Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: AndersonL    19/03/2019    0 recensioni
Ralph Spaccatutto e Lauren Julia Hardwell; apparentemente due caratteri così distanti: lui è un Bad Guy, uno spaccone, un cattivone che vuole provare ad amare; lei è l'Imperatrice di Niven, una Good Gal, una guerriera al servizio della sua gente che, però, non ha mai conosciuto l'amore.
Quanto può essere insormontabile la differenza fra due caratteri così diversi??
Mentre loro due -e altri personaggi coinvolti in analoghe situazioni- si pongono la stessa domanda, una minaccia incombe su Niven e sulla sua regnante, che dovrà fronteggiare il suo incubo più terribile e, allo stesso tempo, un suo nuovo modo di essere...
(Quarta modifica. Sono una perfezionista del piffero. Rating giallo/arancione perché sono prudente, potrebbero esserci sviluppi inattesi)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ralph Spaccatutto, Un po' tutti, Vanellope von Schweetz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'armata oscura era in fibrillazione: le nuove reclute -Adware, Trojan e Ransomware- non vedevano l'ora di portare un po' di sacrosanto casino in quel computer nuovo di tacca, mentre gli NPC dell'ex versione Beta ubbidivano ciecamente ai dettami cavallereschi di Manfred: mai attaccare subito e mai attaccare per primi. Mai fare la figura dei barbari invasori, tanto per abituarsi al trono che già il generale sentiva sotto le sue nobili terga.
Manfred annusava quell'aria familiare, aria di casa. Sorrise serafico, non vedeva l'ora di incontrare la sua vecchia fiamma.
L'intero Stato Maggiore di Niven si era incamminato con un incedere lento e solenne; soprattutto Lauren, che aveva un grosso conto personale da chiudere con il suo ex fidanzato. Il suo cuore era pieno di paura, per il suo regno, per i suoi nuovi amici della sala giochi, per il suo Ralph, ma un qualche strano e nuovo processo mentale riusciva a trasformare quella negatività in azioni, tattiche, soluzioni. Sì, poteva andare fiera di quello che era diventata. Non per nulla era la Madre Fondatrice di Niven.
Ralph guardò la sua dolce metà; il suo profilo nobile e il suo sguardo calmo erano illuminati dalla luce del sole, facendola sembrare più un dipinto che una creatura digitale. Come faceva a mantenersi calma anche in una situazione così critica? Poteva certamente andare fiero della sua donna, o meglio, andare fiero di sé stesso per essere riuscito a conquistare il cuore dell'Imperatrice di Ghiaccio.
 
Finalmente, Lauren arrivò davanti alla Piana. Di fronte a sé trovò un esercito di barbari casinisti e folli; l'unico che spiccava, con la sua calma serafica, era proprio Manfred, che aspettava la sua ex amata con un sorriso da presentatore televisivo.
-Manfred De Bonneville! Finalmente ci sei riuscito, puoi andare fiero di ciò che sei, ora!- urlò Lauren con le ali aperte.
-Lauren Julia Hardwell! Noto che anche tu ci sei riuscita. Madre Fondatrice, chi lo avrebbe mai detto?- disse lui con una risata quasi angelica. Ricordava bene quelle dicerie della Casa Reale, e vederle realizzate su Lauren gli aveva fatto una sincera impressione.
-Per cortesia, finiamola con i convenevoli. Sei venuto qui per la tua vendetta immagino.- Lauren scese dal suo leone e si diresse verso la Piana. Ralph istintivamente scese dal grizzly per starle vicino, ma Anthony gli sbarrò la strada.
-Lasciala andare da sola, Ralph. Conosce il comportamento di Manfred, sa quello che fa.
Ralph si fermò riluttante, guardando preoccupato la scena. E se quel serpente le avesse fatto del male?
-He he he, immagini bene, stella. Ma... a quanto ne so il tuo esercito non è adeguato ad affrontare lo scontro!- disse Manfred, scostandosi dalla vista della sovrana. Lei squadrò quell'esercito di mercenari disgustata: saranno stati pure tanti, ma avrebbero retto contro le sue tecniche di combattimento?
-Saremo anche pochi, caro Manfred, ma diciamocela tutta: ci siamo rotti le palle di essere tenuti d'assedio da voi vermi oscuri.- disse Lauren sibilando.
I Quattro, Anthony e Ralph emisero un gemito di sorpresa: la sovrana, con quel linguaggio sopra le righe, aveva gravemente trasgredito ai protocolli reali. Come mai un tale cambio di rotta?
-Oh no no no, cara Lauren!- disse Manfred scuotendo la testa. -Ma che cos'è questo linguaggio poco consono?
-Senti, tagliamo corto, Riccioli d'Oro: il mio esercito ha bisogno di almeno un giorno per prepararsi. Mi fai controbattere in maniera decente o soppianterai un popolo inerme come concerne al vigliacco che sei?
Il gruppo emise un altro gemito, stavolta di sconcerto: come pretendeva di ottenere la proroga con quel tipo di diplomazia?
-Uh uh uh, ma come ci siamo ridotte, gattina mia!- Manfredi rise, quindi la sovrana si era abbassata a tanto? -Guarda, la proroga te la concedo volentieri, ma solo per darti il tempo di rivolgerti a me in maniera più consona. E poi mi piace la vendetta gustata lentamente, come un aceto balsamico di 100 anni!
Lauren avanzò la mano. -Affare fatto, allora?
Manfred strinse la mano della sua ex amata. -Un giorno di proroga, non di più. E vedi di parlare meglio quando ci ritroveremo sul campo di battaglia.
Lauren gli rivolse un sorriso sarcastico, non sapeva cosa lo attendeva. Dal canto suo, Manfred non resistette alla curiosità e le girò la mano, guardando bene quel filo rosso sul mignolo.
-Sappi che ti ucciderò per ultima. Voglio che tu veda il tuo uomo morire come un cane prima di spedirti all'altro mondo.- disse lui con un tono di voce raggelante.
Lauren gli rivolse un'occhiata incandescente: non doveva minimamente permettersi di torcere un capello a Ralph, nemmeno nelle sue più luride intenzioni. Lei si girò verso il suo amato, guardandolo come se fosse il tesoro più prezioso che aveva, cosa che effettivamente era.
-Sempre se riesci ad arrivare a toccare prima lui, poi me. Oh, ma che ne sai... Del resto non sei mai arrivato a toccarmi.- disse Lauren con uno strano lampo negli occhi che fece infuriare il generale oscuro. Beh, meglio così: quelle piccole ritorsioni lo divertivano di più, gli facevano pregustare meglio la sua vendetta.
-Beh, a domani allora. Ci vediamo qui nella Piana.- sibilò Manfred sornione.
-A domani.
I due generali si divisero, e stabilirono i loro rispettivi campi base agli estremi della Piana.
 
-Lauren, c'è qui fuori Felix che vuole parlarti.- disse Ralph all'uscio della tenda militare dell'Imperatrice.
-E che c'è bisogno di annunciarlo? Fallo entrare subito!-
Felix, accompagnato dal suo amico, entrò intimorito nella tenda, dove l'Imperatrice lo aspettava sorridendo. Lui aveva il suo cappellino blu in mano, come concerne al Galateo, ed era rosso in viso.
-Felix, qual buon vento ti porta in questo luogo di battaglia?
-Maestà...
-Lauren.
-D'accordo, Lauren... Ecco, le guardie reali ci hanno detto cosa sta succedendo, e... Beh, non mi è sembrato giusto che fossi senza un esercito adeguato...- Felix aprì la tenda, mostrando alla sovrana tutto il gruppo degli inquilini in assetto da battaglia. Buoni e cattivi, uniti in un fronte comune. Insieme erano un esercito enorme.
-Ho pensato che una mano potesse farti comodo, e poi...- Felix si girò guardando Ralph, fiero. -Sei una di famiglia ormai! Ti vogliamo bene, e non ti lasceremo mai sola in un tale casino!
-Sì, è vero! Maestà, sei tutti noi!- urlò Zangief.
-HADOUKEN!- urlò Ryu.
-Maestà, sono pronta a metterti a disposizione i miei uomini e le mie armi migliori.- disse Tamora, inginocchiandosi. Dietro di lei, i suoi uomini si misero sull'attenti salutando militarmente la sovrana. -Sei una guerriera onorevole, e per me è un onore poter aiutare.
Lauren uscì lentamente dalla tenda, guardando l'enorme gruppo di inquilini che esultava e inneggiava a lei e al regno libero dai virus. Lei era commossa, ma c'era un grosso problema: se Manfred o i suoi scagnozzi avessero messo le mani su di loro, sarebbero stati guai seri per i loro giochi; la loro prodigalità rischiava di metterli in serio pericolo, e Lauren doveva trovare una soluzione alla svelta.
-Mia signora, sei sicura di volerlo fare?- disse Anthony preoccupato. L'idea che aveva avuto Lauren era di sicuro valida, ma avrebbe portato a delle conseguenze negative sul piano della battaglia. Lui però era sotto giuramento, e avrebbe fatto di tutto per accontentare la sovrana: la condusse nella tenda medica e preparò la siringa e la centrifuga, insieme ad altri principi attivi chiusi in fialette di vetro.
-È l'unica soluzione possibile, amico mio, l'unico modo in cui posso assicurare loro l'invulnerabilità in battaglia.
L'idea di Lauren era di sicura riuscita ed efficacia, ma avrebbe messo a repentaglio la sicurezza del suo script. Poco importava: dopo la battaglia aveva il suo aggiornamento in programma, si sarebbe potuta rinforzare a volontà. Si trattava solo di tenere duro.
 
Lauren uscì dalla tenda medica con Anthony e un batch di boccette piene di un liquido blu fosforescente. Le fiale erano talmente tante che sarebbero bastate per un intero esercito, il suo esercito. Gli inquilini erano curiosi, a cosa servivano?
-Signori,- disse lei prendendo in mano una fiala. -vi ringrazio per il vostro aiuto. Per me e per la stabilità del mio regno si tratta di un regalo di valore incalcolabile, che non saprò mai ricompensare adeguatamente.
Mentre la sovrana parlava, i Quattro distribuivano quelle boccette a tutto il gruppo, assicurandosi che tutti le avessero tracannate fino all'ultima goccia. Lauren diede personalmente a Ralph la boccetta, assicurandosi che anche lui la bevesse tutta. Improvvisamente tutti coloro che ingurgitarono il contenuto delle fiale si trovarono con una bellissima armatura di platino addosso, pronti ad affrontare la guerra.
-Ehi, che figata! Ma da dove viene questa medicina?- chiese Vanellope alla regina.
-Beh, piccola, hai presente quando un sovrano dice che darebbe il sangue per il proprio popolo?
-Certo, un nobile intento.- disse Tamora. -Ma cosa intendi?
Senza dire nulla, Lauren si staccò il cerotto, rivelando il buco della siringa e il relativo livido sul braccio. Tutti gli inquilini, Ralph compreso, reagirono con sconcerto: quindi quello che avevano bevuto era il sangue di Lauren?
-Ah ah ah, tranquilli, non è il mio sangue! È una specie di vaccino, ho solo estratto una parte minima che è quella relativa all'antivirus, l'enzima anti-malware per la precisione. Con questo sarete invulnerabili al 100%!
Il gruppo esultò in segno di approvazione, e ovunque fornivano abbracci e pacche sulle spalle. Ralph ridacchiò un po', prima di notare che Lauren aveva dei brevi capogiri e si reggeva la testa. Lei entrò nella tenda, e lui la seguì poco dopo; qualcosa non gli tornava, e sicuramente quello stato aveva a che fare con le fialette blu.
 
-Di quanto sangue ti sei privata, Lauren?- disse Ralph furioso. Lui aveva gli occhi iniettati di sangue, non poteva credere a quello che lei aveva appena fatto: distillare litri e litri del suo stesso sangue, era una cosa semplicemente assurda. Tanto più perché Lauren era visibilmente indebolita, e non le sarebbe bastata una nottata per riprendersi. Lauren, sdraiata sul letto, lo guardò sorridendo senza dire nulla, era così carino quando si arrabbiava. Alla fin fine, era indice che si preoccupava per lei.
-Non sorridermi in quella adorabile maniera e rispondimi, per l'amor di Dio! Di quanto sangue ti sei privata per fare tutte quelle fialette di antivirus?
Lauren sospirò. -Sei litri di sangue, praticamente è come se avessi donato il sangue sei volte. Contento?
-No che non sono contento! Ti basterà una nottata per riprenderti? E domani come combatterai? Sarai alla completa mercé di Manfred, te ne rendi conto o no?
-Ralph,- lei sospirò paziente. Alla fine è anche per quel suo essere ottuso che, in fondo, lo amava. -è meglio che Manfred uccida me, che sono nel mio gioco, che posso rigenerarmi e riparare il mio script, o te che non hai un punto di respawn?
Ralph alzò il dito e aprì bocca per cercare di controbattere, ma si ritirò: effettivamente il rapporto costi-benefici che aveva fatto Lauren non faceva una piega. Certi politici avrebbero dovuto prendere esempio dai suoi ragionamenti.
-Hai ragione... Perdonami, e grazie per averci dato il sangue... Letteralmente, eh eh! Ma sai,- Ralph si sdraiò sul letto accanto a lei, poggiando la testa sul suo ventre. -mi preoccupa vederti così debole. E poi, conosco gli effetti dei virus. Ho paura che...- Gli occhi di Ralph si riempirono di lacrime, al pensiero di ciò che stava per dire alla sua amata, ma doveva assolutamente condividere questa paura con lei prima di esplodere. -Che... ti dimentichi di me...
Lauren sorrise commossa, ma dovette ammettere che Ralph aveva toccato un ottimo argomento. Si alzò e prese un sacchetto di pelle nera dal tavolo, poi ne rovesciò il contenuto sul letto: erano le chiavette USB che le regalò Anthony.
-Cosa sono queste stecche?- chiese Ralph prendendone una in mano.
-Sono chiavette USB, supporti di memoria esterna.- Lauren ne mise una in bocca con lo spinotto 3.0 e la memoria da 500 GB, le più veloci e capienti in assoluto, la tenne un minuto e poi la diede a Ralph. -Qui dentro c'è il mio backup di memoria, tutti i nostri ricordi insieme, tutto quello che siamo.- Lauren chiuse la mano di Ralph attorno a quella preziosissima chiavetta. -Te la affido, nel caso dovessi essere infettata dalla ad Anthony prima che mi aggiorni.
Ralph guardò quella stecchetta di metallo stupito, davvero un affare così piccolo era in grado di contenere cose così preziose come i ricordi? Senza pensarci due volte, la legò al medaglione che teneva al collo.
-La custodirò come se fosse il tuo cuore.- disse lui, abbracciandola.
  
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