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Autore: AntoGoesToLondon    22/03/2019    1 recensioni
"Cecilia, ventottenne alle prese con il suo primo lavoro in una multinazionale, trascorre un'esistenza particolarmente piatta, in cui tutti i giorni cominciava a somigliarsi.
Perennemente alla ricerca dell'amore a prima volta, finisce sempre per fantasticare sulla persona sbagliata, rimanendo inevitabilmente.
Sembra ormai che nessuna novità si prospetti per lei quando all'improvviso un'occasione la porterà nella grigia Londra"
PS: per questioni pratiche, ogni tanto qualche dialogo della storia sarà riportato in inglese!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo VII

 

Circa sette mesi dopo..

 

 

24 Percy St 

Sede di Zenith Media

04/03/2019

 

 

Quel lunedì era una giornata piuttosto importante: l'intero team Marketing, Media & Advertising avrebbe finalmente fatto la conoscenza del loro nuovo di zecca media account, con cui avevano appena firmato un contratto worldwide da diversi zeri.

Softender Global aveva difatti intrapreso una lunghissima gara per la scelta del loro fornitore di servizi media, conclusasi circa tre settimane prima, e che vide come vincitori Zenith Media.

Come aveva previsto Kate, la collega di Cecilia, con cui la giovane aveva stretto un rapporto estremamente confidenziale, i mesi che li condussero a quel momento furono piuttosto intensi e carichi di lavoro. 

Ci fu più di un momento di stress e di tensione, però tutti erano soddisfatti della scelta compiuta e credevano che quella collaborazione appena nata avrebbe portato benefici ad entrambe le parti.

Vi era una forte carica energetica e positiva nell'aria e Cecilia era elettrizzata all'idea di conoscere il nuovo team.

Erano stati ricevuti in una della luminosissime sala riunioni del quinto piano e ora aspettavano con ansia l'ingresso dell'account director che avrebbe introdotto i restanti membri, mentre gustavano dell'ottimo tè e pasticcini, tipicamente inglesi.

Cecilia stava appunto mangiucchiando quello che, come continuava a ripetersi, doveva essere l'ultimo gingerbread biscuit, quando la porta della stanza si aprì.

Un uomo dai capelli brizzolati, vestito in modo impeccabile, fece il suo ingresso, seguito da due donne, anch'esse piuttosto eleganti, che lo accompagnavano.

"Hello everyone. Pleasure to meet all of you. Glad to be here to go through some of the amazing work that we'll do together. But first, please let me introduce all the members of our team" esordì con tono sicuro. La voce calda e vibrante trasmise l'immediata sensazione di sicurezza a Cecilia, la cui attenzione fu completamente rapita.

A seguito di quella breve introduzione, un gruppo di altre dieci persone entrò nella stanza, disponendosi in linea dritta di fronte al management di Softender. Convinti di essere al completo, la persona più vicina alla porta la spinse per chiuderla, quando una mano la bloccò riaprendola.

Cecilia sgranò gli occhi e deglutì rumorosamente alla vista di quell'ultima persona entrata nella sala riunioni.

"C****" pensò e senza accorgersene strinse i pugni, stropicciando il foglio di carta che aveva in mano.

Anche alla controparte morì il sorriso sulle labbra non appena la vide; quello doveva essere decisamente uno scherzo del destino, non poteva essere altrimenti.

 

“I guess we have everyone in the room. Let’s kick-off the meeting, I’d suggest we start presenting ourselves. Would you like to start?” suggerì rivolgendosi al Marketing Director di Softender.

L'uomo annuì e fece cenno a Jonathan di cominciare con le presentazioni, essendo a capotavola. A turni si presentò tutto il management di Softender e quando fu il turno di Cecilia, Lorenzo ebbe la conferma che il karma esistesse e quella doveva essere la sua punizione.

"Hi everyone, my name is Cecilia and I am working in the media dept as Media & Advertising manager" si presentò brevemente.

Per la maggioranza delle persone là fuori, il ruolo di Cecilia non avrebbe causato alcuno scompenso e non l'avrebbe causato nemmeno a Lorenzo se lui non fosse stato:

"Lorenzo De Tommasi, Strategic Media Planner. Really nice to meet you" introdusse il suo ruolo e Cecilia soffocò un "ma vaff******" lasciando intendere perfettamente alla controparte dal modo in cui lo guardò che anche lei era stata contrariata dalla piega presa dal destino.

Daniel Chester annuì e sorrise al giovane ribadendo un "nice to meet you too".

"He's your main point of contact, Ceci" disse alla sua supposta dandole una gomitata per richiamare la sua attenzione. 

"Can't wait!" affermò sarcastica ma per fortuna il tono non fu capito.

Il resto della riunione proseguì senza ulteriori sorprese. Il nuovo fornitore fece un'ottima impressione a tutti i presenti, come Jonathan Cartwright aveva predetto; d'altronde, era stato lui il principale fautore della scelta.

Sul finire delle quasi 3 ore di meeting, il team di Zenith invitò il loro cliente e, in quel momento anche ospite, ad accomodarsi nell'area relax del 6° piano dove sarebbe stato servito il pranzo a base di buffet freddo.

Cecilia cercò di affrettarsi ad uscire dalla stanza ma venne bloccata dal suo capo che voleva assolutamente definire alcuni dettagli di come si sarebbe svolto il rapporto con lo Media Strategist Director, Ben Baker, nonché capo di Lorenzo che non si unì alla conversazione causando un enorme sollievo in Cecilia. Non era affatto pronta a intrattenere una conversazione con Lorenzo.

Con la coda dell'occhio però seguiva tutte le sue mosse, voleva assicurarsi che uscisse dalla stanza così avrebbe dileguarsi accennando alla toilette e avrebbe evitato di parlarci.

Tuttavia, il nostro giovane planner continuava a parlare con Nicky e non sembrava affatto sul punto di interrompere il discorso.

"That's perfect. Let's do a catch up in a week time. Thanks!" affermò Daniel concludendo la conversazione con Ben e liberando così anche Cecilia.

I due si avviarono verso la porta passando accanto a Lorenzo e Nicky che li fermò.

"Lorenzo, these are Daniel and Cecilia, I guess you will work very closely" disse la donna sorridendo e Cecilia si sentì morire. Probabilmente anche Lorenzo dato il pallore del suo viso.

"Definitely! And you're both Italians, I'm sure that you will get along" s'intromise Daniel e Cecilia fece un sorriso di circostanza, sussurrando un "contaci" che non sfuggì a Lorenzo.

"Well, let's go and have some lunch before it is too late" disse Nicky uscendo dalla stanza e Daniel la seguì a ruota.

Anche Cecilia provò ad imitarli ma venne trattenuta da Lorenzo.

"Possiamo parlare?" le chiese guardandola speranzoso. Lorenzo doveva assolutamente far funzionare quella collaborazione, il 100% del suo tempo sarebbe stato dedicato all'account Softender, rendendo la  soddisfazione di Cecilia il principale, se non l'unico, suo obiettivo per quell'anno.

"Non credo che abbiamo molto da dirci" rispose seria la giovane. Era ancora arrabbiata anche se voleva essergli indifferente.

"Senti, capisco che non ti starò molto simpatico.." provò a dire Lorenzo ma venne subito interrotto.

"E perché mai? Posso mai avercela con te per essere sparito dopo che ci siamo baciati?" commentò acida. Non voleva crederci: non aveva idea che avesse una simile faccia tosta.

Lorenzo abbassò lo sguardo; probabilmente era stato il gesto più meschino che avesse mai fatto e ora di fronte a lei, se ne pentì all'istante.

"Senti, lo so! Sono stato uno str****" riconobbe tentando di fare leva così sulla sua empatia.

"Direi" fu l'unico commento di Cecilia che incrociò le braccia al petto girando il volto di scatto. Non riusciva a guardarlo senza maledirsi per la sua debolezza. Le piaceva ancora e non sopportava che lui avesse ancora quell'influenza su di lei, che le stesse creando dello scompiglio.

"Però immagino tu capisca che ora noi due dobbiamo lasciarci questa cosa alle spalle e andare avanti" proseguì lui sperando di non scatenare una reazione di odio incontrollabile.

Cecilia si voltò nuovamente, aprì la bocca ma la richiuse immediatamente. Per quanto, in quel momento, non potesse soffrire la sua presenza, purtroppo non poteva negare che avesse ragione.

Non poteva chiedere un cambiamento nel team così repentino e senza ragione ed, in ogni caso, non era detto che ci sarebbe riuscita più avanti. D'altronde, non voleva nemmeno rovinare la carriera di Lorenzo tirando fuori storie inventate, pur di levarselo di torno. Non era nel suo stile.

"Certo" confermò lei e Lorenzo tirò un sospiro di sollievo. Era una persona ragionevole dopotutto.

"Bene, allora ci sentiamo presto" si congedò l'altro e la giovane annuì. "A presto" 

Dopodiché, uscirono dalla sala riunione e tornarono alle normali attività quotidiane tentando di pensare dell'accaduto il meno possibile.

 

***

 

Per la restante parte della giornata, Lorenzo non riuscì a pensare ad altro che alla sua scarsa fortuna. In quel momento, capì la sensazione di familiarità con il nome della marca, che aveva provato quando fu nominato dal suo capo per il nuovo incarico. Non era riuscito a spiegarselo lì per lì e l'aveva attribuito al fatto che fosse un brand piuttosto conosciuto, per quanto si trattasse di carta igienica.

"Ma possibile che fra tutti i clienti di Zenith io dovevo finire proprio su questo?" si lamentò battendo il piede sinistro per terra, com'era solito fare quando era nervoso.

Trovava la cosa davvero ridicola, sicuramente il karma si era vendicato per come si era comportato con Cecilia, regalando alla ragazza il potere di rendere la sua vita lavorativa un inferno.

In quei sette mesi però Lorenzo aveva pensato alla giovane e anche in modo insistente delle volte ma era stato facile concentrarsi su altro, allontanando quel pensiero. Tuttavia, quando la vide davanti a lui in quella saletta la stessa spinta che aveva provato in precedenza si fece strada dentro di lui, in una maniera piuttosto preponderante, rendendola così difficile da ignorare.

Di ritorno alla sua scrivania, riuscì a combinare ben poco, nonostante le mail continuassero ad accumularsi sempre più.

Con l'arrivo di Softender Global nel portfolio cliente di Zenith, il management dell'agenzia media andò incontro ad una riallocazione delle sue risorse, nonché assunzione di nuovo personale per coprire le diverse posizioni aperte, dovuto a quello spostamento verso il nuovo cliente; alcuni furono immediatamente trovati, liberando così le persone precedentemente assegnate, altri invece avrebbero dovuto attendere almeno un mese prima che l'agenzia fosse di nuovo al completo.

Questo era il caso del precedente ruolo di Lorenzo, che sarebbe stato ricoperto da una ragazza proveniente da un'altra agenzia, per cui, al momento, sarebbe stata una risorsa condivisa fra i due clienti, rendendo quel periodo di transizione piuttosto impegnativo.

Alle cinque e mezza, ormai consapevole che non avrebbe lavorato più per quel giorno, decise di avviarsi verso casa. Nessuno se ne sarebbe accorto, e tanto meno lamentato, se si prendeva mezz'ora per sé.

Sul treno in direzione Clapham, non fece altro che pensare a Cecilia continuamente. L'immagine della giovane che ritornava a popolare la sua mente rendendogli impossibile concentrarsi sulla lettura dell'ultimo thriller comprato.

Sollevò lo sguardo dal libro e sbuffò, incontrando il suo riflesso nei finestrini del treno e accorgendosi della sua espressione sconsolata. "È solo una ragazza e nemmeno troppo bella!" si disse per convincersi. Non poteva piacergli, o sì? Non avrebbe saputo dirlo.

La verità è che Cecilia gli ricordava tantissimo la sua ex Veronica, non solo nell'aspetto ma anche per alcuni atteggiamenti. Gli ricordava però la versione migliore di Veronica, quella di cui, per diversi anni, era stato innamorato. Ed è per quel motivo che l'aveva allontanata. 

Era una sua regola su cui non si transigeva: "Se ti ricorda l'ex, non ci pensare troppo e scappa".

Aperta la porta di casa, un odore di latte di cocco mischiato a spezie che non avrebbe saputo identificare, gli aprirono le narici e l'appetito.

"Che stai cucinando?" domandò al suo coinquilino, responsabile di quegli odori invitanti che gli stavano causando un certo languorino.

"Sperimento la cucina asiatica ma non seguo una ricetta specifica. Devo liberarmi" spiegò mentre assaggiava la pietanza per capirne il sapore. Si sentiva parecchio sottotono con l'ispirazione ultimamente, per cui aveva deciso di dedicarsi alla creazione di nuovi stimoli culinari nel suo giorno libero.

Non poteva lamentarsi: aveva un ottimo lavoro e i suoi datori di lavoro trattavano i dipendenti in modo impeccabile. Tuttavia, erano molto rigidi relativamente alla possibilità di sperimentare nuove ricette o introdurre altre pietanze nel menù, diverse da quelle della tradizione italiana, ragion per cui Matteo si sentiva leggermente soffocato. In quanto chef, adorava sperimentare e dare vita a nuovi piatti e sapori.

"Sembra buono" commentò Lorenzo e decise di aprirsi una birra tirandola fuori dal frigo.

"Azz, ci mettiamo a bere di lunedì e prima di cena" lo prese in giro Matteo. "Che ti è successo?" domandò poi quando sentì la bottiglia stapparsi. Si voltò verso di lui e lo guardò in viso rendendosi conto che non aveva una bella cera. "Sembra che hai visto un fantasma" aggiunse difatti.

"Un fantasma no ma quasi" confermò e si sedette sullo sgabello.

"Ti ricordi che mi hanno cambiato di cliente?" gli chiese introducendo il discorso. 

Matteo annuì. "Sì quelli della carta igienica"

"Esatto! Vuoi sapere chi è la media manager?" domandò ancora e l'altro fece spallucce. Non aveva idea nemmeno di cosa facesse una media manager, figuratevi se sarebbe stato capace di indovinare di chi parlasse il coinquilino.

"È Cecilia" disse quando fu sicuro di aver ottenuto la sua assoluta attenzione e Matteo per poco non gli scoppiò a ridere in faccia.

"Ma che davvero?" domandò retorico quando riuscì a riprendersi. "Non ci credo! Significa che lavorerete a stretto contatto?"

"E certo! Io sono il suo principale punto di contatto" sbottò mostrandosi leggermente arrabbiato.

Matteo girò i noodles che stava preparando per non rischiare che si incollassero in padella e tornò a fissarlo.

"Beh, come ti è sembrata?" s'informò poi, anche se immaginava che non dovesse essere molto felice.

"Arrabbiata?" disse acido l'altro e Matteo ridacchiò di nuovo.

"Te lo meriti, De Tommasi. Sei stato uno str****" lo rimproverò bonariamente.

"Lo so" ammise il giovane consapevole di essersi comportato malissimo con Cecilia.

"Fossi in te, chiederei scusa" suggerì il coinquilino. Gli sembrava la cosa più ragionevole da fare a quel punto, tanto non poteva scappare dalla situazione, come al suo solito.

"Già" riconobbe iniziando a pensare a cosa fare. Dopodiché, decise di andare a chiudersi in camera lasciando il suo coinquilino a sperimentare in santa pace.

 

***

 

Non appena si liberò di Lorenzo, Cecilia scrisse un messaggio pieno di odio verso il karma, il destino e tutte le entità divine che conosceva per averla messa in quella situazione, nella chat con le sue coinquiline. Doveva sfogarsi.

"OMG! Really? Can't believe it!" rispose Camilla piuttosto divertita però dall'altro canto.

"You should see this as an opportunity" aggiunse infatti, la sua mente aveva cominciato a lavorare ad un piano diabolico.

"What do you mean?" chiese Cecilia non certa di cogliere l'opportunità di cui la coinquilina stava parlando.

"Well, he will be working for you so you can be very challenging" buttò lì Camilla. Nel rapporto cliente-fornitore ci stava essere un po' pretenziosi, ovviamente senza esagerare.

"Ask him the impossible but always in a nice way" si unì alla conversazione Harriet.

"Mmm.. well! I can be demanding, I'm on client-side" si stava quasi convincendo che quella fosse davvero una buona idea. "He'll regret what he did" concluse poi con un sorriso malizioso. 

Lorenzo si sarebbe pentito del suo gesto; se ne sarebbe pentito tantissimo.

Fu con questo proposito in testa che, a conclusione di quel breve scambio di messaggi, Cecilia andò dal suo capo per esporre la sua idea relativamente alle prime attività che avrebbe voluto svolgere con Lorenzo.

"Hi, boss! It was a really productive session. They seem good" esordì prendendola abbastanza alla larga.

"Absolutely! They're good. High expectations" riconobbe Daniel.

"I was thinking that we should just crack on with Lorenzo and bring him up to speed" espose la sua idea in modo professionale, sicura che il suo capo avrebbe adorato il fatto che fosse tanto entusiasta.

"Definitely! What were you thinking?" domandò in seguito.

"Well, I could ask him to do some analysis on previous campaigns and get his point of view on the performance" propose facendo un sorriso al suo capo per risultare ancora più convincente.

"Mm.. not a bad idea. Get in touch with him but please do not give him a tight deadline" consigliò e Cecilia annuì.

"Of course! I won't" confermò e lo salutò alludendo ad un meeting con il team di categoria.

Non gli avrebbe dato una scadenza impossibile ma non sarebbe stata nemmeno gentile.

 

***

To: l.detommasi@zenithmedia.com

From: cecilia.contini@softender.com

 

"Hi Lorenzo,

 

Hope you're doing well!

 

Dan and I were thinking of the best way of setting up our daily work and thought that we might benefit a full review from yourself on the biggest campaigns we run last year. What are your thoughts?

 

I guess that the most important ones are: New Born (the new line of baby diapers we launched last year) and White Cloud (one of our major brands). Of course, this is across all markets.

 

You should have access to our database but if you need anything else, please do let me know.

 

Can you please be back by next Tuesday?

 

Thanks,

 

Cecilia

 

Lorenzo lesse quella mail e il suo sguardo andò a posarsi sul calendario. Aveva praticamente cinque giorni di tempo ed era anche pieno di altre scadenze e riunioni.

Pensò di chiedere un'estensione della scadenza ma Cecilia era un nuovo cliente e non poteva partire con il piede sbagliato.

"Ok, faremo tardi 'sta settimana" si disse e cliccò sul tasto "rispondi".

 

To: cecilia.contini@softender.com

From: l.detommasi@zenithmedia.com

Cc: daniel.chester@softender.com

 

"Ciao Cecilia,

 

Hope you're well too.

 

Of course! I have access to your database.

 

I'll get in touch in case I need more info.

 

Speak soon!

 

Thanks,

 

Lorenzo"

 

Rilesse la mail e cliccò su "invio". Senza perdere altro tempo, dato che scarseggiava, scaricò tutti i vecchi media plans e analisi post campagna per iniziare a mettere giù qualche slide.

Prese le sue cuffie Bluetooth e le infilò sparando a tutto volume nelle sue orecchie i Red Hot Chili Peppers, com'era solito fare quando doveva lavorare su numeri.

Aveva un lungo lavoro davanti a sé ed era possibilmente già in ritardo.

Qualche ora dopo, si affacciò Nathan, il suo ormai ex boss, per invitarlo a prendersi una pausa.

"Sorry but I  can't. I really need to focus on this shit" si sfogò e Nathan scoppiò a ridere. Vederlo stressarsi era sempre stato abbastanza esilarante per lui.

"What are you doing?" domandò poi mentre dava un'occhiata allo schermo.

"I'm working on an overall analysis of Softender previous campaigns" spiegò brevemente e l'altro sgranò gli occhi.

"Have they already given you activities to do?" domandò infatti leggermente sciocciato.

Avevano iniziato quella collaborazione da poco più di una settimana.

Lorenzo fece spallucce, non poteva farci molto e qualcosa gli diceva che questo era solo l'inizio.

"Yes, I guess my new client won't be as nice as Clara and Franz were" rispose citando i nomi dei suoi vecchi clienti e Nathan gli augurò una buona fortuna. Ne avrebbe di sicuro avuto bisogno.
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Angolo dell'autrice:


Rieccoci! Un salto temporale di qualche mese e ci siamo: the unexpected happened. Si sa che succede sempre la cosa meno pensi sarebbe successa ;)

E ora? Lorenzo se la caverà? Cecilia utilizzerà la sua posizione per vendicarsi? Io lo farei hahahah

Grazie per seguirmi ancora una volta e spero che questa storia vi stia davvero piacendo - io ce la metto tutta!

PS: settimana prossima pubblico un po' prima ma poi per due settimane non so se riuscirò a pubblicare! Sarò fuori dall'Europa e quindi purtroppo (o per fortuna) senza connessione internet!

Hope you understand :)

A presto,


Anto
   
 
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