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Autore: eleCorti    25/03/2019    16 recensioni
[storia partecipante al contest AU is the only way 2nd edition, indetto da meryl watase sul forum di efp]
Conducila nel bosco con una scusa. In un luogo isolato. Falle raccogliere i fiori. E là, mio fido amico, tu l'ucciderai!” rivelò il piano. E poi scoppiò a ridere. La sua trovata era perfetta. Non poteva fallire in alcun modo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La gelosia può essere deleteria


C'era una volta, tanto tempo fa, una giovane ragazza che aveva ereditato un castello sui monti Paoz. Il suo nome era Chichi. Siccome odiava vivere da sola, aveva invitato la sua migliore amica, Bulma, a vivere con lei. Lei, però, era fidanzata con un giovane, Goku, che non poteva lasciare solo, quindi lo portò con sé. Due donne in un castello sperduto su delle montagne non ci potevano stare, con un uomo sarebbe stato più facile. Tutto era pacifico e tranquillo, fino a quando accadde un evento che ruppe gli equilibri della piccola, allegra, famigliola.
Era un giorno come tanti altri, Chichi stava sbrigando le faccende di casa – o meglio di castello – Bulma era impegnata nel suo laboratorio sotterraneo a sperimentare nuove pozioni e Goku era andato a pescare del pesce per il pranzo. Tutto sembrava normale. Sembrava. Goku stava tornando dalla sua piccola gita nei boschi, quando accadde: Chichi – che stava tentando di tagliare la legna per il fuoco – si fece male alla mano e stava per cadere a terra svenuta, quando Goku l'afferrò. Fu un colpo di fulmine per entrambi.
“Grazie.” aveva mormorato lei, sbattendo i suoi occhioni da cerbiatta.
“Prego. Eh eh.” e lui si era scompigliato la sua folta chioma, in preda all'imbarazzo.
Quello era stato l'inizio di tutto. I due iniziarono ad avvicinarsi l'uno all'altra. Goku apprezzava molto che lei sapesse cucinare, cosa che invece la sua fidanzata non sapeva fare. Aveva più volte rischiato di morire per avvelenamento da cibo. Sul carattere erano molto simili, ma Chichi lo perdonava sempre per le sue irresponsabilità.
L'inevitabile, un giorno accadde. Erano sul terrazzo del castello, Chichi stava spolverando i tappetti e Goku si stava allenando sulle sbarre del balcone. Una folata di vento aveva fatto volare un lenzuolo appeso allo stendino. Le loro mani si erano incontrate nel tentare di afferrare quel piccolo tessuto di seta bianca. Chichi l'aveva subito ritratta, arrossendo in volto. Goku, invece, era rimasto a fissare il suo palmo. Poi in un impeto, l'aveva presa e attratta a sé, unendo le loro labbra in un passionale bacio. Chichi non oppose resistenza, schiuse le labbra per accogliere quelle del suo amante. La sua mente non pensò che stava tradendo un'amica.
Casualmente, proprio di lì stava passando Bulma e, appena vide la scena, iniziò a sbuffare e a imprecare. Doveva fargliela pagare a quella megera, pensò. E quale modo se non di ucciderla. A Goku ci avrebbe pensato in un secondo momento. Sghignazzando, entrò nel castello, e mandò a chiamare le sue cortigiane, Pan, Bra e Videl.
“Chiamatemi il cacciatore!” aveva ordinato con tono perentorio.
“Sì, mia signora!” avevano riposto le tre all'unisono, inchinandosi. Poi erano scappate via come gazzelle.
“Bene, cacciatore... sai perché ti ho convocato?” aveva iniziato a camminare avanti e indietro. Vegeta – ossia il cacciatore – la guardava in modo interrogativo.
“Eh eh...” sgignazzò. Aveva capito. “Chi devo uccidere?” domandò.
“Chichi. Conducila nel bosco con una scusa. In un luogo isolato. Falle raccogliere i fiori. E là, mio fido amico, tu l'ucciderai!” rivelò il piano. E poi scoppiò a ridere. La sua trovata era perfetta. Non poteva fallire in alcun modo.
“Come desidera, mia signora.” si alzò in piedi, salutò la sua regina e se ne andò via. L'operazione sbarazziamoci di Chichi era appena iniziata.


 
****
 
Era felice, che Bulma le avesse chiesto di raccogliere dei fiori da mettere nei tanti vasi del castello. La città era lontana e in più i fiori in quel periodo costavano tanto. Meglio raccoglierli. In più Bulma aveva espressamente chiesto al cacciatore di corte di accompagnarla. Così sarebbe stata lontano da ogni sorta di pericolo.
Stava allegramente raccogliendo delle margherite, quando vide un ombra sospetta dietro di sé. Si girò e vide Vegeta con il braccio alzato. Aveva in mano un coltello.
“Ah! Che cosa vuoi fare?” aveva urlato.
“Secondo te? Ucciderti, no?” aveva risposto il cacciatore, irritato.
“E perché mai?” aveva replicato lei. Ovviamente, non aveva pensato che avrebbe fatto meglio a scappare.
“Me l'ha ordinato Bulma.” adesso era altamente scocciato. Chichi si sentì raggelare. Perché mai Bulma voleva ucciderla. Cosa le aveva fatto? Aveva, forse, scoperto di Goku? E se anche fosse, lei aveva una relazione illecita con Vegeta, quindi doveva esserle solo grata.
“Ah sì? Guarda che io lo so che te la fai con lei!” quella sembrava una minaccia.
“Senti, facciamo così. Io ti lascio andare, ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno.” Chichi non gli rispose nemmeno, scappò. Il più lontano possibile. Doveva, per un po', starsene lontano da casa. Il tempo che Bulma sbollisse la rabbia.
Quando Vegeta tornò al castello, disse che aveva compiuto la missione e che aveva gettato il corpo nel fiume. Come prova le mostrò un lembo del vestito di Chichi strappato – le si era impigliato ad un albero e Vegeta lo aveva raccolto. Bulma, a quella notizia gioì.


 
****
 
Chichi era finita sull'isola della tartaruga. Un'isola sperduta in mezzo al mare, abitata da sette nani, o meglio pelati. Crilin, Jaozy, Muten, Iaco, Zeno, Guldo e Oolong. All'apparenza potevano sembrare carini, ma non lo erano affatto. Erano uno più pervertito dell'altro. E in più puzzavano come non mai. Dulcis in fundo: la trattavano come una serva. Chichi iniziò a desiderare di tornare nel suo bel castello. Chissà se Bulma l'aveva perdonata.
No, Bulma non l'aveva perdonata. E quando scoprì – grazie a un'amica delle loro cortigiane, C18 – che Chichi era viva e abitava nell'isola delle tartarughe, andò su tutte le furie, e decise di pensare da sé alla morte dell'amica. Per questo era scesa nel suo laboratorio e aveva preparato una pozione di invecchiamento. Quando la bevve e divenne una brutta vecchia sdentata e con i capelli bianchi, pensò che nemmeno sua mamma l'avrebbe riconosciuta. Poi aveva avvelenato una mela che aveva deciso di dare a Chichi.
Sicura che stavolta non avrebbe fallito, Bulma si diresse all'isola della tartaruga. Per fortuna che era vicino al castello sennò sarebbe morta per sfinimento. I nani non c'erano, Chichi era da sola. Bussò alla porta. E quando vide la sua rivale aprirle tutta raggiante, le venne voglia di strozzarla.
“Salve, mia giovane amica sono una povera vecchietta, posso chiederti un bicchiere d'acqua?” si finse moribonda, in modo tale da suscitare pietà nella ragazza. Funzionò: Chichi la fece entrare.
“Ti ringrazio tanto. E per ripagare la tua gentilezza, ti offro questa mela.” tirò fuori dal cestino che aveva sulle gambe una bella mela rossa e la porse a Chichi. Lei accettò senza esitazione, in fondo non faceva un pasto decente da due giorni. Non appena ne addentò un pezzo, non ci vide più. Si sentì mancare. Cadde a terra priva di sensi.
“Aahah! Ce l'ho fatta! Così impari a portami via l'uomo!” rise di gusto, poi scappò via.
I nani, quando tornarono la sera a casa, la trovarono morta. La seppellirono in una bara di cristallo e la vegliarono per tre giorni e per tre notti. Fino a quando non giunse un misterioso ragazzo: Goku.
Il povero Goku era dovuto partire per un importante missione e non appena aveva saputo dell'accaduto era andato a cercare Chichi. Ma non immaginava di trovarla morta. Decise di darle un bacio d'addio. Ma quel piccolo gesto d'amore non servì a niente. Goku decide di trasportare la bara nel castello. Ma durante il tragitto essa scivolò e Chichi sputò il pezzo di mela e si risvegliò dal suo sonno di morte.
Non appena ebbe ripreso conoscenza, Chichi pretese di vedere Bulma. Così, quando giunsero al castello, le due amiche potettero parlare.
“Che cosa vuoi?” aveva esordito Bulma, sulla difensiva.
“Io, ti perdono Bulma. Ma non è la fine del mondo. Hai Vegeta con te. In fondo tu lo ami, no?” Bulma arrossì di fronte a quella rivelazione. Buttò l'occhio su Vegeta – in fondo alla sala – che era arrossito anche lui. Poi si mise a pensare. Chichi non aveva tutti i torti. Goku non faceva altro che farla arrabbiare, era uno sciocco e un bambinone. Vegeta era molto più maturo e attraente. Con lui si trovava proprio bene.
“Beh... forse hai ragione! Però io me ne vado da questo castello!” e lo fece veramente. E Vegeta venne con lei.
Così Goku e Chichi si sposarono e vissero felici e contenti nel proprio castello.










Note dell'autrice: ok... non so cosa ho fatto, ma i fratelli Grimm ed anche Walt Disney si staranno rivoltando nella tomba. Spero almeno che a qualcuno di voi questa scempiaggine sia piaciuta. A presto.
   
 
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