La seconda persona che la professoressa Kurusu ringraziò quando si riprese dall'intervento fu Saki Segawa.

La ragazza fu molto sorpresa che la docente le rivolgesse quelle parole, piene di gratitudine, e il suo sguardo vacuo fece comprendere a Motoko che le doveva delle ulteriori spiegazioni: "So quello che provi per Yarai, eppure mi hai sempre aiutata, nonostante io fossi una sorta di tua rivale", disse la giovane docente con un sorriso gentile. "Quasi mi chiedo perché tu l'abbia fatto. Sarebbe stato così facile sbarazzarsi di me".

Saki sorrise a quelle parole timide e un po' tristi. "L'ho fatto perché amo Yarai", disse senza mezzi termini. "Voglio che sia lui a scegliere, non la morte, e, soprattutto, voglio che lui sia felice. Mi batterò con onore per lui".

Motoko guardò con occhi lucidi la propria studentessa. "Quindi, non mi odi, nonostante ciò che Yarai prova per me?".

Saki scosse il capo. "Lei ha fatto sempre tanto per noi, professoressa. Non potrei mai odiarla", sorrise, flettendo il busto verso la donna. "La prego di continuare a prendersi cura di noi".

Piccole capricciose lacrime sfuggirono da quegli occhi scuri. "Sempre. Come voi avete fatto con me", asserì commossa, e fu il suo turno d'inchinarsi in direzione dell'altra, facendo attenzione ai punti.

Nessuna delle due si accorse che il loro scambio di battute era stato spiato proprio da Yarai, il quale sentì dentro di sé una sensazione calda e confortante, come un abbraccio. Nonostante avesse già scelto Kurusu, in quel momento capì che non poteva permettere che succedesse qualcosa a una ragazza onesta e gentile come Saki, visto il modo in cui le aveva rotto quel cuore che ancora batteva per lui, testardo e implacabile. Avrebbe continuato a proteggere entrambe, prendendosi cura di loro come aveva fatto da quando avevano messo piede su quell'isola.