Dietro il telo ancora chiuso del sipario, una giovane fanciulla attendeva con trepidazione il suo ingresso nel palcoscenico. Pochi attimi ancora, e il sogno di una vita si sarebbe finalmente avverato. Ore e ore, giorni interi spesi a provare e riprovare la parte di Giulietta, a imparare ogni frase, a migliorare la sua mimica, e tutto ciò solo per arrivare preparata a questo momento. La sua interpretazione doveva essere impeccabile.

Mancava pochissimo. Dal piccolo vano che dava sul balconcino, poteva sentire chiaramente tutte le voci degli spettatori. C'era la sua famiglia al completo, la sua migliore amica, e tutti coloro che le volevano bene. Ciò le infondeva coraggio, ma allo stesso tempo temeva di non essere all'altezza. Era sempre una grande emozione entrare nel palco, e oggi lo sarebbe stato ancora di più.

Il sipario finalmente sì aprì, rivelando agli spettatori il piccolo balconcino adornato di rose. In un attimo, un silenzio carico di attesa riempì la sala. Tutti aspettavano con desiderio che Giulietta facesse il suo ingresso sul palco. Ma la fanciulla non riusciva proprio a decidersi, ed esitava. La voglia di esibirsi era tanta, ma lei era combattuta, indecisa.

Trattenendo il fiato, si avvicinò timidamente all'uscio, tenendosi ancora nascosta. Il pubblicò allora si alzo in piedi, e con voce carica di entusiasmo iniziò a reclamarla sul palco

"GIULIETTA, GIULIETTA, GIULIETTA"

Spinta dal calore del pubblico, la ragazza fece un altro passo mostrandosi alla platea, che adesso poteva ammirarla in tutto il suo splendore.

Aveva una pelle candida come la neve, e lunghi capelli lisci che le scendevano sulle spalle, scuri come una notte privata della luce della stelle. La sua esile figura era avvolta da un meraviglioso abito rosso, ma la cosa più affascinante erano i suoi bruni occhi da cerbiatta, che splendevano come i primi raggi di sole del mattino.

Alla visione della fanciulla, la folla commossa rispose riempendo il palcoscenico di applausi. Quelle mani adesso battevano solo per lei, per la Giulietta che era in lei, e che non desiderava altro che fare il suo ingresso in scena. Col cuore colmo di gioia, Giulietta si avvicinò finalmente al balconcino. La sua voce dolce e aggraziata, degna di una principessa dei tempi andati, aprì con naturalezza lo spettacolo

"Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, e rifiuta il tuo nome! O, se non lo vuoi, tienilo pure e giura di amarmi, ed io non sarò più una Capuleti..."