Fumetti/Cartoni americani > Voltron: Legendary Defender
Segui la storia  |      
Autore: New Moon Black    28/03/2019    2 recensioni
{"Matrimonio.
Per Pidge è una parola semplice, derivante dal latino "mater".
Per Shay, il matrimonio occidentale e le sue usanze sono strane e insensate.
Lance ha sempre sognato di sposarsi ed essere felice con la persona giusta, mentre invece Matt non ha mai pensato seriamente all'idea di mettere su una famiglia.
Allura desiderava fin da bambina far riventare quel gioco realtà.
Shiro non pensa ormai più al matrimonio associandovi i ricordi dolorosi del suo passato, ma piuttosto ricordandosi dei vari sorrisi e della gioia presente quand'era stato un bambino.
E quella stessa gioia vorrebbe trasmetterla ad una persona speciale.
Alcuni di loro si ricrederanno, ad altri il futuro riserverà inaspettate sorprese.
Ma, alla fine, essere felici e amare sono le cose che più contano."}
---
Questa raccolta partecipa al Contest "Marry Me!" a cura di Fanwriter.it!
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Gunderson Pidge/Holt Katie, Takashi Shirogane
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Iniziativa: Questa storia partecipa a “Marry Me!” a cura di Fanwriter.it!
Numero Parole: 1.141
Prompt/Traccia: Prompt 24. Al lancio del bouquet, questo finisce in mano ad A. BONUS B gli lancia un’occhiata significativa.
Pairing: Hunay, hint!Shidge
Beta Reader: Alwayspotterhead

 

 

 

Di gigli bianchi e fiori d’arancio

 

-“Scommetto che sarò la prima a riceverlo.”

-“Non cantare vittoria, Nyma. Quel bouquet sarà mio!”

-Ragazze, per favore, volete davvero competere per uno stupido mazzo di fiori?”

Alcune ragazze guardavano scioccate l’albina, chi di sottecchi e chi sussurrava parole non esattamente amichevoli nei suoi confronti.
La polinesiana rimase in silenzio ma fulminò lo sguardo di quelle vipere che avevano aperto bocca pochi minuti prima.

-“Ignorale Allura, non ne vale la pena.”

Quest’ultima non poté far altro che annuire, con fare sconsolato e una leggera nota d’irritazione nel suo sbuffare.

-“Non capisco cosa ci sia di tanto eccezionale in una competizione per un mazzo di fiori.”

La bionda, che rispondeva al nome di Nyma, si fece avanti e, dopo averle dato alcuni colpetti sulla sua spalla caramellata, alzò lo sguardo al cielo tenendosi la tempia con due dita fino a che non le si formò un sorriso malandrino sulle labbra color rosa.

-“Mia cara, mi deludi così. Queste sono nient’altro che le basi principali di un matrimonio!”

La sala brulicava di così tante giovani donne, chi single e chi no, che erano ammassate l’una accanto all’altra da far sembrare di essere in una sauna; nervosismo a fior di pelle a parte, queste ragazze non vedevano l’ora di ricevere la cosiddetta “benedizione” della sposa.

Per Shay era tutta una novità.
Lei viveva in un’isola sperduta delle Seychelles e sapeva ben poco sugli usi e i costumi delle persone dell’Europa, specialmente in ambito matrimoniale.
Eppure, non poteva far altro che essere curiosa su quel piccolissimo dettaglio: aveva sentito parlare di questa “importantissima” tradizione da Hunk, con cui stava insieme da ormai quasi un anno, dopo che le aveva raccontato l’esperienza di come aveva vissuto in prima persona il matrimonio di uno dei suoi più cari amici del liceo.

Una tradizione antica quanto particolarmente simbolica.

Quando la festa era quasi giunta al termine, esisteva un momento tanto atteso quanto commovente per tutte le invitate nubili: il lancio del bouquet.
Questa “pratica” era considerata uno dei momenti più significativi di ogni matrimonio e seguiva uno schema ben preciso: la sposa si posizionava di spalle alle invitate e, affidandosi alla sorte, lanciava il
bouquet di fiori senza far sapere chi ha scelto.
Chi riesce ad afferrare il bouquet è la più fortunata: infatti, si narra che la vincitrice di questa gara, tutta al femminile, sarà la prima tra tutte a sposarsi.
Lo trovava strano e, per certi aspetti, non capiva che bisogno ci fosse di lanciare in aria come se niente fosse una composizione floreale fatta con molta cura ed amore dalle fioraie.
La mora alzò le spalle scettica.

Se queste tradizioni andavano rispettate nei migliori dei modi, allora aveva poco da contraddire.

Gli occhi ambrati saettarono tra una delle ragazze del gruppo e una donna, girata di spalle, che con la sua crocchia color castagna dalle sfumature rossicce faceva risaltare la sua carnagione chiara e quel bellissimo abito da sposa bianco dalle sfumature verde pastello.

-“Allura ha ragione, siamo al matrimonio di Pidge e credo che sia abbastanza irrispettos-”

-“Zitte, sta per lanciare il bouquet!”

Silenzio.

Il forte chiacchiericcio delle signore più anziane, che narravano  nostalgiche di come avevano attuato il “rito”, tacque all’istante; con esso anche la discussione animata di due ragazzi, uno originario di Cuba e l’altro che aveva i tratti somantici di una persona dell’Oriente, su quale dolce fosse il più buono.
Katie “Pidge” Shirogane teneva le braccia tese verso l’alto, i fiori purpurei con qualche piccola foglia d’edera erano stretti tra i palmi delle sue mani, il velo bianco nascondeva in parte la crocchia, con alcuni fiori d’arancio sopra, e il viso.
Lanciò un’occhiata complice a Takashi Shirogane, nonché il suo amato sposo, che sorrideva spensierato mimando qualcosa alla più piccola, magari per supportarla.

Il momento era giunto, pensò Shay.

Nyma e alcune ragazze si protesero leggermente in avanti per rimanere avvantaggiate sulla presa e, piegando appena le braccia, aspettavano ansiose la fortuna.
Rise appena quando vide il volto caramellato di Allura assumere una smorfia di fastidio e, con le braccia incrociate intorno all’abito azzurro pastello, sbuffare sonoramente facendo oscillare qualche ciocca dei suoi capelli ricci.
La moretta scosse il capo e guardò di sottecchi la sposa.
Non poteva sapere a cosa stesse pensando, né prevedere le sue mosse, eppure il suo sesto senso le intimava che non doveva perderla di vista.
Non riusciva a spiegarselo.
Era una sensazione strana e un pizzico di panico apparve nei suoi occhi.
Cosa doveva fare?
Senza rendersene conto, allargò leggermente le braccia come se dovesse prendere qualcosa di pesante.

Accadde tutto velocemente.

Un forte aroma di fiori freschi ed edera invase le sue narici e dovette chiamare tutto il suo autocontrollo per non starnutire.
Non fece in tempo a capire cosa le stesse succedendo intorno che uno scroscio di applausi e fischi d’approvazione si propagò per tutta la sala del ricevimento.
Sbatté più volte le palpebre e, quando mise a fuoco cosa portava tra le sue braccia, giurò di aver perso qualche battito.
Un bellissimo bouquet, ornato da qualche foglia di edera e nastro verde, di gigli bianchi e fiori d’arancio solleticò dolcemente la polinesiana.

-“Shay!”

Alzò di scatto il capo e scontrandosi con le iridi color cioccolato fondente di Hunk, il suo amato samoano, non poté fare a meno di rimanere abbagliata dal suo sorriso bianco latte.
Quel giorno non aveva addosso la fascia arancione che gli copriva in parte la fronte, i capelli scuri erano sistemati abbastanza bene e lo smoking che indossava gli stringeva in parte il petto.
Un leggero rossore contornò le sue gote.
Era talmente presa a guardarlo, immobile come una statua, da non accorgersi che il suo innamorato stava fissando con un discreto imbarazzo quel bouquet.

Nella sua mente, viaggiava come un treno in piena corsa, immaginando cosa sarebbe successo se al posto dell’italiana ci fosse stata lei, con l’abito bianco.
E che, al posto di Shiro, ci fosse stato proprio il suo Hunk ad aspettarla all’altare.

Scosse il capo.

Divenne ancora più rossa, anche se sulla sua carnagione scura era poco visibile, quando comprese più tardi che Pidge le aveva dato la benedizione.
Ignorò le ragazze che, deluse, guardavano la scena con un senso di amarezza mista a rabbia; al contrario, Allura alzò i pollici in su con un gran sorriso sulle labbra gridando ai quattro venti quanto fosse fiera della sua amica.
Senza pensarci due volte, Shay corse da lui abbracciandolo forte, facendo attenzione a non rovinare quel piccolo e grazioso mazzo di fiori.

Adesso aveva la certezza assoluta che anche le leggende, alla fine, hanno un fondo di verità.



 

Coming soon: Potrei essere tutto ciò di cui hai bisogno...

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Voltron: Legendary Defender / Vai alla pagina dell'autore: New Moon Black