Prendersi per mano
Now I’m a man and I’m so much wiser
I walk the earth with my head held higher
I got the love that I need
No matter what
Calum Scott
I walk the earth with my head held higher
I got the love that I need
No matter what
Calum Scott
Le dita pallide di Alec andarono ad incastrarsi alla perfezione con quelle ambrate ed inanellate di Magnus.
Il giovane dagli occhi dorati si voltò verso il ragazzo dalle iridi blu che camminava al suo fianco e trovò sul suo volto un timido sorriso storto e le guance imporporate.
Non era la prima volta che uscivano insieme, si frequentavano ormai da molti mesi, ma quella era la prima volta che lo prendeva per mano in pubblico.
Il calore della pelle di Alec trasmetteva dei dolci brividi lungo la spina dorsale di Magnus, che strinse maggiormente le dita contro quelle del giovane, e lo attirò impercettibilmente di più verso il suo corpo.
Camminarono in silenzio, mano nella mano, per parecchi isolati fino a che non giunsero davanti al portone del palazzo in cui abitava Magnus.
Si fermarono uno di fronte all’altro, le dita ancora intrecciate, e si specchiarono uno nello sguardo dell’altro.
Alec si avvicinò al suo volto e lo baciò dolcemente e con cura, accarezzando con la lingua il labbro inferiore di Magnus prima di introdurla all’interno della sua bocca per baciarlo più profondamente.
La mano libera dell’orientale s’immerse nei fili d’ebano di Alec, mentre quest’ultimo appoggiò la dita candite sul collo ambrato di Magnus.
Si baciarono per minuti interi, incuranti della persone che passavano al loro fianco, senza rompere l’intreccio delle loro dita.
Si separano con il fiato corto, appoggiando la fronte l’uno contro l’altro.
Alec aveva ancora le guance di un adorabile rosa acceso e gli occhi dorati di Magnus brillavano, ma non a causa della luce artificiale dei lampioni.
Un sorriso dolce animò le labbra dell’orientale quando accarezzò piano l’epidermide del moro, Alec incrinò appena il volto per aderire meglio alla sua mano e socchiuse gli occhi.
Magnus lo baciò a fior di labbra, prima di sussurragli a pochi millimetri di distanza: “Sei uscito dall’armadio, Fiorellino. Sono cosi fiero di te”
Alec sollevò le palpebre, rivelando il blu acceso e intenso delle sue iridi, ora privo di ogni velo di incertezza, ed annuì appena, “Grazie a te” rispose mentre un sorriso storto prendeva forma sulla sua labbra.
Magnus non poté fare altro che attirarlo nuovamente verso di sé per baciarlo ancora, ed ancora.