400 parole
A U T O P S I A
S - Spiegazioni
Elisa è l’amica di una vita, quella che hanno tutti, che ti conosce da quando avevi quattro anni, quella con cui scambiavi i giochi all’asilo, quella a cui hai tirato i capelli in terza elementare e non ti ricordi neanche più il motivo - ma lei sì e non te la farà passare mai più liscia -, quella a cui alle medie hai confidato la cotta per il compagno di classe, quello scemo e belloccio che non ti filava manco di striscio, ma tu eri persa lo stesso. Elisa è l’amica con cui ti sei persa di vista alle superiori perché lei andava in una città a fare un liceo in cui una delle materie era pedagogia e tu andavi dalla parte opposta a farne uno che aveva il greco - ugh, il greco - ma perdersi di vista in un paesino tanto piccolo era impossibile, specie per due ragazze che abitano a mezzo isolato l’una dall’altra. Elisa è l’amica da cui sei andata a piangere quando Giovanni ti ha lasciata e poi Christian ti ha lasciata e poi tu hai lasciato Federico. Elisa è l’amica che ti ha offerto la sua spalla e a cui tu hai offerto la tua quando Marco se ne è andato e Vittorio l’ha tradita. Elisa è l’amica che un giorno hai guardato negli occhi e a cui hai detto “ehi, facciamo l’università nella stessa città, andiamo a vivere insieme”.
Elisa è l’amica che ti ha guardato negli occhi come se tu fossi Gandalf e lei fosse un hobbit e con un sorriso a trentadue denti ti ha detto sì.
Lucrezia, beh, Lucrezia è tutto un’altro paio di maniche. Intanto non sai neanche se sia tua amica.
Il vostro rapporto si basa su pomeriggi in biblioteca o mattinate al caffè degli Artisti a bere caffè troppo zuccherato davanti a libri che non ti entreranno mai in testa - non bene come a lei, almeno - a lanciarvi frecciatine e farvi dispettucci da quattro soldi, senza mai perdere l’aplomb. Lucrezia è la tua nemica-amica, quella che ti criticherà a morte, distruggendo ogni briciolo della tua autostima e dandoti della stupida prima di partire in quarta e andare a picchiare chiunque ti abbia fatto stare male con una mazza da baseball stretta tra le unghie laccate di rosa perla. Non metaforicamente.
E tu, beh, tu, Margherita, sei il genere di persona che tira avanti e sopravvive.