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Autore: marie52    17/03/2019    1 recensioni
Raccolta One-shot ispirata alla canzone Bad Liar degli Imagine Dragons e dagli eventi del nuovo film Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald.
Dal capitolo:
Newt era esattamente come se lo ricordava: quel sorriso timido, gli occhi che non riuscivano a guardare più di qualche secondo il viso del suo interlocutore, i suoi capelli sempre in disordine ma soprattutto le sue creature da cui non si separava mai.
Spero vi piaccia
A presto
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Leta Lestrange, Newt Scamander
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5:  Tell me what you see (Achille Tolliver/Tina Goldstein)
So look me in the eyes.
Tell me what you see.
Perfect paradise
Tearing at the seams
 
Quando l’aveva incontrata per la prima volta, Achille aveva da subito capito che Tina non era la solita ragazza newyorkese che avrebbe potuto incontrare dovunque: non era bella quanto la sorella, perché nessuno sano di mente sarebbe stato attratto da quei capelli lisci come spaghetti o dai tratti spigolosi del suo viso non adatti ad una giovane in piena età da marito e nemmeno tanto semplice da decifrare, perché prima della faccenda dell’Obscurus a New York, era considerata da tutti anche da lui, la giovane che aveva quasi fatto scoprire alla comunità no-mag l’esistenza dei maghi.
La giovane che aveva perso il suo lavoro perché non era stata in grado di chiudere i suoi sentimenti in una scatola.
Perciò quando era stato assegnato alla giovane dalla Presidente per rintracciare un contrabbandiere di artefatti magici, non era rimasto molto soddisfatto: del resto, era Achille Tolliver, Auror del MACUSA che aveva partecipato a missioni più pericolose di quella e che non aveva tempo di insegnare ad una bambina troppo cresciuta il temperamento che un vero agente del MACUSA doveva avere ne poteva salvarle la pelle ogni volta che si sarebbe cacciata nei guai.
Ma si era accorto quasi subito dall’inizio di quella missione di quanto si fosse sbagliato perché lei, era in grado di vincere un duello con un mago senza nemmeno versare una goccia di sangue, di seguire piste pericolose e di rimanere calma, concentrata e sicura di se, brillando come una stella luminosa e accecando i suoi avversari con il suo sorriso, timido avvolte oppure pieno di passione in altre.
Ne era rimasto incantato fin da subito e aveva capito che doveva essere sua: che doveva scoprire il suo mondo e come lo vedeva con i suoi occhi.
Il perché i suoi occhi brillavano di una luce strana ogni volta che un gufo del MACUSA le consegnava una lettera proveniente dal vecchio continente, ma soprattutto perché le sue tattiche di approccio non erano mai riuscite a far breccia nel suo cuore.
L’unica donna, che lui un fiero Wampus, un guerriero non era mai riuscito a conquistare nonostante tutte quelle lunghe passeggiate verso l’appartamento della giovane, le loro conversazioni informali durante una uscita a cena tra colleghi o in ufficio quando entrambi erano troppo sopraffatti dalle indagini per tornare a casa e il caffè che ogni volta portava nel suo ufficio sapendo che l’avrebbe trovata già lì a lavorare.
Forse, fu per quello che quando la trovò lì, piangente nel suo ufficio e iniziò a lavare via con i suoi baci le sue preoccupazioni, sentì una gioia indescrivibile nel sentirla rispondere al suo tocco incurante di chiedersi il perché di quell’improvviso cambiamento.
Del perché i loro tocchi amorevoli, accadevano solo quando ritornavano a casa e si sottraeva alla sua mano ogni volta che tentava di sfiorarla sopra il posto di lavoro.
Credeva fosse perché era timida.
Ma la realtà era un’altra, forse più dolorosa da accettare e che lo travolse proprio quando tutto stava andando perfettamente e stava per fare il grande passo, chiederle di restare con lui per sempre così che tutti potessero vedere che lei era sua.
Sua e di nessun’altro.
Quel ragazzo, Credence creduto ucciso quasi un anno prima era tornato indietro dalla morte e inevitabilmente sia lui che Tina erano stati scelti per portare a termine il loro compito: trovarlo e ucciderlo per proteggere la loro comunità.
L’occasione per la giovane per riscattarsi dall’incidente che l’aveva resa vulnerabile agli occhi dei suoi colleghi.
Ma lei, al posto di accettare aveva rifiutato categoricamente, scappando come una furia fuori dall’aula nonostante la presidente l’aveva intimata più volte di tornare indietro e che se non lo avesse fatto avrebbe perso per sempre il suo lavoro.
L'aveva inseguita cercando di farla ragionare, ma lei aveva continuato a camminare fiera come sempre era stata.
-  Non capisco il perché ti preoccupi della salute di quel mostro- aveva detto in preda alla disperazione e per la prima volta nella sua vita sentì un bruciore tremendo alla guancia destra dovuto al contatto violento con la mano della giovane: lei, la sua fidanzata lo aveva schiaffeggiato di fronte ai suoi colleghi incurante di come quella azione avrebbe innescato pettegolezzi che gli avrebbero inevitabilmente distrutto la sua credibilità.
I suoi occhi incrociarono quelli furiosi di lei.
Non c'era stato bisogno di alcuna parola perché l'Auror aveva capito solo da quel fuoco che bruciava nei suoi occhi, che l'amore che forse aveva provato per lui era scomparso sostituito da un emozione a lui sconosciuta.
Non la inseguì quando riprese a camminare perché era assolutamente sicuro che sarebbe tornata a casa e che appena tornato dopo il lavoro avrebbero parlato della missione e l'avrebbe convinta, ma quando era entrato nell'appartamento il silenzio lo aveva avvolto.
Aveva chiamato il suo nome e un senso di angoscia lo aveva avvolto nel notare che i vestiti della donna erano scomparsi e che il letto era dolorosamento intatto.
Tuttavia non aveva mai cercato di riportarla indietro perché era certo che sarebbe tornata e come nelle migliori storie d'amore avrebbero avuto il loro lieto fine.
Ma capì che non sarebbe mai successo quando dopo la guerra apparve quella foto sul giornale locale, vestita di bianco mentre quel mago inglese le sorrideva dolcemente.
- Stai bene amico?-
Lui sorrise falsamente al suo collega che aveva preso il posto della sua amata dopo che era partita.
-Mai stato meglio!-
Era davvero un pessimo bugiardo.
But I’m a Bad Liar
Now You Know
You’re free to go.
Angolo autrice:
Spero vi sia piaciuto l'ultimo capitolo.
A presto.
marie52
  
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