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Autore: StarWaaaars    28/03/2019    1 recensioni
Ora Oikawa se n’era uscito con quella strana domanda, totalmente fuori luogo e Iwaizumi oltre che assopito si sentiva anche leggermente infastidito.
“Io vorrei essere una ninfea.”
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Iwa-chan, se tu fossi un fiore, quale sceglieresti?”

Iwaizumi aprí di un poco le palpebre e voltò pigramente lo sguardo sul suo compagno.

Oikawa lo fissava con i suoi grandi occhi, sembrava che volesse continuare il discorso, che oltre a quella domanda, posta per un motivo ben preciso, ci fosse altro da aggiungere.

Notando che Iwaizumi non si degnava di rispondergli sospirò e si sedette di fianco a lui con fare sconsolato.

Era una mattina di luglio, nessuno dei due si ricordava esattamente che giorno della settimana fosse.

Che importanza hanno i giorni quando sei in vacanza? Entrambi avevano smesso di guardare il calendario da quando la scuola era finita e nemmeno quando accendevano i cellulari la data sullo schermo non aveva una grande significato.

Quella mattina avevano deciso di rimanere in casa, troppo intontiti dalla calura estiva per fare qualcosa di produttivo.

Si erano seduti sul balcone dopo pranzo, Iwaizumi aveva tagliato del cocomero mentre Oikawa era sceso sbuffando a prendere delle birre nel supermarket sotto casa dopo aver perso a morra cinese. 

Tutte le finestre dell’appartamento erano spalancate ma non c’era traccia di un sospiro di vento per allietare quella giornata dalle temperature elevate.

Intorno a loro risuonava solo il ronzio della ventola attaccata al soffitto mentre i rumori della città e del traffico si sentivano appena.

Sia Oikawa e Iwaizumi si sentivano malinconici ma nessuno dei due ne conosceva il motivo e non avevano nessuna intenzione di indagare sullo stato d’animo dell’altro.

Ora Oikawa se n’era uscito con quella strana domanda, totalmente fuori luogo e Iwaizumi, oltre che assopito, si sentiva anche leggermente infastidito.

“Io vorrei essere una ninfea.”

Iwaizumi lo guardò, sinceramente sorpreso.

“Una ninfea?”

Il castano annuì, facendo dondolare i ciuffi all’insù che gli contornavano il viso.

“Sono dei bellissimi fiori Iwa-Chan. È anche vero che oggigiorno non se ne vedono tanti nei giardini... ma al grande parco dietro la scuola in questo periodo ne crescono sempre un sacco”

“Dove vuoi arrivare?” 

Iwaizumi lo interruppe bruscamente alzandosi in piedi per appoggiarsi alla ringhiera del balcone dando le spalle all’amico.

Oikawa rimase a fissare la sagoma scura di Iwaizumi che si stagliava davanti alla luce gialla del sole prima di rispondergli con tranquillità.

“Le ninfee non sono una specie numerosa, crescono solo in certe aree del mondo o a favore di precise condizioni climatiche... sono piante decorative e se crescono non sono mai tante. Sono una specie molto... sontuosa”

Iwaizumi si girò a guardarlo. 

Più che ascoltare la sua improvvisa lezione di botanica si soffermò ad osservare le mani pallide e ossute di Oikawa.

Mentre parlava, il castano contorceva le mani in modo ossessivo, le sfregava tra loro, dita contro dita, palmo contro palmo.

Se Iwaizumi si fosse avvicinato di più avrebbe potuto giurare di sentire il rumore prodotto dalla frizione delle mani di Oikawa.

Mentre si contorceva l’indice destro con le dita della sinistra Oikawa si accorse che gli occhi verdi di Iwaizumi erano puntati su di lui.

Iwaizumi deglutì, assottigliando gli occhi con fare severo mentre seguiva i suoi gesti.

“Lo stai facendo di nuovo.”

Oikawa sbatté le palpebre confuso per poi accorgersi del movimento involontario delle sue mani, diventate ormai rosse.

“Ah già” si limitò a commentare, leggermente imbarazzato. “Mi stavi ascoltando Iwa-Chan?”

L’altro grugnì in risposta e scrollò le spalle per tornare a guardare un punto imprecisato dello skyline di Tokyo.

Il loro anonimo appartamento era all’undicesimo piano di un anonimo palazzo, inserito in un paesaggio di almeno altri mille anonimi palazzi.

Oikawa sorrise, si passò una mano tra i capelli e con un verso quasi come quello di un anziano a cui fanno male le articolazioni si avvicinò al compagno.

“A me piacciono le ninfee Iwa-Chan!”

“Non é una conversazione un po’ da femminuccia?” Un ghigno si dipinse sul volto di Iwaizumi. Aveva detto quelle parole apposta per prenderlo in giro ma non pensava per niente che fosse una conversazione da femmine. Dopotutto anche a lui, ora che ci pensava, piacevano le ninfee.

Oikawa non sembrò fare caso alle parole dell’altro e sporgendosi con il busto oltre la ringhiera scrutò l’orizzonte sempre più caldo, più giallo e arancione.

“Oi, così rischi di cadere.” lo ammonì Iwaizumi, sentendo la sua mano destra scattare pronto ad afferrargli la maglietta per tirarlo al sicuro. 

“Iwa-Chan, noi due siamo un po’ come delle ninfee, non trovi?”

“E questo cosa significa?”

Oikawa aveva preso a dondolare la testa, gli occhi chiusi e uno strano sorriso teso sul volto. 

“Siamo delle ninfee speciali però... siamo cresciute spontaneamente in una pozza d’acqua che solo io e te possiamo condividere... e le nostre radici sono ben attaccate al terreno fangoso e si sostengono a vicenda. Io sarei una di quelle grandi ninfee bianche che sfoggia i suoi petali anche di giorno mentre tu una di quelle screziate che si apre solo verso sera...”

Oikawa non riuscì più a continuare. Stava pronunciando quelle parole mentre guardava Iwaizumi negli occhi e delle grosse lacrime avevano deciso di rigargli il viso.

Iwaizumi era rimasto inebetito a guardarlo, confuso dal comportamento improvviso di Oikawa e stordito per i fiumi di parole che uscivamo dalla sua bocca.

Oikawa aveva ceduto ai singhiozzi che uscivamo dalla sua gola come degli spasmi interrotti ma cercava ancora di parlare, senza che una parola per intero gli uscisse dalla bocca. 

Le mani non si contorcevano più tra loro ma avevamo preso a sfregarsi con energia le guance e gli occhi per fermare le lacrime con il risultato di aumentarne il flusso.

“Cretino”

Il cuore di Oikawa ebbe un sussulto quando si sentì strattonare per la maglia tra le braccia pesanti di Iwaizumi.

“Perché fai certi discorsi se poi ti metti a piangere come un bambino?” La sua voce non sembrava rimproverarlo, sembrava semmai esasperata e spaventata allo stesso tempo.

Oikawa si lasciò stringere e poco a poco si calmò contro la spalla dell’amico insoirandone ogni odore e catturando ogni vibrazione del suo corpo contro il suo. Anche la tensione di Iwaizumi, sentendolo più vicino, si placò.

Assicurandosi che dopo qualche carezza sulla schiena di Oikawa, tutto si fosse calmato, azzardó a continuare il discorso. 

“Allora? Cosa dicevi delle ninfee?”

Oikawa sorrise e fece scivolare la mano verso quella di Iwaizumi che la afferró prontamente appena le loro dita si sfiorarono.

“Nulla. Sono discorsi da femminucce questi.”

“Be’ se tu fossi una ninfea saresti la più grande ninfea che esista… la più pomposa, la più ingombrante, la più fastidiosa-“

“Così mi rimetto a piangere”

“E anche la più bella.”

Iwaizumi posò lentamente  le labbra contro la fronte bianca di Oikawa, generando in quest’ultimo una vampata di calore che nemmeno il caldo estivo gli aveva procurato fino a quel momento.

Era abituato alle attenzioni di Iwaizumi, che a volte gli dimostrava il suo affetto con una spontaneità davvero disarmante, troppa, perfino per il re delle effusioni Oikawa Tooru. 

“Quindi le ninfee?”

“Ma niente Iwa-Chan.”

“Ora torniamo dentro, ti asciughi quel moccio schifoso e poi finisci di spiegarmi questa cosa... le ninfee.”

Oikawa si illuminò di colpo, lasciandosi volentieri trascinare in casa dove nessuno dei due continuò la conversazione sui fiori acquatici. Avevano altro a cui pensare, avevamo parole affettuose e rassicurazioni da sussurrarsi sulle labbra a bassa voce, come per paura che parlando più forte quelle parole perdessero il loro significato.

Era stata una strana giornata di luglio.

Le loro braccia, i loro corpi rimasero stretti fino a sera, come se fossero le radici di un fiore, come se il respiro dell’altro fosse la linfa e l’acqua di cui nutrirsi.

Dopotutto le ninfee sono dei bei fiori no? 

 
Salve, sono nuova qui ed é la prima storia che scrivo (seriamente) e che pubblico. Diciamo che col sole di questi giorni mi viene subito voglia di estate e non avevo una vera propria idea di come sviluppare questa storiella se non che ci dovesse essere in mezzo un Oikawa piagnucolante :) Starwaaars
   
 
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