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Autore: pampa98    22/03/2019    1 recensioni
Un anno dopo la sconfitta di Profondo Blu, il pianeta degli alieni viene minacciato da un'invasione nemica. Per fermarla, i fratelli Ikisatashi si affidano all'aiuto delle loro ex-nemiche.
[E' una rivisitazione della mia omonima storia, che purtroppo avevo lasciato incompiuta. Spero che vorrete dare un'occhiata a questa versione aggiornata]
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Pai Ikisatashi, Retasu Midorikawa/Lory
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente il Cafè Mew Mew aprì regolarmente. Ryan aveva insistito che gli alieni restassero lì finchè non fosse giunto il momento della partenza, così da poterli tenere sotto controllo, e aveva trovato loro una stanza al piano di sopra.
-Che vuol dire che dobbiamo restare nascosti?!-
-Vuol dire,- rispose Ryan, -che non è normale vedere degli alieni che si aggirano per la città. Statevene qui buoni e tranquilli, chiaro?-
-Va bene.- disse Pai, sebbene nessuno di loro ne fosse entusiasta, -Ma ogni tanto dovremo andare a controllare la navicella.-
Ryan li guardò scettico, ma era anche vero che se fosse successo qualcosa a quel mezzo, la loro sosta si sarebbe protratta per un tempo indeterminato e questo lo infastidiva più dell’idea di perderli di vista per qualche ora. Annuì.
-Bene, allora io vado subito.- annunciò Pai, ma Ryan lo fermò prima che potesse andarsene.
-Non vi muovete da soli. Anche se alcune delle ragazze si fidano di voi, io so bene cosa siete.-
-Sei davvero simpatico.- lo schernì Kish, -Pai, aspetta un attimo, ti trovo un’accompagnatrice.-
Gli fece l’occhiolino e si teletrasportò prima che Pai potesse ribattere. Sapeva perfettamente a chi avrebbe chiesto e, mentre una parte di lui avrebbe voluto strozzarlo per questo, l’altra non riusciva ad essere del tutto dispiaciuto all’idea di passare un po’ di tempo con Lory.
Kish si materializzò in cucina, dove Kyle stava preparando uno dei suoi dolci. Il cuoco, a differenza dell’americano, non sembrava infastidito dalla loro presenza, e lo salutò cordialmente.
-Ryan vi ha detto che sarebbe meglio se non vi faceste vedere in giro?- chiese.
-Sì, ci ha informati con la sua solita gentilezza. Avevo bisogno di parlare con Lory, sai dov’è?-
Kyle annuì. –Sta servendo ai tavoli. Te la chiamo.-
Mentre usciva dalla cucina, Kish diede un’occhiata alla sala. C’erano già molti clienti, per lo più donne, e notando con quanta velocità si voltarono tutte a guardare Kyle, ne capì il motivo. Sul lato opposto della stanza vide Strawberry, intenta a prendere delle ordinazioni. Era molto carina.
Sospirò e si appoggiò al muro. Non avrebbe dovuto pensare a lei. Era una storia vecchia ormai. Strawberry lo aveva rifiutato e lui era andato avanti. Averla rivista gli aveva fatto provare nostalgia, ma niente di più. Aveva una ragazza, Syria, che lo aspettava a casa, una ragazza molto simpatica, sexy e decisamente più interessata a lui di quanto Strawberry lo sarebbe mai stata. Non aveva senso innamorarsi di nuovo di lei.
-Kish, ciao.- lo salutò Lory.
Kish alzò una mano in segno di risposta.
-Ehi, spero che possano fare a meno di te per un po’.- disse.
Lory lo guardò sorpresa, poi dando un’occhiata alla clientela disse:
-Sì, penso di sì. Perché? Che succede?- chiese, preoccupata.
Kish le rivolse uno dei suoi soliti sorrisetti. Sapeva cosa provava Pai per lei e voleva scoprire se anche alla ragazza non fosse del tutto indifferente.
-Be’, Pai avrebbe bisogno di te.- spiegò e ottenne la reazione che sperava.
Lory cambiò improvvisamente colore e cominciò ad agitarsi.
-Va… Va bene. Di cosa ha bisogno?-
-Dovresti andare con lui a controllare la nostra navicella. Quel rompiscatole giallo non si fida a farlo andare da solo.-
Lory arrossì ancora di più, ma stavolta Kish non fu sicuro del perché. Comunque accettò di accompagnarlo ed andò a cambiarsi.
Pai la stava aspettando sul retro, insieme a Ryan. Entrambi i ragazzi per cui provava dei sentimenti erano lì e, nonostante fosse Ryan quello con cui usciva, sperò che la avrebbe lasciata andare da sola insieme a Pai.
-Lory,- la salutò Ryan, -sei sicura di voler andare tu?- le chiese, come se per lei fosse un grande sacrificio.
-Sì, certo. Anche se non me ne intendo molto di navicelle, quindi non so quanto potrò essere utile.- aggiunse, rivolta a Pai.
Lui scosse la testa.
-Non preoccuparti, dobbiamo solo controllare che il caricamento proceda senza problemi. Ci vorranno pochi minuti.-
Lei annuì e fece per avvicinarsi a Pai, ma Ryan la strinse a sé. Era raro che il ragazzo si mostrasse affettuoso ed espansivo anche quando erano da soli, figuriamoci insieme ad altri. Per un momento, Lory pensò che fosse geloso di Pai, ma non aveva senso: l’alieno non provava niente per lei, non c’era alcuna ragione per essere preoccupato.
-Sta’ attenta, d’accordo?-
Lory ricambiò l’abbraccio, titubante.
-Sì, stai tranquillo.-
Si sciolse dall’abbraccio e lo salutò con un sorriso, poi raggiunse Pai e si allontanarono insieme.
Giunsero in una radura poco distante dal Cafè e lì Pai si fermo.
-Che succede?- chiese Lory.
-Siamo arrivati.-
La ragazza si guardò intorno, ma non vide altro che un prato circondato da alberi. Credeva che una navicella aliena fosse abbastanza grande da poter essere avvistata senza difficoltà.
Pai le rispose prima ancora che potesse porre la domanda.
-La navicella è protetta da una barriera che la rende invisibile agli esseri umani. Non penso che siate abituati a vedere un oggetto del genere parcheggiato sul vostro pianeta. Vieni, è da questa parte.-
Mentre lo diceva, le sfiorò il braccio e in quel momento si materializzò di fronte a Lory una grande navicella, simile a quella con cui gli alieni avevano lasciato la Terra un anno prima.
Pai aprì la portiera ed entrò, seguito dalla ragazza. Lo seguì a sinistra, verso quella che era la sala comandi e immaginò che sul lato opposto ci fossero le stanze dei tre alieni. Non era molto spaziosa, ma sembrava confortevole.
-Bene.- disse Pai, -Il livello di carburante è ancora molto basso, ma sta lentamente salendo. E’ tutto in regola.-
Lory lo guardò stupita.
-Come? Abbiamo già finito?-
Pai annuì. –Avevo detto che sarebbe stato un lavoro veloce. Mi dispiace che quel biondo… Ryan, ti abbia fatta scomodare.-
-Non l’ha fatto.- rispose subito lei, -Ho accettato con piacere… di venire ad aiutarti.-
Pai fu colto alla sprovvista da quelle parole. Nessuno si era mai dichiarato ‘felice’ di fare qualcosa insieme a lui. Certo, Lory non era come tutti gli altri e proprio per questo, proprio perché era lei, il suo cuore batteva in modo diverso e la sua mente non ragionava con la freddezza calcolata che utilizzava con chiunque altro. Ma, se anche per un piccolo istante, avesse sognato di avere una qualche possibilità con lei, Ryan aveva fatto in modo che capisse che non ne aveva. Non sarebbe dovuto esserne sorpreso. Era stato proprio per salvare lui che, per la prima volta, Lory gli aveva parlato e si era insinuata nel suo cuore.
-Senti, Pai,- la voce di Lory lo richiamò dai suoi pensieri. Non si era nemmeno accorto che lei lo stesse fissando con quei suoi grandi occhi blu, pieni al contempo di sicurezza e timidezza. –Io ci ho pensato e sono d’accordo a…-
Fu interrotta da un allarme da parte del radar della navicella.
-Ma cosa?-
-Che succede?-
Si avvicinarono entrambi al radar, sul quale era comparso un pallino rosso vicino al punto in cui si trovavano.
-Non è possibile.- disse Pai, -Sembra che un’altra navicella aliena sia atterrata ad una quindicina di kilometri da qui.-
-Un’altra navicella?- chiese Lory, -Dalla tua espressione non si direbbe che vi aspettaste dei rinforzi.-
-No, infatti.- rispose Pai. –Andiamo. Dobbiamo avvisare subito gli altri.-
Tornarono al Cafè, dove trovarono anche le altre Mew Mew in allerta.
-Lory! Va tutto bene?- le chiese Mina.
La ragazza annuì. –Avete saputo anche voi dei nuovi visitatori?-
Tutti annuirono.
-E’ possibile che abbiano mandato qualcun altro ad aiutarci?- chiese Tart, ma i suoi fratelli non ne erano convinti.
-Siamo venuti qui solo per chiedere un aiuto volontario da parte delle Mew Mew. Non servivano tante persone.- spiegò Pai.
-Ci sono speranze che siano venuti in pace?- chiese Strawberry.
Ryan sbuffò. –Sono alieni, dovrebbe bastare per darti una risposta.-
-Invece no.- sbottò Lory. Sapeva che Ryan odiava gli alieni e, per quanto le sue ragioni fossero valide, non aveva il diritto di giudicare tutti loro a priori. –Non mi pare che Pai, Kish e Tart stiano cercando di farci del male, eppure sono alieni.-
Ryan non si aspettava quella reazione e, in generale, nessuno di loro era abituato a vedere Lory arrabbiata.
-Sì, hai ragione.- si scusò Ryan, -Bene. Come vogliamo procedere?-
-Forse è meglio se andiamo subito a scoprire chi sono e che cosa vogliono.- disse Pam e tutti furono d’accordo.
Ryan e Kyle decisero di restare al locale per monitorare eventuali spostamenti e avvisarli.
-Ragazze, è meglio che vi trasformiate. Siete un po’ arrugginite e almeno, se vi dovessero attaccare, potreste difendervi subito.-
Così le ragazze, dopo più di un anno di normalità, tornarono a rivestire i panni degli Angeli Protettori e si prepararono ad affrontare una nuova minaccia.

 
   
 
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