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Autore: VenoM_S    24/03/2019    0 recensioni
Il sole illuminava la radura riarsa dalle fiamme. Il grande drago verde smeraldo si stagliava al centro di quello spazio, ansimante per la fatica e sporco di terra e di sangue.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partceipa al "COWT" di Lande di Fandom
Settimana: sesta
Missione: M3
N° parole: 500
The green dragon


Il sole illuminava la radura riarsa dalle fiamme. Il grande drago verde smeraldo si stagliava al centro di quello spazio, ansimante per la fatica e sporco di terra e di sangue. Intorno a lui vi era il caos: diversi corpi erano sparsi disordinatamente un po’ ovunque, molti ancora stringevano tra le mani ustionate le loro armi, semi disciolte dal calore immenso del fuoco. Era stata una mattina dura, una di quelle in cui aveva dovuto difendere i confini della grande landa dei draghi dagli invasori. Erano forse una ventina, alcuni montavano grossi cavalli da guerra. Si erano lanciati contro di lui gridando, ma come sempre non era bastato. Sapeva di essere diventato una specie di simbolo, il grande e terribile drago affamato di vite che sterminava chiunque avesse l’ardire di avvicinarsi ai suoi possedimenti, il cui fuoco non conosceva la pietà di uomini o donne, di giusto o sbagliato.
Anche con i suoi simili era diventato più diffidente, molti guardavano alla sua lunga serie di combattimenti come ad un qualcosa da onorare, ma altrettanti lo osservavano con soggezione, paura e timore di quello che era diventato, di quello che magari avrebbe potuto fare a chiunque si fosse parato davanti alla sua strada. Ma non ci pensava, non era interessato a quelli di loro che non dimostravano di volersi sporcare le zampe per difendere la loro terra ed i loro simili dagli invasori.
Riemergendo dai suoi pensieri, il drago aprì le ali per controllare se avesse qualche ferita degna di nota, e per cercare di ripulirsi alla meglio dal sangue non suo. Le sue scaglie avevano come sempre sopportato bene il combattimento, proteggendolo da quegli insulsi stiletti metallici che gli uomini si ostinavano a portare come arma contro di lui. Prima di andarsene da quel luogo semi distrutto, si avvicinò ad uno dei grossi cavalli caduto insieme al suo cavaliere sotto una delle sue poderose zampate, prendendolo tra le zampe anteriori mentre si alzava in volo. Sarebbe stata un’ottima colazione, e non solo per lui. Volando sopra quelle terre verdeggianti, scansato da alcuni draghi che guardavano il suo corpo ancora striato di sangue di sottecchi, raggiunse finalmente la sua destinazione.
La grotta si apriva sul fianco di una collina, e come sempre non fece nemmeno in tempo ad atterrare che subito venne assalito dal piccolo drago. Gli corse incontro, inciampando un paio di volte nelle ali che si trascinava dietro, e subito prese a strusciarsi contro una delle sue zampe. Il grosso drago si sciolse all’istante, circondando quel frugoletto con la coda, ed avvicinando il grosso muso al suo per accogliere le leggere leccatine di benvenuto che suo figlio gli riservava come al solito. Lo buttò di lato con un colpetto, iniziando a grattarlo con il naso per fargli il solletico sulla pancia morbida ed ancora priva di scaglie, ed i piccoli versetti di quella creaturina invasero le sue orecchie allontanando definitivamente il rumore delle urla di terrore e rabbia. Finalmente poteva essere sé stesso, con suo figlio. Era a casa.
 
  
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