Serie TV > Kaizoku Sentai Gokaiger
Ricorda la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    27/03/2019    1 recensioni
[Post-Super Sentai Strongest Battle][Polyship]
Marvelous ha liberato Luka, ora devono riunirsi agli altri Gokaiger in chissà quale angolo di Universo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tales From Tokusatsu Worlds'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fandom: Kaizoku Sentai Gokaiger
Rating:
Verde
Personaggi/Pairing:
GokaigerPolyShip, OT6, Gokaiger Team

Tipologia: One-shot
Genere:
Sentimentale, Romantico
Avvertimenti: Polyship, OT6, Femslash, slash
Note: Missing moment (Post-Super Sentai Strongest Battle)
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.

 

…E NOI SIAMO ANCORA QUA

 

"Mou, Marvelous! Quanto ci hai messo?"

Seduta con la schiena contro quello che restava di un muro, Luka fissava il proprio Capitano esasperata mentre questi ansimava dopo aver corso dal campo di battaglia fino alla stanza della gemma.

Marvelous sembrava aver visto giornate migliori, era pallido in viso e aveva varie lesioni su gran parte della pelle visibile mentre gli abiti che indossava sembravano essere passati attraverso un tritacarne; ciononostante, la sua priorità era stata lei e non sapeva se ridere per l’atteggiamento pateticamente dolce del proprio capo o se commuoversi per la dedizione che aveva dimostrato nei propri confronti.

Dopotutto, non solo aveva affrontato una serie pressoché infinita di combattimenti, era rimasto ferito, aveva rischiato la vita… E tutto per venire in suo aiuto.

E Luka, in fondo, lo apprezzava: da tempo, il legame che la univa ai suoi compagni di squadra si era tramutato in qualcosa di più profondo – e a tratti carnale, oltre che spirituale – ma a volte faticava ancora a comprendere cosa spingesse una persona a correre in aiuto di un’altra, cosa fosse talmente forte da suscitare in qualcuno l’istinto di protezione che Marvelous dimostrava sempre nei confronti della ciurma.

Dolorante, la ragazza cercò di allungarsi per massaggiarsi la gamba ferita ma Gokai Red la bloccò con un gesto della mano: "Ferma." disse soltanto prima di chinarsi per fare passare il braccio della compagna dietro il proprio collo.

Tenendosi in equilibrio per non cadere rovinosamente a terra, il Capitano la sollevò con delicatezza, attento a non peggiorarne le condizioni.

"Ti sei ridotta male, eh, Luka?" disse lui con un sogghigno.

Lei gli diede un pugno sulla spalla ma si appoggiò pesantemente contro di lui: "Un mese dentro quell'armatura e due giorni legata come un salame, non è stato per niente divertente." Luka trattenne un lamento di dolore mentre camminavano a passo il più possibile svelto attraverso le stanze in rovina, “Dannazione, mi sento uno straccio…” ammise con un filo di voce.

Erano cambiate molte cose, forse in passato non si sarebbe mai fatta vedere così debole ma adesso, adesso sentiva di non avere nulla da temere da Marvelous, che se anche si fosse mostrata fragile, nessuno si sarebbe approfittato della situazione.

Ansimando, la ragazza si strinse a Gokai Red, il quale la osservò con espressione torva; facendo sì che il peso della compagna ricadesse per la maggior parte sulle sue spalle, aumentò il passo: doveva portarla al sicuro prima possibile: "Don non sarà affatto contento di vedere tutto questo. Ti metterà agli arresti in camera."

"Accidenti, non ci avevo pensato! Come stanno gli altri?! E Ahim?!"

Agitandosi, per poco Luka non sgusciò dalla presa del suo Capitano, che la bloccò con una stretta più forte.

"Stai ferma!" nonostante la stanchezza, la voce di Marvelous era decisa: "Ora torniamo a bordo del Galleon e raggiungiamo gli altri, stanno tutti bene ma gli ho ordinato di restare al sicuro mentre venivo a cercarti." disse, girando l’ennesimo angolo.

"Non ti sarai un po' rammollito?"

"Ti piacerebbe. Devo ancora fartela pagare per aver disobbedito al mio ordine di scappare mentre trattenevo quel tizio. Perfino Joe ha tagliato la corda."

"Ma ti avrebbe fatto a pezzi! Ingrato!"

Battibeccando come due bambini ma restando sempre stretti l’uno all’altra, i due compagni trovarono finalmente un’uscita; all’esterno, la notte ormai era calata e la piana rocciosa, teatro dell’ultima battaglia, era deserta e battuta dal forte vento.

In lontananza, la sagoma rossa del Galleon riempì il cuore di Luka la quale, vedendola, per poco non si sentì sopraffare dal sollievo: “Manca ancora poco.” la rassicurò Marvelous, fermandosi un momento per riprendere fiato, “Una volta a bordo vedrò di cercare qualcosa per rattopparti, per ora resisti.” le disse con un sorriso incoraggiante.

Luka annuì: “Sto bene, non preoccuparti.” replicò con tono il più possibile neutro.

“Bugiarda. A malapena muovi la gamba.”

“Lasciami camminare e te lo dimostrerò!”

“Non ci penso neppure, voglio andarmene al più presto da qui e non voglio perdere tempo inutilmente.”

In silenzio, sia per la stanchezza di Luka che per la concentrazione di Marvelous, i due compagni raggiunsero la rampa di accesso del Galleon e, in pochi minuti, si ritrovarono nella sala comandi, dove Gokai Yellow venne poco elegantemente buttata sul divano: "Non muoverti, prima decolliamo e poi mi occupo di te."; così dicendo, Gokai Red si appoggiò alla console e premette alcuni pulsanti.

I motori del Galleon presero vita con un ruggito e, nonostante gli scossoni, dopo qualche minuto erano in volo nello spazio, diretti verso i compagni: "Punto 4-5-9 della galassia del Leone, si sono rifugiati lì." spiegò, "o almeno i miei ordini erano quelli, se non hanno anche loro deciso di disobbedire.".

"Hai intenzione di continuare ancora per molto?"

"Non sono delicato come Don con il disinfettante, preparati a stringere i denti."

"Fammi male e ti guadagni un calcio."

Marvelous spari nel corridoio che portava alla cucina con un sogghigno e Luka ne approfittò per chiudere gli occhi e rilassarsi, finalmente: muovendosi con cautela, si sdraiò, respirando a fondo.

Era una sensazione bellissima essere di nuovo sul Galleon, sentirsi di nuovo al sicuro e lontano da quel pianeta di matti.

Era bellissimo essere di nuovo liberi dal giogo di quell'armatura senziente, poteva nuovamente pensare con la propria testa e non avvelenata dalla malvagia coscienza di quel popolo ormai estintosi.

Era bellissimo pensare di poter di nuovo tornare dai propri compagni, di lì a poco avrebbe potuto riabbracciare Ahim e tirare le orecchie a Don, avrebbe ricevuto uno degli abbracci stritola-costole di Gai e un cenno silenzioso di Joe, sollevato per il suo ritorno.

Il pensiero dei suoi compagni le tolse il fiato; in cuor suo, anche l’idea di essere confinata per un po’ in camera di Marvelous, a riposo sotto le coperte, magari con la compagnia di Ahim, le sembrava attraente.

"Ehi, ti sei addormentata?"

La mano del Capitano le sfiorò la guancia ma lei restò con gli occhi testardamente chiusi, beandosi della sensazione del Galleon in volo attraverso le stelle.

Un istante dopo, sentì le mani di Gokai Red aprirle la blusa e indugiare sui suoi seni scoperti, lo sentì sospirarle sulla pelle prima di prendere un batuffolo di tessuto per ripulirla dal sangue rappreso: accoccolata com’era sul divano, non si mosse, soddisfatta del trattamento di cui stava godendo il suo corpo e della cura che Marvelous stava avendo di lei.

Poi, il Capitano passò alle gambe – i pantaloni vennero abbassati e le ferite curate efficacemente, anche se il contatto della mano di Gokai Red sulla propria vita la fece rabbrividire, non di disgusto o fastidio ma di piacere – e infine al viso.

Quando, dopo parecchi minuti, il suo giovane Capitano terminò il proprio lavoro, questi le posò le labbra sulle sue, inumidite, sorridendo nel mentre: “Ti vengo a svegliare quando saremo arrivati. Ma non russare.” mormorò lui, prima di allontanarsi.

Fu l’ultima cosa che Luka udì prima di addormentarsi, finalmente serena.

§§§

Con la mano di Gai stretta nella propria, Don sonnecchiava sul tronco che fungeva da panca del loro piccolo campo base nel cuore della foresta di quel pianeta su cui si erano rifugiati già da qualche settimana.

La giornata era da poco finita, le tre lune rossastre già erano sorte nel cielo e Joe si era offerto di cucinare per sollevare Gokai Green da quell’incarico e permettergli di riposare un poco, riposo che difficilmente riusciva a concedersi per l’ansia.

Senza Marvelous e con Luka dispersa chissà dove, il Primo Ufficiale sapeva che toccava a lui mantenere la pace e l’ordine nell’equipaggio, ma un ruolo simile avrebbe funzionato soltanto se il rapporto che legava i membri della ciurma non fosse stato così profondo e intimo; se non fossero stati tutti più simili ad amanti abbandonati che a pirati spaziali uniti solo dalla sete di ricchezze, forse avrebbe funzionato.

Ahim sorseggiava una tazza di tè dal proprio servizio, scaricato dal Galleon e tenuto da conto di modo che non venisse rotto o scheggiato nella natura selvaggia, e osservava con espressione intenerita i due compagni che sonnecchiavano con le teste a toccarsi, sentendo una sensazione di vuoto al pensiero dei due assenti, soprattutto al pensiero di Luka da sola, forse ferita, in mano a un nemico sconosciuto.

Certo, Marvelous aveva assicurato a tutti loro che sarebbe tornato con lei, non importava quanto tempo ci sarebbe voluto, però non poteva farci niente: non poteva sopportare di perdere qualcun altro di caro come era accaduto con la sua famiglia, non osava pensare all’eventualità – seppur remota – di poter perdere uno dei suoi compagni, di quei compagni che tenevano in mano il suo cuore e con cui potevano giocare a piacimento.

Joe spostò lo sguardo su di lei e, senza dire niente, posò il coltello con cui stava affettando le verdure sul piano da lavoro e la raggiunse a larghi passi.

Non era da lui spendere troppe parole, di solito lasciava che fosse una pacca sulla spalla o uno sguardo intenso a parlare per sé, ma Ahim sentiva che stavolta Gokai Blue aveva davvero bisogno di aiuto, di uno di loro; con un fluido movimento di fianchi, la giovane ragazza gli fece spazio per poi offrirgli una tazza di tè, versandogliela con cura: “Bevi finché è caldo, Joe-san.” disse lei con tono affettuoso.

Il Primo Ufficiale prese tra le mani l’oggetto in porcellana, maneggiandolo con qualche difficoltà, ma riuscendo a portarselo alle labbra senza incidenti; in silenzio, godendo della reciproca presenza, i due restarono a osservare la notte sopra di loro, scambiandosi piccole parole sussurrate a fior di labbra o semplici gesti che volevano dire molto di più.

Una volta di più, Joe si chiese cosa avesse fatto per meritarsi quella piccola gioia che erano i suoi compagni.

All’improvviso, si alzò un forte vento, raffiche che facevano volare tutto attorno a loro e che svegliarono anche Don e Gai, i quali caddero all’indietro lamentandosi per l’impatto con il suolo. Joe si alzò mentre Ahim correva a soccorrerli: il Primo Ufficiale aveva estratto la spada e la pistola e le teneva in pugno, pronto a usarle per proteggere sé stesso e gli altri, pronto a combattere contro chiunque per assicurare il loro benessere. Mentre Gokai Pink aiutava nella preservazione della loro attrezzatura, da dietro le cime degli alberi, apparve un’ombra enorme, un’ombra che Joe, nell’oscurità della notte, non riconobbe subito.

Fu Gai a farlo.

E lo fece gridando a squarciagola mentre la luce del fuoco ne illuminava lo scafo: “È il Galleon! Marvelous-san è tornato!”

§§§

Quando Luka si svegliò, fu per un bacio rubato.

Gokai Yellow aveva sentito le labbra di Gokai Red posarsi sulle sue ma, immersa com’era negli incubi, non le riconobbe come un gesto di affetto e amore ma come una minaccia, spingendola quindi a colpire il proprio Capitano con un pugno prima di scattare in piedi, ansimando.

Ma tutto ciò che vide fu la figura a terra di Marvelous che si massaggiava la mascella con un sorriso divertito: “Direi che sono riuscito a prenderti di sorpresa, stavolta.” esclamò lui mentre si alzava in piedi.

Imbarazzata, Luka voltò lo sguardo, concentrandosi sul muro dietro il divano: “Sei un idiota. Avrei potuto davvero farti male.”

“Stiamo atterrando, ho identificato il segnale del Mobirate di Joe ma non rispondono alla chiamata. Stanno bene,” la prevenne lui, alzando la mano: “Ho eseguito una scansione e li ho trovati subito, Joe avrà lasciato il Mobirate nella tenda.”

“Don non ha sprecato energie nello spiegarti come far funzionare lo scanner, vedo.”

“Era tuo compito, ma dormivi come un sasso.”

“Marvelous, ti consiglio di tacere oppure ti tiro un altro pugno.”

Mentre scendevano verso terra, i compagni sulla superficie li attendevano con spasmodica attesa: avevano trovato uno spiazzo abbastanza ampio per tirare su il campo base e al contempo organizzare un punto di atterraggio per il Galleon, in nome della comodità di avere vicino un eventuale mezzo di fuga e al contempo minimizzare gli spostamenti in caso, gli astri non volessero, di qualche ferito da caricare a bordo in fretta e furia. Con ciò in mente, i primi giorni di permanenza, avevano spianato il terreno nei pressi del campo, rendendolo adatto per l’atterraggio, organizzato le difese per poi aspettare pazientemente per settimane.

E ora che l’attesa era quasi finita, a fatica riuscivano a trattenere l’entusiasmo e l’urgenza nei propri gesti.

Infine, il Galleon si posò sul terreno con delicatezza e i motori vennero spenti.

Nel silenzio della notte, si udiva soltanto il ronzio della passerella che scendeva mentre la semioscurità della radura non permetteva ai Gokaiger rimasti di distinguere eventuali figure umane all’interno della stiva, in attesa di scendere.

Joe, istintivamente, afferrò la mano di Ahim, che lo lasciò fare con un sorriso mentre l’altra mano libera veniva afferrata da Don, il quale si era aggrappato a Gai.

Con il cuore in gola, i quattro osservarono la lenta e agonizzante discesa della passerella, e sentirono le gambe farsi molli nel riconoscere finalmente, nelle sagome che scendevano strette, Luka e Marvelous.

Nella notte aliena, i due Gokaiger assenti sorrisero – il braccio di Red stretto attorno alla vita di Yellow – e li guardarono con espressione sbruffona: “Beh, è questa l’accoglienza?” disse la giovane, “Vengo rapita e nessuno vuole darmi un bacio?”

A gettarsi su di lei, nessuno ne fu sorpreso, fu Ahim, che la strappò dalla presa di Marvelous per cadere entrambe a terra, braccia, gambe, capelli, ogni parte dei loro corpi sembrava mischiata tra baci profondi e dita intrecciate, gambe le une sopra le altre e corpi che si toccavano.

Più posato, Joe avvicinò il Capitano e lo guardò intensamente negli occhi prima di ghermirne le labbra con fare possessivo.

Più scostati, Gai e Don attendevano pazientemente il loro turno ma Joe, senza guardarsi indietro, afferrò il braccio di Green, tirando entrambi verso di loro per coinvolgerli nell’abbraccio; staccatosi dal Primo Ufficiale, Marvelous baciò prima uno e poi l’altro con urgenza prima di venir rapito da Ahim, a sostituirlo fu Luka, che completò il giro di saluti passionali con i compagni.

Una volta che tutti si furono riacclimatati con i nuovi arrivati, questi ultimi vennero accompagnati al campo e fatti sedere: Joe riprese a preparare la cena mentre Don sistemava due nuovi sacchi a pelo nella tenda principale – non avrebbero dormito separati quella notte, questo era sicuro – e Ahim e Gai non lasciavano il fianco di Marvelous e Luka, scambiando con loro chiacchiere e battute.

Forti della ritrovata unione, i sei passarono la cena accoccolati gli uni agli altri, incapaci di lasciarsi per più di qualche minuto prima di sentirsi inesorabilmente attirati dalla reciproca presenza.

Con la notte che avanzava, il gruppo lasciò perdere stoviglie e avanzi di cibo, abbandonò l’idea di qualsivoglia veglia solitaria, spense il fuoco e si ritirò nella tenda, tenendo come testimone della loro unione soltanto il buio e il silenzio di quando in quando rotto da ansimi e lamenti.

Forse il mattino dopo sarebbero ripartiti per le profondità dello spazio, forse si sarebbero concessi un altro giorno di riposo, non lo sapevano per certo.

Quello che importava era il corpo di Luka nudo stretto contro Ahim e le braccia sottili di Gai avvolte attorno al corpo magro e pieno di cicatrici di Marvelous.

Non importava nient’altro.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Kaizoku Sentai Gokaiger / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA