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Autore: SuperCorpKL    19/03/2019    2 recensioni
"Giuro solennemente di svolgere fedelmente il ruolo di Presidente degli Stati Uniti d’America. Giuro che nel massimo delle mie capacità, io tutelerò, proteggerò e difenderò la Costituzione della Nazione."
Con il peso del mondo libero sulle spalle,Lena Luthor dovrà adattarsi alla sua nuova vita alla Casa Bianca, dove conoscerà il suo staff. In particolare una bionda dagli occhi magnetici, Kara Danvers, sin dall'inizio l'attrazione tra le due donne è palpabile. Tanti segreti ruotano attorno alle due donne, segreti in grado di...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Maggie Sawyer
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Lena riuscì a dormire qualche ora in più nonostante tutto, Kara le aveva dato quel pizzico di tranquillità che le serviva.
Si allungò sul letto e sorrise leggermente quando il primo pensiero volò a quella ragazza, si sentiva sollevata e sentiva che il semplice sguardo di Kara l'avrebbe tranquillizzata davanti a quella folla inferocita che l'aspettava, non doveva avere paura.
Qualcuno bussò alla porta e svogliatamente si alzò per andare ad aprire, molto probabilmente si trattava di Maggie pronta a darle il suo supporto per quella giornata.
Aprì la porta e restò stupita davanti a quello che trovò fuori dal suo appartamento, non la sua amica e neanche una persona ma un carrellino con sopra una colazione abbondante e una rosa rossa, la più bella del giardino. Sorrise spontaneamente capendo di chi si trattava e trascinò dentro il carrello facendo attenzione a non far cadere nulla, chiuse la porta alle sue spalle e si concentrò meglio sulla rosa, al suo fianco un bigliettino che prese immediatamente e iniziò a leggerlo.

"Buongiorno Lena, spero tu abbia riposato questa notte! Ho pensato di farti arrivare la colazione perchè sicuramente tu l'avresti saltata e la colazione è davvero importante per iniziare una giornata, a me da tanta forza." Lena sorrise immaginando la ragazza che scriveva il bigliettino, Kara adorava il cibo e lei ne aveva avuto la prova nella loro uscita a Roma e era certa che avrebbe avuto altre dimostrazioni perchè Lena voleva chiederle un appuntamento e dunque una cena insieme. "Sono certa che sei tesa per l'uscita di oggi e avrei voluto portare io stessa la colazione ma sono impegnata a organizzare tutto. Andrà tutto bene e sono certa che ti farai ascoltare da tutti e capiranno le tue ragioni. Ti ho preso la rosa più bella del giardino per essere alla tua altezza ma nessuna rosa al mondo sarà mai degna, probabilmente il giardiniere mi terrà il broncio per qualche giorno ma non importa. Ci vediamo tra qualche ora, un bacio, Kara."
Sorrise ancora una volta, quella ragazza sapeva essere di una dolcezza disarmante, prese la rosa e inalò il suo profumo poi qualcuno bussò di nuovo alla porta, aprì immediatamente.
"Lena! Alloggiavi davanti la porta?" la prese in giro Maggie.

"No, in realtà..."

"E questo?" chiese superando l'amica. "Ammiratori segreti o dei servizi segreti?"

"Maggie!" scosse la testa lei. "Intanto buongiorno, hai dimenticato le buone maniere?"

"Buongiorno, amica." disse abbracciandola. "Non immaginare che te la scampi così."

"Va bene, è stata Kara, contenta? Adesso mi aiuti a smaltire tutta questa colazione?" 

"Ha fatto prepare la colazione per cento persone o sbaglio?"

"Non sbagli, porta questo in cucina e intanto io cerco un vaso per la rosa."

"Agli ordini, presidente."

Lena rise e scosse la testa.


Kara osservò ancora una volta i fogli con tutto il programma della giornata, le posizioni dei suoi colleghi e la mappa del luogo, era la decima volta che controllava e non riusciva a togliersi quel peso di dosso, Alex era molto più brava in quelle cose mentre lei era più efficace sul campo.

"Kara, è la decima volta che guardi quel foglio." la distrasse Winn. "Non le succederà nulla, noi ci fidiamo di te e rispetteremo il programma alla perfezione."

"Il problema non siete voi..." abbassò lo sguardo lei.

"Il tuo protocollo è perfetto." disse James. 

"Ho un brutto presentimento, sapete quelle sensazioni che vi prendono qui?" disse indicando lo stomaco. "Non mi succede mai ma oggi mi sento terribilmente sotto pressione."

"Hai fatto vedere il protocollo anche a tua sorella e ha detto che non avrebbe saputo fare di meglio, non preoccuparti Kara." 

Kara annuì poco convinta e guardò la macchina presidenziale davanti la casa bianca.

"Avete controllato la macchina?" chiese.

"Fatto e l'autista è un uomo di fiducia." disse Winn.

"Lei dov'è?" chiese guardandosi alle spalle.

"Sta arrivando, stava facendo colazione con il suo consigliere." rispose James.

"Tutta quella folla lì fuori sono giornalisti, vero?" chiese ancora.

"Si, tutti giornalisti." confermò James.

"Perfetto, andate in postazione mentre io aspetto Lena...ehm il presidente per scortarla fuori."
I due annuirono e Kara sospirò. 
Non le succederà nulla si ripeteva.
Vide Mike ancora in giro per il giardino, strinse i pugni e si avvicinò a lui.

"Che ci fai qui?" chiese dura.

"Avevo bisogno di questo." indicò il caffè.

"Ti sembra il caso? Dovresti essere già sul posto tu."

"Perchè sei così nervosa, Kara?" chiese alzando un sopracciglio.

"Sei irresp..." si bloccò quando sentì una presenza alle sue spalle, respiro regolare e il cuore leggermente veloce poi quel profumo che avrebbe riconosciuto tra mille.

"Agente Danvers." 

Kara si voltò di scatto trovandosela vicina.

"Presidente." la salutò con il sorriso ricambiato immediatamente dalla donna.

"Mi scorterà lei alla macchina?" chiese.

"Certo!" rispose subito. "Mike, raggiungi gli altri e per favore ascoltami questa volta."

"Va bene." disse stizzito.

"Problemi?" chiese Lena vedendo lo sguardo nervoso della ragazza.

"Quel ragazzo è uno zuccone, fa sempre di testa sua!" sbraitò lei alzando gli occhi al cielo.

"Lo so, non mi piace molto. Ti è stato troppo vicino qualche giorno fa." serrò la mascella e Kara la guardò stupita per poi sorridere. "Cosa?" 

"Sei adorabile e stupenda." disse guardandola, indossava un abito nero che rendeva giustizia alle sue forme e Kara non potè non soffermarsi sulla scollatura dell'abito.

"Che fate qui impalate?" chiese una voce alle spalle di Lena.

"Maggie..." si voltò Lena e Kara arrossì immediatamente.

"Le macchine ci stanno aspettando." sorrise la bruna. "Però se non vuoi andare, annulliamo tutto e sarebbe anche meglio." 

"Non annulliamo nulla! Dacci un minuto."

"Va bene, vi lascio sole." disse con tono malizioso. "Comunque bellissima la rosa, tua sorella dovrebbe prendere esempio." rise allo sguardo di Kara e le lasciò sole.

"Vieni un attimo con me." disse Lena.

Kara annuì ed entrò dentro, Lena guardò il corridoio alle sue spalle.
"Non c'è nessuno, bene."  disse.

Spinse la bionda verso il muro e poggò le sue labbra su quelle di Kara che in un primo momento restò ferma poi avvolse la donna tra le sue braccia e ricambiò il bacio, Lena si staccò e le sorrise. 

"Il buongiorno di questa mattina è stato stupendo ma per iniziare davvero bene la giornata avevo bisogno di questo."

Gli occhi di Kara brillarono.

"Adesso possiamo andare." aggiunse Lena.

"Mi erano mancate le tue labbra." disse piano Kara iniziando a camminare verso la porta.

"Anche a me."  disse sentendosi più tranquilla. "Kara?"

"Si?" chiese voltandosi verso la donna.

"Hai del rossetto sulle labbra." rise Lena.

"Oh..." si bloccò un momento e si passò una mano sulle labbra che sapevano di Lena.

"Ti aiuto." 
Persero altri minuti e poi insieme si avviarono alla macchina.

*******

Lena parlava fluidamente davanti tutti quei lavoratori, prima di salire sul palco l'agitazione era tanta ma dopo uno sguardo con Kara, un sorriso scambiato e dopo che Kara aveva preso posizione proprio alle sue spalle si sentì davvero forte e sicura. Il discorso stava andando bene e la rabbia degli uomini sembrava affievolirsi visibilmente, qualche donna piangeva e qualsuno annuiva.
Kara si guardava attentamente intorno e ogni tanto parlava con gli altri suoi uomini, tutto sembrava sotto controllo.

"Vi chiedo solo del tempo e la vostra fiducia, non vi deluderò ve lo prometto." 

"Sono tutte promesse ma noi vogliamo i fatti." urlò un uomo, Kara si sporse per individuarlo. "Lei ci ha rovinati!"

"Sta zitto, il presidente ha ragione!" urlò una donna. "Io ho perso mio marito lì dentro."

Degli spintoni e le urla di più uomini e la faida si riaccese immediatamente.

"Dobbiamo calmare la folla Winn! Muovetevi. Winn?" 
Un rumore stridulo arrivò al suo orecchio, vacillò perdendo la concentrazione, puntò lo sguardo in alto e vide un uomo puntare su Lena che si guardava intorno spaesata cercando di calmare gli uomini parlando al microfono. 
Successe tutto in un attimo, Kara vide partire il proiettile e lo vide sfrecciare verso Lena.

"Lena!" urlò.

 Questione di minuti.

Secondi.

Attimi.


Buongiornooo, eccomi qui con il capitolo. Che mi dite? Lo lasciamo molto bene devo dire eh ahahah Non odiatemi, dovevo farlo...la pace dura pochino con me. Vi ringrazio sempre di esserci e vi ringrazio per le recensioni sia su questa storia sia nell'altra mia storia "Vivere davvero.".
Vi lascio alla lettura, a prestissimo. 

   
 
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