Finalmente era arrivato il grande giorno. Aveva organizzato tutto nei minimi dettagli: l'avrebbe condotta alla torre di Tokyo, da dove si vedeva tutta la città e lì le avrebbe fatto la fatidica proposta. Era teso come una corda di violino, il giovane Seiya quando, quella mattina, andò a Villa Kido a prendere la sua fidanzata, Saori. Si conoscevano da quando erano piccoli, erano cresciuti insieme, avevano frequentato le stesse scuole, ma fu soltanto alle superiori che il loro amore sbocciò. E proprio quel giorno avrebbero coronato il loro sogno d'amore.
Tutto andò come aveva progettato Seiya: dopo che aveva preso la sua compagna, l'aveva portata alla torre di Tokyo, erano saliti al piano più alto, si erano goduti il panorama ed adesso era giunto il momento.
“Saori...” prese un bel respiro, mentre si voltava verso di lei e si inginocchiava. La giovane si mise le mani sul viso. Aveva iniziato a capire.
“Mi vuoi sposare?” disse Seiya, tirando fuori dalla tasca della giacca nera un piccola scatola, che aprì di fronte agli occhi lucidi di Saori.
“Sì!” non ci pensò due volte nel pronunciare quell'affermazione. Si buttò sul suo uomo riempendolo di baci.
Quando giunsero nel piccolo appartamento di Seiya – vicino al porto di Tokyo – i due si lasciarono trascinare dalle fiamme della passione. Saori aveva tolto la giacca a Seiya e gli aveva sbottonato la camicia bianca, mentre lui aveva abbassato la zip del vestitino bianco a fiori della ragazza, lasciandola solo in intimo. Tolti i pantaloni del giovane, i due – baciandosi – si erano trascinati in bagno dove Seiya aveva aperto l'acqua della doccia.
Le slacciò il reggiseno nero in pizzo, lei con un colpo di anca si tolse le mutandine. Lui si privò dei suoi boxer. La prese in braccio ed entrarono nella doccia. Le labbra del giovane percorrevano ogni angolo del corpo della ragazza. Ogni centimetro di pelle, tutto. Saori godeva ad ogni suo tocco. Entrò subito in lei, ormai vinto dalla passione.
Dopo, si accoccolarono sul letto, stanchi ma felici. Seiya la attirò a sé e le fece poggiare il capo sul suo petto muscoloso.
“Vieni,” disse, “ poggia la testa sul mio petto, ed io ti acquieterò con baci e baci.” e le riempì di baci la tempia, mentre la giovane con un sorriso che le dipingeva le labbra cadeva tra le braccia di Morfeo.








Note dell'autrice: ok... non so cosa sia venuto fuori, ma questo contest mi piaceva troppo ed io ho pensato che loro fossero adatti. È chiaramente un AU, inutile precisarlo. E niente spero vi sia piaciuta. A presto.