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Autore: TeamFreeWill    27/03/2019    7 recensioni
Da una parte l'amore vero (intimo e segreto), dall'altro la realtà (una storia pubblica e fittizia).
Una scelta importante per Jensen. :)
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Il biondo si svegliò qualche ora dopo e appena realizzò dove fosse si alzò di scatto. "Oh mio Dio!!".

Ebbe dei flash dell'aggressione. Quelle immagini lo investirono in pieno. Il suo Jared.

Corse fuori e si fece dire il numero della stanza in cui il suo amore era ricoverato.

Corse, il cuore in gola.

"Ti prego, fa’ che stia bene!!" pregò Dio.

Appena si precipitò nella stanza e lo vide, pianse. Irrazionalmente il senso di colpa prese pieno possesso del suo cuore attanagliandolo in una morsa micidiale.

Jared giaceva addormentato. Una flebo al braccio. La mascherina d’ossigeno. Gli occhi neri. Il labbro spaccato. Uno zigomo gonfio. Sicuramente altri lividi ricoprivano il corpo del suo uomo.

Si avvicinò titubante e si sedette sul bordo del letto. Un dolore al centro del petto.

“E’ colpa mia. Se solo avessi lasciato Anael prima e ti avessi detto di dire a Ruby il motivo per cui l’hai lasciata…non me lo perdonerò mai! Il padre di Anael ti ha massacrato solo perché ho scelto te”

Il macchinario collegato agli elettrodi sul petto di Jared iniziò ad aumentare i bip man mano che il discorso di Jensen andava avanti. Inesorabile, senza che lui potesse zittirlo. Lui sentiva tutto nonostante l’incoscienza.

“Mi dispiace. Non posso permettere che ti facciano ancora del male. E’ meglio se io e te ci…”, ma non riuscì a finire la frase perché il dolore che provava pronunciando quelle parole gli impedì di continuare e dovette uscire. 
Si appoggiò alla porta e pianse. Rabbia. Dolore. Colpa.

I bip erano sempre più assordanti nella stanza di Jared e le lacrime incominciarono a scendere incontrollate fermando la loro corsa sul cuscino. Doveva svegliarsi. Non poteva permettere a Jensen di lasciarlo per la paura che capitasse ancora una cosa del genere.

Jensen ritornò nella sua stanza. Il dolore fisico era niente in confronto a come si sentiva. Un morto che cammina.

Si distese sul letto e cercò d’addormentarsi, ma tutto inutile. Le grida di Jared nelle orecchie. Le parole dei due uomini rivolte a loro e al loro amore erano dolore puro. Sì era la cosa giusta da fare, si convinse. Jared sarebbe stato meglio senza di lui. Si addormentò di un sonno agitato e pieno di incubi.

Il mattino seguente si svegliò più stanco di prima e quando fu visitato dal dottore di turno fu ben lieto di sapere che poteva essere dimesso nel pomeriggio.

“Bene …lo saluto e poi mi tolgo dalla sua vita” pensò sconsolato, schiacciato comunque da quella decisione.
 
Si sentiva un vigliacco a lasciarlo mentre l’altro era incosciente, ma così al risveglio non trovandolo più lo avrebbe odiato ed era meglio così.

Stava per uscire dalla stanza e dirigersi da Jared quando la porta si aprì e un Jared alquanto trafelato fece capolino nella stanza.

“Oh Dio! Ti ringrazio! Sei sveglio!” disse mettendosi una mano sulla bocca. Felice e sollevato. Sorpreso poi dallo schiaffo che ricevette.

“Stronzo!” riuscì a dire il moro arrabbiato entrando in stanza. “Vigliacco! Gliela dai vinta se mi lasci!”

Jensen era confuso, ma poi capì che aveva sentito tutto la sera prima.

“Non voglio che ti facciano ancora del male.”

“Certo…meglio che me ne faccia l’uomo che amo vero? Lasciandomi!” disse esasperato. Aveva mal di testa e anche in tutto il corpo, ma non importava.

“Jared…io ti amo troppo e lo faccio per proteggerti” si giustificò il maggiore.

“No! Se mi amassi come dici non cederesti e non saresti crollato alla pressione di questa situazione!. Cosa credi eh? Che non abbia sofferto anch’io vedendo come ci massacravano i giornalisti?” chiese fissandolo intensamente “Che non sia morto di paura quando il padre di Ruby ti picchiava? Siamo in due in questa situazione. Ricordi?. Affrontare tutto insieme era la promessa che ci siamo fatti!” disse con le lacrime gli occhi.

“Jared... amore” e si avvicinò al compagno per abbracciarlo, ma Jared lo fermò con una mano.
“Sei un idiota. Non capisci? Tu mi dai la forza di non crollare! Se mi lasci, io non ce la faccio” e questa volta si lasciò abbracciare dal compagno e insieme piansero. Piansero molto. Per quella situazione assurda.

“Perdonami. Io credevo di fare il meglio per te, scegliendo al posto tuo. Come sempre sono un imbecille” sussurrò, mentre Jared si allontanava e prendendogli il viso tra le mani gli intimava di smetterla e di baciarlo. “Immediatamente piccolo” concluse sorridendo.

E il maggiore lo fece. Lo riempì di tanti piccoli baci evitando, però, il brutto taglio che aveva sul labbro superiore.

Baci sempre più ravvicinati che si trasformarono in un unico bacio, profondo e bagnato. Di quelli che sanno riparare e guarire, ma anche suggellare un amore profondo e unico, che era riuscito a superare anche quell’ennesima dura prova. 
Sorrisero nel bacio quando esso finì sussurrandosi “Ti amo”, perdendosi uno negli occhi dell’altro.

Qualche momento dopo, un’infermiera entrò nella stanza di Jensen intimando a Jared di ritornare nella sua. Era sorpresa! Meno di un’ora prima il ragazzo si era svegliato agitatissimo e ora era li con quello che era il suo compagno a scambiarsi effusioni.

“Ragazzo! Che ci fai qui?! Per la miseria! Fila in camera tua….o vuoi farmi licenziare? ” disse assumendo un tono alterato, ma nel profondo era una inguaribile romantica a vedere i ragazzi.

“Colpa mia. Non se la prenda con lui” gli venne in aiuto Jensen. Il moro, sentendo questo, gli diede un bacio sulla guancia a schiocco, poi aiutato dall'infermiera, ritornò nella sua stanza dove, tranquillo e sereno, si addormentò.

***

Jensen nei giorni successivi, anche se era stato dimesso, non si allontanava mai dal letto di Jared, che riscaldato da quel calore che solo la presenza del suo compagno gli dava, si riprese prima del dovuto.

All’uscita dall’ospedale furono sommersi dai giornalisti che volevano lo scoop. Volevano sapere chi e perché si era accanito su Jared in quella maniera brutale..
 
Ovviamente ci avevano provato anche con il maggiore quando fu dimesso lui stesso ed era andato all’appartamento del compagno per prendergli dei vestiti puliti, ma lui era sbottato e li aveva mandati al diavolo, e anche ora lo stava facendo sorprendendo Jared.

Non vollero dire niente. Non volevano pubblicità di nessun tipo. Era giusto così, anche nei confronti delle due ex ragazze che, appena scoprirono dai loro padri cosa avessero fatto per difendere il loro onore, andarono a scusarsi di persona con i due ex. 
Non li giustificarono, anzi, li costrinsero a costituirsi. Non era questo il comportamento da tenere , raccontarono in lacrime, vergognandosi di una simile assurdità.

I due ragazzi annuirono e le tranquillizzarono, poi le due se ne andarono rassicurandoli che mai più sarebbero stati infastiditi in quel modo violento.

Giunti finalmente all’appartamento di Jared il desiderio di appartenersi fu impellente appena si chiusero alle spalle il mondo esterno.
 
Volarono uno nelle braccia dell’altro iniziando a baciarsi con sempre più passione. Il bacio divenne bagnato e profondo. Le stilettate di piacere erano nutrimento per l’anima.

Di nuovo stretti l’uno all’altro si persero nel turbinio di emozioni che solo il loro amore riusciva a scatenare nei loro cuori.
Freneticamente iniziarono a spogliarsi dei vestiti dirigendosi verso il bagno, senza mai smettere di saggiarsi o toccarsi.
 
Jared spinse nel box doccia il compagno e lo imprigionò tra il suo corpo e le mattonelle. Jensen gemette al contatto e per vendicarsi aprì l’acqua che li colpì in pieno. Subito fredda poi calda.

L’acqua, che s’infrangeva sui loro corpi, non impedì alla pelle calda di desiderio di tremare, ma non per il freddo. I brividi che provavano erano di puro piacere.
 
Il moro lo preparò con cura e poi s’insinuò in quel magnifico corpo raggiungendo con deliziosa calma il punto magico di Jensen che gemette di puro godimento.

Perso nel corpo del più grande, Jared lo stava amando con tutto se stesso e Jensen si lasciava cullare da quella danza sensuale andando incontro alle spinte del compagno, abbracciandolo e baciandogli il collo teso per lui. Entrambi gemevano e ansimavano. Gridavano i loro nomi.

“Sei stupendo, piccolo” sussurrò il moro guardandolo negli occhi. Per poi riprendere e baciarlo in ogni dove. Sapendo esattamente dove posare le labbra.
 
 Il maggiore sospirava, completamente vinto dal piacere.
 
Baci. Gemiti. Sapori mischiati. Affondi. Carezze. Spinte. Erano entrambi al punto di non ritorno. Si stavano fondendo.
 
All'improvviso Jared prese il viso di Jensen tra le mani, dopo l'ennesimo bacio bagnato e appassionato..

Con la voce resa roca e bassa dal piacere disse: “Ti amo….” e gli affondi divennero più profondi e irregolari, “...voglio….” mancava davvero poco a saltare insieme “….passare la mia vita con te!” e con questa proposta del tutto inaspettata si lasciò andare al piacere più puro seguito da Jensen, il cui cuore accelerò i battiti all’improvviso. Era in paradiso. 
Glielo aveva chiesto sul serio?

“Jared...sto sognando forse?” Fu la prima cosa che disse quando riuscì a calmarsi sia da postumi dell’orgasmo che da quella proposta. Magnifica proposta.

“No...sei sveglio amore mio!!” accarezzandolo dolcemente “Allora vuoi o non vuoi passare il resto della tua vita con me?”.

Jensen sorrise, gli tolse una ciocca dalla fronte bagnata, scese con il dito indice seguendo i contorni delicati di quel viso angelico e aprendo la mano appoggiò il palmo sul cuore di Jared, che batteva fortissimo. In attesa di una risposta affermativa.

“Sei la mia vita...” cominciò il più grande “...e non chiedo di meglio che vivere la mia intera esistenza con l’uomo che mi ha fatto scoprire cos’è l’amore. Il vero amore. Ti amo, amore mio. Ti amo” e dicendo così attirò a sè il minore, che felice, ricambiò quel bacio mozzafiato e magnifico.

Quello che avvenne dopo tra i due amanti fu solo amore. L’Amore!

Il vero amore resiste. Il vero amore sopporta. Il vero amore alimenta la vita stessa. Ti fa vivere, sognare, lottare, sospirare, gioire. 
L’Amore.



Note autrice
Grazie a cin75 per avermi betato la storia e a Lilyy per avermi segnato gli errori ^^.  ^^
Grazie a chiunque ha avuto la pazenza di leggerla. Ciao a tutti.
  
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