Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: jarmione    25/03/2019    1 recensioni
Joe non è sempre scorbutico.
Joe non è sempre arrabbiato e cattivo.
Joe non pensa solo all'evasione e, se lo fa, ha uno scopo ben preciso.
Joe nasconde piccoli segreti ignoti persino ai fratelli, in particolare a Jack e questi segreti riguardano una donna...la SUA donna.
Probabilmente l'unica che Joe abbia mai davvero amato.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Evelyn80…non sarà una delle shot migliori e, forse, neanche una delle più desiderate da parte tua (io so la tua coppia preferita qual è XD e so anche da quanto te la sto promettendo…) però è già un inizio no? Come vedi è una What if? Non sviluppabile in una long (o meglio…non l’ho prevista)
 
 
 
Le luci erano spente ormai da ore e nel penitenziario si potevano udire solo i rumori dei detenuti che russavano, stanchi di una lunga giornata di lavoro.
Persino i fratelli Dalton dormivano profondamente, esausti dai continui tentativi di evasione.
Tutti? Non proprio.
Joe era ancora sveglio ed il suo cervello stava macchinando nuovi piani di evasioni e le eventuali rapine che avrebbero fatto il giorno dopo…sempre se riuscivano ad evadere e raggiungere il Messico prima che Averell ne combini una delle sue.
Si voltò verso quest’ultimo; stava russando e parlando allo stesso tempo e l’argomento principale era il cibo.
Spostò poi lo sguardo verso Jack, che si girava e rigirava sull’asse che fungeva da letto.
Borbottava e si copriva con il lenzuolo logoro che Peabody gli aveva rifilato.
William, che aveva la branda sopra la testa di Joe, sembrava l’unico tranquillo.
Per Joe, però, in quella stanza c’era silenzio…troppo silenzio e questo lo annoiava.
Sbuffò a si mise seduto, spostò il cuscino e aprì uno sportello segreto che aveva creato appena giunto al penitenziario.
Lì dentro, teneva nascosti i suoi segreti e tutto ciò che i fratelli ignoravano.
C’era un piano di evasione fallito del mese prima, una fotografia sua e dei fratelli insieme alla mamma ed infine, cosa più importante, una foto di Evelyn risalente all’anno precedente.
Lunghe trecce bionde che svolazzavano nel vento, un sorriso smagliante stampato sul volto ed un vestito azzurro stretto con un fiocco blu sulla vita,
Accanto alla foto vi era una lettera.
Era la lettera che non aveva mai avuto il coraggio di spedire, era la lettera che lo avrebbe fatto affogare nel ridicolo se veniva scoperta ma, soprattutto, era la lettera che Evelyn non avrebbe mai letto.
Lei amava Jack, lui non poteva competere.
Sospirò.
Mise da parte la fotografia ed aprì la busta; a volta rileggeva quella lettera nella speranza che lei l’ascoltasse con la forza della mente.
Era sciocco, ma per lui era importante.
Quella lettera lo aiutava a pensare ad un piano di evasione, perché Joe evadeva soprattutto per lei.
 
Mia cara Evelyn,
 
Questa lettera non la leggerai mai e forse è meglio così.
Non dovrei scriverti e non dovrei nemmeno pensarti…sono una Dalton, dannazione! E un vero Dalton non si lascia trasportare da vani sentimenti o cose simili.
Resta il fatto che, come maggiore dei fratelli e come uomo, anche io so essere normale e, per questo motivo, in questa lettera voglio dirti quanto mi dà fastidio che sia Jack il tuo preferito.
Cos’ha di così speciale che io non ho?
È per l’altezza? È per i sentimenti?
Vorrei poter essere io alla tua “altezza” e vorrei che tu capissi che i miei sentimenti per te sono reali.
Chiuso in queste mura non ho modo di dimostrartelo e, forse, non lo avrò mai.
Ma un giorno sarai mia, riuscirò ad averti.
Sono Joe Dalton, ottengo sempre ciò che desidero e sappi che neanche tutte le ricchezze di questo mondo valgono quanto vali tu.
Direi che ti ho detto tutto ed anche troppo.
Ti saluto…
 
Tuo Joe
 
Più la rileggeva e più si rendeva conto che suonava quasi come una minaccia che una dichiarazione d’amore, ma a lui non importava.
Un giorno le avrebbe confessato il suo amore.
Prima, però, doveva raggiungere il Messico.
“Un giorno sarai mia” mormorò fra se e se.
Averell si mosse all’improvviso e si voltò verso Joe, che coprì tutto al volo con il cuscino “Che succede? È già mattina?”
“Ti sembrano domanda da fare!?” ribattè Joe infastidito dall’interruzione “torna a dormire, imbecille!”
Averell non se lo fece dire due volte e come si era svegliato riprese a dormire.
Joe sospirò di sollievo e spostò il cuscino, rimettendo tutto in ordine.
Poi si sdraiò e si mise supino, guardando la branda di William sopra di lui.
Su di essa aveva inciso il nome di Evelyn seguito da un piccolo cuore.
Se Jack l’avesse visto lo avrebbe ammazzato.
Sorrise sotto i baffi “Evaderò per te, Evelyn…” mormorò “…evaderò e ti porterò in Messico con me, solo allora potremo stare insieme”
Un altr’ sospiro ed infine chiuse gli occhi, prendendo finalmente sonno.
  
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