200 parole
A U T O P S I A
Autopsia
“Margherita, perché c’è del sangue sul tavolo della mia cucina?”
“È il tavolo della nostra cucina. E c’è del sangue perché stiamo dissezionando un cuore.”
“Questa non è una risposta che mi sollevi particolarmente.”
“Ma come, non ti rincuora?”
“Margherita ti uccido. Cosa ci fai con un cuore in cucina?! Ti prego, dimmi che non è umano.”
“Certo che è umano” ribatte Lucrezia impassibile, le dita dei guanti di lattice macchiati di rosso che affondano nel pezzo di carne sanguinolenta a cui Elisa non si vuole nemmeno avvicinare. “L’abbiamo rubato in sala autoptica per fare pratica.”
“Che cosa -?”
“Ah ah” annuisce Margherita ed Elisa sente l’improvviso bisogno di sedersi. Quello e magari anche di non finire in galera per appropriazione indebita di pezzi di cadavere. O qualsiasi sia il crimine che stanno commettendo.
“Dai, Eli, non è mica una cosa così grave!” Margherita taglia con cura, la punta della lingua che le spunta tra le labbra, e improvvisamente in mano ha quello che sembra un vaso sanguigno.
“Voglio morire. E anche una nuova coinquilina.”
“Rilassati!” Lucrezia alza gli occhi al cielo. “È solo un cuore di maiale. Comprato dal macellaio. Ora, Maestri, molla quelle coronarie e torna a studiare.”