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Autore: Cris_Mar    22/03/2019    1 recensioni
Harry si ritrova con il cuore colmo di speranza: la guerra è finita, non senza lasciare ferite profonde e nonostante il dolore, è arrivato il momento di andare avanti, di ricominciare.
Dopo la fine tanto agognata di tutti i processi, che lo hanno costretto per mesi a rivivere tutto l'accaduto, può finalmente costruirsi una vita tutta sua.
E decide di iniziare da dove tutto è finito: Hogwarts
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I start from you.

Capitolo 3

2.1- Walk close to me, talk to me, look at me: I'm here... What do you see?

'Siete quasi in ritardo' Era lunedì mattina e Hermione aveva già terminato la colazione quando Harry e Ron la raggiunsero in Sala Grande, mentre era immersa nella lettura della Gazzetta del Profeta recapitatale dai gufi una decina di minuti prima.

'Appunto: quasi' sottolineò Ron, sedendosi alla sua destra.
Harry lo seguì, sbadigliando rumorosamente.

'Probabilmente restare in piedi fino a tardi per terminare un'inutile partita a scacchi non è stata una delle vostre idee migliori, men che meno iniziarne un'altra per dimostrare che- che cosa volevi dimostrare Ron?'
'Che il fatto che io utilizzassi una vecchia scacchiera, con dei vecchi pezzi che, data l'infinita lista di vittorie ottenute insieme, si fidano completamente del sottoscritto, non fosse in alcun modo il motivo per cui riesco a batterlo!' disse Ron solennemente, mentre si riempiva il piatto.
'Dimostrazione che gli ho dato sconfiggendolo anche utilizzando i suoi pezzi nuovi di zecca. E questo lo sapresti, se non fossi andata a letto appena abbiamo concluso la prima partita'

Harry gnugnì il suo entusiasmo riguardo la faccenda e si concesse un morso annoiato al pane tostato anche se aveva troppo sonno per sentirsi davvero affamato.

Hermione scosse la testa, contrariata: 'Certo che sono andata a letto, se non lo avessi fatto, avrei le tue occhiaie e l'espressione fiacca e disfatta di Harry!'

Harry abbandonò il pane tostato al secondo morso rinunciando del tutto e si spaparanzò sul tavolo, nascondendo il volto fra le braccia.
Hermione provò a destarlo ma ricevette solo borbottii di protesta.

'Sembra che Malfoy continui con il suo proposito di isolarsi da tutta Hogwarts' disse in fine, catturando la sua attenzione.
Harry emerse dal tavolo e setacciò quello Serpeverde con lo sguardo.
In effetti Draco sedeva lontano da qualunque altro studente intento a fare colazione ed era immerso in una lettera che doveva essergli stata recapitata prima che Ron e Harry raggiungessero la Sala.

'Beh, ve lo avevo detto no? Immagino che dovrò essere io a rivolgergli la parola' biascicò, raddrizzandosi.
All'improvviso Hermione scoppiò in una risata quasi sguaiata, attirando diversi sguardi: 'Hai sempre avuto una chioma difficile da domare ma oggi...! Oggi hai raggiunto l'apice, Ron ti prego guarda i suoi capelli!'
Ron dopo un po' si unì a lei e finirono entrambi per asciugarsi le lacrime.
'È solo che oggi non ho avuto tempo di sistemarli come al solito...' sbuffò Harry alzandosi.
'Ah, di solito li sistemi?' sussurrò Ron, soffocando un altra risata.


La classe di incantesimi del settimo anno era piuttosto rumorosa quella mattina.
Nonostante il minuto professore fosse alle prese con un'intricata spiegazione, veniva ripetutamente interrotto dai quesiti dei suoi allievi, e tra una domanda e l'altra la classe commentava a voce alta, trasformando il tutto in un caotico vociare.
Malgrado ciò, il professor Vitious sembrava entusiasta di tanto interesse e tollerava il caos con allegria.

'No, signor Finnigan, se non vi attenete in maniera scrupolosa al procedimento che vi sto mostrando potreste causare danni piuttosto gravi a voi stessi e ad altri' trillò, in direzione di Seamus, per poi volteggiare accanto a Blase Zabini : 'Tieni la bacchetta con più decisione! Questo è l'esatto motivo per cui vi ho ammonito: una piccola insicurezza sarebbe la catastrofe. Questo incantesimo è molto raro e va usato solo in caso di assoluta necessità!'

Harry, dal canto suo, sentiva di avere una presa molto salda e sicura sulla sua bacchetta di agrifoglio e si era maggiormente preoccupato di imparare per bene la formula. Era bello rendersi conto di avere ancora la possibilità imparare molte cose: di sicuro la guerra e la clandestinità dell'anno passato gli avevano dato modo di approcciarsi alla magia in maniera più intuitiva e naturale.
Si sentiva sicuro di se, pronto.
Anche il suo modo di vedere la magia era cambiato. Riusciva a percepirla, a sentire i cambiamenti da attribuire ad essa; "la magia lascia sempre tracce", questo lo aveva imparato da Silente.
Eppure avrebbe dovuto continuare ad approfondire le sue conoscenze, anno dopo anno, se voleva diventare un mago di tutto rispetto.

Quando mancavano ormai pochi minuti al termine della lezione si rilassò e la forza dell'abitudine deviò il suo sguardo a due banchi di disanza dal suo, dove sedeva Malfoy.
Aveva provato a raggiungerlo prima della lezione, ma Malfoy aveva lasciato la Sala con passo sostenuto ed aveva raggiunto l'aula prima che potesse avvicinarlo.
Poco male comunque, dato che non c'era nulla di più facile di sgusciare al suo fianco mentre la classe si spostava in massa verso porta.

Sistemò la sua roba in fretta e furia nella borsa giusto in tempo per la campanella, scivolò tra i compagni che si affrettavano ad alzarsi e affiancò Malfoy, che stava richiudendo le cinghie della borsa con calma.
Sembrò avvertire il suo sguardo insistente , alzò gli occhi e sospirò: 'Potter'
'Non avrai pensato che avessi già abbandonato i miei buoni propositi, vero?' chiese Harry, con tono innocente.

Malfoy si mise la borsa in spalla e si avviò alla porta, in coda dietro agli altri, con aria schizzinosa:
'Speravo solo di non averti tra i piedi tutto il tempo. Già di solito attiri troppa attenzione, ma oggi sei talmente sciatto che anche il tuo più lacrimevole adoratore penserebbe che tu abbia passato la notte in Guferia, insieme ai pennuti'
Harry si passò una mano nei capelli cercando di sistemarli.
'Fantastico, ora ti ci metti anche tu. È da quando ho memoria che provo a sistemarli, ma non c'è verso. Ci ho rinunciato anni fa. Tra te, Ron e Hermione, mi sembra quasi di risentire i miei zii!'

Harry intravide un fugace sguardo di Blaise Zabini, mentre passava loro accanto.
Gli era sembrato uno sguardo presuntuoso, tuttavia non riusciva a decifrarlo per bene, quel tipo: da quel poco che aveva potuto constatare nel suo rapporto con i Serpeverde negli anni passati, Zabini era sempre stato la persona più vanitosa sulla faccia della terra, dato che si sentiva una spanna al di sopra di tutti gli altri - Purosangue inclusi - . Probabilmente quello era il classico sguardo che riservava a chiunque.

'Forse non lo sai, ma esiste un aggeggio chiamato pettine. I babbani non lo usano?' continuò Malfoy, che quella mattina aveva i capelli impeccabili come sempre.
'Certo che lo usano e di solito funziona. Ma con me ha fallito miseramente'
Harry parlava senza pensare troppo, mentre registrava ogni sguardo sorpreso che li inseguiva fuori dalla porta.
Theodore Nott fissava Draco con occhio critico.
Lui, a differenza di Blaise, aveva avuto a che fare con qualche processo a causa di suo padre, che era un Mangiamorte come il padre di Malfoy. Era stato dichiarato estraneo ai fatti, dato che non aveva preso parte alla guerra: aveva lasciato la scuola quel giorno, insieme alla maggior parte dei Serpeverde.
Harry si chiese cosa pensasse ora un tipo come lui, che non era andato a sbattere contro i propri ideali come era successo a Malfoy.
Probabilmente era uno dei pochi a covare rancore nei suoi confronti.
Il resto della classe guardava lui, chi apertamente, chi di sottecchi.
Ron aveva alzato gli occhi al cielo e poi aveva riso ad una battuta di Hermione, l'unica che non aveva reagito vedendolo parlare con Malfoy.

In corridoio quest'ultimo, che sembrava fingere di ignorare gli sguardi che li trapassavano, fissava la chioma di Harry con attenzione quasi accademica.

'Sai, se i metodi classici non funzionano, noi maghi sappiamo miscelare diverse pozioni che potrebbero tornarti utili. E per quelli che sono troppo... maldestri...per saperne fabbricare una, esistono i negozi.'
Harry non raccolse le palesi provocazioni e lo fissò con un sorrisetto divertito: 'Maldestri?' ripetè, in tono canzonatorio. 'Stai cercando di essere gentile con me Malfoy?'
Draco inarcò le sopracciglia, piccato.
'Certo che no! Per quanto mi piacerebbe darti dell'idiota e dell'impedito, non posso obbiettivamente ritenerti un mago mediocre, altrimenti non saremmo qui. Quindi, da persona adulta ed obbiettiva, devo supporre che la tua poca dedizione alle Pozioni sia dovuta a distrazione, goffaggine e poca predisposizione alle materie che richiedono una mente libera e riflessiva. Sei troppo istintivo e impaziente.'
'Già, credo che qualcuno me lo abbia già fatto notare, in passato. Comunque riesco a strappare al professore qualche Oltre Ogni Previsione se mi concentro. Mi ritengo piuttosto soddisfatto dato che sembra proprio che non facciano per me' commentò, senza sapere bene perché stessero blaterando sulla sua attitudine in quella materia.

'Allora?' disse all'improvviso Malfoy, facendolo cadere dalle nuvole.
'Allora cosa?' chiese perplesso.
'Userai una pozione per sistemare la foresta che hai in testa?'
Lo disse con tono quasi derisorio, come se dover ricorrere a tali rimedi equivalesse alle tinte che le donne babbane usavano per nascondere i capelli bianchi.
Di sicuro se stava cercardo di convincerlo ad usarle, lo stava facendo piuttosto male.
'Non ho intezione di diventare schiavo di un intruglio solo per convicere i miei capelli a starsene giù. Andrebbe a finire che non potrei più farne a meno e in più butterei via un sacco di soldi per una scemenza. E poi, sinceramente, riesci a immaginarmi con i capelli impomatati e schiacciati in testa?'
Draco ghignò mentre imboccavano il passaggio per i sotteranei. 'In effetti perderesti tutto il tuo fascino da trasandato'

Avevano raggiunto l'aula di pozioni e quando varcarono la porta, Harry vide Ron e Hermione già seduti in terza fila.
Meditò per qualche secondo il da farsi, poi vide Malfoy avviarsi al suo solito posto in ultima fila e lo seguì: era abbastanza sicuro che di solito quel posto restasse vuoto, quindi non c'era rischio che qualcuno lo reclamasse.

'Comincio a pensare che in realtà ti piacciano, Malfoy. O forse sei invidioso? Hai paura che tutti quei trascorsi col gel ti facciano diventare calvo e vorresti la mia chioma indomita' lo punzecchiò, sedendosi in fretta accanto a lui.
Malfoy lo incenerì con lo sguardo: 'Prima di tutto perché diavolo sei ancora qui? In secondo luogo, io non diventerò mai calvo!'

Lumacorno entrò in aula con passo stanco, sembrava non aver affatto voglia di far lezione.
Si sedette alla scrivania e, con voce scocciata, spiegò brevemente che non avrebbero di certo interrotto il programma di distillare le pozioni e gli antidoti che avrebbero potuto richiedere all'esame, ma che quel giorno avrebbero fatto un ripasso teorico generale delle più importanti: così, in quattro e quattr'otto, li mise a leggere l'intero manuale di pozioni.

'Sbaglio o prima hai detto fascino?' sussurrò Harry a Malfoy, appena Lumacorno abbassò lo sguardo sulla Gazzetta del Profeta e sulla tazzina di tè che probabilmente aveva preso in prestito dalla scorta della professoressa Cooman.
'Come prego?' ribattè l'altro, ancora sdegnato dal trovarselo di fianco.
'È la seconda volta in un giorno che sei gentile con me, Malfoy' ribattè Harry, che si stava divertendo un mondo ad irritarlo.
Alla fine le vecchie abitudini in qualche modo venivano rispettate, nonostante sedessero amichevolmente uno accanto all'altro.
'No, è la seconda volta in un giorno che tenti di trasformare le mie palesi prese per il culo in gentilezze, è diverso Potter' rispose l'altro, che con un gesto secco nascose il volto nel libro di Pozioni, come a chiudere la conversazione.
'Beh, è molto più divertente osservare la tua faccia interdetta che offendersi per due battute sarcastiche, neanche tanto offensive!' commentò Harry, sfogliando il libro a casaccio, molto compiaciuto.
Aveva finalmente trovato il modo di controbattere in maniera efficace alle provocazioni. In passato si era arrabbiato, lo aveva preso a pugni e ora invece bastava una battuta imbarazzante a mettere a disagio Malfoy.
Draco mise giù il libro e fissò Harry con sguardo arrogante:
'Potresti evitare di blaterare? Ci stanno fissando tutti e pensa un po': mi ero abituato ad essere lasciato in pace'
Harry alzò lo sguardo dal libro e si guardò brevemente intorno.

Qualche curioso c'era, doveva ammetterlo, ma era troppo abituato ad essere additato ovunque per farsene un problema. Incrociò un'occhiata fugace di Hermione e la fulminò: se l'era aspettata da Ron, ma forse curiosavano a turni alterni.
Alla sua occhiataccia tuttavia, Hermione si rimise dritta e non si voltò più.

'I tuoi amici non sono entusiasti di me, vero? Ti avevo avvisato' disse Draco, che purtroppo non si era perso quello scambio di sguardi.
'Non c'è stato alcun problema, ho detto che intendevo frequentarti e la questione si è conclusa. Sono solo curiosi di sapere come andrà a finire, immagino'

Harry vide Seamus chinarsi sul banco dei suoi amici a sussurare qualcosa e poco dopo ritrarsi.
'Probabilmente Hermione avrebbe preferito che mi trovassi una fidanzata' borbottò, senza pensarci.

Quando si voltò a guardare Malfoy, un ghigno gli attraversava il volto: 'Dici sul serio, Potter? Sei il Salvatore del Mondo Magico e non riesci a trovarti una fidanzata?'

Si maledisse di aver pensato ad alta voce, ma la vista di Seamus gli aveva riportato alla mente la discussione sulla sua inesistente vita sentimentale.
Aveva perso terreno, ora era Malfoy a stuzzicarlo.

'Non è così semplice. Per quanto possa essere idilliaco adescare qualcuna sfruttando la mia fama e dimenticarla il giorno dopo... non fa proprio per me' cercò di darsi un tono, ma era difficile trovare qualcosa da dire di quell'argomento che non fosse imbarazzante.
Malfoy soffocò una risata, nascondedo il volto tra le pagine del volume di Pozioni.
'Andiamo, non dire idiozie. So per certo che durante il sesto anno hai ceduto alle avances di un paio di Corvonero e forse anche di qualche Grifondoro.'
Harry alzò gli occhi al cielo e maledisse chiunque si occupasse di mettere in giro i pettegolezzi.
'D'accordo, la storia del Prescelto mi ha fatto guadagnare qualche corteggiatrice, anche piuttosto incallita. Ma dimmi, secondo te un paio di pomiciate, neanche tanto gradite, significano cedere alle avances?'

Probabilmente avrebbe fatto meglio a tacere, dato che nel tentativo di porre fine alla questione non stava facendo altro che esporsi ancora di più al ridicolo: ora il Serpeverde lo avrebbe preso per il culo per l'eternità.
Harry Potter, il ragazzo che non sapeva niente di donne.

'Non dici sul serio' sussurrò Draco, fissandolo a bocca aperta.

Ed ecco l'occasione, pensò Harry: digli che scherzavi, digli che hai avuto delle relazioni brevi ma intense con ognuna di loro.

'Dico sul serio', bofonchiò grattandosi i capelli, impacciato.

Il professore si alzò, facendo strusciare la sedia sul pavimento e Draco cercò di darsi un contegno, richiudendo la bocca che poco prima aveva spalancato per la sorpresa.
Con un cenno della bacchetta Lumacorno fece sparire la tazzina, che sembrava averlo rinvigorito a tal punto che Harry si chiese se non avesse sbagliato a ritenere che contenesse del semplice tè.

'Ragazzi miei, come poc'anzi vi ho ribadito e come vi ho accennato all'inizio dell'anno, l'esame che andrete ad affrontare alla fine dell'anno verterà sulle più importanti Pozioni che potreste dover fabbricare nell'arco della vostra carriera. Che voi ambiate a diventare Viceministro o dei semplici impiegati, non ha importanza: il diploma di M.A.G.O. verte a dimostrare la vostra competenza. Quest'anno, dunque, a costo di finire per odiare i vostri calderoni, distilleremo senza mai fermarci tutte le Pozioni più indispensabili. Le più semplici le abbiamo quasi concluse, ritengo che entro la metà di novembre potremo addentrarci in quelle di media difficoltà, per poi arrivare alle più complesse, che ci impegneranno per il resto dell'anno. Con questo, voglio avvertirvi che è mio specifico intento rendere ciasciuno di voi in grado di ottenere una Pozione quanto meno Accettabile.'

Detto ciò, ripercorse i suoi passi fino alla cattedra e si sedette:
'Metà dell'ora a disposizione è terminata, ma la mezz'ora successiva è più che sufficiente per cominciare a fabbricare una Pozione Soporifera: una delle più semplici ma anche delle più utili.'
Ci fu un tramestio di libri e calderoni e poco dopo tutti si misero a lavoro.

Harry era del tutto deciso a fare un buon lavoro, quindi aprì il libro, si concentrò più che poté e lesse con attenzione le istruzioni.
'Rilassati Potter, è solo una Pozione Soporifera, sapevo farla perfettamente anche al secondo anno. Non dovresti avere problemi' gli sussurrò Malfoy, accendendo il fuoco sotto il suo calderone.
A Harry non sfuggì il tono sarcastico, ma accettò i consigli e si rilassò. Dopotutto aveva ragione: era una Pozione semplice.



Quando finalmente la campanella suonò, Harry mise via le sue cose con calma, seguendo i movimenti lenti di Malfoy.
'Fino a quando hai intenzione di starmi dietro?' chiese quest'ultimo, a cui non sfuggiva niente.
'Adesso ho un'ora libera, mi sembra di ricordare che di solito vai a rintanarti nella Sala Comune a quest'ora: quindi sei libero anche tu, no?' ribattè Harry, che aveva già fatto cenno a Ron e Hermione di andare senza di lui.

Malfoy si mise la borsa in spalla e si diresse alla porta:
'La Granger ha ragione! Se passi il tuo tempo libero a spiarmi, devi proprio essere represso. Come mai non usi questo zelo per cercare la tua compagna della vita?'
Harry arrossì a quell'affermazione: 'Continua pure a marciare su questa faccenda, me la sono proprio cercata. Non so tenere la bocca chiusa'
Malfoy questa volta non si trattenne e scoppiò in una breve risata e Harry si rese conto che era la prima volta che lo vedeva ridere di cuore e non sghignazzare con cattiveria...anche se stava comunque ridendo di lui.
'In fondo è colpa tua e della tua immensa moralità! Non posso godermi una pomiciata perché sento che non finirò per sposare questa ragazza, ma andiamo! I tuoi antenati saranno stati tre volte più all'avanguardia di te!'
Questa volta Harry, lasciò perdere l'imbarazzo e fissò Draco con pura e semplice confusione: 'Ma che dici? Chi ha detto che voglio baciare solo la ragazza che sposerò?'
Draco rallentò il passo e si voltò a guardarlo.
'Hai detto che non fa per te adescare una ragazza occasionalmente, che non sei andato oltre le pomiciate e che non le hai neanche gradite. Questo cosa dovrebbe significare se non che avere scappatelle ti fa sentire in colpa?'
Lo disse con tono talmente ilare che al Grifondoro venne quasi voglia di rispolverare i vecchi rancori.
'Continui a pensare che io sia una specie di Santo, Malfoy. Ho dei principi, è vero, ma ho anche gli stessi istinti che hanno tutti gli altri. È chiaro che mi piacerebbe avere una scappatella! Non pretendo di innamorarmi subito e ad ogni costo e precludermi qualsiasi altra esperienza. Il tuo discorso non ha senso!'
Draco lo fissò interdetto per almeno dieci secondi.
'Beh, d'accordo, allora l'unica spiegazione è che hai pomiciato con dei troll. Chi erano, Potter? Possibile che fossero tanto pessime? Non dico che tu sia attraente, ma possibile che il Prescelto sia stato corteggiato esclusivamente da racchie?'
Harry sospirò e si guardò intorno, sdegnato.
'Perché siamo ancora nei Sotteranei? Fa piuttosto freddo e non credo di poterti seguire nella Sala Comune, potrebbero avere da ridire. Andiamo in biblioteca o...'
Draco incrociò le braccia al petto:
'Prima di tutto, non ho alcuna intenzione di seguirti. Dileguarmi in questi corridoi per raggiungere la Sala Comune mi sembra un ottimo modo per seminarti. In secondo luogo, sappi che ora che ho scoperto che hai pomiciato con dei troll non potrò fare a meno di prenderti per il culo.'

Harry decise di dire una cosa azzardata, ma in fondo che gli importava se il Serpeverde scopriva un vecchio segreto ormai senza alcuna importanza?

'Ti sorprenderà sapere che sono perfettamente in grado di trovare la tua Sala Comune. A meno che tu non abbia scoperto come smateliarizzarti all'interno di Hogwarts per raggiungerla in tempo per non farmi ascoltare la parola d'ordine, dubito che tu possa dileguarti oltre quel muro senza di me.'
Malfoy sbiancò e sembrò quasi arrabbiato, cominciò a camminare sbuffando e Harry gli stette dietro:
'Ti è stato rivelato da qualcuno? Forse la tua cara Preside ti ha fatto fare il tour di tutte le Sale Comuni per compiacerti?'
Harry alzò gli occhi al cielo.
'Sai anche tu che non è così! Quante volte dovrò ricordarti che ho infranto un bel pò di regole? L'ho scoperta insieme a Ron anni fa.'
Draco non rispose, ma dalla sua espressione arcigna intuì che la cosa lo infastidiva un po' e, malgrado tutto, Harry sorrise.

Draco prese le scale ed Harry capì che probabilmente si stavano dirigendo in biblioteca, come aveva suggerito.
'Quindi vuoi studiare?' chiese, tanto per costringerlo a riprendere la conversazione.
'Abbiamo giusto tre temi e una ricerca da fare, ma se preferisci potremmo approfondire i tuoi trascorsi amorosi. Che ne dici di buttare giù una tesi su quanto fosse inguardabile l'ultima ragazza che hai baciato?' rispose velenoso, ancora risentito.
Harry era esasperato, sbuffò sonoramente e fece le scala a due a due per raggiungerlo:
'Non erano inguardabili, erano piuttosto carine! Non so perché non mi piacessero... non erano il mio tipo. Non posso farci niente.'
Draco si fermò in cima alle scale, lo squadrò con cipiglio scettico: 'Definisci carine: spara un nome!'
Harry riflettè velocemente e scelse quella di cui si parlava di più a scuola a quei tempi, tanto per andare sul sicuro.
'Oh, d'accordo... Romilda Vane era una delle più spudorate. Era di Grifondoro, non è tornata quest'anno.'
Draco spalancò gli occhi e fischiò: 'Non sono era la più corteggiata, ma sembra fosse anche piuttosto... piacevole. Due Serpeverde avevano avuto una breve relazione con lei e ne parlavano piuttosto bene. È chiaro che il problema sei tu.'
Detto questo, sembrò aver ritrovato il buon umore e raggiunsero la biblioteca accompagnati dai suoi ghigni divertiti.

'Hai detto che non erano il tuo tipo, quale sarebbe il tuo tipo?' chiese, prendendo posto ad un tavolo rigorosamente vuoto.
'Non lo so, immagino... diversa da Romilda' disse Harry assurdamente, perché in realtà non ci aveva mai pensato.
Draco aveva tirato fuori i libri di Trasfigurazione e Pozioni e srotolato una pergamena nuova.
Mentre stappava la boccetta di inchiostro lo guardò con un misto di divertimento e compassione: 'Sei pessimo, Potter.'
Harry si strinse nelle spalle: 'Hermione mi ha definito difficile. Ma anche pessimo rende l'idea.'

Anche lui aveva afferrato tutto l'occorrente e lanciò un occhiata alla pergamena di Malfoy, per accordarsi alla stessa materia con cui aveva deciso di cominciare.
'Analizzando il carattere che si vociferava avesse la Vane, direi a occhi e croce che non ti piacciono le ragazze con atteggiamento civettuolo e malizioso. In effetti io l'ho sempre trovata un po' eccessiva... Anche se una pomiciata resta quello che è...'
Le parole gli morirono sulle labbra mentre si concentrava a segnare il totolo del tema di Trasfigurazione, con calligrafia impeccabile.
'Vado a cercare i libri che ci servono' disse poi, alzandosi.

Harry lo seguì in silenzio e fece finta di non accorgersi che l'altro alzava gli occhi al cielo.
'So che sono stati solo baci dati un po' a caso, ma non c'era chimica. Pensandoci bene non si trattava di problemi caratteriali era più un problema di attrazione. Le ho baciate e la voglia di farlo mi è passata così com'è venuta. Ma non posso dire in tutta coscienza che non fossero belle ragazze...'
Malfoy trattenne un'altra risata che sarebbe stata poco opportuna in biblioteca e Harry si chiese perché continuasse a parlarne dato che ne ricavava solo prese in giro.
In effetti la faccenda ragazze non gli interessava neanche un po' in quel momento. Voleva solo aver qualcosa di cui parlare con Draco e purtroppo quello era l'argomento del giorno.
'Cavolo, dovevano baciare proprio da schifo!' sghignazzò Malfoy, prendendo un paio di libri dallo scaffale.
Harry ci pensò un attimo su, acciuffando qualche libro di Pozioni che sarebbe servito loro per il secondo tema.
'Di certo non mi hanno fatto impazzire' decretò alla fine.
Draco si strinse nelle spalle: 'Una bella sfiga. Hai baciato quante? Quattro o cinque e ragazze? E non ce n'è stata neanche una capace di farti...'
All'improvviso il Serpeverde si interruppe. Harry alzò lo sguardo e incontrò quello di Malfoy, che sembrava fissarlo sconcertato.
Si guardò alle spalle in fretta, convito che dovesse esserci Madama Pince a fulminarli per aver aperto bocca, ma erano soli.
Tornò a guardare il Serpeverde, che stava palesemente cercando di ricomporre la sua espressione.
'Che c'è?' chiese Harry, stralunato.
'Niente' ribattè Malfoy, troppo in fretta.
'Davvero? Sembra che tu abbia appena visto i miei capelli prendere fuoco!' commentò Harry, ancora più confuso.
'In quel caso sarei scoppiato a ridere, come vedi sono tranquillissimo'
Malfoy camminava piuttosto in fretta, per essere tanto tranquillo come sosteneva. Harry affrettò il passo e raggiunsero il tavolo.
'A me sembri evasivo. Stavamo parlando di stupidaggini e poi all'improvviso mi fissi come se avessi qualcosa di strano' continuò Harry, imperterrito. L'improvvisa reticenza di Draco non faceva altro che incuriosirlo di più.
'Ho solo ricordato una cosa che devo fare e che avevo dimenticato' lo disse in maniera pacata e tranquilla. Sarebbe stato assolutamente convincente se Harry non lo avesse visto guardarlo in quel modo. Qualunque cosa gli fosse balenata per la mente riguardava lui.
'Non ci credo neanche un po', ma ci hai provato' ribattè convinto.
Draco sospirò e Harry notò che aveva quasi accennato un sorriso.
'Insomma che c'è?'
Draco si strinse nelle spalle con un ghigno: 'Nulla, ma credo che dovresti allargare i tuoi orizzonti'
Harry sbuffò, scocciato che non si spiegasse e aprì la sua boccetta di inchiostro con uno schiocco piuttosto sonoro.
Per almeno una buona mezz'ora non aprì più bocca e lavorò ai suoi compiti come se fosse solo. Tranne che per i libri condivisi e qualche sguardo sdegnato ogni tanto.

Quando si convinse di aver fatto un buon lavoro, si stiracchiò e sigillò la pergamena soddisfatto.
'Ce l'hai fatta Potter, ho finito almeno dieci minuti fa' disse invece Malfoy, che fino a qualche secondo prima sembrava immerso in una interessante lettura.
'Magari quei dieci minuti in più mi faranno ottenere un voto più alto del tuo, chi lo sa' buttò lì Harry, studiando la sua espressione gongolante con sospetto:
'Dimmi Malfoy, ti è finalmente venuta voglia di spiegarmi che diavolo ti è preso prima?' chiese cautamente, attento a non perdersi nessuna reazione.
Il Serpeverde rise sommessamente e scosse la testa: 'È che il tuo approccio con le ragazze è talmente comico che ascoltare le tue disavventure mi ha fatto scoprire che, almeno in quel campo, probabilmente sei il peggiore della scuola'
'Perchè stiamo parlando ancora di questo? Non ricordo nemmeno più come sia venuta fuori la faccenda eppure abbiamo continuato a blaterare! Non mi importa niente di non avere una ragazza, forse tra qualche tempo mi importerà, ora no. Cos'è questa improvvisa smania di fidanzarvi che avete tutti! Dov'è la tua ragazza Malfoy?'
Alla fine Harry era sbottato malamente. E non sapeva se la cosa che lo innervosisse di più fosse che Draco continuasse a ridere o che eludesse le domande sull'episodio accaduto poco prima.
'Chi ha detto che devi fidanzarti? E chi ha detto che ho una ragazza?' chiese Draco, compiaciuto tanto quanto l'altro era infastidito.
Harry sbuffò, gettando malamente le sue cose nella borsa:
'Dato che te la sghignazzi tanto devi avere un'immensa esperienza. Come minimo avrai avuto le tue amate scappatelle con metà delle ragazze di Hogwarts, o sbaglio?'
Draco spedì i libri presi in prestito nei rispettivi scaffali con un cenno della bacchetta e si mise la tracolla in spalla, più tranquillo che mai:
'Diciamo che io, a differenza tua, so qual è il mio tipo ed ho anche apprezzato qualche pomiciata di tanto in tanto. Ma di certo non ho avuto scappatelle con nessuna ragazza'

Harry camminava rigido. Ora che era Malfoy a godersi la conversazione, divertendosi un mondo, capì che entrambi non potevano fare a meno di compiacersi nel prendere in giro l'altro. Tuttavia, questo di certo non placò la sua irritazione.
'Se anche tu non sei mai andato oltre ai baci, non vedo in cosa consista la tua esperienza. È praticamente indentica alla mia'
Dracò scosse la testa. 'Non ho detto di non essere andato oltre i baci, ho detto che non ho avuto scappatelle con le ragazze'
Harry alzò gli occhi al cielo: 'Ok, apliamo la faccenda. Non che siano affari miei, ma tu continui a insistere sull'argomento e non ci sto capendo molto: sei andato a letto con qualche ragazza in maniera occasionale, o no?'
'No' rispose distrattamente il Serpeverde, imboccando le scale.
'Sei vergine?' si lasciò sfuggire.
Non gli era mai passato per l'anticamera del cervello di chiederlo a qualcuno ma, ovviamente, Malfoy lo stava esasperando.
'Sta diventando un interrogatorio?' domandò l'altro, rifilandogli uno sguardo scocciato.
'Sto cercando di dimostrare la tua effettiva familiarità con l'argomento, Malfoy, dato che ti diverti tanto a giudicare la mia' ribattè Harry, che ormai aveva perso ogni riserva.
'Non sono vergine' affermò alla fine, mentre imboccavano l'ultima rampa di scale per raggiungere la Sala Grande, dato che era ora di pranzo.
'Non ti sei portato a letto nessuna occasionalmente ma non sei vergine... Quindi consideri importante la persona con cui è successo?'
Ora Harry, che aveva palesemente perso la gara per la maggior esperienza, era un po' incuriosito. Nonostante l'imbarazzo di aver praticamente ribadito per tutto il giorno a Draco Malfoy di essere completamente inesperto, ora era troppo impegnato a immaginare chi fosse la persona che, quel presuntuoso viziato del suo ex nemico, cosiderasse tanto importante.
'Importante? No, per niente. È stata una vera e propria scappatella!' esclamò Malfoy, costringendolo ad abbandonare quei pensieri.
'Ma... avevi detto nessuna scappatella!... Quello che dici non ha senso! Mi stai solo prendendo per il culo, avrei dovuto immaginarlo' disse in fine Harry, arrendendosi.
'Sei tu che non vuoi capire!' continuò Malfoy, dandogli un impercettibile spinta sulla spalla.
Avevano raggiunto la Sala Grande e Harry vide Hermione sventolare il braccio nella sua direzione, dal tavolo Grifondoro.
'No, non riesco a capire niente, perché tu ti contraddici da solo' borbottò Harry, fermo sulla porta.
'Sto cercando di dirti che ho fatto sesso, ma mai con una ragazza. Una volta ne ho baciata una, il terzo anno, ma è stato piuttosto deludente. Il resto delle apprezzate pomiciate mi hanno fatto capire il perché. Le ragazze, decisamente, non sono il mio tipo'
Detto questo, Malfoy gli fece un cenno e si diresse al suo tavolo, mollandolo lì quando ancora non aveva elaborato le sue parole.
Un attimo dopo Harry strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca in preda alla consapevolezza.

Malfoy, che si era già accomodato, alzò lo sguardo su di lui e scoppiò in una genuina risata che sorprese tutti i presenti.

 

2.2 - There are so many things that I don't know about you... but I'm ready to discover them

'Allora Harry, adesso ci concederai il piacere della tua compagnia solo all'ora dei pasti?' disse Hermione, leggermente contrariata.
Ron cercò di assumere un'espressione simile ma ci rinunciò quando la curiosità ebbe la meglio:
'Perchè Malfoy stava ridendo fragorosamente fino ad un attimo fa? È la prima volta che lo vedo di buon umore quest'anno, ti prendeva in giro?'
'No, ho solo reagito in maniera ridicola ad una cosa che mi ha detto...' borbottò Harry, ancora scioccato.
Hermione ammiccò, fissandolo in maniera brusca e Harry si affrettò a dar retta anche a lei: 'Mi dispiace se vi ho ignorati oggi, ma non credo che la nostra amicizia rischi di concludersi solo perché, per qualche tempo, non mi siedo con voi a lezione, giusto?'
'Giusto' dovette ammettere Hermione, abbandonando l'aria ostile. 'Cosa ha detto di strano Malfoy?'

Harry non era sicuro di poter raccontare quel dettaglio così intimo e delicato rivelatogli da Malfoy. Era pur sempre una confidenza, anche se apparentemente l'aveva fatta con molta nonchalance.
Tuttavia, aveva bisogno di parlarne con i suoi amici per avere un'altro parere a riguardo. Soprattutto, credeva che Hermione avesse la giusta sensibilità per accogliere la notizia senza pregiudizi. Temeva che Ron prendesse in giro il Serpeverde, ma gli avrebbe fatto giurare di non menzionare la cosa.

'Stavo cercando di chiacchierare con Malfoy a Pozioni e mi sono lasciato sfuggire l'argomento "ragazze": il fatto che mi prendiate in giro che non sia ancora riuscito a trovare una fidanzata' cominciò Harry, riempendo il suo calice col succo di zucca.
'Non ti prendiamo in giro, ho solo detto che sei un po' complicato, non c'è mica un limite di età per uscire con qualcuno!' puntualizzò Hermione, piccata. 'E se Malfoy ha usato questo argomento per farsi una risata alle tue spalle, allora è ancora lo stesso immatu-'
'Non ho detto questo!' la interruppe subito Harry.
Ron che fino a quel momento stava esibendo un sorriso di trionfo, sbuffò il suo disappunto: 'Lascialo finire, Herm'
Harry alzò gli occhi al cielo.
'Insomma parlavamo di questo... E si, un po' mi ha preso in giro. Diciamo che si è preso la rivincita perché fino a quel momento lo avevo fatto un po' innervosire con qualche battuta...'
Hermione scosse la testa e borbottò sottovoce: 'Rettifico: due immaturi'  ma Harry la ignorò e continuò.
'Quindi, per non dargliela vinta, gli ho chiesto di illustrarmi la sua evidente immensa esperienza in campo sentimentale'
Hermione si limitò ad inarcare le sopracciglia in maniera esasperata, mentre Ron scoppiava a ridere:
'Bella mossa, Harry, non mi sembra di averlo mai visto insieme a qualcuna. Dovrei citare la Parkinson, ma si prostrava praticamente ai suoi piedi, quindi non può certo vantarsi di una conquista del genere'
A quel punto, Hermione esplose di nuovo.
'Oh, insomma Harry! Ti avevo preso sul serio, ieri sera. Invece avete passato l'intera giornata a punzecchiarvi! Non credo sia il modo giusto di...' le parole le morirono sulle labbra quando si rese conto che Harry la fissava contrariato. 'Che c'è?'
'Cosa ti aspettavi, che io e Malfoy passassimo il tempo a farci i complimenti? Non stiamo parlando di te o di Ron! Lui è diverso. Sì, quando siamo insieme ci prendiamo in giro, e allora? È addirittura divertente! Non si tratta più di insulti che vanno sul personale, siamo cambiati, ma restiamo pur sempre Potter e Malfoy' la rimbeccò Harry, che adesso aveva quasi del tutto esaurito il coraggio di rivelare il vero punto della questione.
Hermione gli fece un cenno di scuse, mentre Ron parve leggerlo nel pensiero, ma solo perché sperava ancora che il racconto terminasse con un vero e proprio litigio: 'D'accordo, com'è finita la discussione? Perché se la rideva tanto?'
Harry deglutì a vuoto e abbassò la voce: 'A quanto pare, Malfoy ha altri gusti...' disse, delicatamente. 'Cioè...'
Guardò i suoi amici in cerca di aiuto ed Hermione, che nonostante tutto restava la più perspicace, capì al volo.
'Quindi Malfoy è gay' disse, in maniera spiccia.
Ron batté le palpebre e la guardò con uno sguardo stupefatto: 'Sul serio?'
La sua espressione rimase sorpresa per qualche secondo, poi guardò Harry che ormai si aspettava un battutaccia crudele:
'Harry, mi dispiace. Non sono più sicuro che tu abbia maggior esperienza di lui, non ho mai fatto attenzione ai maschi con cui stava ma- che c'è?' disse poi, notando l'espressione stupefatta del compagno.
'No, è solo... è che non mi aspettavo tutta questa tranquillità da parte tua' disse Harry, confuso.
Hermione lo guardò con comprensione:
'Forse non lo sai, ma tra i maghi questo argomento non è tanto difficile. Non so perché siano così avanti su questo argomento rispetto ai babbani, sarà che dopo le persecuzioni subite per essere nati con dei poteri magici, sono arrivati alle giuste conclusioni anche su altre questioni. Oppure per via dell'influenza della religione, che su i Babbani è molto significativa, mentre su i maghi non molto. Comunque, se tra i Babbani l'omofobia è ancora piuttosto radicata, nel Mondo Magico si è fatto un enorme passo avanti da tre decenni o più. Le leggi permettono alle coppie di vivere una vita normale, di adottare bambini che altrimenti non avrebbero famiglia, di sposarsi... È un po' diverso, ecco. '
Harry finalmente capì perché Malfoy lo aveva raccontato con tanta leggerezza: era cresciuto in un mondo in cui, giustamente, l'omosessualità era considerata normale.
Per qualche motivo, sentì come se un peso lo abbandonasse: aveva temuto che il Serpeverde avesse dovuto vivere le sue esperienze di nascosto da tutti.
Questo però, gli fece venire in mente altri quesiti.

'Se è tutto così semplice, perché mi sembra che Malfoy sia il primo gay che io abbia mai conosciuto? E cosa mi dite dei pregiudizi dei Purosangue? Per loro portare avanti la discendenza non è di importanza capitale?'
Ron si strinse nelle spalle:
'In effetti, non sono sicuro che Malfoy lo abbia rivelato alla sua famiglia. Se sì, credo che Lucius Malfoy gli abbia spiegato come debbano andare le cose: sposerà la donna Purosangue perfetta per mettere al mondo un figlio, così da garantire una discendenza. Successivamente, dati i suoi bisogni fisiologici, potrà intraprendere relazioni di natura sessuale con un amante o più.'
Harry lanciò un'occhiata preoccupata al Serpeverde, che pranzava in tutta tranquillità: 'È orribile'
Hermione annuì, concorde: 'Molti hanno scelto una vita diversa, finendo diseredati e allontanati. Com'è successo ad Andromeda, quando decise di sposare un Nato Babbano o a Sirius, quando scappò di casa, eccetera eccetera.'
Ron gli diede una pacca sulla spalla: 'Sai, mi sa che non ti sei reso conto di ciò che avevi sotto il naso. Forse non ci hai fatto un pensierino su, date tutte le cose che avevi per la testa, ma credo che al quinto anno Alicia Spinnet avesse una relazione con la cacciatrice di Corvonero. E chissà quante altre coppie gay ci sono ad Hogwarts che non conosciamo. Ricordi quei due del quarto anno che l'altra settimana abbiamo visto litigare? Una coppia a tutti gli effetti, non credi? Sei stato un po' cieco... Sarà perché sei cresciuto con i tuoi zii, i babbani sono così scettici sulla diversità, che farebbero di tutto per non accorgersi di ciò che gli accade intorno! Io ho uno zio alla lontana che vive a Brighton insieme al suo compagno. E papà conosce tanta gente che, almeno nel Mondo Magico, risulta sposata. Dice che per i Babbani ci vorrà ancora qualche anno. Non c'è nulla di male, ognuno può passare la vita con chi gli pare.'
A Harry venne da ridere: 'Sono d'accordo! Non sono sicuro di ciò che penserebbe zio Vernon, se un giorno piombassi lì all'improvviso e gli dicessi di essere gay!' scosse la testa al pensiero.
'E non mi interessa saperlo, ora che non vivo più sotto il loro tetto, non credo di dover dire loro molto della mia vita privata. Sono contento di far parte di un mondo che ha messo da parte idee bigotte e discriminanti, da anni a quanto pare! Spero solo che adesso, dopo la guerra, anche Malfoy sia libero di stare con chi vuole...'
Hermione lo guardò in maniera strana. Dopo un po' commentò: 'Quindi tutto qui? Malfoy ha detto di essere gay e tu ne sei rimasto sorpreso?'
Harry si strinse nelle spalle:
'Non me lo aspettavo proprio! Cioè ora che lo so, non è tanto strano, anzi sembra proprio che mi sia fatto sfuggire la cosa più ovvia del mondo. A voi non sembra? Ma ha sganciato questa informazione mentre andava a sedere e io sono rimasto lì, come un idiota, a rendermi conto di cosa aveva detto... Avreste riso anche voi.'
Ron riprese a mangiare, piuttosto deluso: 'Quindi continuerai a passare del tempo con lui. Quanto dovrò aspettare per andare a bere qualcosa a tue spese?'
'Forse andrà a finire che non solo pagherai da bere a me, ma anche a Malfoy!' commentò Harry, con una mezza risata.


'Non capisco quale sia il problema, qualcuno deve pur sedersi qui. Tanto vale che lo faccia io, così non dovrai sopportare la massa di idioti che non ti rivolge nemmeno la parola' disse Harry vivacemente, quando si sedette accanto a Draco anche a Trasfigurazione.
Draco gli rivolse una smorfia di disapprovazione.
'Vedi, per quanto io possa essere d'accordo sul fatto che la maggior parte dei nostri compagni siano una massa di idioti, stai diventando un po' troppo molesto. Quasi ti preferivo quando ti limitavi a fissarmi in maniera inquietante'
Harry ormai non prendeva più sul serio le lamentele del Serpeverde, anzi stava imparando a cercare sempre una falla nei suoi discorsi, per controbattere in maniera efficace.
'Quel quasi mi basta per essere certo che preferisci la mia compagnia ai miei sguardi insistenti' ribattè, rileggendo la spiegazione complicata alla lavagna che doveva trascrivere sui suoi appunti.

Per un po' non parlarono, mentre l'insegnante faceva apparire sulla lavagna una serie di domande su ciò che aveva appena spiegato e a cui avrebbero dovuto rispondere prima del termine dell'ora.
Tutti si misero a lavoro e dopo venti minuti Harry mise giù la piuma. Soddisfatto, si guardò intorno: l'ora era quasi terminata e cominciava a diffondersi un lieve chiacchiericcio.
Draco alzò la sua pergamena, la rilesse e poi si voltò a guardarlo.

'Allora,' disse 'hai finalmente attivato il cervello e hai capito ciò che ti ho detto prima di pranzo, o sei ancora in alto mare?'
Harry si sorprese che avesse tirato fuori l'argomento.
Si era convinto di averlo un po' forzato a fargli quella rivelazione, dato che non aveva fatto altro che riempirlo di chiacchiere sui suoi problemi sentimentali.
Ma forse era curioso di sapere cosa ne pensasse.
'No, ho capito. In effetti, a ripensarci ora, eri stato piuttosto esplicito fin dall'inizio. Non so come ho fatto a non arrivarci' disse, grattandosi la testa in imbarazzo.
'Perchè, come ti ho detto prima, dovresti allargare i tuoi orizzonti' ribattè pronto Malfoy, con un ghigno ben visibile sul volto.
Harry inarcò le sopracciglia, ignorando cosa volesse dire con quella battuta. Ma sorvolò sulla faccenda, perché aveva mille domande che gli frullavano in testa.
'Sai, tra i Babbani è tutto più difficile. Per te, com'è stato capirlo? Sempre se... Se vuoi parlarne' disse Harry, tentennando.
Draco si strinse nelle spalle: 'Non lo sai? Tra i maghi non è un argomento scabroso. I Babbani sono...' si interruppe, probabilmente preoccupato di come definire qualcuno che, per lui e la sua famiglia, un tempo rappresentavano la feccia dell'umanità '... ignoranti' disse alla fine.
Harry apprezzò lo sforzo, non si aspettava che si facesse così tanti scrupoli in sua presenza:
'Su questo argomento, sì. La maggior parte di loro, purtroppo, lo sono. Però io sono cresciuto in quel mondo e non la penso così. Come per tutte le cose, c'è chi capisce e chi non vuole capire'
Draco sospirò: 'Ho colto l'analogia, sai? Penso che siano idioti perché in passato ci hanno perseguitati e penso che siano ignoranti perché hanno paura allo stesso modo dell'omosessualità. E nonostante questo, faccio parte di una famiglia che ha perseguitato innocenti a sua volta.'
Harry scosse la testa, era strano capire quanto tormentasse se stesso per ciò che era stato e per ciò che voleva diventare.
'Nessuno è perfetto, sai? Però possiamo renderci conto dei nostri errori e migliorarci. Tu lo stai facendo e ti fa onore'
Draco non rispose e Harry ne approfittò per lasciar cadere quell'argomento poco piacevole:
'Comunque si, sapevo che fra i maghi la situazione è diversa, me lo hanno detto Ron e Hermione' confessò, un po' a disagio perché ancora non era sicuro di non aver sbagliato a parlarne con loro.
Draco lo notò e la sua espressione tornò divertita: 'Sì, si vede proprio che sei cresciuto tra i Babbani' disse sorridendo. 'Non guardarmi così, non è un segreto che io sia gay, non importa chi lo sa e chi no.'
Ma Harry non riuscì a rallegrarsene, perché gli ronzavano ancora in testa le parole di Ron su come i Purosangue dello stampo di Lucius Malfoy fossero abituati a gestire la faccenda.
'Quindi non hai avuto alcun tipo di problema a dirlo ai tuoi amici e alla tua famiglia?' domandò in tono vago.

Furono interrotti dal fruscìo dei fogli di pergamena che, al cenno della bacchetta dell'insegnante, volarono tutti alla cattedra. Un attimo dopo, la campanella suonò.
Harry e Draco si affrettarono a riempire la borsa, mentre la classe si avviava all'uscita.

'Non mi sono mai neanche posto il problema di dirlo o non dirlo, Potter. I miei amici , se così vogliamo chiamarli, lo hanno praticamente capito insieme a me. Per quanto riguarda i miei genitori, non è mai stato necessario riferire i miei trascorsi sentimentali. Tu ti sei messo a raccontare ai tuoi zii di tutte le pomiciate deludenti che hai avuto?'
Harry scoppiò a ridere al pensiero: 'Non è proprio l'esempio adatto, dato che i miei zii fingevano che non esistessi'
Draco inarcò le sopracciglia: 'Va bene, questa poi me la spieghi Potter. Quello che intendo dire è che non ho sentito il bisogno di dire ai miei genitori di aver baciato un ragazzo o di essere finito a letto con un altro'

Usciti dalla classe, si ritrovarono nuovamente nei corridoi affollati. Di comune accordo, si sedettero in cortile.
Harry si tirò la sciarpa sul naso e la sua voce suonò smorzata quando richiamò l'attenzione di Malfoy: 'Quindi i tuoi non sanno che sei gay?'
Draco si strinse nelle spalle: 'Certo che lo sanno. È una cosa che prima o poi viene fuori in maniera naturale'
Harry non riusciva a seguirlo. 'Per esempio?'
Per un momento il Serpeverde lo guardò interdetto, poi rimuginò per qualche minuto:
'Ecco, da quando sono nato, al Malfoy Manor si sono sempre tenuti moltissimi ricevimenti. Mia madre è la migliore, quando si tratta di organizzare eventi eleganti. Per una famiglia come la mia, è importate dimostrare alla società la nostra ricchezza ed educazione. In più, ufficialmente almeno, erano tutti ricevimenti di beneficenza per una causa o l'altra e questo ci garantiva il benestare del Ministero. Gli invitati erano illustri e le famiglie Purosangue non potevano mancare, così come i loro rampolli e le loro amate figlie. Un'ottima occasione per gettare le basi di un matrimonio, stringere accordi eccetera. Quindi spesso mi veniva chiesto di guardarmi intorno, di conversare con i miei coetanei. Da piccolo facevo solo ciò che mi veniva imposto poi, col passare degli anni, mi sono ritrovato a conversare con mia madre della bellezza degli invitati più giovani ed è stato presto chiaro quanto non fossi entusiasta, in quel senso, delle figure femminili. Non so dirti quando e come lei abbia capito di dover spostare l'attenzione dalle ragazze ai ragazzi, ma lo ha fatto.'
Harry proprio non riusciva a comprendere come facesse Malfoy a parlare in maniera tanto naturale di qualcosa di così antiquato e assurdo, come gli accordi per combinare un matrimonio al proprio figlio.
Tuttavia, ciò che più lo confondeva ora, era che il suo racconto non coincideva con i fatti che Ron gli aveva spiegato: se sua madre parlava con lui di ragazzi, questo voleva dire che poteva sposarne uno, purché fosse Purosangue? Oppure, nonostante parlassero serenamente di ragazzi, entrambi sapevano che era comunque destinato a sposare una donna?
'Posso farti una domanda personale?' chiese tentennando.
Malfoy inarcò le sopracciglia: 'Non stiamo già parlando da più di un'ora della mia vita privata? È un po' tardi per chiedere il permesso, non credi?'
'In effetti' ammise Harry, prendendo coraggio. 'Ecco... Per...per le famiglie Purosangue come la tua, non è forse molto importante avere degli eredi?'
Draco annuì e gli spuntò un sorriso: 'Importantissimo. È di questo che ti preoccupi? Non eri tu quello che credeva ciecamente alla mia conversione?'
Harry rabbrivì quando un vento gelato li investì. 'Certo che ci credo. Ma sei cresciuto in un determinato modo e la tua famiglia resta la tua famiglia, quindi stavo cercando di capire come sarà il tuo futuro... Sai, fuori da qui...'
'Potter, a volte sei incredibilmente ingenuo!' replicò Draco, scuotendo la testa.
'La guerra ha cambiato tutto. Se anche volessi attenermi alle regole della famiglia, ormai non potrei più fare nulla per tornare al mio vecchio status. I Purosangue hanno perso prestigio e credibilità, dimostrato che quasi tutti facevano parte della schiera di Margiamorte: se scegliessi di continuare con quella vita, vivrei da reietto. In passato, percorendo questa via, avrei avuto il rispetto dei miei complici. Invece oggi, ho perso anche il diritto di definirmi uno di loro quando ho cambiato fazione, quindi ai loro occhi il mio sangue puro non vale più nulla. Un po' come quello dei tuoi amici Weasley. Non importa più a nessuno se in futuro avrò o non avrò dei figli.'
'E a te sta bene?' chiese Harry, inclinando la testa.
'Se mi sta bene non dovermi legare ad una donna di cui non mi sarebbe importato nulla e non dover crescere un figlio con ideali che lo rovineranno? Credo di si. Dalle tue parti ho sentito dire che questo cambiamento è positivo e che mi fa onore.' replicò, usando le parole che gli aveva rivolto il Grifondoro poco prima.
Harry sorrise, : 'Proprio così! Quindi ora sei libero di stare con chi vuoi?'
Draco annuì: 'A quanto pare, sì. Ma non rallegrarti troppo, resto sempre io e non credo proprio che mi lascerò conquistare presto da un Babbano qualunque: nonostante, di questi tempi, siano gli unici sul mercato a non trattarmi da appestato!'. Poi guardò Harry e ci ripensò: 'O quasi'
Harry si aggiustò la sciarpa sul naso e annuì, improvvisamente silenzioso.

2.3 - running to get to that place and to be all that we can be...

Quella sera Harry aveva terminato tutti i compiti, su insistenza di Hermione.
Ora sedeva accanto al fuoco, assonnato e si chiedeva distrattamente quanto dovesse essere triste passare le serate da solo, isolato da tutti, come probabilmente faceva Malfoy nella sua ombrosa Sala Comune.

'Harry!' lo chiamò Hermione, scuotendolo. Si riscosse e vide i duei amici che lo fissavano divertiti.
'Che c'è?' chiese, confuso.
Hermione tese la mano e gli porse un biglietto arrotolato e sigillato con nastro rosso. Per un secondo pensò alle sue vecchie lezioni private con Silente e guardò Hermione con sguardo interrogativo.
'Che cos'è? Chi te lo ha dato?'
'Una ragazza del quinto anno ci ronzava intorno da qualche ora. Ha avuto il coraggio di avvicinarsi solo quando tu te ne sei andato accanto al fuoco e mi ha chiesto di darti questo' disse lei, facendo un cenno verso il dormitorio delle ragazze: 'È corsa via subito'
Ron ridacchiava dietro di lei: 'E poi dici di avere problemi con le ragazze, se solo volessi potresti trovarne una anche subito'
Harry aggrottò la fronte, prese il biglietto dalle mani di Hermione e lo srotolò.
L'inizio del biglietto era un invito ufficiale che dovevano aver ricevuto anche Ron e Hermione ma la ragazza che lo aveva portato per lui, aveva aggiunto qualche riga di suo pugno:
La festa di Halloween si terrà alle 22.00 di sabato sera, basterà desiderare di parteciparvi! Non mancare!

Vorrei conoscerti Harry. Mi piacerebbe se volessi passare la serata in mia compagnia.
Sarò vestita di rosso e avrò un nastro nei capelli.
Se ti fa piacere cercami, ti aspetterò fino alle 23.00, altrimenti capirò e passerò la serata con i miei amici.
- Judie -

Harry lo rilesse due volte, poi lo chiuse accuratamente.
'Allora?' chiese Hermione. 'Il nostro era breve ed era sigillato con la magia. Il tuo è chiaramente modificato, cosa dice?'
Harry si strinse nelle spalle e glielo porse: 'Mi chiede di passare la serata con lei ad Halloween'
Hermione e Ron lo lessero e fecero commenti sulla ragazza dell'invito che, a detta loro, era piuttosto carina.
Mentre Harry si sporgeva a guardare gli inviti degli amici, abbandonati sul tavolo.
'Perchè ne avete così tanti?' chiese indicando i cinque o sei inviti.
Ron alzò lo sguardo su di lui. 'Ci hanno chiesto di darne qualcuno in giro a chi non ce l'ha ancora'
Harry ne prese uno e se lo mise in tasca.
'Non avrai intenzione di invitare Malfoy, vero Harry?' chiese Hermione, preoccupata. 'Non credo verrebbe. E poi non sa della Stanza delle Necessità, e gli farà tornare a galla brutti ricordi'
Harry scosse la testa: 'Veramente, ne abbiamo già parlato. Non so se verrà ma almeno posso evitare di escluderlo da qualcosa di cui tutta la scuola è a conoscenza'
Ron indicò il suo invito, che Hermione stringeva ancora tra le mani: 'Se anche venisse, con chi starebbe? Tu sei impegnato con la moretta del quinto anno!'
Harry sospirò e scrollò le spalle: 'In realtà non pensavo di accettare'
Hermione spalancò la bocca e poi sbuffò, frustrata: 'Ma perché rifiutare, Harry? È stata molto carina ed anche discreta. Non ti capisco! In questi giorni non hai parlato d'altro, ti sei confrontato persino con Malfoy e quando ti capita un occasione la butti via così?'
Harry non seppe cosa risponderle.
Aveva ragione: chiunque sano di mente e single avrebbe colto l'occasione per passare una serata piacevole.
Per di più la ragazza sembrava in buona fede, non una di quelle esaltate che quando lo incontravano si lasciavano scappare risatine maliziose. Eppure non ne aveva voglia. Anzi, si era sentito sollevato che avesse solo lasciato un biglietto risparmiandogli un penoso discorso di scuse per declinare l'invito.
'Pensaci bene' disse Ron, prima di cambiare argomento, dato che aveva colto la sua reticenza.


Il giorno dopo, la giornata fu piuttosto impegnativa.
Harry non riusciva a scambiare più di due parole con Draco, senza che venisse zittito dalle tedie spiegazioni che reclamavano la massima concentrazione.
Per questo, quando si defilarono dalla fila di studenti in coda dopo l'ultima lezione prima di pranzo, Harry tirò un sospiro di sollievo.

'Siamo ancora agli inizi e già ci caricano in questo modo!' si lamentò Draco. 'Di questo passo, non riuscirò a ficcarmi più nulla nella testa entro la fine del mese! Ho bisogno di una pausa'
Harry concordò calorosamente e, senza nemmeno rendersene conto, smisero di scendere le scale e vi si sedettero di schianto.
'Ti è caduto qualcosa' disse Malfoy, indicando il piccolo rotolo di pergamena che gli era scivolato dalla tasca.
Harry lo afferrò, e se lo rigirò fra le mani, indeciso. Draco lo notò e gli chiese cosa fosse.
'Un invito alla festa' disse Harry, osservandolo di sottecchi.
Draco batté le palpebre. 'Oh, la festa. Quindi si farà sul serio.'
Harry annuì e glielo porse, scrollando le spalle: 'Senza impegno. Se ti va di venire sappi che sei invitato. A intervalli di dieci minuti per ogni casa, si apre un passaggio segreto per la Stanza, affiggeranno un annuncio nelle bacheche delle sale comuni stasera tardi per comunicare i luoghi e l'ora esatti e lo faranno sparire entro l'una di notte.'
Draco lo prese, lo aprì con un colpo di bacchetta e lo lesse con occhio critico.
'Breve e conciso, un po' rozzo per i miei gusti. Comunque non devi darmi il tuo invito per non farmi sentire isolato, non mi importa.'
Cercò di restituirglielo ma Harry ripetè più volte che quello era il suo invito, che tutti li stavano distribuendo in giro e che lui lo stava invitando personalmente.
'Nessuno ha fatto un comunicato in cui si diceva di non invitarti Malfoy! Mi hanno dato un invito in più e io voglio darlo a te! No, sul serio, guarda: il mio ce l'ho qui!' e, un po' a malincuore, tirò fuori il suo invito col nastro rosso.
'Sei un ospite d'onore?' chiese Draco, notando la differenza.
'Una ragazza me lo ha fatto consegnare così... È modificato' spiegò Harry e glielo porse, con poco entusiasmo.
Draco lo lesse ed inarcò le sopracciglia: 'Dunque, tu reagisci così quando una ragazza ci prova con te?' disse, indicando la faccia distaccata di Harry.
Harry si passò una mano sulla fronte, sospirando:
'Già, a quanto pare sono io ad allontanarle da me. Ma... non voglio incontrarla' ammise, con un po' di vergogna. 'È stata carina ma proprio non mi va.'
Draco gli restituì il biglietto e lo squadrò con indecisione, prima di esclamare: 
'D'accordo Potter, ora ti dirò una cosa che probabilmente non ti è mai passata per l'anticamera del cervello'
Harry sbuffò, sicuro di stare per ascoltare una battuta delle sue. 'Sono tutto orecchi' disse poi con un cenno rassegnato.
Malfoy alzò le mani, in segno di innocenza:
'Non è che un idea, non prenderla male, magari mi sbaglio... Ma non è che forse, la tua pressoché inesistente voglia di passare tempo con delle ragazze e la tua indifferenza ai loro baci, non è altro che il segnale che stai sbagliando persone a cui indirizzare il tuo interesse?'
Harry ammiccò, inespressivo:
'Il che vorrebbe dire?'
Draco alzò gli occhi al cielo e si rassegnò al fatto che dovesse dirlo esplicitamente per farglielo capire.
'Forse non ti piace baciare le femmine perché in realtà preferiresti i maschi'
Harry non reagì per un paio di secondi, poi si inumidì le labbra e ritrovò la voce:
'Me ne sarei accorto. Non credi?'
Draco si strinse nelle spalle e incrociò le braccia: 'Forse, dato che fino a ieri eri convinto che l'argomento fosse tabù, non ti sei nemmeno mai concesso il beneficio del dubbio. Hai già baciato qualcuna ed è andata male, tanto vale provare con un ragazzo, no? Se ti fa schifo, almeno avrai la conferma che sei un caso perso.'
Harry scosse la testa una decina di volte senza rispondere.
Draco gli rivolse uno sguardo eloquente: 'Potter, non ti piace baciare le ragazze. Il problema devono essere loro, non puoi essere così alieno da disprezzare i baci in generale! Devi solo provare! Non ti costa nulla.'
A Harry mancava il fiato, quando parlò lo fece con difficoltà:
'Cosa?  Che ti salta in mente! No, no, NO! Non mi piacciono i... ma anche se fosse non è che posso andare in giro a provare cose!  Che faccio, pesco un tizio a caso e gli chiedo di baciarmi per testare la mia sessualità? E poi come minimo i giornali scriveranno che vado in giro a molestare la gente! Se ne sentono di ogni sul sottoscritto ultimamente, non so se hai notato! Perché mi metti in testa queste idee del cavolo? No, no, senti-'
Era chiaro che Harry stesse dando di matto. Era andato assolutamente in panico e Draco non sapeva se ridere o picchiarlo.
Alla fine optò per la seconda. '
Ehi!' esclamò dandogli un pugno sulla spalla. 'Stai calmo, stiamo solo parlando! Sei pessimo, come al solito!'
'Ma io non posso-'
Malfoy lo colpì di nuovo e gli serrò una mano sulle labbra: 'No, non ricominciare, tappati la bocca! Pensaci un attimo, hai mai pensato che un ragazzo fosse bello o... attraente?'
Questo non lo calmò affatto, anzi sembrò innervosirlo più di prima.
Spinse via la mano del Serperverde e deglutì a vuoto:
'Non lo so, Malfoy! Non... non è che questo provi qualcosa. Certo è che se penso di baciare Ron...o Seamus, no! Che schifo! L'idea non mi alletta per niente! Però loro sono miei amici, è un po' come pensare di baciare Hermione: assurdo! Forse... forse se penso a qualcun altro, potrei concedermi il dubbio... Ma non mi chiedere di andare in giro a baciare la gente! È già abbastanza imbarazzante! E poi tu-'
Aveva ricominciato a blaterare e Malfoy questa volta non poté evitare di ridere un po', ma per esasperazione:
'Merlino, Potter! Stai un po' zitto e respira! Cos'è tutto questo delirio per un bacetto da dare a qualcuno, cos'hai dodici anni? A questo punto bacia me e togliti il pensiero!'
Harry si ammutolì e Draco scosse una mano nella sua direzione:
'Pronto, ci sei? Non guardarmi così, stavo scherzando! Sei stupido? Credimi Potter, l'ultima cosa che voglio è farmi baciare da uno che, a quanto pare, non è nemmeno bravo a farlo, per non parlare del fatto che sei tu!'

Harry agguantò la mano che Draco gli sventolava davanti alla faccia: quella battutaccia lo aveva punto sul personale.
Gli lanciò un'occhiataccia offesa, mentre quasi gli stritolava la mano.

 'Sta zitto, Malfoy!' disse, arrabbiato. E un attimo dopo gli afferrò il viso e posò le labbra sulle sue.
Draco era troppo esterrefatto per reagire.
Tuttavia, Harry sembrava voler testare affondo quella teoria, infatti non si limitò a un bacetto veloce, ma esplorò quella nuova esperienza con trasporto e meticolosità.

Malfoy, dopo i primi attimi di stupore, decise di lasciarlo fare e contribuì all'esperimento ricambiando il bacio e avvicinando il suo corpo a quello del Grifondoro.
Lo sentì reagire alla sua vicinanza e il bacio divenne più profondo.
Sembrò durare un eternità ma nessuno dei due ci fece caso.

Quando finalmente Harry si decise a separarsi da lui, sembrava piuttosto scosso.
Draco si sfiorò il labbro inferiore e dopo un attimo, si ricompose.
Si guardò intorno e per fortuna il via vai di studenti era terminato già da un po', poi fissò Harry e ammiccò: 'Mi hai baciato, Potter, te ne sei accorto?'
'Cercavo di confutare la tua tesi...' disse lui debolmente, grattandosi dietro la testa.
Draco fece una mezza risata: 'Io direi che l'hai confermata'
Harry assottigliò le labbra: 'Beh, l'idea è stata tua e non mi è sembrato che opponessi resistenza!'
Draco restò in silenzio e Harry si agitò sul posto a disagio.
Il Serpeverde scoppiò a ridere e scosse la testa:
'Sei un pericolo pubblico Potter! Ti avevo detto che scherzavo, di non farlo! Se ti avessi chiesto di testare le tue reazioni al corpo maschile cosa avresti fatto?' e rise ancora.
Harry gli fece il verso e rispose: 'Una cosa per volta Malfoy, quello magari più tardi'
Draco spalancò la bocca, esterrefatto e Harry gli diede una spinta: 'Cosa? Ora sei tu che prendi sul serio le mie battute?'
Draco scosse la testa e raccolse le sue cose. 'Andiamo a mangiare, prima che ti venga la brillante idea di saltarmi addosso!'
Harry lo seguì: 'Non serve, ma grazie per l'offerta'


Al tavolo Grifondoro, Hermione aspettava l'arrivo di Harry con impazienza.
Non riusciva proprio ad accettare il fatto di non aver notato che il suo migliore amico, aveva passato le prime settimane di scuola a cercare di avvicinare Draco Malfoy senza che lei se ne accorgesse. In più la sera prima gli era sembrato strano e non aveva idea di quale fosse il motivo.
Era stata terribilmente distratta: lo studio la impegnava a tempo pieno, dato che voleva ottenere il massimo e in più la relazione con Ron le riempiva i pensieri ogni secondo della giornata.
Non che fosse impegnativo, in fondo erano sempre gli stessi lei e Ron: bisticciavano ancora, solo con la consapevolezza di non star litigando sul serio. E passavano più tempo da soli.
Ma la vera distrazione, era stata la sua preoccupazione di non farlo sentire solo neanche per un momento.
Era un anno difficile per Ron, era l'anno più difficile che avesse mai passato.
Probabilmente avrebbe preferito mille volte rivivere la latitanza dell'anno precedente che questo, per quanto fosse stato orribile per lui.

Stava meglio o almeno, era quello di cui era convinto.
Hermione sapeva che Ron aveva imparato ad accantonare quei pensieri troppo dolorosi, per poter procedere come se nulla fosse.
Li metteva via, non ne parlava. Lui non lo nominava mai.
Si lasciava distrarre da ciò che gli accadeva attorno e così stava bene.
Solo quando gli arrivavano notizie da casa, un ombra gli oscurava il volto per qualche ora.
Era difficile, ma sapeva che Ron faceva del suo meglio. Era orgogliosa di lui e lo supportava in silenzio, con tutto l'affetto che poteva.

E così, aveva trascurato Harry.
Non si biasimava per questo ma era decisa a rimediare. Già da qualche giorno aveva notato delle stranezze nei discorsi dell'amico. Era come se questa amicizia con Malfoy, lo stesse mettendo di fronte a delle domande che aveva tralasciato da tempo. Si era fatta qualche idea, una più assurda dell'altra, ma aspettava di vedere la verità negli occhi dell'amico, che non era mai stato bravo a nascondere le sue emozioni.
'Eccolo lì, Herm. Ora puoi comiciare a mangiare!' disse Ron, con la bocca piena, indicandogli Harry. 'Ma che gli prende? Sembra che non si ricordi come si cammina' aggiunse un attimo dopo, buttando giù il boccone.

Harry aveva salutato Malfoy sulla porta, con un debole cenno della mano e l'altro gli aveva risposto scuotendo testa in maniera beffarda, ridendosela un po'.
Quando incontrò lo sguardo degli amici, la sua espressione imbarazzata non cambiò e si sedette accanto a Ron con uno sbuffo esagerato.

Hermione decise che la questione richiedeva la sua massima attenzione, ma non fece domande, preferì studiarlo mentre si spiegava con Ron.
'Che c'è che non va?' chiese infatti quest'ultimo, divertito dalla sua espressione. 'Hai la faccia più stupida che ti abbia mai visto fare!'
Harry incrociò le braccia e cercò di assumere un espressione stizzita: 'Grazie mille, sei un amico!'
Ron scoppiò a ridere: 'Sempre a disposizione!'
Harry si guardò intorno e a Hermione non sfuggì il suo tentativo di cambiare discorso: 'Ho una fame! Herm mi passi il vassoio?'
Hermione glielo porse con un sorriso gentile: 'Allora, Malfoy ti ha di nuovo messo in imbarazzo con qualche confessione inaspettata?'
Harry parve interdetto e si riempì il piatto con poco entusiasmo. 'No' disse tentennando.
Ron lo guardava in maniera strana mentre masticava, poi butto giù il boccone: 'Insomma, che c'è?'
Harry si strinse nelle spalle: 'Beh, stavo pensando all'invito alla festa...' cominciò a dire, con il volto chinato sul piatto 'Più ci penso, meno ho voglia di accettare'
Detto ciò rivolse uno sguardo fugace a Hermione, come a volersi sincerare che lei lo avesse sentito.
Ron scosse la testa in maniera poco comprensiva: 'Io dico che se non accetti sei uno stupido! Andiamo, Harry cosa t-'
Hermione gli diede un impercettibile calcio sotto il tavolo, che lo zittì. Quell'occhiata di Harry non solo l'aveva preoccupata, perché sembrava una palese richiesta di comprensione, ma le aveva anche ricordato una delle idee assurde che le era passata per la mente in quei giorni:
'Io penso che se Harry non abbia voglia di accettare non dovrebbe farlo. A quanto pare questa ragazza... non gli piace proprio. Se accettasse la illuderebbe soltanto'
Ron si grattò la testa, confuso, poi scrollò le spalle: 'È lei l'esperta'
Harry si rilassò sulla panca e annuì.
Guardò un altra volta Hermione, che gli fece l'occhiolino, poi cominciò a mangiare e non proferì parola per tutto il pranzo.

 
   
 
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