Capitolo
VII
Circa
sette mesi dopo..
24
Percy St
Sede
di Zenith Media
04/03/2019
Quel lunedì era
una giornata piuttosto importante: l'intero team Marketing, Media
&
Advertising avrebbe finalmente fatto la conoscenza del loro nuovo di
zecca
media account, con cui avevano appena firmato un contratto worldwide da
diversi
zeri.
Softender
Global aveva difatti intrapreso una lunghissima gara per la scelta del
loro
fornitore di servizi media, conclusasi circa tre settimane prima, e che
vide
come vincitori Zenith Media.
Come aveva
previsto Kate, la collega di Cecilia, con cui la giovane aveva stretto
un
rapporto estremamente confidenziale, i mesi che li condussero a quel
momento
furono piuttosto intensi e carichi di lavoro.
Ci fu più di un
momento di stress e di tensione, però tutti erano
soddisfatti della scelta
compiuta e credevano che quella collaborazione appena nata avrebbe
portato
benefici ad entrambe le parti.
Vi era una
forte carica energetica e positiva nell'aria e Cecilia era elettrizzata
all'idea di conoscere il nuovo team.
Erano stati
ricevuti in una della luminosissime sala riunioni del quinto piano e
ora
aspettavano con ansia l'ingresso dell'account director che avrebbe
introdotto i
restanti membri, mentre gustavano dell'ottimo tè e
pasticcini, tipicamente
inglesi.
Cecilia stava
appunto mangiucchiando quello che, come continuava a ripetersi, doveva
essere
l'ultimo gingerbread biscuit, quando la porta della stanza si
aprì.
Un uomo dai capelli
brizzolati, vestito in modo impeccabile, fece il suo ingresso, seguito
da due
donne, anch'esse piuttosto eleganti, che lo accompagnavano.
"Hello
everyone. Pleasure to meet all of you. Glad to be here to go through
some of the
amazing work that we'll do together. But first, please let me introduce
all the
members of our team" esordì con tono sicuro. La voce calda e
vibrante
trasmise l'immediata sensazione di sicurezza a Cecilia, la cui
attenzione fu
completamente rapita.
A seguito di
quella breve introduzione, un gruppo di altre dieci persone
entrò nella stanza,
disponendosi in linea dritta di fronte al management di Softender.
Convinti di
essere al completo, la persona più vicina alla porta la
spinse per chiuderla,
quando una mano la bloccò riaprendola.
Cecilia sgranò
gli occhi e deglutì rumorosamente alla vista di quell'ultima
persona entrata
nella sala riunioni.
"C****"
pensò e senza accorgersene strinse i pugni, stropicciando il
foglio di carta
che aveva in mano.
Anche alla
controparte morì il sorriso sulle labbra non appena la vide;
quello doveva
essere decisamente uno scherzo del destino, non poteva essere
altrimenti.
“I guess we
have everyone in the room. Let’s kick-off the meeting,
I’d suggest we start
presenting ourselves. Would you like to start?”
suggerì rivolgendosi al
Marketing Director di Softender.
L'uomo annuì e
fece cenno a Jonathan di cominciare con le presentazioni, essendo a
capotavola.
A turni si presentò tutto il management di Softender e
quando fu il turno di
Cecilia, Lorenzo ebbe la conferma che il karma esistesse e quella
doveva essere
la sua punizione.
"Hi
everyone, my name is Cecilia and I am working in the media dept as
Media &
Advertising manager" si presentò brevemente.
Per la
maggioranza delle persone là fuori, il ruolo di Cecilia non
avrebbe causato
alcuno scompenso e non l'avrebbe causato nemmeno a Lorenzo se lui non
fosse
stato:
"Lorenzo
De Tommasi, Strategic Media Planner. Really nice to meet you"
introdusse
il suo ruolo e Cecilia soffocò un "ma vaff******" lasciando
intendere
perfettamente alla controparte dal modo in cui lo guardò che
anche lei era
stata contrariata dalla piega presa dal destino.
Daniel Chester
annuì e sorrise al giovane ribadendo un "nice to meet you
too".
"He's
your main point of contact, Ceci" disse alla sua supposta dandole una
gomitata per richiamare la sua attenzione.
"Can't
wait!" affermò sarcastica ma per fortuna il tono non fu
capito.
Il resto della
riunione proseguì senza ulteriori sorprese. Il nuovo
fornitore fece un'ottima
impressione a tutti i presenti, come Jonathan Cartwright aveva
predetto;
d'altronde, era stato lui il principale fautore della scelta.
Sul finire
delle quasi 3 ore di meeting, il team di Zenith invitò il
loro cliente e, in
quel momento anche ospite, ad accomodarsi nell'area relax del
6° piano dove
sarebbe stato servito il pranzo a base di buffet freddo.
Cecilia cercò
di affrettarsi ad uscire dalla stanza ma venne bloccata dal suo capo
che voleva
assolutamente definire alcuni dettagli di come si sarebbe svolto il
rapporto
con lo Media Strategist Director, Ben Baker, nonché capo di
Lorenzo che non si
unì alla conversazione causando un enorme sollievo in
Cecilia. Non era affatto
pronta a intrattenere una conversazione con Lorenzo.
Con la coda
dell'occhio però seguiva tutte le sue mosse, voleva
assicurarsi che uscisse
dalla stanza così avrebbe dileguarsi accennando alla
toilette e avrebbe evitato
di parlarci.
Tuttavia, il
nostro giovane planner continuava a parlare con Nicky e non sembrava
affatto
sul punto di interrompere il discorso.
"That's
perfect. Let's do a catch up in a week time. Thanks!"
affermò Daniel
concludendo la conversazione con Ben e liberando così anche
Cecilia.
I due si
avviarono verso la porta passando accanto a Lorenzo e Nicky che li
fermò.
"Lorenzo,
these are Daniel and Cecilia, I guess you will work very closely" disse
la
donna sorridendo e Cecilia si sentì morire. Probabilmente
anche Lorenzo dato il
pallore del suo viso.
"Definitely!
And you're both Italians, I'm sure that you will get along" s'intromise
Daniel e Cecilia fece un sorriso di circostanza, sussurrando un
"contaci" che non sfuggì a Lorenzo.
"Well,
let's go and have some lunch before it is too late" disse Nicky uscendo
dalla stanza e Daniel la seguì a ruota.
Anche Cecilia
provò ad imitarli ma venne trattenuta da Lorenzo.
"Possiamo
parlare?" le chiese guardandola speranzoso. Lorenzo doveva
assolutamente
far funzionare quella collaborazione, il 100% del suo tempo sarebbe
stato
dedicato all'account Softender, rendendo la soddisfazione di
Cecilia il
principale, se non l'unico, suo obiettivo per quell'anno.
"Non
credo che abbiamo molto da dirci" rispose seria la giovane. Era ancora
arrabbiata anche se voleva essergli indifferente.
"Senti,
capisco che non ti starò molto simpatico.." provò
a dire Lorenzo ma venne
subito interrotto.
"E perché
mai? Posso mai avercela con te per essere sparito dopo che ci siamo
baciati?" commentò acida. Non voleva crederci: non aveva
idea che avesse
una simile faccia tosta.
Lorenzo
abbassò lo sguardo; probabilmente era stato il gesto
più meschino che avesse
mai fatto e ora di fronte a lei, se ne pentì all'istante.
"Senti,
lo so! Sono stato uno str****" riconobbe tentando di fare leva
così sulla
sua empatia.
"Direi"
fu l'unico commento di Cecilia che incrociò le braccia al
petto girando il
volto di scatto. Non riusciva a guardarlo senza maledirsi per la sua
debolezza.
Le piaceva ancora e non sopportava che lui avesse ancora
quell'influenza su di
lei, che le stesse creando dello scompiglio.
"Però
immagino tu capisca che ora noi due dobbiamo lasciarci questa cosa alle
spalle
e andare avanti" proseguì lui sperando di non scatenare una
reazione di
odio incontrollabile.
Cecilia si
voltò nuovamente, aprì la bocca ma la richiuse
immediatamente. Per quanto, in
quel momento, non potesse soffrire la sua presenza, purtroppo non
poteva negare
che avesse ragione.
Non poteva
chiedere un cambiamento nel team così repentino e senza
ragione ed, in ogni
caso, non era detto che ci sarebbe riuscita più avanti.
D'altronde, non voleva
nemmeno rovinare la carriera di Lorenzo tirando fuori storie inventate,
pur di
levarselo di torno. Non era nel suo stile.
"Certo"
confermò lei e Lorenzo tirò un sospiro di
sollievo. Era una persona ragionevole
dopotutto.
"Bene,
allora ci sentiamo presto" si congedò l'altro e la giovane
annuì. "A
presto"
Dopodiché,
uscirono dalla sala riunione e tornarono alle normali
attività quotidiane
tentando di pensare dell'accaduto il meno possibile.
***
Per la
restante parte della giornata, Lorenzo non riuscì a pensare
ad altro che alla sua
scarsa fortuna. In quel momento, capì la sensazione di
familiarità con il nome
della marca, che aveva provato quando fu nominato dal suo capo per il
nuovo
incarico. Non era riuscito a spiegarselo lì per
lì e l'aveva attribuito al
fatto che fosse un brand piuttosto conosciuto, per quanto si trattasse
di carta
igienica.
"Ma
possibile che fra tutti i clienti di Zenith io dovevo finire proprio su
questo?" si lamentò battendo il piede sinistro per terra,
com'era solito
fare quando era nervoso.
Trovava la cosa
davvero ridicola, sicuramente il karma si era vendicato per come si era
comportato con Cecilia, regalando alla ragazza il potere di rendere la
sua vita
lavorativa un inferno.
In quei sette
mesi però Lorenzo aveva pensato alla giovane e anche in modo
insistente delle
volte ma era stato facile concentrarsi su altro, allontanando quel
pensiero.
Tuttavia, quando la vide davanti a lui in quella saletta la stessa
spinta che
aveva provato in precedenza si fece strada dentro di lui, in una
maniera
piuttosto preponderante, rendendola così difficile da
ignorare.
Di ritorno
alla sua scrivania, riuscì a combinare ben poco, nonostante
le mail
continuassero ad accumularsi sempre più.
Con l'arrivo
di Softender Global nel portfolio cliente di Zenith, il management
dell'agenzia
media andò incontro ad una riallocazione delle sue risorse,
nonché assunzione
di nuovo personale per coprire le diverse posizioni aperte, dovuto a
quello
spostamento verso il nuovo cliente; alcuni furono immediatamente
trovati,
liberando così le persone precedentemente assegnate, altri
invece avrebbero
dovuto attendere almeno un mese prima che l'agenzia fosse di nuovo al
completo.
Questo era il
caso del precedente ruolo di Lorenzo, che sarebbe stato ricoperto da
una
ragazza proveniente da un'altra agenzia, per cui, al momento, sarebbe
stata una
risorsa condivisa fra i due clienti, rendendo quel periodo di
transizione
piuttosto impegnativo.
Alle cinque e
mezza, ormai consapevole che non avrebbe lavorato più per
quel giorno, decise
di avviarsi verso casa. Nessuno se ne sarebbe accorto, e tanto meno
lamentato,
se si prendeva mezz'ora per sé.
Sul treno in
direzione Clapham, non fece altro che pensare a Cecilia continuamente.
L'immagine della giovane che ritornava a popolare la sua mente
rendendogli
impossibile concentrarsi sulla lettura dell'ultimo thriller comprato.
Sollevò lo
sguardo dal libro e sbuffò, incontrando il suo riflesso nei
finestrini del
treno e accorgendosi della sua espressione sconsolata. "È
solo una ragazza
e nemmeno troppo bella!" si disse per convincersi. Non poteva
piacergli, o
sì? Non avrebbe saputo dirlo.
La verità è
che Cecilia gli ricordava tantissimo la sua ex Veronica, non solo
nell'aspetto
ma anche per alcuni atteggiamenti. Gli ricordava però la
versione migliore di
Veronica, quella di cui, per diversi anni, era stato innamorato. Ed
è per quel
motivo che l'aveva allontanata.
Era una sua
regola su cui non si transigeva: "Se ti ricorda l'ex, non ci pensare
troppo e scappa".
Aperta la
porta di casa, un odore di latte di cocco mischiato a spezie che non
avrebbe
saputo identificare, gli aprirono le narici e l'appetito.
"Che stai
cucinando?" domandò al suo coinquilino, responsabile di
quegli odori
invitanti che gli stavano causando un certo languorino.
"Sperimento
la cucina asiatica ma non seguo una ricetta specifica. Devo liberarmi"
spiegò mentre assaggiava la pietanza per capirne il sapore.
Si sentiva
parecchio sottotono con l'ispirazione ultimamente, per cui aveva deciso
di
dedicarsi alla creazione di nuovi stimoli culinari nel suo giorno
libero.
Non poteva
lamentarsi: aveva un ottimo lavoro e i suoi datori di lavoro trattavano
i
dipendenti in modo impeccabile. Tuttavia, erano molto rigidi
relativamente alla
possibilità di sperimentare nuove ricette o introdurre altre
pietanze nel menù,
diverse da quelle della tradizione italiana, ragion per cui Matteo si
sentiva
leggermente soffocato. In quanto chef, adorava sperimentare e dare vita
a nuovi
piatti e sapori.
"Sembra
buono" commentò Lorenzo e decise di aprirsi una birra
tirandola fuori dal
frigo.
"Azz, ci
mettiamo a bere di lunedì e prima di cena" lo prese in giro
Matteo.
"Che ti è successo?" domandò poi quando
sentì la bottiglia stapparsi.
Si voltò verso di lui e lo guardò in viso
rendendosi conto che non aveva una
bella cera. "Sembra che hai visto un fantasma" aggiunse difatti.
"Un
fantasma no ma quasi" confermò e si sedette sullo sgabello.
"Ti
ricordi che mi hanno cambiato di cliente?" gli chiese introducendo il
discorso.
Matteo annuì.
"Sì quelli della carta igienica"
"Esatto!
Vuoi sapere chi è la media manager?" domandò
ancora e l'altro fece
spallucce. Non aveva idea nemmeno di cosa facesse una media manager,
figuratevi
se sarebbe stato capace di indovinare di chi parlasse il coinquilino.
"È
Cecilia" disse quando fu sicuro di aver ottenuto la sua assoluta
attenzione e Matteo per poco non gli scoppiò a ridere in
faccia.
"Ma che
davvero?" domandò retorico quando riuscì a
riprendersi. "Non ci
credo! Significa che lavorerete a stretto contatto?"
"E certo!
Io sono il suo principale punto di contatto" sbottò
mostrandosi
leggermente arrabbiato.
Matteo girò i
noodles che stava preparando per non rischiare che si incollassero in
padella e
tornò a fissarlo.
"Beh,
come ti è sembrata?" s'informò poi, anche se
immaginava che non dovesse
essere molto felice.
"Arrabbiata?"
disse acido l'altro e Matteo ridacchiò di nuovo.
"Te lo
meriti, De Tommasi. Sei stato uno str****" lo rimproverò
bonariamente.
"Lo
so" ammise il giovane consapevole di essersi comportato malissimo con
Cecilia.
"Fossi in
te, chiederei scusa" suggerì il coinquilino. Gli sembrava la
cosa più
ragionevole da fare a quel punto, tanto non poteva scappare dalla
situazione,
come al suo solito.
"Già"
riconobbe iniziando a pensare a cosa fare. Dopodiché, decise
di andare a
chiudersi in camera lasciando il suo coinquilino a sperimentare in
santa pace.
***
Non appena si
liberò di Lorenzo, Cecilia scrisse un messaggio pieno di
odio verso il karma,
il destino e tutte le entità divine che conosceva per averla
messa in quella
situazione, nella chat con le sue coinquiline. Doveva sfogarsi.
"OMG!
Really? Can't believe it!" rispose Camilla piuttosto
divertita però dall'altro canto.
"You
should see this as an opportunity" aggiunse infatti, la sua
mente aveva cominciato a lavorare ad un piano diabolico.
"What
do you mean?"
chiese Cecilia non certa di
cogliere l'opportunità di cui la coinquilina stava parlando.
"Well,
he will be working for you so you can be
very challenging" buttò lì
Camilla. Nel rapporto cliente-fornitore ci stava essere un po'
pretenziosi, ovviamente senza esagerare.
"Ask
him the impossible but always in a nice
way"
si unì alla conversazione Harriet.
"Mmm..
well! I can be demanding, I'm on
client-side"
si stava quasi convincendo che quella fosse davvero una buona idea.
"He'll regret what he did"
concluse poi con un sorriso malizioso.
Lorenzo si
sarebbe pentito del suo gesto; se ne sarebbe pentito tantissimo.
Fu con questo
proposito in testa che, a conclusione di quel breve scambio di
messaggi,
Cecilia andò dal suo capo per esporre la sua idea
relativamente alle prime
attività che avrebbe voluto svolgere con Lorenzo.
"Hi,
boss! It was a really productive session. They seem good"
esordì
prendendola abbastanza alla larga.
"Absolutely!
They're good. High expectations" riconobbe Daniel.
"I was
thinking that we should just crack on with Lorenzo and bring him up to
speed" espose la sua idea in modo professionale, sicura che il suo capo
avrebbe adorato il fatto che fosse tanto entusiasta.
"Definitely!
What were you thinking?" domandò in seguito.
"Well, I
could ask him to do some analysis on previous campaigns and get his
point of
view on the performance" propose facendo un sorriso al suo capo per
risultare ancora più convincente.
"Mm.. not
a bad idea. Get in touch with him but please do not give him a tight
deadline" consigliò e Cecilia annuì.
"Of
course! I won't" confermò e lo salutò alludendo
ad un meeting con il team
di categoria.
Non gli
avrebbe dato una scadenza impossibile ma non sarebbe stata nemmeno
gentile.
***
To: l.detommasi@zenithmedia.com
From: cecilia.contini@softender.com
"Hi
Lorenzo,
Hope
you're doing well!
Dan and
I were thinking of
the best way of setting up our daily work and thought that we might
benefit a
full review from yourself on the biggest campaigns we run last year.
What are
your thoughts?
I guess
that the most important
ones are: New Born (the new line of baby diapers we launched last year)
and
White Cloud (one of our major brands). Of course, this is across all
markets.
You
should have access to
our database but if you need anything else, please do let me know.
Can you
please be back by
next Tuesday?
Thanks,
Cecilia
Lorenzo lesse
quella mail e il suo sguardo andò a posarsi sul calendario.
Aveva praticamente
cinque giorni di tempo ed era anche pieno di altre scadenze e riunioni.
Pensò di
chiedere un'estensione della scadenza ma Cecilia era un nuovo cliente e
non
poteva partire con il piede sbagliato.
"Ok,
faremo tardi 'sta settimana" si disse e cliccò sul tasto
"rispondi".
To: cecilia.contini@softender.com
From: l.detommasi@zenithmedia.com
Cc: daniel.chester@softender.com
"Ciao
Cecilia,
Hope
you're well too.
Of
course! I have access to
your database.
I'll
get in touch in case I
need more info.
Speak
soon!
Thanks,
Lorenzo"
Rilesse la
mail e cliccò su "invio". Senza perdere altro tempo, dato
che
scarseggiava, scaricò tutti i vecchi media plans e analisi
post campagna per
iniziare a mettere giù qualche slide.
Prese le sue
cuffie Bluetooth e le infilò sparando a tutto volume nelle
sue orecchie i Red
Hot Chili Peppers, com'era solito fare quando doveva lavorare su numeri.
Aveva un lungo
lavoro davanti a sé ed era possibilmente già in
ritardo.
Qualche ora
dopo, si affacciò Nathan, il suo ormai ex boss, per
invitarlo a prendersi una
pausa.
"Sorry
but I can't. I
really need to focus on
this shit" si sfogò e Nathan scoppiò a ridere.
Vederlo stressarsi era
sempre stato abbastanza esilarante per lui.
"What are
you doing?" domandò poi mentre dava un'occhiata allo schermo.
"I'm
working on an overall analysis of Softender previous campaigns"
spiegò
brevemente e l'altro sgranò gli occhi.
"Have
they already given you activities to do?" domandò infatti
leggermente
sciocciato.
Avevano
iniziato quella collaborazione da poco più di una settimana.
Lorenzo fece
spallucce, non poteva farci molto e qualcosa gli diceva che questo era
solo
l'inizio.
Angolo dell'autrice:
Rieccoci! Un salto temporale di qualche mese e ci siamo: the unexpected happened. Si sa che succede sempre la cosa meno pensi sarebbe successa ;)
E ora? Lorenzo se la caverà? Cecilia utilizzerà la sua posizione per vendicarsi? Io lo farei hahahah
Grazie per seguirmi ancora una volta e spero che questa storia vi stia davvero piacendo - io ce la metto tutta!
PS: settimana prossima pubblico un po' prima ma poi per due settimane non so se riuscirò a pubblicare! Sarò fuori dall'Europa e quindi purtroppo (o per fortuna) senza connessione internet!
Hope you understand :)
A presto,
Anto