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Autore: BRIDGET LANNISTER    22/03/2019    1 recensioni
“Oh mio dio scusa, non avevo capito che fosse occupato” disse una voce dietro di lei, Regina rimasta solo in reggiseno e mutandine cercò di coprirsi il più possibile mentre la sua faccia diventata di un rosso acceso, quando la voce parlò di nuovo “Regina?”
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5:

“Cosa?” chiese la bruna presa alla sprovvista

“Scusa non volevo chiedertelo, io andrò” disse la bionda dirigendosi verso la porta

“Emma aspetta” disse la bruna prendendola per un braccio “Perché me lo hai chiesto?”

“Perché sono due cazzo di anni che voglio baciarti Regina e sto impazzendo al pensiero che qualcun’altra lo abbia fatto” disse la bionda guardando il pavimento

“Secondo te io non ci ho pensato? Che un’altra donna ti abbia baciato? Che ti abbia toccata come facevo io? Emma te ne sei andata per proteggermi e lo so ma non potevo bloccare la mia vita nella speranza che tu ritornassi”

“Nessuno mi ha toccato come facevi tu Regina!” disse la bionda guardando il sindaco

“La stessa cosa vale per me Emma”, le due donne si sorrisero “Ma non posso baciarti per farti togliere il pensiero dalla testa, voglio baciarti perché lo vuoi, perché è giusto”

“Lo capisco davvero, perdonami per il mio comportamento!” disse ancora imbarazzata la bionda

“Dai sceriffo ti porto a mangiare e poi in centrale” disse la bruna prendendo per la mano la bionda “Ho davvero fame” disse ridendo

……………………

Nemmeno 10 minuti dopo le donne erano seduto in un tavolo da Granny’s con il menù in mano

“Perché ci ostiniamo a prendere i menù se prendiamo sempre la stessa cosa?” chiese lo sceriffo ridendo

“Non lo so, ma è divertente!” rispose il sindaco sogghignando.

Entrambe le donne erano sedute l’una accanto all’altra sorridendosi, sfiorandosi e chiacchierando tranquillamente. Come al solito ordinarono entrambe sempre lo stesso pasto: per la bionda un formaggio grigliato e patatine, per la bruna un’insalata, nonostante tutto per la bionda Regina rimaneva bellissima con o senza insalata.

“Allora stavo pensando che magari potremmo uscire a cena prima del matrimonio” disse la bionda sorridendo timidamente alla bruna

“E io che pensavo che fosse già questo il nostro appuntamento” rispose il sindaco ridendo

“Gina” disse Emma prima di continuare “Voglio venirti a prendere in macchina e portati dei fiori, voglio vederteli annusare e dirmi che li metterai in un vaso prima di uscire. Voglio vederti aprire la porta e rimanere senza fiato perché indossi un vestito sexy da morire e vederti arrossire quando ti dico che sei la cosa più bella che abbia mai visto. Voglio aprirti la portiera della mia macchina e litigare con te quando mi dici che non salirai su quella trappola. Voglio portarti al ristorante e condividere un dolce ridicolmente piccolo alla mela con te, anche se io non lo assaggerò. Voglio ripeterti per tutta la sera quanto sei bella e provare a baciarti quando ti riporto a casa e aspettare che tu rientri a casa prima di salire in macchina e sognarti di notte!”

E le loro labbra furono collegate, inizialmente la bionda non rispose al bacio, era successo tutto così fretta, ma non perse tempo. Le loro lingue furono presto in una battaglia di dominio, nessuno delle due capì da chi provenisse il gemito sommesso ma a nessuna importava, si stavano baciando solo questo importava. Quando si staccarono fu solo a causa dell’esigenza di respirare

“Scusa” disse Regina in fretta, non fece in tempo ad dire altro che le loro labbra furono collegate di nuovo, entrambe stavano sorridendo mentre si baciavano.

Mangiarono tranquillamente con le mani collegate raccontandosi le novità della loro vita e ciò che il futuro forse avrebbe portato

“Voglio portarti davvero a cena!” disse la bionda uscendo da Granny’s

“E io voglio venire a cena con te ma Em, prendiamo le cose con calma va bene?” chiese la bruna seriamente

“Certo Gina tutto quello che vuoi” disse prima di baciarla dolcemente sulle labbra “Signora Sindaco mi porta a fare in tour?”

“Certo Sceriffo Swan” disse salendo in macchina e andando verso la stazione.

………………….

Regina aveva già chiesto a David di avvisare i nuovi agenti che ci sarebbe stato un cambio di sceriffo e tutti loro erano stati entusiasti di conoscere il nuovo capo. Arrivati li la bionda si accorse di come quasi nulla era cambiato in sua assenza

“Sindaco” disse la bionda mentre apriva la porta principale

“Grazie Sceriffo” rispose la bruna mentre entrava dentro la stazione

La stazione era vuota tranne per un unico agente Val.

“Regina ti sei dimentica di dirmi qualcosa?” chiese la bionda a bassa voce

“Cazzo…”

“Linguaggio signorina Mills” disse la bionda “Non preoccuparti, ora sono lo sceriffo e tu sei al sicuro” continuò stringendole la mano e ottenendo un sorriso dalla bruna che annuì.

“Agente White” disse Regina attirando la sua attenzione “Questo è lo sceriffo Swan, il tuo nuovo capo”

“Bhe nuovo” disse ridendo Emma

“Bhe cara, lei non era qui anni fa” rispose Regina seriamente

“Hai ragione Gina!”

“Ok d’accordo io devo tornare in ufficio” disse girandosi verso la bionda “Ci sentiamo dopo?”

“Si piccola certo, mi piacerebbe”, alla menzione di quel soprannome gli occhi della bruna si inumidirono “Hei Gina che hai?” chiese subito la bionda preoccupata

“Mi hai chiamato piccola, nessuno mi chiama così”

“Si perché solo io ho questo onore, e poi penso che farebbe solo avvicinare la loro faccia a una delle tue famose palle di fuoco” disse appoggiando la sua fronte su quella del sindaco. Sentirono qualcuno schiarirsi la voce, cercava attenzione

“Si bene io vado” disse di nuovo Regina, appoggiandosi per dare un beve bacio alla bionda “Ci vediamo dopo….passo alle 3.30 dobbiamo andare da tua madre alle 4, Val” disse infine salutando l’agente

“Signora sindaco” rispose lei senza nemmeno degnarla di uno sguardo, era troppo occupata a osservare il suo nuovo capo; quasi alla porta Emma sentì nuovamente Regina parlare

“E Emma?! Niente magia!” disse prima di uscire dall’edificio.

“Perché!?!?” sentì la bruna urlare la bionda.

 

   
 
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