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Autore: sakichan24    26/03/2019    0 recensioni
[Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia]
I pensieri di Tobin dopo essere stato battuto ancora una volta da Alm.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eri appoggiato al recinto subito dentro la porta del villaggio. Eri stato a casa poco tempo, non ne avevi molta voglia. Non avevi voglia di sentire la tua famiglia che per l’ennesima volta decantava le lodi di Alm. Alm di qua, Alm di là, Alm ha fatto questo, Alm ha fatto quello.
Sempre e solo Alm.
Quel giorno avevate fatto una simulazione di combattimento. Tu, lui, Gray, Faye e Kliff. Ti eri divertito davvero, ti divertiva sempre metterti alla prova coi tuoi amici, ma Alm si era dimostrato ancora una volta più bravo di te.
Era questo che non sopportavi, che ti faceva ribollire il sangue nelle vene: non importava quanto ti impegnassi, lui era sempre un passo avanti a te.
Per il nervoso tirasti un calcio alla recinzione, che rispose con un forte cigolio.
Lui e Mycen ti avevano fatto dei complimenti, avevano detto che eri migliorato molto e ti avevano invitato a proseguire in quel modo, ma a te non bastava. Non ti sarebbe bastato mai: il tuo unico desiderio era superare Alm e lavoravi unicamente per quello.
Ti passasti il dorso della mano sugli occhi per asciugare le lacrime che iniziavano a sgorgare.
Nonostante tutto, non potevi odiare Alm: eravate amici fin dall’infanzia e provavi per lui un affetto sincero. Ma questo non ti consolava, anzi, ti confondeva ancora di più: non sapevi mai cosa pensare di lui e come rapportarti a lui.
Avresti voluto batterlo, farlo sentire come lui faceva sentire te, ma ti sentivi in colpa anche solo a pensarlo.
Non resistetti più e scoppiasti a piangere, cadendo seduto.
Eri stufo di una famiglia che non ti notava, di un allenamento che, per quanto intenso e impegnativo che fosse, non dava i risultati sperati, di quel rimanere sempre nell’ombra di qualcun altro, di tutto. Ogni tanto volevi solo andartene e non tornare, magari avresti trovato un posto dove le tue abilità sarebbero state apprezzate a dovere.
Ma ogni volta che ci pensavi, ti chiedevi come sarebbe stato vivere senza la tua famiglia, senza i tuoi amici, senza Alm. E ti rendevi conto che volevi molto bene a tutti loro e non saresti riuscito a passare tutta la tua vita lontano da loro.
E ti odiavi, perché non avevi il coraggio di mettere i tuoi sentimenti da parte per farti valere e prendere in mano la tua vita.
- Tobin, che ci fai qui? Stai bene?
Alm.
Ti chiedesti come mai fosse venuto a cercarti e non fosse rimasto a lasciarsi complimentare dai tuoi fratellini.
- Sì, Alm, sto bene. Solo... Avevo bisogno di stare un po’ da solo.
Eri decisamente poco credibile, tirando su col naso e parlando con la voce rotta dal pianto.
- A me non sembra.
Alm si sedette accanto a te, a gambe incrociate.
- Non ti voglio costringere a parlare, Tobin, ma... sono tuo amico, lo sai? Perciò, se ne hai bisogno, io ci sono sempre per te. Sai, vedere i miei amici tristi rende triste anche me.
Non rispondesti.
Non te la sentivi ancora di esporre tutti i tuoi pensieri. Forse un altro giorno l’avresti fatto.
Rimaneste tutti e due in silenzio a fissare le stelle.
   
 
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