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Autore: zamy88    19/03/2019    5 recensioni
Una volpe ha parecchie difficoltà da affrontare nella sua vita, in particolar modo se è la prima volpe poliziotto di Zootropolis.
A maggior ragione, se è innamorato di una dolce e tenera coniglietta, e specialmente se per la paura e per il suo maledetto orgoglio, ha aspettato troppo a dichiararsi.
Ma il futuro sta preparando delle sorprese che la volpe in questione non avrebbe mai lontanamente immaginato.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Furry, Triangolo
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Cap. 9: Faccia a faccia.

Nicholas spostò la coda dal suo ventre, sospirando mentre osservava il telefono, a schermo spento, sul tavolo: non gli aveva ancora risposto.
Era venuto a sapere da Wolfard che i primi due giorni li aveva passati ospitata nella sua immensa villa (per lui non era stato sicuramente un problema, e l'aveva fatto volentieri), mentre poi, a detta di Clawhauser, era partita per delle vacanze vere e proprie: era andata a Mammal Beach Avenue.
Ebbe una stretta al cuore fantasticando di essere sulla sabbia dorata, di fianco a lei, entrambi in costume sotto al sole.


Interruppe i suoi pensieri alzandosi dalla sedia, mentre prendeva il telefono e se lo infilava in tasca: aveva deciso di fare un salto al bar sottocasa per farsi un goccetto (o forse tre), nella speranza che l'avrebbero aiutato a dormire.




Tornò al suo appartamento due ore dopo, decisamente alticcio: ci mise 10 minuti buoni solo ad infilare la chiave nella serratura, complice il fatto che inizialmente aveva afferrato la chiave al contrario, cercando di inserire l'impugnatura.
Trascinandosi verso il letto, guardò l'orologio: uggiolò sommessamente pensando che aveva davanti a sé solo quattro ore di sonno, sperava di riuscire almeno a farsele come un sasso, senza incursioni oniriche conigliesche.




BEEEP-BEEEP-BEEEP-BEE
Spense la sveglia con un pugno.
Grande Fritz, era più stanco di quando era andato a letto: decise di tirarsi su facendo colazione con un'abbondante dose di mirtilli.
"Speriamo solo che il bufalo muschiato non mi appioppi nulla di pesante oggi..." pensò avviandosi verso la centrale, mentre l'alba cominciava ad arrossare il cielo dietro di lui. Rise mestamente, pensando che solo tre anni prima avrebbe ucciso chiunque avesse provato a svegliarlo ad un orario simile.







Era letteralmente distrutto; una volpe a pezzi, talmente stanca da non riuscire quasi più a scodinzolare. Le sue speranze erano state ovviamente vane: il capitano, durante la riunione mattiniera, aveva adocchiato subito le sue condizioni, e aveva deciso di rincarare la dose come vendetta per la mole di frecciatine arretrate da parte di Nicholas; gli aveva prima affidato il controllo del traffico davanti alla scuola elementare di Tundra Town, per poi mandarlo a pattugliare il distretto di Rain Forest, costringendolo così a camminare quasi tutta la giornata, con la scusa che uno degli agenti che solitamente gestivano quella zona era in paternità.
A fine turno iniziò lentamente a trascinarsi verso gli spogliatoi, quando intravide delle orecchie di coniglio spuntare oltre il banco della reception, davanti all'ingresso.
Il suo cuore perse un battito, nell'immediata speranza che fosse la sua Carotina, ma l'istante successivo si rese conto che non potevano essere le sue: il colore era completamente diverso, piuttosto assomigliavano molto più a quelle di...

"Hey Nicky bello!" gridò Martin dopo averlo visto, cominciando ad incamminarsi verso di lui.
"Ecco, per l'appunto. Solo gioie oggi, eh?" pensò alzando lo sguardo, rivolgendo quella muta domanda al soffitto della centrale, molto più distante del pavimento.
"Ci mancavi solo tu..." gli disse quando ormai era vicino "Judy non c'è, puoi anche tornartene a casa." aggiunse secco e diretto, era troppo stanco per degnare quel coniglio del suo fine sarcasmo.
"Oh, lo so benissimo: stavo cercando te infatti." ribattè con un sorriso a 28 denti dal significato non del tutto chiaro.


Si immobilizzò, riflettendo velocemente su tutti i possibili motivi e relative implicazioni a questo fatto: alla fine, decise di abbracciare la 'Bufalo Way', come l'avevano scherzosamente battezzata in centrale, ovviamente di nascosto dal capitano.
"Non mi interessa." rispose semplicemente ed in maniera molto pacata, riprendendo il passo verso lo stanzino dove lo aspettavano i suoi abiti civili.
E Marty iniziò a seguirlo, ignorando totalmente la risposta appena ricevuta.
"Suvvia, vorresti farmi credere che non ti interessa minimamente il perché sono venuto fin qui a cercare te?"
"Direi proprio di no. Anche perché, ad occhio e croce, molto probabilmente è per sfottermi."
"E per quale motivo dovrei sfotterti?" ribattè con ironia il leporide con un ghigno divertito.
Nick nell'udire quella domanda fermò la sua marcia e si voltò ad osservarlo in muso, incerto su cosa rispondere e un poco indispettito.
"Cos'è, non penserai veramente che io sia così stupido da credere che tu non sappia cos'è successo tra me e Judy?" alla fine era impossibile per lui non cercare di infastidirlo almeno un poco.
"Beh, non te lo dice sempre anche lei che sei una volpe ottusa, in fondo?"
"Certamente, ma sono una volpe ottusa solo per lei. Non per il resto del mondo e certamente non per te."
Si diede mentalmente un pugno da solo agli zebedei per la risposta appena data: a causa della stanchezza non ci aveva riflettuto abbastanza prima di aprire le fauci.
"Eheheh" sghignazzò Martin con un muso vittorioso "Ovviamente sono ben a conoscenza del fatto che Judy è decisamente incazzata nera con te."
"E sai anche il perché immagino." rispose l'agente riprendendo a camminare verso il suo obiettivo.
"Più o meno. So che hai cercato di spifferarle qualcosa sul mio conto, ma che ti è andata molto, ma molto male."
"Esattamente: ho fatto male i miei calcoli." rispose fermandosi davanti alla porta dello spogliatoio, la zampa destra già sulla maniglia. Era pronto a dare il suo finale alla discussione per poi entrare.
"Ma sappi che ho visto oltre al tuo bluff, e non mi tieni neanche vagamente in pugno come credi: sei stato fortunato che non sono ancora riuscito a dirle tutto, ma non ti preoccupare che arriverà il momento. Detto questo, ti saluto." affermò tra i denti, aprendo la porta ed entrando nel locale, dando un chiaro segnale che per lui la discussione si concludeva lì.


Si diresse soddisfatto e con sicurezza al suo armadietto, aprendolo e afferrando i suoi vestiti, per poi appoggiarli sulla panca lì vicino.
"Ne sei così sicuro?" lo rimbeccò, inattesa, quella voce alle sue spalle. "Sono pronto a scommettere, tra l'altro, che non hai ancora capito quale sia il mio scopo." aggiunse mentre Nick si voltava.
"Non puoi stare qui." gli disse semplicemente sedendosi sulla panca.
"Così come sono sicuro che il non saperlo ti rode dentro." continuò il coniglio ignorando completamente quello che gli era stato appena detto.
E aveva ragione. Dannazione, se aveva ragione.
Ma figuriamoci se voleva lasciargli quella soddisfazione, molto meglio dissimulare.

"Perché, vorresti dirmi che il voler avere per sé una coniglietta del genere non è una motivazione sufficiente?"
"Beh, ovviamente. È stato un piacevole imprevisto, e devo ammettere che me ne sono sorpreso, ma conoscendola ha iniziato decisamente a piacermi. Del resto, credo che siamo entrambi d'accordo che è un esemplare più unico che raro..."
"Decisamente."
"... tuttavia, bel tentativo, ma uno come te ci ha sicuramente riflettuto sopra parecchio." concluse, con un sorrisetto provocatore.
Wilde, in dubbio se cominciare bellamente ad ignorarlo o meno, si tolse la cravatta della divisa per iniziare a cambiarsi, e una volta appoggiata la schiena alla parete, con aria indifferente iniziò a sbottonarsi la camicia.
"A costo di ripetermi, non mi interessa." gli rispose dopo qualche attimo di silenzio, mentre si sganciava i primi bottoni.
"Sai, potresti anche semplicemente chiedermelo, anche se so che questo ferirebbe il tuo orgoglio." disse Marty con la testa inclinata leggermente di lato e le orecchie ben dritte. La volpe sbuffò sonoramente dal naso, con fare esasperato, per poi aggiungere: "Tagliamola corta, che oggi non è giornata: se questo può contribuire in qualche modo a farti andare via dalle palle prima, avanti, sentiamo. Altrimenti sloggia, che il dottore non mi ha ordinato di dare ascolto a coniglietti petulanti."
Il coniglio si avvicinò, e poggiò la zampa destra al muro, di fianco alla testa della volpe, per poi dire muso a muso:
"Si, ho giocato un poco sporco, e sì, ho bluffato con le minacce che ti ho rivolto. Mi sono avvicinato a Judy, e ho anche iniziato ad apprezzarla parecchio, ma fin dall'inizio, il mio obiettivo..."
Lo stava ascoltando attentamente, ma non aspettava neanche vagamente il seguito: rimase immobile, senza la minima reazione, mentre di sorpresa Martin si avvicinò ancora e lo baciò intensamente per una manciata di secondi. Si prese pure il tempo di passargli la zampa sinistra sul petto ormai scoperto, accarezzandone la pelliccia.
"...eri tu." concluse staccandosi, per poi uscire e sparire come un fulmine con un risolino.


Era brutalmente sotto shock: ci mise un minuto buono prima di riuscire a muovere anche solo un muscolo. Cominciò a riprendersi dopo che tutti i peli della coda gli si furono rizzati velocemente, seguiti da un brivido lungo la schiena.
"No, non può essere successo davvero, no. Sto dormendo in piedi e questo è stato solo un incubo ad occhi aperti."












Angolo autore

E rieccomi qua col penultimo capitolo, anche se ci ho messo un po'. Purtroppo ho avuto un po' di rogne, e non ero troppo dell'umore.

Siamo arrivati ad uno dei colpi di scena principali, anche se forse era abbastanza prevedibile per come ho impostato la storia (mi sembra di sentire Red gridare "LO SAPEVO!" :D)
Inoltre, qui ho inserito ben due citazioni.



Lasciamo quindi una povera volpe sotto shock, nel prossimo capitolo vedremo come Nick reagirà e come la cosa evolverà.



A presto!

   
 
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