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Autore: Shade Owl    17/03/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Mentre i passi degli Xenonauti si allontanavano nel corridoio, Annie lanciò un ennesimo sguardo di fuoco a Orlaith, che sostenne il rimprovero senza tentennare.
- Sapevi che era temporaneo.- le disse - Non sono tornata qui per restare, né per ricominciare a suonare. Il patto era di togliere di mezzo una minaccia…-
- Sì, ma tu l’hai fatta fuggire la minaccia!- protestò Annie.
- Hai visto anche tu che non potevo comportarmi diversamente. E comunque c’è già chi se ne occupa…-
- Oh, ma andiamo!- sbottò lei - David!- esclamò, voltandosi verso il produttore.
L’ispanico alzò le braccia in segno di resa, indietreggiando.
- Ragazze, io mi faccio una birra.- annunciò - Finite il vostro round e unitevi a me, se volete… in ogni caso, mi chiamo fuori.-
- No, tranquillo…- sbuffò Annie, raccogliendo con stizza la giacca - … me ne sto andando.-
- Annie, andiamo…- sospirò Orlaith, facendo per avvicinarsi.
- Prendo una boccata d’aria.- annunciò lei, allontanandosi - Ne parliamo dopo, okay?-
Uscì senza dire un’altra parola, chiudendo bruscamente la porta. Orlaith scosse la testa, sentendosi immotivatamente in colpa: aveva immaginato che Annie avesse sperato di vederla riprendere in mano il violino per sempre, ma lei non aveva mai avuto quell’intenzione. In realtà, il mezzo brano che aveva suonato per respingere il Doplanker era stato sufficiente a terrorizzarla: era da un anno che non lasciava fluire la musica in quel modo dentro di sé, e per quanto inebriante e piacevole fosse quella sensazione, non aveva potuto non spaventarsi. Più la usava e più le veniva voglia di continuare, di provare… era come una droga, e non poteva essere sicura di come sarebbe stata usata, da lei o da altri.
Guardò David, seduto a uno degli sgabelli della cucina, che la osservava da sopra la bottiglia di birra.
- Pensi che abbia ragione lei, vero?-
- Bimba, tu lo sai che ti rivoglio.- rispose - Ma, come ho detto, per oggi mi chiamo fuori: troppe cose che non capisco in una sola volta. L’unica cosa che posso dirti è che dovresti andarle dietro, qui non siamo a Tresckow… una boccata d’aria a quest’ora da sola può essere pericolosa.-
Orlaith scosse la testa.
- È determinata, ma non è stupida.- rispose Orlaith, andando a sedersi davanti al produttore - Al massimo andrà sul tetto.-

In realtà, la determinazione di Annie Carden era ben più radicata di quel che pensava Orlaith, poiché non appena era uscita dall’appartamento di David era corsa verso gli ascensori, raggiungendoli proprio nel momento in cui le porte di quello preso dai quattro strani visitatori si stava chiudendo.
- Oh, cavolo!- sbottò.
Premette ripetutamente il pulsante di chiamata, ma rinunciò quasi subito in favore delle scale, correndo a rotta di collo giù per i gradini.
Rischiò di travolgere alcuni ragazzi agghindati, probabilmente diretti verso qualche festa notturna, e incappò anche in un anziano col suo cane, su un pianerottolo in attesa di un altro ascensore. L’allenamento fatto con le gare e i corsi di nuoto le aveva regalato una resistenza fisica eccellente, e fu questo il solo motivo per cui riuscì a correre per tutta la strada, anche se alcune volte dovette aggrapparsi al corrimano per non perdere l’equilibrio e rompersi il collo; quando raggiunse finalmente il piano terra, scarmigliata, sudata e ansimante, sentiva il fianco esploderle dal dolore e i polmoni andarle a fuoco, ansimava come un cavallo alla fine di un lungo galoppo e le sue gambe erano rigide come pezzi di legno, ma (complice il fatto che di tanto in tanto aveva premuto il tasto di chiamata ad alcuni piani intermedi per rallentarlo) riuscì ad arrivare nell’atrio proprio mentre l’ascensore che stava inseguendo si apriva con un tenue “ding”, facendo uscire i quattro che, intenti a parlare tra loro, non fecero molto caso alla sua presenza fino a quando non si furono avvicinati.
A quel punto si fermarono, guardandola sorpresi, mentre lei si aggrappava al muro per non crollare dalla stanchezza.
Oddio… ora vomito…
- Tutto bene?- chiese Rin, guardandola preoccupata.
- Io… bene… tutto… scale…- ansimò Annie - Non… fate mai… tutti quei piani… di corsa…-
- Non ci tengo, grazie.- disse Keith, aggrottando la fronte.
- Come mai qui, signorina Carden?- chiese Nightmare, avvicinandosi ancora - Volevi qualcosa?-
Lei annuì, cercando disperatamente di riprendere fiato, e gli fece cenno di seguirla.
- Io… vi devo… parlare…- disse, tirandosi un po’ su - Di… Orlaith… per favore.-

I quattro la fecero sedere sul divanetto più vicino, dove Annie recuperò un po’ di fiato; poco distante il portiere, che già all’andata aveva avuto modo di notarli, non li perse d’occhio per un attimo, incuriosito e forse preoccupato dal loro aspetto, anche se non fece nulla per intervenire, dividendo la sua attenzione tra loro e la partita nel suo piccolo televisore.
- Allora, va meglio?- chiese Nightmare.
Annie annuì, tergendosi la fronte sudaticcia con la manica.
- Correre in quel modo è pericoloso.- disse Rin, appoggiata all’angolo più vicino - Potevi farti male.-
- Lo so, ma dovevo raggiungervi in tempo.- disse la ragazza, ancora stanca.
- Hai detto che volevi parlarci della tua amica.- disse Nova - Parla, ti ascoltiamo.-
- Certo… è presto detto.- rispose lei - Vedete… quello che ha fatto stasera…-
- Fonocinesi.- disse Nightmare - La capacità di usare il suono per manipolare le cose. Una nostra collega è capace di questo, ma con gli strumenti a fiato.-
- Non so cosa sappia fare la vostra collega…- continuò Annie - … ma Orlaith è incredibile. Quando suona sa fare cose formidabili… non ne so molto, ma è straordinaria. Più forte di quanto immaginiate.-
- In che senso?- chiese Keith.
- Nel senso che può influenzare la gente, può… far provare loro dei sentimenti che non gli appartengono. Se suona un brano triste può farli deprimere, e se ne suona uno allegro…-
- … rende gli altri felici.- completò Nightmare - Beh, si sa che la musica influenza l’umore.-
- Non come la sua. Nemmeno lei sa com’è possibile, ma funziona davvero. Ha scoperto di poterlo fare relativamente da poco tempo, circa un anno fa.- continuò lei - Vedete… noi veniamo da Tresckow, una piccola città a due ore da qui… e lei ha sempre suonato il violino, fin da quando era piccolissima. Poi, cinque anni fa, David fu mandato a cercarla… il proprietario della sua casa discografica era uno stregone che voleva sfruttare i poteri di Orlaith, ma Dave non ne sapeva niente.-
- Sì, ma questo cosa c’entra con noi?- chiese Keith.
- Scommetto che ce lo spiegherà, se la lasci parlare.- osservò Nova, in tono neutro.
- Ka…- grugnì Keith.
- Quello stregone, Vaněk, aveva anche un figlio che si faceva chiamare Allwood, con cui era in guerra da secoli, ma non era molto diverso da lui… entrambi volevano sfruttarla, erano pazzi e assassini.- spiegò Annie, ignorando entrambi - Orlaith li ha sconfitti tutti e due, loro e l’esercito di Homunculi che si erano portati dietro, però poi ha messo via il violino e non ha più voluto saperne niente.-
Nightmare annuì.
- Capisco. È rimasta scottata e ora teme il fuoco.- disse - Però, la domanda di Keith è legittima: cosa vuoi da noi?-
- Dave e io l’abbiamo convinta a tornare qui perché abbiamo saputo di quel mostro a Central Park.- rispose Annie - Ha accettato di combatterlo, ma poi avrebbe rimesso via il violino e tanti saluti….-
- … e tu speravi che tornasse a suonare in via definitiva, vero?- chiese Rin, in tono comprensivo.
- Già.- confermò Annie - Lei potrebbe… fare qualsiasi cosa con la sua musica, e sarebbe un bene per tutti. Per questo speravo che… insomma… poteste coinvolgerla un po’, per il suo stesso bene. Se fingeste di aver bisogno del suo aiuto…-
Nightmare sospirò, passandosi una mano sul cranio metallico. Sembrava incerto, anche se era difficile stabilirlo con certezza.
- Capisco il tuo punto di vista.- disse - Ma non possiamo costringerla a fare quello che non vuole. Non nego che il suo aiuto ci farebbe molto comodo, se è potente come dici il Doplanker verrebbe spazzato via in un istante… tuttavia, è adulta e responsabile per se stessa, e noi abbiamo una missione ben precisa e importante. Inoltre, ci è fatto divieto immischiarci negli affari dei Nativi, fintantoché questi non compromettano noi e la nostra missione.-
Annie lo guardò con aria implorante, ma l’uomo scosse la testa.
- Spiacente.- disse - Questa è la mia ultima parola.-
Si voltò per andarsene, seguito subito da Keith e Nova. Rin esitò solo un momento, lanciandole uno sguardo dispiaciuto prima di andare dietro ai compagni, ma non disse niente neanche lei.
- Se doveste avere bisogno…- tentò per l’ultima volta Annie.
- Troveremo il modo di contattarvi.- la interruppe Nightmare, senza voltarsi - Sei una buona amica, Annie Carden. Buona notte.-

Beh, se non altro Annie ci ha provato. La legge però è legge, e anzi non ha finito di... ehm... rompere.
Ringrazio come sempre, John Spangler, Old Fashioned e Roiben, che mi stanno seguendo, e anche Easter_huit, vecchia amica, e Arianna96r, appena arrivata.
A presto!

 

   
 
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