avendo, inoltre, notato che la foto che teneva tra le mani presentava poco rassicuranti e non meglio definibili sbavature, Gendo rivolse uno sguardo severo al giovane Shinji che, scoperto, non riuscì a sostenere la gelida fissità degli occhi paterni.
<< Fuyutsuki! >> gridò ancora intento ad osservare quel patetico frutto dei suoi lombi. << Brucia questa foto! E già che ci sei, portami del gel disinfettante per le mani  ... e dei guanti di riserva! >>
<< Eccomi Ikari! >> tossì ansimante il professore venticinque minuti dopo. << Perché non ci prendiamo un ufficio più piccolo? Ho rischiato l'infarto per raggiungerti >>
<< Non possiamo pagare il trasloco degli arredi. Ah  >> consegnando con fare disgustato il reperto al vecchio professore, << ... prima di distruggerla fanne una copia .... per il mio ... ARCHIVIO >>.
<< Maggiore >> il comandante si rivolse alla mora graduata, << tutti ai vostri posti! Fate entrare Ayanami nell'Unità 00, attivate l'intero arsenale difensivo e chiudete a chiave le porte del Geo Front! Il nemico arriverà prima del previsto. Io e Shinji vi raggiungeremo subito. Ho bisogno di rimanere un attimo da solo con mio figlio >>.
<< Signorsì Comandante! >> obbedì Misato guadagnando l'uscita con passo deciso.
 
Un imbarazzante silenzio regnava nella sala. Padre e figlio, l'uno di fronte all'altro, come tante volte era accaduto. Per alcuni interminabili istanti si guardarono negli occhi senza profferir verbo, sempre come tante volte era accaduto. Ma non erano mai rimasti da soli.
<< Cosa devi dirmi, padre? >>fu Shinji a fare il primo passo.
<< Figlio mio! >> esclamò Gendo.
Shinji non credeva alle proprie orecchie. Suo padre si era rivolto a lui con un ... finalmente paterno "figlio mio!". Dovette ricorrere a tutta la sua forza d'animo per trattenere la commozione.
<< Figlio mio! >> ripetè Ikari senior, che rafforzò il vocativo poggiando calorosamente una mano sulla spalla del giovane rampollo, mentre due simmetrici rigagnoli di lacrime gli solcavano il volto squadrato.
<< Minchia! >> pensò Shinji. << Se la raccontassi in giro non mi crederebbe nessuno. Perché mio padre non mi ha regalato una videocamera invece di quel lettore CD del neolitico e di quella pallosa compilation? >>
<< Figlio mio >> un'altra volta, << so che hai sofferto molto a causa mia, ma voglio che tu sappia che non c'era altra scelta. Ogni volta che piangevi o che ti infliggevo un trauma il mio cuore si frantumava in mille pezzi, ma ho resistito perché sapevo che tutto quel dolore, tutti quegli ... innumerevoli sacrifici servivano a renderti l'arma perfetta per combattere il nostro micidiale nemico. Nessuno >> drizzandosi col pugno in alto come per arringare una folla immaginaria << voleva darmi retta, nessuno ha mai avuto fede nel mio cervellotico piano preparato esclusivamente per il tuo addestramento ed in vista del nostro inequivocabile trionfo. Ma oggi tu dimostrerai che avevo ragione. Non sono pazzo, Shinji!!! >> prorompendo in una risata  nervosa. << Tutto ha sempre avuto un senso >>.
<< Padre! >> Shinji corse ad abbracciare Gendo. Si sciolse in lacrime quando sentì che il suo tanto odiato e tanto ricercato padre ricambiava il gesto con una stretta vigorosa. << Padre, non ci ho capito niente. Mi stai forse dicendo che tu avevi programmato di farmi passare dieci anni di merda per servire i tuoi miserabili scopi da stramboide? >>
<< E' così figlio mio! >> confermò Gendo con voce affettuosa.
<< Padre >> riprese Shinji, << sarei quasi tentato di bestemmiare tutti i tuoi ascendenti fino all'antenato primigenio della nostra famiglia, se non sapessi che così offenderei anche me >>.
<< Un grazie sarà più che sufficiente >> rispose Ikari senior liquefacendosi per l'emozione del lungamente agognato  e finalmente ritrovato  contatto con il figlio.
<< Ti prego di spiegarmi ogni cosa! >> disse Shinji con aria decisa dopo essersi staccato a malincuore dalle braccia del suo procreatore.
<< E' giusto che io lo faccia >> convenne contrito il mega capo della nerv. << Devi sapere che quindici anni fa scoprimmo in Antartide i resti di un angelo, ribattezzato in seguito dagli scienziati con il nome di Adam. Io, Fuyutsuki, tua madre, la madre della piccola Asuka e il padre di Misato facevamo parte dell'equipe preposta allo studio di quella terribile creatura. Cercammo di mantenere la notizia segreta, ovviamente, ma alcune informazioni trapelarono ... e il guaio è che erano anche sbagliate. Infatti, si diffuse ben presto la voce che fosse stato ritrovato un angelo ancora in vita di sesso femminile e di nome "Lilith" - maledette fake news. Quando un simile scempio di falsità raggiunse anche l'amena cittadina di Tomobiki e, soprattutto, le orecchie di Ataru Moroboshi, non ci volle molto  perché quella mente involuta da rettile associasse le parole "angelo" e "Lilith" a "bella gnocca". Fu l'inizio della fine ... >> Gendo si arrestò per non singhiozzare davanti al figlio.
<< Continua padre, per favore! >> lo implorò Ikari junior.
<< ... Fu allora, infatti, che si manifestò ai nostri increduli occhi >> Gendo si fece forza e riprese il racconto << il tremendo potere della libido ancestrale che informa tutti gli esseri viventi. Ataru si fiondò sull'Antartico come una poiana impazzita. Quando raggiunse la zona degli scavi, incurante del fatto che davanti a sé non ci fosse una strafigona ma un ammasso informe e ributtante di ossa e carne congelati, cercò  ugualmente di sedurre Adam >>.
<< Che schifo! >> esclamò disgustato Shinji.
<< Fosse solo questo! >> continuò Gendo accennando un sorriso amaro. << Scoprimmo in quel preciso momento che Adam non era morto, ma in stato di dormienza. La libido ancestrale di Ataru Moroboshi entrò in risonanza con quella dell'angelo, facendolo risvegliare. Avevamo un posto in prima fila per ammirare l'apocalisse, mio caro figlio, perché Adam, ormai sveglio, accortosi del tentativo di aggressione di quel pazzo maniaco, si incazzò ... e ... prima di regredire ad uno stadio lavarle, scatenò il second impact! In quella circostanza il padre di Misato perse la vita. Moroboshi, invece, ne uscì miracolosamente illeso >>.
<< Allora non è stato un asteroide come ci hanno insegnato a scuola >>  disse Shinji.
<< Per questo abbiamo soppresso i finanziamenti alla scuola pubblica: perché nessuno conoscesse la verità >> rispose distratto Gendo.
<< Ma come è possibile che la verità non sia stata mai scoperta e divulgata? >> chiese ancora il Third Children.
<< Abbiamo abolito la categoria dei giornalisti! >> replicò Gendo. << Ma basta parlare di politica. Non è questo il punto! Il fatto è che da quell'evento traumatico emersero informazioni preziose sulle origini del genere umano e sul suo destino. Yui, tua madre, fu la prima a comprendere il vero potenziale distruttivo che si celava nelle viscere di questa ... "Forza" e l'immane pericolo che incombeva sull'umanità a causa dell'abnorme concentrazione della libido ancestrale nel corpo di quell'adolescente invasato. Fu così che nacque l'idea di realizzare le unità umanoidi che tu conosci come Evangelion, proprio per contrastare l'incommensurabile potere di Ataru. Devi sapere che anche in quei giganteschi ammassi di ferraglia e organi, disegnati da un artista chiaramente in botta da funghi,  una tale ... "Energia" scorre potente. Ma quei cazzo di robot non possono nulla senza una perfetta sincronizzazione con i loro piloti >>.
<< Ed è quì che entro in gioco io, vero? >> chiese Shinji convinto di aver finalmente sbrogliato la matassa.
<< Ci arriviamo subito >> lo smontò con fare amorevole il comandante. << Pazienta ancora un po'! L'obiettivo era, pertanto, di sincronizzare gli Evangelion con piloti adulti capaci e psicologicamente equilibrati ... mica con un impubere sociopatico depresso come te. E chi meglio dei loro ideatori poteva svolgere un compito così importante e delicato? Fu così che tua madre e Kyoko, la madre di Asuka, si offrirono volontarie per testare i livelli di sincronizzazione rispettivamente con lo 01 e lo 02 >>.
<< E lo 00? >> domandò Shinji.
<< Quello è il più scarso >> rispose Gendo.
<< Chi si occupava della sua progettazione? >>
<< Io >> ammise con imbarazzo il comandante in capo della nerv. << Ma non riuscii a sincronizzarmi. Per questo, dopo la scomparsa di tua madre optai per Ayanami che ho creato in laboratorio, grazie alla madre (e mia ex amante) della dottoressa Ritzuko Akagi (mia attuale amante). Come saprai Ayanami è stata assemblata utilizzando parte del patrimonio genetico di tua madre .... Che ... non te l'avevo detto? >>
Divenuto giallo itterico, Shinji sentì le gambe liquefarsi di fronte al peso di quella terribile rivelazione. Riuscì solo a farfugliare un: << e le ho pure toccato le tette >>.
<< Su, lascia stare, figlio mio! >> lo rassicurò Gendo. << Ti prometto che quando tutto sarà finito ti porterò da un vero specialista e non da quei finti psichiatri con cui hai parlato sinora e che, dietro mio ordine, avevano il compito di farti sentire ancor più una merda ... Cosa stavo dicendo ? Ah si! Fu durante il primo test di sincronizzazione che si verificò la tragedia >>.
<< Non dirmelo! >> Shinji in lacrime si aggrappò alla speranza che gli venisse risparmiato ulteriore tormento.
<< Era tutto pronto >> continuò Gendo fregandosene delle preghiere del figlio, << ma durante l'esperimento, non so come, Ataru riuscì a penetrare nella base del Gehirn (Oh quanto erano dozzinali i nostri sistemi di sicurezza!) e cercò di assalire tua madre e la madre di Asuka. Kyoko ebbe la peggio >>.
<< Cosa accadde? >> chiese rassegnato Shinji, che iniziava però a provare un masochistico interesse per il racconto.
<< Ataru spazzò via le nostre difese ed entrò nel laboratorio in cui si stava svolgendo l'esperimento. Puntò sullo 02 e con sovrumana brutalità divelse il portale d'accesso dell'entryplug in cui si trovava la madre di Asuka >>.
<< Lui le ha fatto del male? >> domandò impietrito Shinji.
<< No no! Kyoko istintivamente gli stampò il tacco del suo stivale in faccia spalmandolo contro il muro, ma ormai il danno era fatto. Devi sapere che Ataru Moroboshi >> Gendo sospirò profondamente per aumentare la suspense, << oltre ad essere un molestatore seriale, è anche un cesso di proporzioni galattiche. La povera Kyoko impazzì per lo spavento >>.
<< Asuka, quanto devi aver sofferto! >> disse Shinji che, pensando ancora alla sua amica priva di coscienza, sentì di nuovo montargli l'impulso a ... correre da lei.
<< E non è tutto >> Gendo aveva in serbo qualche altro ignominioso tassello di verità. << L'inconscio ferito di quella povera donna, nel disperato tentativo di elaborare il lutto di quella esperienza traumatica, la estraniò completamente dalla realtà. Fu così che Kyoko riversò tutto l'affetto che provava per la figlia sulla bambola di pezza che le aveva regalato qualche anno prima >>.
<< Che cosa terribile! >> disse Shinji.
<< Già! >> ammise Gendo. << Glielo dicevo sempre che avrebbe potuto sforzarsi un po' di più con i regali ... Comunque, poiché non c'è fine al peggio, quella donna iniziò a chiamare quell'inguardabile giocattolo di pezza "Ataru". "Sindrome di Batman" la chiamavano i macellai dell'ospedale psichiatrico. Alla fine perse la sua battaglia contro la follia e si suicidò. Ecco perché Asuka poco fa ha avuto quella reazione ed è per questo motivo che odia tutti gli uomini, da lei giudicati una massa di maniaci pervertiti >>.
<< Ma Kaji ... >> tentò di obiettare Shinji.
<< E' un caso forse >> lo interruppe Gendo << che quella ragazza spari i suoi primi feromoni proprio su un uomo che non se la fila neanche per sbaglio? Lei sa perfettamente che non arriverà mai a lui, e per mai intendo fino ai prossimi cinque/sei anni ... Poi voglio proprio vedere se continuerà a rifiutarla >>.
<< E alla mamma cosa è successo? >>
<< Tua madre, svanito per fortuna l'effetto sorpresa, riuscì a bloccare l'accesso all'entryplug prima che Ataru tentasse nuovamente l'arrembaggio, e decise di lasciarsi assorbire dallo 01. Così Ataru non sarebbe mai più riuscito ad avvicinarla. Quel giorno ho perso la mia adorata moglie >>.
<< Allora mia madre ... lo 01 >>. Gioia e tristezza si scontrarono furiosamente nel cuore di Shinji. << Mia madre non è realmente morta >> riflettè in cuor suo. << Certo, non mi conviene farmi abbracciare, ma è ancora viva e mi protegge >>.
<< La scomparsa di tua madre >> continuò Gendo << mi lasciò putrefatto. Per intere settimane ho vagato alla ricerca di una ragione che giustificasse quell'evento così insensato. Ero consapevole che gli Evangelion costituivano solo parte della soluzione al problema Ataru. Dovevo colmare la lacuna. E,finalmente, un giorno ebbi un'illuminazione >>.
<< Di che si trattava? >>chiese il  piccolo sociopatico.
<< Mentre ero in attesa dal barbiere, sfogliando distrattamente la pagina dei fumetti di una delle tante riviste di gossip accatastate alla rinfusa, mi imbattei in un striscia che parlava della possibile applicazione dei principi pseudo-taoisti a tutte le faccende della vita di ogni giorno. Compresi, allora, la nobile verità dell'interazione tra gli opposti e che, per sconfiggere Ataru, era necessario creare un antagonista che si posizionasse sull'altro lato dello spettro. Se Ataru è uno sporco libidinoso, pensai, allora gli opporrò un represso, praticamente un eunuco; se Ataru è un temerario allora gli opporrò il prototipo del vigliacco; se Ataru ascolta solo il suo micidiale appetito allora gli opporrò un succube, un'ameba. Ed è quì che entri in gioco tu! >>
<< Li mortacci tua! >> reagì d'istinto l'invertebrato. << Questo allora vuol dire che ... >>.
<< Si, ho scelto te come campione dell'umanità >> disse Ikari senior col tono solenne di un monarca che sta per procedere all'investitura formale di un cavaliere. << Ma è stata davvero un'impresa, perché non possedevi nessuna delle qualità che mi servivano. Eri felice, amato, soddisfatto; avevi un carattere volitivo e impetuoso; eri intelligente, sicuro di te e più forte della media dei tuoi coetanei; già a quattro anni mostravi un lampante interesse per il genere femminile (esattamente come me). Insomma, eri proiettato a diventare un tipico maschio alpha di successo. Alla fine, però, sono riuscito a sradicare queste tendenze negative trasformandoti nel patetico sottosviluppato che sei adesso >>.
<< Padre ... >> piagnucolò il piccolo Shinji, << perché ...? >>
<< Perché ti ho sottoposto per mesi al lavaggio del cervello? >> lo anticipò Gendo.
<< Noooooo >> mugolò il giovane pilota con un'espressione incredula e terrorizzata, come se gli avessero appena spezzato una gamba. << Mi hai fatto anche questo?!... Io volevo solo dire  perché ... dovevi essere proprio tu mio padre?! >>
<< E' il tuo talento, figlio mio >> rispose Gendo guardando il pargolo con amorevole compassione, << ed il tuo destino >>.
<< Ma almeno ti sei rivolto a qualche specialista per verificare la fattibilità del tuo piano? >>
<< Non avevo tempo per queste sciocchezze. Senti, Shinji >> il comandante poggiò entrambe le mani sulle fragili spalle del figlio: << soltanto una incorruttibile frigidità può contrastare il calore animalesco di quel babbuino. E' per questo che tu, mio meraviglioso bastoncino di merluzzo surgelato, avrai successo ... Adesso, però, dobbiamo muoverci. Sbrigati ad entrare dentro tua madre! >>
Un mostruoso disgusto campeggiò sul viso cianotico e devastato del pilota. Accortosi dell'ennesima gaffe, Gendo aggiustò il tiro: << scusa ragazzo, non l'ho fatto apposta. E' che ormai mi viene naturale traumatizzarti >>.

 
*****
 
Gendo raggiunse al fotofinish la sala comandi, situata sul lato opposto del Geo Front dopo aver abbandonato Fuyutsuki al suo destino. Dieci metri più in basso, Misato e i suoi collaboratori lavoravano alacremente per triangolare le coordinate del nemico.
<< Avete individuato l'obiettivo? >> chiese con voce carismatica il comandante.
<< Negativo Signore! >> rispose prontamente il maggiore Katsuragi. << Raffrontando le rilevazioni dei radar con le informazioni del personale sul campo non siamo ancora riusciti a stabilire il contatto con il nemico. Tutto sembra tranquillo, per ora, a parte una singolare anomalia >>.
<< Quale? >> chiese Gendo.
<< Un oggetto di piccole dimensioni, probabilmente un caccia militare risulta in avvicinamento. Sappiamo solo che viaggia a Mach 3. Stiamo calcolando altitudine e percorso, anche se dalle prime proiezioni risulta che procede in direzione proprio del Geo Front >>.
<< Avete consultato il Comando di Difesa Aerospaziale e gli aeroporti? >>
<< Si Signore! >> confermò Katsuragi. << Nessun aereo risulta in volo o autorizzato al decollo >>.
<< E' LUI! >> urlò Ikari. << Tenetevi pronti! >>
<< Non è possibile Comandante! >> si oppose la dottoressa Akagi distogliendo lo sguardo dalla strumentazione. << Se il soggetto avesse tentato di decollare con qualsiasi velivolo, lo avremmo già scoperto. Deve trattarsi per forza di un caccia in volo di ricognizione. Misato ... >>
Il maggiore colse al volo la richiesta dell'amica. << Makoto >> schioccò, << cerca di stabilirne prima di tutto l'altitudine! >>
<< Maggiore >> rispose Makoto, << sto ricevendo i dati in tempo reale. Segnale negativo nella fascia dai sei ai diecimila metri! Negativo anche dai tre ai sei mila metri. Ma è impossibile ... >>
<< Che succede Makoto? Cosa è impossibile? >> la voce roca di Katsuragi gelò la sala.
<< ... Qualunque cosa sia >> rispose titubante il quattrocchi, << viaggia tra zero e cinquanta metri di altitudine >>.
<< Che ne pensi, Shigeru? >> Misato si rivolse al capellone.
<< Certo che vola basso sto cornuto!!! >> fu il commento tecnico.
<< Come hai fatto ad entrare nella mia squadra? >> sbraitò, schiumante di rabbia, il maggiore.
<< Raccomandazione >>.
<< Ve l'ho detto ... è LUI! >> ripeté Gendo ritto come una stalagmite dall'alto della sua postazione.
<< Ma Signore >> provò ad obiettare Katsuragi, << non ci risulta che il Moroboshi sappia pilotare un aer ... >>
<< Nessun aereo, maggiore >> la stoppò il comandante. << Sta venendo a piedi, anzi di corsa >>.
<< Signore, mi sta forse dicendo che un uomo può correre alla velocità di 3700 km/h? Perdoni la libertà, ma mi prende per in giro? >>.
<< Vorrei tanto maggiore! >> rispose Gendo dopo aver automaticamente assunto la sua posizione fatale. << Makoto, avete provveduto ad attivare la trappola per Moroboshi usando quel fungo parassita del tredicesimo angelo? >>
<< Si Comandante! >> rispose diligente il sottoposto che, come Shigeru, era entrato alla Nerv grazie ad una poderosa raccomandazione, essendo stato più volte scartato alle visite di leva. << Dopo averlo liofilizzato, abbiamo inserito le micropolveri di  Bardiel  in una ciotola di ramen che abbiamo poi posizionato lungo la strada principale che collega il Geo Front all'ex prefettura di Tomobiki >>.
<< Il maiale ha abboccato? >> chiese Ikari, per un istante esaltato dall'insorgere di un barlume di speranza.
<< ha divorato l'esca, Comandante >> disse l'occhialuto. << Ci hanno appena informato che il soggetto ne ha ingurgitato il contenuto ed ha anche leccato la ciotola >>.
<< EBBENE? >>
<< Stiamo ricevendo un aggiornamento ... Signore ... >> Makoto non riuscì a continuare.
<< Signore >> prese la parola Shigeru, << ci informano proprio ora che Moroboshi ha appena digerito l'angelo >>.
<< Ma porca ... >> imprecò Gendo sbattendo i pugni sul tavolo. << Adesso dovremo chiedere alla Seele di prestarci Kaworu Nagisa senza diritto di riscatto ... e senza contropartita tecnica >>.
<< No, non possiamo >> rantolò Fuyutsuki, appena giunto, prima di stramazzare sul pavimento.
<< Credevo fossi morto >> il comandante guardò sorpreso l'amico.
<< Come hai potuto abbandonarmi in mezzo alla strada?! >> disse Kozo aggrappandosi alla scialba scrivania color grigio topo nel disperato tentativo di rimettersi in piedi.
<< Avresti preferito che ti facessi abbattere?  Ho ritenuto solo più giusto lasciar fare alla natura il suo corso >>.
<< Sei un bastardo, Ikari! >> sputò Fuyutsuki. << Lo pensava anche tua moglie ... Comunque, come ti dicevo, non possiamo fare affidamento su Kaworu >>.
<< Per quale motivo? Lo hanno già ceduto? >>
<< La Seele ci ha anticipato. Quei fanatici pseudo - religiosi avevano già inviato il neo Adam ad uccidere Ataru >>.
<< Quindi, suppongo che abbia fallito >> concluse Gendo ormai alle prese con una rivoluzione intestinale.
<< Si, Ikari >> confermò il professore. << Invece di ucciderlo, Nagisa, incuriosito dalle sfaccettature della natura umana, ha imprudentemente tentato di diventare amico del Moroboshi. Ci è giunta notizia che è stato ricoverato a Neo Tokyo 2 nello stesso reparto di Lamù. Crede di essere la reincarnazione di un albero di eucalipto >>.
<< MOROBOSHIIIIIIIIIIIIII! >> l'urlo di Gendo fece esplodere nell'ordine: le lenti dei suoi occhiali da sole;  lo schermo antiproiettile che separava la sua postazione dal resto della sala, appannaggio dei comuni mortali; cristalliera della dottoressa Akagi, unico lascito della madre per diritto di legittima; femore in vetroresina di Fuyutsuki, che precipitò nuovamente al suolo; e nave stellare Enterprise di passaggio sul pianeta Terra dopo essere miracolosamente scampata all'ira di Khan.
<< Un momento, maggiore! >>. La voce stridula e vagamente infantile di Maya squarciò il silenzio catacombale calato dopo la sfuriata del grande capo. << Abbiamo un altro problema. Rilevo un diagramma di onda blu >>.
<< Ci mancava solo l'attacco di un angelo >> commentò Misato sputando un'unghia che aveva divelto a morsi dalla sua sede naturale. << Makoto riesci a vederlo? >>
<< Nuooooooo, non vedo niente. I miei occhiali sono esplosi >> frignò l'ex quattrocchi.
<< Shigeru! >> esclamò il maggiore abbandonando Makoto alla sua oscurità.
Il punkabbestia in divisa rispose immediatamente: << maggiore, angelo avvistato a circa trenta chilometri dal Geo Front. Si trova sulla traiettoria di Moroboshi >>.
<< Bene! >> Gendo resuscitò dallo stato depressivo in cui gli ultimi avvenimenti lo avevano scagliato. << Deve trattarsi di Zeruel. Nonostante i designer lo abbiano immaginato come un ammasso di rotoloni di carta assorbente è l'angelo più forte in circolazione. Forse abbiamo ancora una possibilità di evitare lo scontro >>.
<< Shigeru aggiornamenti! >> secco come una scudisciata sulla schiena, l'ordine di Misato fu subito recepito dal destinatario.
<< Maggiore, i due obiettivi sono in rotta di collisione. Il computer ci permette di ricostruire la dinamica dello scontro. Impatto previsto tra dieci, nove, otto, sette ... >>
<< ... Tre >> continuò Maya che non si accontentava di una misera battuta, << due, uno ... Collisione avvenuta. Siamo in attesa dell'esito >>.
Trascorsero istanti carichi di trepidazione, le lancette dell'orologio a cucù posto alle spalle del maggiore Katsuragi sembravano immobili; Ritzuko Akagi, infettata da Misato, si rosicchiava a sangue le unghia, passando di tanto in tanto lo smalto per renderle più saporite.
<< Maggiore >> Shigeru aveva appena letto i primi report sulle conseguenze dello scontro tra quei due esseri abominevoli, << non so come dirglielo ma, a quanto pare, l'angelo ... è stato annientato >>.
<< Lo sapevo che era soltanto un sottoprodotto da discount >> gridò imbufalito Gendo. << Signori, a questo punto ordino l'attivazione del piano di evacuazione anti Ataru >>.
<< E che sarebbe? >> domandò Misato.
<< Tutte le donne >> spiegò il comandante, << civili o militari, qualunque sia il reparto di appartenenza e a prescindere dal livello o dal grado, devono abbandonare il Geo Front! >>
<< Noi non abbandoneremo mai i posti di combattimento >> protestò Misato parlando anche a nome di Ritsuko e di Maya. Accortasi, però, che le due colleghe si erano già teletrasportate verso l'uscita, fu costretta a rettificare: << io non abbandonerò mai il mio posto di combattimento >>.
<< Fa male, maggiore >> disse Gendo che intanto si appropinquava  a raggiungere l'uscita obbedendo ad un eccesso di prudenza. << Anche perché il soggetto sta venendo quì per ... incontrare lei >>.
<< Behhhh >> gracchiò Misato il cui tono tradiva l'inquietudine che già pervadeva il suo animo, << io lo affronterò comunque >>.
<< E' stato un onore lavorare con lei >> il maggiore sentì l'eco in lontananza delle parole profferite dal suo comandante in fuga.
<< Cacasotto! >> commentò disgustata.

 
*****
 
Intanto, in superficie venticinque piani più sopra le tre unità Evangelion erano in attesa del nemico: lo 00 e lo 01 in stand by, lo 02 accasciato al suolo in posizione fetale.
<< Shinji! >> strillò Misato avviando una videochiamata con lo 01. << Avete avvistato l'obiettivo? >>
<< Negativo signorina Misato! >> rispose il pilota. << Non si preoccupi, sono pronto. Ma perché lo 02 è a terra? Asuka non si è ancora ripresa, vero? >>
<< Purtroppo ancora no >> confermò la graduata << e non sappiamo se si sveglierà in tempo per la battaglia >>.
<< Ok, ma perché l'avete lasciata quì? >>  domandò Shinji. << Potevate almeno nascondere lo 02 in fondo al lago. Da quì saranno si e no duecento metri >>.
<< E' il massimo che potevamo permetterci >> ammise Misato. << E' già tanto se non si sono fregati i pezzi. Mi spiace, Shinji, ma devi capire che questa sarà una battaglia in economia >>.
<< E' per questo allora che non abbiamo neanche in dotazione il bullet gun e il prog knife >> constatò il giovane Ikari.
<< Esatto! >> disse il maggiore Katsuragi. << Dovrete affrontarlo a mani nude >>.
<< Ricevuto! >>
 
<< Ayanami, hai sentito? >> domandò Shinji alla collega posizionata sulla sua sinistra. << Dovremo affrontarlo in un corpo a corpo. Cosa ne pensi? >>
<< Io non penso niente >> rispose laconica e anche un po' scazzata la ragazza dai capelli viola.
<< Si, ma non ti crea un po' di agitazione? >> insisté il ragazzo. << A quanto pare combatteremo contro un  nemico più forte di tutti gli angeli che abbiamo incontrato sinora. Potremmo morire >>.
<< Se così vuole il comandante Ikari >> disse il clone della madre di Shinji, << allora morirò >>.
<< Ha fatto il lavaggio del cervello anche a te, vero? >> chiese incuriosito. << No perché è incredibile che quello stronzo riesca ad avere così tante persone ai suoi piedi >>.
<< E tu hai provato a capirlo? >>  ribattè la pilota ogm. << Non pensi che agisca così perché costretto dalla responsabilità di salvare il genere umano? >>
<< Beh, in effetti, non l'avevo vista in questi termini >> ammise Shinji. << Ataru Moroboshi deve essere davvero pericoloso >>.
<< Ataru Moroboshi hai detto? >> guaì la First.
<< Si, è lui il nostro nemico. Non lo sapevi? >> domandò perplesso Shinji.
<< Quel bastardo di tuo padre non me lo ha aveva detto >> ruggì inviperita. << Ah no non esiste! Non resterò quì ad aspettare quello schifoso depravato >>.
<< Perché lo conosci anche tu? Ma dove vai? >>
<< No, ma la mia memoria genetica mi dice che è meglio fuggire >> rispose la fata turchina scapicollandosi con lo 00 per trovare rifugio nelle stesse profondità del lago che avrebbero potuto garantire l'occultamento furtivo di Asuka e del suo robottone.

<< Signorina Misato, Signorina Misato! >> gridò Shinji in preda al panico attivando il telefono di riserva a causa di un imprevisto malfunzionamento dell'adsl. << Cosa facciamo? Ayanami, Ayanami è ... >>
<< Cos'è successo ad Ayanami? >> domandò preoccupata Katsuragi dall'altro capo della cornetta. << Perché non è lì con te? >>
<< Beh, a dire il vero >> il ragazzo traccheggiò nel futile tentativo di indorare la pillola, << Ayanami ... Dileguossi... >>
<< Che ... che ... che cavolo stai dicendo Shinji? >>
<< E' scappata. Si è gettata nel lago appena le ho detto che il nostro nemico era Ataru Moroboshi. Sono rimasto solo buaaaaaah! Ho pauuuuura signorina Misato. Non so cosa fare >>.
<< Ihih, l'armata brancaleone sta perdendo pezzi >> si sentì Shigeru ridacchiare in sottofondo.
<< Reagisci smidollato! >> urlò Katsuragi. << Io ho fiducia in te. Io so che ce la puoi fare. Ma devi restare concentrato e seguire le direttive. Attenderai il nemico e per nessun motivo dovrai abbandonare la tua postazione! E' tutto chiaro? >>
<< Si, signorina Misato >> rispose Shinji tirando su col naso.
<< Maggiore >> ancora la voce di Shigeru, << l'obiettivo ha cambiato traiettoria. Sembra si stia dirigendo verso l'entrata principale della Nerv >>.
<< Molto bene! >> esultò Misato. << Hai sentito Shinji? Mantieni la posizione! Quando Moroboshi vedrà che alla Nerv non ci sono più donne, uscirà allo scoperto e potrai coglierlo di sorpresa >>.
<< Ma signorina Misato >> replicò preoccupato il moccioso, << lei come farà a difendersi? >>
<< Shinji, ricorda le regole di ingaggio! >> replicò severa il maggiore. << Devi mantenere la posizione qualunque cosa accada! E' l'unico modo che abbiamo per uscirne vittoriosi. E non preoccuparti per me. Neanche una pioggia di meteoriti potrebbe abbattere le doppie lastre di cemento rinforzato che separano ogni piano >>.
<< Maggiore >>
<< Che c'è ancora Shigeru? >>
<< Il nemico è penetrato nel palazzo ed ha appena preso l'ascensore. Evidentemente era incustodito >>.
Misato inghiottì un litro e mezzo di saliva.
<< Cosa succede, signorina Misato? >> chiese Shinji.
<< Niente! >> fu la marziale risposta dell'ufficiale.
<< Ma ... ma ... >>
<< Ho detto niente! >> il maggiore non ammetteva repliche. << Ascoltami Shinji! Il nemico si è dimostrato più abile e strategicamente preparato del previsto. Ma il nostro piano non cambia! Ricorda che è tuo dovere pensare al bene dell'umanità e non a quello di una singola persona, anche se si tratta ... del mio, chiaro? Perciò qualunque cosa mi accada, TU MANTERRAI LA TUA POSIZIONE ATTUALE!  Mi hai sentito, Shinji? >>
<< Si, signorina Misato! >> rispose sconfortato il moccioso.
<< Non importa cosa mi farà quell'orrido primate >> continuò Misato. << Non importa se mi sentirai gridare invocando aiuto! TU non ti muoverai da lì a qualunque costo, siamo intesi? >>
<< Si, signorina Misato!  ... Passo e ch ... >>
<< ... E non importa se le mie urla ti sembreranno strazianti  o se ti ordinerò, in preda al terrore e alla disperazione, di abbandonare la tua posizione per venire a salvarmi, ricordandoti anche che non correre in soccorso di una donna in pericolo è da luridi schifosi vigliacchi, perché tu resterai lì! Non è vero, Shinji? >> concluse con voce materna.
<< Si signorina Misato >> disse Shinji piangendo per la commozione, << farò come mi dice! Non lascerò la posizione per nessun mot ... >>
<< Quando imparerai a capire il linguaggio delle donne? >> imprecò come una posseduta. << Adesso MUOVI IL CULO E VIENI A SALVARMI, ALL'ISTANTE! >>
<< ... ah ok ... arrivo >> balbettò Shinji mentre la sua fronte veniva marchiata a fuoco da una stigmate a forma di punto interrogativo.
 
Nella sala operativa del quartier generale della Nerv, Misato passeggiava nervosamente tra Shigeru che accordava placidamente la chitarra e Makoto che cercava di estrarre frammenti di vetro dai bulbi oculari. Capì cin un attimo che non avrebbe potuto fare affidamento su quelle nullità.
<< Maggiore >> il capellone, dopo aver lanciato un'occhiata distratta al monitor, fece sussultare il suo superiore, << le videocamere non rilevano più la presenza di Moroboshi. E' come se si fosse volatilizzato >>.
<< Controlla meglio! >> ordinò allarmata la mora.<< Avvia uno screening termometrico ad ampio spettro della base! Quell'australopiteco non può essere sparito nel nulla >>.
<< Individuato! Il soggetto è ... >> gridò Shigeru, voltandosi verso lo schermo olografico della parete frontale.
Proprio in quel momento una devastante esplosione sollevò una densa coltre di fumo azzerando la visibilità. Solo due demoniaci occhi iniettati di sangue si stagliavano sulla nube di polvere piroclastica contribuendo a delineare i contorni sfumati di una forma vagamente umanoide.
Purtroppo i tentativi del coatto della Nerv di mettere a fuoco le fattezze del nemico furono coronati dal successo. Fu così che, scorgendone il vero volto, Shigeru si trasformò in una statua di sale.
Ataru Moroboshi si era, infine, mostrato in tutta la sua malefica e disgustosa apparenza, vestito in stile anni Ottanta con il risvoltino ai jeans ed una maglietta color senape andata a male. Si guardò intorno alla ricerca di quell' oggetto del desiderio che lo aveva spinto ben oltre le possibilità umane. E lo trovò a meno di venti metri da sé.
Alta, slanciata, prosperosa, capelli lunghi  e neri e una divisa da fanservice, che di militare aveva solo il logo contraffatto della Nerv, Misato, testimone della mineralizzazione del collega, aveva avuto giusto il tempo di serrare le palpebre.
<< SEI MIIIIA! >> sbavò il maniaco avventandosi sul maggiore con un inumano tuffo a quaglia morta invertita.
Misato, terrorizzata, riuscì solo ad afferrare la croce che le penzolava sul petto, sperando che l'energia talismanica dell'archetipo plurimillenario, unita all'implicita invocazione della protezione paterna e ad una sana botta di culo, potesse propiziare il miracolo.
Ed il miracolo ... avvenne.
Distruggendo uno dei muri portanti, lo 01 piombò come un falco centrando al volo, con un devastante cazzotto, quell'assurda chimera e scagliandola contro e oltre ciò che rimaneva della parete perimetrale.
<< Shinji sei tu? >> gridò Misato riaprendo gli occhi ancora instupidita per lo spavento.
<< No, sono il suo gemello siamese >>.
Lo 01 si lanciò verso la carcassa dolorante di Ataru e lo afferrò, chiudendo la mano a pugno nel tentativo di stritolarlo a morte. Il depravato in agonia sembrava sul punto di cedere alla stretta letale, ma attraverso una delle tante voragini aperte dal mega mecha intravide per qualche istante la figura di Misato.
<< Qqquanto ... sei  BBBELLAAA! >> farfugliò con enorme fatica ma nuovamente invasato. Radunando tutte le sue forze, il mostro riuscì a vincere la presa dello 01, disintegrandone la mano grazie ad una colossale esplosione ormonale.
Nonostante il dolore provato a causa della connessione neurale con il sistema nervoso del robottone, Shinji comprese che la sua signorina Misato in quel momento rappresentava la fonte dell'inesauribile forza dello sgorbio, e con un preciso calcio total-body riuscì a stampare Ataru, a mo' di basso rilievo, contro la rampa adibita al lancio in superficie delle unità Eva.
<< Signorina Misato! >> gridò Shinji, dopo aver estratto Ataru dalla nicchia da impatto.
<< Aprite il portellone numero cinque! >> ordinò il graduato, salvo poi rendersi che non vi erano collaboratori presenti, vivi o idonei, che potessero eseguire il comando. << Vai! >>, gridò premendo il solito, scontato, pulsantone rosso per le espulsioni di emergenza.

Il terrifico umanoide e ... l'Eva 01 schizzarono in cielo come due orche da circo acquatico, ricadendo rovinosamente sul terreno sottostante. Il mega mecha cominciò a colpire selvaggiamente il nemico con la mano ancora intatta, accompagnato in sottofondo dalle grida bestiali di uno Shinji ormai fuori di sé dalla rabbia. Sembrava  fatta, ma  ...
... Asuka aveva da poco recuperato i sensi. Ancora intontita e nonostante la distanza, riuscì con i suoi occhioni da rapace tedesco a scorgere in lontananza la sagoma della bestia ributtante che, istintivamente, identificò con Ataru.
Lanciò un grido disumano! Purtroppo per lei, lo 02 era dotato di un subwoofer da paura.
Ataru, ridotto ad un rollè sanguinolento di carne cruda, udì la voce della tsundere. << Ma ... lì ... c'è >> sillabò a fatica, mentre emergeva con rinnovato vigore dal loculo in cui lo aveva costretto lo 01 << ... una ragazza!!! >>
Shinji, stupito, non potè che assistere impotente alla nuova metamorfosi del nemico che, nonostante il peso del mecha gravasse interamente su di lui, riuscì a risollevarsi.
"Devo andare da leeeeei! - gridò Moroboshi ricoperto da una inquietante ed elettrificata aura di colore rosso. Dopo aver proiettato lontano lo 01, facendo leva proprio sulla mano del gigantesco mecha, si scaraventò sullo 02 sbavando come un mastino.
La bavarese chiuse gli occhi in preda al panico e per nulla confortata dal fatto che tra lei e il mostro ci fossero almeno venti tonnellate di acciaio e altri non meglio identificati materiali semi-organici. Li riaprì pochi istanti dopo.
Senza che se ne accorgesse lo 02 era entrato in modalità berserk e, con un esterno collo ad effetto d'incontro,  aveva intercettato al volo il canide, scagliandolo nella mesosfera.
Fu allora che Asuka entrò in contatto con il 50% dell'anima della madre, ancora contenuta nel core pulsante della bestia d'acciaio. Una figura ectoplasmica e fosforescente, emersa dalle profondità dello 02, protese la mano sul viso della pilota, accompagnando una dolce carezza alle parole << Asuka, amore mio, non ti abbandonerò mai. Lotteremo insieme >>. Era la voce di sua madre.
Un decennio di dolore e odio e frustrazioni si sciolsero nel cuore della giovane sassone che per la prima volta riuscì a scacciare il senso di solitudine e di incertezza che da anni la opprimevano. La tsundere pianse lacrime di gioia, un rinnovato coraggio incendiò il suo animo e con esso un insaziabile desiderio di vendetta nei confronti del mostro che le aveva rubato il calore e la sicurezza dell'infanzia.
<< Bene, madre, analizziamo la situazione! >> disse Asuka con un ghigno malefico di sfida. << Quel mostro è appena caduto e si riprenderà presto. Sappiamo che tornerà subito alla carica. Quell'incapace di Shinji si è appena rialzato, ma non ne avrà per molto. Non appena Ataru lo avrà spazzato via, toccherà a noi affrontarlo in uno scontro frontale! Sono convinta, però, che con te al mio fianco e, data la mia schiacciante superiorità tecnica, avremo la meglio. Che ne pensi? >>
Il fantasma non rispose.
Come la piccola ostrogota aveva preventivato, Ataru, atterrato in piedi per grazia della ...Forza ... che lo invasava, partì a razzo in direzione dello 02. Lungo il tragitto umiliò Shinji e lo 01 facendoli retrocedere di parecchi chilometri a forza di ampie e scomposte manate lanciate a mo' di lottatore di sumo. L'ultimo colpo centrò in pieno il core del mega robot provocandone il knockout tecnico e l'espulsione forzata dell'entryplug.
La corsa del suppostone gigante in cui si trovava Shinji venne fermata dal piede rosso fiammante  dello 02. Per un attimo Asuka si chiese se non fosse il caso di premerci sopra con tutto il suo peso e porre fine alle sofferenze del suo inutile collega, ma, alla fine, decise di rinunciare per concentrarsi sull'unica, vera, priorità.
Infatti Ataru Moroboshi, fermatosi per assumere una posa plastica da vincitore, aveva preso minacciosamente a fissare il mecha dagli otto occhi di Asuka come se fosse Miss Sol Levante.
<< Certo che è davvero brutto! >> osservò la Second. << Adesso capisco perché hai perso la testa. Non è così, mamma? ... Mamma? >>
L'eterea figura, fino a pochi istanti prima al suo fianco, era scomparsa. Sebbene turbata dall'improvvisa sparizione, Asuka provò ad insistere: << mamma ci sei? Me la vuoi dare una mano? Ho bisogno di te. Cosa facciamo? >>
<< Scusa >> si udì una risposta riecheggiare tra le pareti della capsula prima che l'ectoplasma tornasse visibile, << per un attimo aveva prevalso l'istinto di fuggire. Ma sono di nuovo quì. Ti darò tutto l'aiuto necessario >>.
<< Bene! >> esclamò compiaciuta Asuka.
Ataru, rugliando come un'orsa gravida, riprese la sua folle corsa verso lo 02 circondato da un alone di scoppiettanti micro particelle di sudore e saliva. Il mecha era pronto a battere un home run da primato mondiale; niente avrebbe impedito alla discendente di Gengis Khan di gustare il dolce sapore della vittoria condita con uno spruzzo di vendetta, perché niente poteva andare storto.
Quasi niente ....
Il rumore assordante di un allarme iniziò a mugghiare all'interno dell'entryplug, fungendo da tema musicale ad un ritmico esplodere di bagliori rossi. << Un'avaria ai circuiti, un problema di connessione >> la rossa cercava di risolvere il mistero prima che fosse troppo tardi, << un calo di pressione dell'lcl? Ma quegli spilorci l'hanno messa la benzina? >>
Asuka sbiancò, sgranando gli occhi e attorcigliando la bocca in un'espressione di terrore quando vide che il timer sullo schermo ad alta definizione, pensato anche per piloti ipovedenti in ossequio alle politiche di tutela per le categorie protette, indicava inesorabilmente che la batteria dello 02 era giunta alla fine. Non c'era più niente da fare! Madre e figlia si abbracciarono, forse per l'ultima volta aspettando inermi l'inevitabile.
Ma anche stavolta l'inevitabile non avvenne.
La tsundere e il fantasma aprirono timidamente gli occhi per sbirciare nella direzione da cui proveniva il ferale attacco. Videro, allora, Ataru a pochi metri da loro scavare come un segugio in mezzo ad una montagnola di rottami e terra involontariamente creata dallo 01 durante le prime, drammatiche, fasi della battaglia.
Nel corso dell'assalto, infatti, il truce babbuino con la coda dell'occhio aveva intravisto un oggetto metallico luccicare in direzione della collinetta posticcia. In una frazione di secondo il suo cervello rettile, l'unica parte non ancora atrofizzata, analizzando lo spettro del luccichio, concluse subito che si trattava di una moneta da 100 yen.
Non ci pensò un secondo.
Pur non comprendendo, dall'alto delle sue funzioni cerebrali evolute, le ragioni del repentino cambio di strategia della grande scimmia, Asuka capì che quello stallo nello scontro non sarebbe durato a lungo. Aveva bisogno di un piano di azione. Si, ma quale?
In piena botta da panico i suoi occhi cercarono e trovarono lui! Era lì, ancora vivo! Il suo Shinji, in ginocchio dopo essere faticosamente evaso dallo zeppelin, vomitava della grossa. Mai visione risultò più gradita alla piccola quattordicenne dal tasso di progesterone più alto della serie, seconda solo (e non sempre) al maggiore Katsuragi. << Magari non riuscirà a fare niente >> pensò; << però, mentre si fa trucidare, potrei guadagnare qualche secondo prezioso >>.
Già, ma come convincere (continuò a ragionare) quello sfigato a farle da scudo umano? Sapeva bene non solo che il suo Stupishinji era un codardo patentato (sebbene in almeno un paio di occasioni le avesse salvato la pelle), ma anche che, dopo mesi di ingiurie, scherzi infantili, attentati alla sua virilità e continue rotture di palle, il ragazzo avrebbe potuto manifestare i segni di una leggerissima incazzatura nei suoi confronti. Ma doveva rischiare.
<< Ehi Stupishinji >> provò con il consueto tono spocchioso capace di trasformare un lama tibetano in una furia omicida. << Smettila di perdere tempo e combatti! Insomma sei un uomo o no? >>
Il dito medio palesato in risposta dal ragazzo, che intanto non riusciva a capacitarsi di quanto si fosse ingozzato nelle ultime ventiquattr'ore, fece intuire alla tsundere che la strategia del "muoviti soldato Palla di Lardo!" forse non era la più efficace.
<< Shinji, ti prego, salvami! La batteria dello 02 è morta. Ho paura. Non puoi abbandonare una donna indifesa >> sterminando sul nascere le previste rivolte del suo orgoglio, Asuka spiattellò sul tavolo la bieca carta del sesso debole, nella convinzione o nella speranza che potesse funzionare come leva motivazionale in un soggetto alla continua ricerca di conferme sulla sua utilità e, soprattutto, sulla sua identità di uomo.
<< Cosa pensi che possa fare? >> nonostante l'esordio il soggetto sembrava reagire al nuovo input. << Che gli sputi addosso? Hai visto cosa ha fatto allo 01 >>.
<< Ma tu ti sottovaluti, come sempre >> rispose mentendo spudoratamente. << La forza dello 01 era ed è sempre stata la tua forza. Io ho fiducia in te >>.
Ringalluzzito dall'effetto placebo provocato dalle insolite parole della rossa, Shinji abbandonò la posizione prona per sostituirla con una più statuaria e consona ad un bipede. Giusto in tempo per incrociare lo sguardo di Ataru che, sporco e ferito, teneva soddisfatto tra le mani l'agognata moneta. << E' mia! >> gli gridò mentre in tutta fretta riponeva il maltolto nella tasca del jeans. << Mi era caduta. C'è la crisi ... e l'inflazione anche >>.
<< Io ... io ti fermerò! >> si impose fiero, anche se un po' titubante, il giovane pilota allargando le braccia in atto di sbarramento ... o di preparazione al martirio.
<< Io ti comprendo, Shinji Ikari >> disse Ataru guardando il pivello con sincera compassione e riorganizzando i connotati al punto da lasciar intravedere un sembiante quasi umano. << Ogni vero uomo dovrebbe essere disposto all'estremo sacrificio per proteggere una bella donna ... perché quella che sta là dentro è una bella donna, vero? >>
<< Beh, Asuka non è ancora una donna >> rispose Shinji, << è una ragazzina. Per alcuni versi, anzi, devo dire che si comporta ancora una bambina >>.
Asuka non riusciva a credere alle proprie orecchie. Quel celenterato osava negare gli enormi progressi che la sua pubertà stava realizzando e con un certo anticipo sui tempi.
<< Vorresti dire che non ha curve? >> domandò inorridito Ataru che sentiva scemare l'irraggiamento della libido ancestrale che fino a pochi istanti prima scorreva vigorosa nelle sue vene.
<< No, no! >> si affrettò a precisare Shinji senza un briciolo di prudenza. << Da questo punto di vista devo dire che i disegnatori sono stati generosi con lei, pur attenendosi ad un tratto più realistico della media >>.
<< IDIOTA! >> tuonò la rossa dall'interno dello 02. Come aveva potuto - si chiese, maledicendosi per aveva osato pensare di chiedere aiuto proprio a Shinji - quell'inutile decerebrato lasciarsi sfuggire una così ghiotta occasione per ridurre il nemico all'impotenza? Doveva solo dirgli che lei era un cesso. E invece no! Il signorino si era messo in testa addirittura di reinventarsi critico d'arte.
<< E' sufficiente >> tagliò corto Ataru prima di riprendere l'attacco.
Quando ormai un'Asuka, rassegnata, aveva iniziato a sventolare la piccola bandiera bianca in dotazione a tutti i piloti di Eva, un muro di at field si materializzò tra Shinji e Ataru, costringendo quest'ultimo, dopo l'urto contro l'impenetrabile barriera, a rinculare di qualche metro.
Assolutamente inspiegabile: per Ataru che non aveva mai incontrato un ostacolo in grado di bloccare la sua ... determinazione; per Shinji che in quel momento era distratto da alcune serie valutazioni sul buon lavoro compiuto su Asuka dagli animatori della serie e dei film; per Misato, Ritzuko, Maya, Gendo e l'immancabile Fuyutsuki che visibilmente scossi, nel frattempo, si erano ritrovati all'uscita della piramide della Nerv.
Per tutti insomma, ma non per le scellule grisgie di Asuka che, associando lo sguardo da depravato di Shinji al ricordo dei sordidi rumori - adesso comprensibili - in più occasioni uditi provenire dalla sua camera da letto, colsero la vera fonte da cui scaturiva quel provvidenziale scudo anti-Ataru: era la libido ancestrale di cui aveva appreso l'esistenza dal giornalino interno della Nerv; ma soprattutto era quella di Shinji che, contro ogni aspettativa, ancora covava in lui.
<< Eureka! >> gridò nuovamente raggiante la tsundere. Svelandosi a lei, e soltanto a lei, nella sua divina semplicità, tra le sinapsi di Asuka si fece strada la nobile verità dei due cervelli maschili e della non contemporaneità quantistica del  loro impiego. A corollario di questa importante scoperta, la rossa comprese anche l'altra nobile verità, contraria a quella di Gendo, che postula che il fuoco si combatte con il fuoco.
Ma proprio qui era l'intoppo. La fraulein aveva dato una risposta al Se e in linea generale anche al Come. Serviva, però, tradurre un piano di massima in protocolli esecutivi ... ed in tutta fretta perché intanto Ataru, sbattendo a ripetizione contro la barriera, con la stessa pervicacia che un cavernicolo dimostrerebbe nel tentativo di aprire  una bottiglia di birra, stava per travolgere le difese di Shinji.
Se l'unico modo per sconfiggere Ataru Moroboshi era opporgli una ... Forza di egual modulo e direzione ma di segno opposto, e se l'at field e lo sguardo vagamente pervertitico di Shinji dimostravano che lui era il degno oppositore in quel frangente, la domanda era "come" almeno parificarne il potenziale. Perché era di tutta evidenza che Shinji avrebbe infine ceduto alla maggiore energia di cui era, invece, dotato il mostruoso Ataru.
Come avrebbe potuto - la giovane normanna costringeva le sue meningi agli straordinari, mentre pesanti crepe minacciavano di distruggere la barriera da un momento all'altro - vincere gli effetti di anni e anni di traumi e repressioni patiti da quel sottosviluppato? Come avrebbe potuto alimentare il fuocherello puberale che di tanto in tanto sputacchiava lingue di fiamma nella fisiologia di quel ragazzo, altrimenti asessuato?
Fu allora che comprese l'altra nobile verità, a parziale correzione della seconda nobile ver...
<< Eh basta! >> gridò scorbutica la rossa. << Dimmi cos'ho compreso! Quel maledetto ha appena fatto a pezzi lo scudo >>.
Scusa! Dicevo: Asuka comprese che la chiavi della vittoria erano nelle sue mani ... all'incirca. La sua mente prodigiosa formulò simultaneamente due strategie alternative. Scartò la prima, giudicata subito inaccettabile e rinchiusa furtivamente nei meandri più reconditi della memoria in una scatola sigillata con su scritto "da aprire solo in caso di conclamata apocalisse!"; ed optò per la seconda.
<< Shinji >> la burgunda invocò teneramente il critico d'arte che, intanto, persa la protezione del muro elettromagnetico e la memoria dell'alchimia necessaria per riprodurlo, era finito miseramente a terra dopo un violento gancio destro dello sterminatore di gatti di Tomobiki.
<< Shinji >> ripeté la tsundere, accortasi che il piccolo lemure era sì al tappeto ma non ancora privo di conoscenza, << ti ringrazio per quello che hai fatto. Non importa se non sei riuscito a difendermi. Sappi che ti amo e ti amerò sempre >>.
Il braccio di Shinji afferrò di colpo la  caviglia di Ataru bloccandolo sul posto; vani furono i tentativi del maniaco nipponico di liberarsi dalla ferrea presa dell'omuncolo che, rialzatosi a fatica, trovò dentro di sé la forza per scagliarlo lontano.
<< Non toccarla! >> gridò Shinji ancora immortalato in una posa da lanciatore di major league. << Lei è ... MIIIIA!!! >>
<< Cavoli se ha reagito! >> commentò sottovoce la vichinga complimentandosi con se stessa per il successo della sua strategia. << Allora avevo ragione: anche in quell'invertebrato la ... libido ancestrale scorre potente >>.
I due giovani piloti, però, non gioirono a lungo; avevano vinto un round ma lo scontro era bel lontano dalla conclusione. Con sommo terrore di entrambi Ataru, sebbene ancora intontito dalle conseguenze dell'atterraggio di fortuna, estrasse dalla tasca dei jeans non la moneta da 100 yen che aveva fregato poco prima, bensì tre siringhe monouso contenenti un enigmatico liquido di colore blu.
Fissando torvo i suoi avversari, si iniettò la strana sostanza nel collo. << Adesso conoscerete il vero potere della libido ancestrale >> disse mentre il suo corpo iniziava a deformarsi rendendolo, se possibile, più terrificante del solito. << Per voi è finita >>.
Davanti a Shinji e ad Asuka, Moroboshi si trasformò in Godzilla ... ma non quello dei film, alto quanto un grattacielo e occupante senza coda un'area pari a due campi da calcio; era un Godzilla un po' più piccolo, come le strade delle periferie di Tokyo. Insomma, per farla breve era diventato un dinosauro di taglia media.
<< Che avete da guardare!? >> attaccò il rettiliano Ataru, con la coda di paglia, notando una punta di curiosità nel panico di Shinji  e dello 02 che faceva il verso al suo pilota. <<  Erano ... vitamine. Del resto la mia adolescenza è pur sempre iniziata a metà degli anni Settanta. E comunque anche voi un giorno ne avrete bisogno, soprattutto tu, Shinji >>.
Incurante della criptica maledizione del rettile e testimone dell'inaudita trasformazione, il Third si sentì mancare le forze, il coraggio e persino il sostegno delle funzioni neurovegetative. Sapeva in cuor suo che non ce l'avrebbe mai fatta contro quel mostro.
Ma Asuka aveva ancora un asso nella manica! Poiché si era chiaramente materializzato lo spettro della conclamata apocalisse, recuperò dal database della sua memoria quella famosa scatola per scoprire, con sorpresa, che in realtà ve n'erano due riportanti la medesima scritta. Nel dubbio le aprì entrambe e in entrambi i casi fu assalita dallo sconforto. Nella prima infatti era contenuto il messaggio "accetta di giacere con quell'ameba di Shinji!", nella seconda "premi il pulsante dell'autodistruzione!".
Non riusciva a prendere una decisione.
Cosa avrebbe dovuto fare? - si domandava il barbaro in gonnella - Risvegliare completamente l'energia ... psichica sopita in Shinji promettendo di concedergli le sue grazie o farla finita da brava guerriera teutonica trapiantata in Giappone?
In effetti, a parità di condizioni e considerato che in entrambi i casi comunque non sarebbe finita tra le grinfie di quel bavoso di Ataru, la seconda, drastica, soluzione appariva la più tollerabile. Tuttavia, proprio mentre era già intenta a cercare il pulsante, l'orgoglio di Asuka, ancora un po' adirato per la feroce repressione delle precedenti istanze, fece un'entrata a gamba tesa nel suo cervello scombinando gli equilibri di potere appena raggiunti.
La marcomanna ricordò la prima legge iscritta sul frontespizio del vademecum dell'aspirante supereroe che le avevano regalato al primo giorno di corso per piloti di Evangelion. << Un grande potere >> recitò quasi in trance << richiede grande responsabilità! Non posso lasciare che l'umanità si estingua ... anche se lentamente. In tutti questi anni mi sono ... preparata a salvare il mondo >>.
Invasata da un senso quasi messianico della sua missione, sospinta da un ego folle e ipertrofico, e sorretta dalla ferma volontà di immolarsi, la rossa ruppe gli indugi e con tutto il fiato che aveva in gola gridò: << Shinji, se uccidi Ataru io  ... >> qualche attimo per reprimere un moto di disgusto << ... TE LA DO!!! >>
<< Preeeeego! >> rispose in farsetto il piccolo surgelato volgendo lo sguardo verso la fonte di quella soave dichiarazione.
<< Cosa vuoi, un disegnino? >> gridò Asuka sbavando come un alano prima di procedere all'espulsione dell'entryplug per tirare i fili della sua creatura da una posizione strategicamente più sicura. << MUOVITI E FALLO A PEZZI!!! >>
Le dolci parole d'amore di Asuka si fecero strada nell'animo asfittico dell'adolescente dall'allora incerto stadio di sviluppo ormonale, riempiendo il suo ... Cuore di vita e di poesia. Sentì nuova energia pulsare sotto i chilometri di detriti sedimentati nel profondo del suo inconscio in un decennio di privazioni, repressioni e umiliazioni. Istintivamente si rese conto che quella energia era proprio la vita che bussava alla sua porta, chiedendogli di abbattere i diaframmi e di accoglierla come si usa tra vecchi amici. Obbedendo al comando si lasciò attraversare da quella ... Forza sconosciuta e così conobbe l'Ataru che scorreva in lui come in ogni essere vivente.
Davanti agli occhi attoniti (e, va detto, non sempre dello stesso colore) della rossa e a quelli bovini e inespressivi del rettile semi gigante, anche Shinji subì una repentina e disgustosa metamorfosi, assumendo le dimensioni e le sembianze di grandissimo gorilla o meglio di un quasi King Kong dell'Estremo Oriente.
<< E così il tuo piano è fallito, Ikari >> punse sornione Fuyutzuki a chilometri di distanza. << Del resto, non per ripetermi, ma te l'avevo detto che era una cazzata immane >>.
<< Perché, perché, perché? ... >> brontolava il povero Gendo affranto e in ginocchio, mentre caricava di rabbia sempre maggiore ogni nuovo "perché". Sbriciolata, infine, ogni resistenza, Ikari senior fece esplodere tutta la sua frustrazione alzando un minaccioso pugno al cielo, che rispose gettando a casaccio un'altra  raffica di fulmini: << perché NON L'HO FATTO CASTRARE? >>
Intanto, i due mostri versione mini suv si fronteggiavano famelici, in silenzio e in fremente attesa che iniziasse l'epica sfida. Ataru provocò lo scimmione: << vedo che il tuo ... Cuore è grande quanto il mio >>. Una rapida occhiata del fu frigido Shinji confermò la verità dell'asserzione.
<< Eh si! E' bello grande! >> convenne a distanza con una punta di entusiasmo anche Maya, mostrando così l'insorgere di vistose crepe nelle suo saffico modo di approcciarsi all'amore romantico.
<< E' MIO FIGLIO! >> esultò Gendo di nuovo in piedi e con le braccia alzate in segno di trionfo e di sincero orgoglio paterno. << Ha preso tutto da me. Sapevatelo! >>
<< Sarà >> intervenne caustica Ritsuko guardando di sbieco il suo amante, << ma, comparando ciò che vedo con i dati acquisiti in questi anni di ... sperimentazione, sono giunta alla conclusione che Shinji abbia preso più dalla famiglia della madre >>.
<< Beccati questa! >> Fuyutzuki calò la mannaia geriatrica della vendetta sul suo amico.

Le due bestie si avventarono l'una contro l'altra con l'impeto di due buzzurri che hanno puntato la stessa coscia di pollo. Il campo di battaglia fu scosso da violenti terremoti provocati dall'enorme quantità di energia rilasciata durante gli urti, e l'aria venne ben presto saturata dall'elettricità dei campi di forza prodotti dagli immondi esseri. Orribili ruggiti e guaiti e suoni non meglio identificabili, a causa delle vistose lacune in paleontologia e zoologia dell'autore, ma ugualmente agghiaccianti, seguivano ad ogni colpo, morso, graffio e persino sputo acido che i due irriducibili antagonisti si infliggevano l'un l'altro.
<< Allora, quel mollusco sta vincendo? >> domandò annaspando Asuka che, nel pieno dell'immane e pacchiano scontro tra quei primitivi, aveva raggiunto gli altri nei pressi di quel che restava del quartier generale della Nerv.
<< Ancora no, ma Shinji gli sta tenendo testa >> rispose decisa e soddisfatta Misato. << E tutto grazie a te, Asuka. La tua strategia si è rivelata geniale, ma, del resto, da te non potevo aspettarmi altro. Se ti può confortare sappi che il tuo ... sacrificio ... potrebbe salvare l'umanità >>.
<< Come ... come >> domandò la rossa imbarazzata e colta da un mostruoso sospetto, << come fate a saperlo? >>
<< Lo sanno tutti >> rispose Gendo aggiustandosi il ponte degli occhiali, nonostante fossero privi di lenti. << La tua proposta ... d'amore è stata trasmessa in diretta in mondo visione >>.
<< Coooooosa? >> chiese la pronipote di Attila strabuzzando gli occhi e portando le mani sotto il mento per contrastare il prolasso della mandibola.
<< Proprio così! >> continuò serio Gendo. << Per poter pagare l'affitto e gli stipendi, tempo fa abbiamo siglato un accordo con uno dei maggiori network televisivi perché realizzasse un nuovo format di reality show che da più di un anno va in onda in quarantacinque Paesi ventiquattr'ore su ventiquattro. Siamo riusciti ad ottenere, oltre ad una partecipazione agli utili, anche un premio pari al 15% delle entrate pubblicitarie >>.
<< Ma questo è ... è >> tentò di ribattere un'Asuka che non riusciva a credere alle proprie orecchie, << è un oltraggio! >>
<< Si lo so >> ammise Gendo. << Avremmo potuto strappare anche il 30%, ma tanto col merchandising ci rifacciamo alla grande >>.
Annichilita dalla portata della notizia ed inconsapevole del fatto che proprio in quel momento il suo animo devastato stava facendo salire l'audience, cadde in ginocchio. Priva di energie, invecchiata di settant'anni, con il viso scavato, le guance infossate e un vistoso tic all'occhio sinistro, riuscì a mormorare catatonica: << perché non ho premuto il pulsante dell'autodistruzione? >>
<< Su piccolina >> provò a rincuorarla Misato, << considera che hai fatto la cosa giusta per tutti noi. Hai anteposto la salvezza del genere umano alla tua stessa felicità, il bene di tutti contro quello di una sola persona ... il tuo per essere precisi. Meriteresti le lodi di tutti >>.
<< Credi che questo possa confortarmi? >> sbottò Asuka che già meditava vendetta contro quell'insensato orgoglio che, ora saggiamente latitante, l'aveva dissuasa dallo scegliere il suicidio.
<< Beh con Shinji è stato sufficiente ... Mmmmmh, no, neanche con lui >>.
<< Allora potrebbe farti piacere sapere >> si unì Gendo, ovviamente non richiesto << che la tua prima notte con mio figlio sbriciolerà tutti i record nella storia della televisione. Potremo estinguere i debiti, recuperare una linea di credito con le banche e non dovremo neanche rottamare gli Eva >.
<< Ma sei stupido? >> gridò inferocita la prussiana. << Ecco da chi ha preso tuo figlio! Misato ascolta, ho cambiato idea. Tanto cosa vuoi che succeda? >>
<< Asuka >> rispose Misato poggiandole una mano amica sulla spalla, << posso capire come ti senti, ma non puoi più tirarti indietro ... >>
<< Già, perderemmo gli sponsor! >> spiegò Gendo.
<< ... Naturalmente non intendevo questo >> precisò il maggiore. << Il fatto è che hai visto Shinji cosa è diventato. Se dovesse vincere e tu non rispettassi i patti, diventerebbe lui il nostro più grande nemico e non siamo attrezzati per combatterlo >>.
<< Ma mi fa schifo! >> confessò la rossa.
<< Va bene, in effetti adesso è davvero repellente, ma non rimarrà una scimmia per sempre >>.
<< Lo so, ma è proprio lo Shinji nella sua normale apparenza da ominide che mi provoca disgusto >>.
<< D'accordo Asuka >> replicò con aria contrita Misato, << ma devi farlo, per il bene di tutti! Non vederlo come un ricatto morale, ma se non adempi al tuo destino e lasci che l'umanità piombi nuovamente nel caos e nell'angoscia non potremo mai perdonartelo >>.
<< Fammi capire! >> ringhio la Second afferrando il suo superiore per la giacca. << Dopo ventisei puntate e cinque film  in cui ha scatenato un'apocalisse completa e due semi-estinzioni di massa, a Shinji viene sempre concessa la possibilità di emendarsi dai suoi errori, mentre se io mi rifiuto di mischiare i geni di quel cefalopode con i miei sarò condannata senza appello all'odio e alla vergogna per l'eternità. E' così? >>
 << Esatto >> fu la feroce conferma del maggiore, puntellata a distanza da un silenzioso cenno di assenso da parte di Gendo.
<< Ma non è giusto >> pianse amaramente la piccola teutonica.
<< Non è il momento di frignare! >> la redarguì il maggiore, la cui attenzione fu nuovamente attirata dagli ultimi sviluppi della battaglia.
Nonostante la potenza dimostrata, ancora una volta Shinji si era ritrovato in serie difficoltà. Infatti, la maggiore esperienza di Ataru nell'uso della libido ancestrale stava prevalendo sull'ancora acerba cupidigia del marmocchio peloso che, ormai schiena a terra, lottava disperatamente per non farsi sopraffare.
<< Così non va! >> disse Misato. Bisogna escogitare un altro piano. Ci sono: è necessario che Shinji passi in modalità berserk >>.
<< Ti sbagli, Misato >> intervenne Ritsuko. << Shinji è già in berserk da quando ha completato la trasmutazione. Questo significa ... >>
<< Non vorrai forse dire che ... >>
<< Precisamente, è necessario che Shinji superi gli attuali limiti per raggiungere lo stadio di berserk di secondo livello. Il problema è come?! >> concluse freddamente la dottoressa Akagi.
<< Questa volta non contate su di me >> disse Asuka con stampato in faccia un sorriso crudele e accompagnando l'affermazione con un rapido ed elegante  gesto del braccio destro ad incrociare la traiettoria del sinistro all'altezza dell'incavo del gomito.
<< Ho trovato! >> esultò trionfante Misato che, rivolgendosi allo scimmione in ambasce gridò: << Shinji, a casa ho un manuale pratico sul kamasutra. Lo regalerò ad Asuka >>.
La promessa discreta e vagamente allusiva del maggiore rinfrancò il cuore dello scimmione i cui occhi improvvisamente si accesero emettendo sinistri bagliori di colore rossastro.  Afferrò con la mano libera il collo del sauropode, che intanto gli stava sbrindellando un braccio, e lo costrinse a mollare la presa. Un calcione nelle parti basse pose fine all'assedio ricacciando lontano Ataru il mostro.
Quella via di mezzo tra un normale gorilla dalla schiena argentata e il bestione  che da quasi un secolo non aveva niente di meglio da fare che salire sui grattacieli di New York, lentamente ma inesorabilmente, si rimise in piedi.
Intanto Asuka assisteva, con crescente disperazione, all'evoluzione di quell'invasato di Shinji versione 2.0. << Perché gli hai detto una cosa simile? >> gridò, col viso rigato dalle lacrime ed un incipiente conato di vomito.
<< Dovevo farlo >> rispose Misato che continuò con un sorriso rassicurante. << Non preoccuparti! Lo sai che Shinji in fondo è un bamboccione. Basterà fargli due coccole e lo avrai in pugno. Se poi non dovesse bastare, a casa ho ancora un manuale pratico di yoga. Potrebbe servirti >>.
<< Perché non mi insegni >> ribatté la rossa sempre più rossa << l'arte dell'harakiri invece? >>
<< Su su >> replicò Misato assestandole due tenere pacche sulle spalle, << non essere sempre così melodrammatica! >>
 
Di nuovo in piedi, anche se col respiro mozzato dal colpo scorretto che Shinji aveva portato sotto la cintura, Ataru scatenò la sua rabbia facendo esplodere dagli occhi due raggi laser in direzione del nemico. La minaccia, però, non si avvicinò neanche per sbaglio al bersaglio, dal momento che, in seguito alla trasformazione in rettile, il Moroboshi aveva perso la consueta visione binoculare.
Shinji reagì stendendo un braccio, correttamente orientato grazie ai vantaggi della stereoscopia, in direzione del nemico e scagliandogli contro una fucilata di at field che lo colpì  in pieno  scaraventandolo a terra ... per l'ultima volta.
Ansimando rabbiosamente come un fumatore incallito al termine di una rampa di scale, Shinji raggiunse il corpo martoriato di Ataru che, ferito a morte, aveva recuperato le sue precedenti sembianze umane ... si, insomma, si era di nuovo evoluto in mammifero.
<< Shinji >> rantolò disperato allungando un braccio in supplica verso il grande primate dagli occhi a mandorla, << mi hai battuto, ma sono felice lo stesso! Adesso sei tu il nuovo custode di questo potere. Usalo con saggezza ...  come ho fatto io! >>
Lacrime di compassione si ammassarono nei bulbi oculari del Third mentre ascoltava le ultime, disperate, parole di quell'invincibile nemico che ora si mostrava a lui in tutta la sua fragile umanità.
<< Tutti questi anni >> continuò Ataru che proprio non voleva saperne di tirare le cuoia << di sofferenza passati in solitudine, riempiti solo dai matematici rifiuti di tutte le ragazze con cui ci provavo, sono serviti per questo giorno, per consentirmi di passare a te la torcia dell'energia che ha dato vita alle galassie, alle stelle, ai pianeti, al brodo primordiale, alle prime fotosintesi dei cianobatteri, al primo ... >>
<< E muori, maledetto! >> gridò Shinji calpestando ripetutamente i resti finalmente inermi di Ataru. << E, giusto perché sia chiaro, sappi che mi piaceva Lamù. Altro che quella psicopatica di Asuka >>.

 
*****
 
Lo scontro pacchiano per la salvezza del genere umano era finalmente giunto al termine e la ferale minaccia era stata annientata. Mentre una coppia di avvoltoi volteggiava in tondo sopra la carcassa dell'anello mancante dell'evoluzione ancora incerta se consumare il pasto, a chilometri di distanza lo sguardo di Gendo Ikari tradiva inquietudine.
<< Cosa c'è Ikari? >>domandò Fuyutzuki affiancandosi con fare compassato al comandante.
<< Riflettevo >> rispose, << come sempre >>.
<< Era proprio quello che temevo >> di rimando Kozo. << A cosa stavi pensando? >>
<< Abbiamo sconfitto il più grande nemico che il genere umano abbia mai conosciuto ... e anche gli angeli. La nostra missione è compiuta, ma cosa accadrà da domani? Siamo davvero al sicuro? >>
<< Stai pensando ai contratti, vero? >> chiese Fuyutzuki con una punta di disprezzo.
<< Per chi mi hai preso? >> rispose dopo un sospiro carico di rancore per la malafede dell'amico. << E' vero, abbiamo eliminato Ataru Moroboshi, ma la libido ancestrale potrebbe nuovamente concentrarsi in qualche altro individuo inadatto. E allora ... >>
<< Scusami! >> disse Kozo pentito. << Per un attimo ho creduto che ... >>
<< Certo che sto pensando ai contratti >> Gendo sradicò sul nascere i sensi di colpa del vecchio. << Dopo tutto il casino che abbiamo fatto per pagare i debiti, liquidare gli stipendi, corrompere funzionari pubblici e vincere nuovi appalti, dovremmo chiudere tutto e tornare a lavorare sul serio come gli altri comuni mortali? Giammai! Ci serve un nuovo nemico >>.
<< Mio dio Ikari! >> bofonchiò inorridito Fuyutzuki. << Non vorrai dirmi che stai pensando di  sfruttare il fatto che tuo figlio è diventato il custode della libido ancestrale per trasformarlo nel nuovo nemico da combattere. E tutto questo al solo fine di soddisfare la tua insaziabile sete di potere e rispettare i vincoli di bilancio? >>
Gendo spalancò la bocca atteggiandola al già calibrato sorriso da genio del male. << Sei un grande! >> esclamò  abbracciandolo calorosamente.
<< Co ... come sono un grande? >>
<< Un sequel! >> spigò Ikari senior. << Ecco cosa ci vuole: un sequel. Io mi sarei accontentato anche di una mini-serie spin off. Mi sei stato davvero utile. E pensare che volevo rinchiuderti in un ospizio >>.
<< Tu sei malato! Te ne rendi conto, vero? >>
 
Ignaro delle (ulteriori) assurde macchinazioni paterne e recuperati aspetto e dimensioni ordinari, uno stremato Shinji volse uno sguardo nobile e determinato da valoroso in direzione del sole che calava rapidamente al di sotto della linea dell'orizzonte, quasi desiderasse sfuggire alla visione delle conseguenze prodotte dalla devastante, e anche un po' sconcia, battaglia.  Gli ultimi raggi dell'astro arrossirono le nuvole  che finalmente si erano separate per  rendere onore a colui che aveva salvato l'umanità da una certa, seppur indiretta e postdatata, estinzione.
Il pilota dell'Eva 01 si accasciò lentamente assaporando l'aria che lo riempiva ad ogni inspirazione; chiuse gli occhi per concentrarsi su se stesso e sulle verità che, lo sentiva, l'energia ... psichica ormai saldamente aggreppiata al suo interno stava per rivelargli.
Attraversando i brandelli della materia conosciuta, superando a velocità impressionante pianeti, sistemi solari, galassie, ammassi di nubi cosmiche; procedendo nella mente indietro nel tempo e nello spazio; penetrando i costituenti di tutto ciò che è conosciuto e conoscibile: molecole, atomi, adroni, quark fino al bosone di Higgs e al niente da cui scaturisce. Dentro e oltre tutto ciò Shinji colse l'eterno vuoto che precede e racchiude tutto lo spazio e tutto il tempo prima del tempo. Una scintilla provocò un'esplosione senza eguali che squarciò il velo della non esistenza per rilasciare i semi di un nuovo universo, ed una voce da profondità siderali cavalcò il divampar di fiamma gridando: << io sono  ... ATARU! >>
 
 

 
   
 
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