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Autore: DanzaNelFuoco    29/03/2019    2 recensioni
COW-T #9: Fuoco
Charlie Weaseley/Daenerys Targaryen
--- Gliela avevano presentata e lui si era stampato un sorriso di circostanza sulle labbra e l'aveva salutata cortesemente, perché Mamma Weasley sarebbe arrivata direttamente da Ottery St. Catchpole per tirargli le orecchie se avesse saputo che non era stato il più cortese dei gentiluomini.
Daenerys Targaryen - la Madre dei Draghi, aveva pensato Charlie con disgusto interiormente - non era nemmeno questa grande bellezza. Bassa, con capelli che l'avrebbero assurta automaticamente nell'albero genealogico dei Malfoy se fossero stati a Londra e con un'atteggiamento di supponenza che l'aveva portato a pensare che Lucius Malfoy avesse davvero trovato una fidanzata in Romania da giovane.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Charlie Weasley
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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COW-T #9: Fuoco 

 

- I need her like a forest needs a flame -

 

La chiamavano la "Madre dei Draghi" e Charlie l'aveva odiata subito, ancor prima di averla vista. Quanta arroganza doveva avere in corpo per essersi data quel nome? 

Dicevano che il fuoco dei draghi non la feriva, che poteva camminare tra le fiamme come una regina e Charlie aveva pensato che fosse una stupida arrogante a testare la resistenza dei suoi scudi protettivi solo per darsi un tono. 

Gliela avevano presentata e lui si era stampato un sorriso di circostanza sulle labbra e l'aveva salutata cortesemente, perché Mamma Weasley sarebbe arrivata direttamente da Ottery St. Catchpole per tirargli le orecchie se avesse saputo che non era stato il più cortese dei gentiluomini.  

Daenerys Targaryen - la Madre dei Draghi, aveva pensato Charlie con disgusto interiormente - non era nemmeno questa grande bellezza. Bassa, con capelli che l'avrebbero assurta automaticamente nell'albero genealogico dei Malfoy se fossero stati a Londra e con un'atteggiamento di supponenza che l'aveva portato a pensare che Lucius Malfoy avesse davvero trovato una fidanzata in Romania da giovane. 

Perciò Charlie era stato al settimo cielo quando il suo nuovo capo lo aveva affiancato a lei. 

"Non lavora bene con gli altri ragazzi qui" gli aveva detto Mr. Cioran, "ma visto che hai appena iniziato, sei un ragazzo giovane, della sua età, magari con te potrebbe andare meglio". 

Charlie aveva annuito cogliendo il sottinteso. Non fare cazzate o ti rimandiamo in quel buco che era Tulcea e ti scordi l'avanzamento di carriera. 

Aveva spalato merda di drago per cinque anni per arrivare alla sede di Brașov, non si sarebbe fatto fermare da una ragazzina.

E in fondo, se sorvolava sul fatto che lei cercasse di spacciargli la sua particolare competenza con i draghi e bravura negli scudi termici per magia intrinseca nella sua pelle e nel suo sangue, non era neppure così difficile lavorare con lei, non dopo averle dimostrato che sapeva davvero quello che stava facendo. 

"Sei diverso" gli disse lei una volta, sorseggiando una caffè caldo durante una pausa, l'alito che si condensava in nuvolette candide per il freddo. 

"Diverso?"

"Non ci hai ancora provato con me." 

Charlie represse l'istinto di alzare gli occhi al cielo. 

"Non fare quella faccia" gli agitò l'indice sotto il naso. "La maggior parte di quelli che vengono affidati a me, fanno richiesta solo per provare a portarmi a letto" inclinò la testa, osservandolo come se fosse uno dei draghi dall'altra parte delle recinzioni. "Ma tu non sei interessato."

"Beh, io non sono venuto qui per questo" si strinse nelle spalle lui, senza darvi troppo peso. 

Daenerys si era rilassata con lui, per quanto rilassata possa essere una ragazza che passa dodici ore della sua giornata circondata da draghi. Avere accanto qualcuno che pensasse davvero al benessere dei draghi, i suoi piccoli bambini squamati, e che sapesse come trattarli, le aveva permesso di non dover essere sempre tesa, pronta a salvare l'ennesimo idiota di turno che non riusciva a ricordare che bisogna avvicinarsi direttamente davanti.

Charlie Weasley sapeva quello che faceva e stava cominciando a piacergli. 

Certo, se solo l’idiota avesse smesso di discutere con lei sulla credibilità della sua resistenza al fuoco, Daenerys avrebbe anche potuto farci un pensierino a portare le cose oltre il caffè dopo il lavoro. 

Poi c'era stato l'incidente con il Lungocorno Rumeno. Charlie era finito in ospedale con ustioni di terzo grado su metà del corpo, quel grosso idiota si era messo proprio sulla linea di fuoco nel tentativo di "salvare" Daenerys, come se fosse stato lui quello ignifugo dei due. 

“Apprezzo davvero il pensiero,” aveva detto la ragazza ai piedi del suo letto, prendendosi il ponte del naso tra le dita, “ma non ce n’era bisogno.” 

“Senti, so che le tue barriere protettive sono fantastiche e potentissime, ma sono certo che non potessi averle attivate in quel momento.” 

“Oh ti prego, dobbiamo davvero discuterne ancora?”

“Non ti avrei lasciato morire.”

“Non sarei morta!”

“Oi mi sono buttato davanti a un drago per te e l’unica cosa che ti interessa è darmi dell’idiota? Non è che hai le priorità un po’ sballate? Potresti almeno ringraziarmi. Che so, darmi un bacio?” 

Daenerys si azzittì un istante, presa in contropiede. “Sei un idiota!” se ne andò, sbattendo la porta.  

Charlie aveva dato la colpa alla sua bocca troppo larga alle pozioni antidolorifiche con cui l’avevano imbottito in ospedale. 

Davvero, Daenerys lo apprezzava perché era stato l’unico che non aveva provato a portarsela a letto e, non appena si trovava con un po’ di corda, ci provava spudoratamente. 

Charlie era un idiota. Ed era preparato ad andare a chiedere scusa. 

Così, nonostante fosse ancora in malattia, a fine turno, quando tutti se ne erano già tornati a casa, l’aveva raggiunta all’accampamento, sedendo su una delle panche di legno attorno all’enorme falò che ardeva costantemente per mantenere al caldo le covate più problematiche. Charlie aveva scoperto che il soprannome Madre dei Draghi a Daenerys era derivato dall’essere sempre a veglia delle covate la cui madre era morta o malato e che erano state rifiutavate dalle madri come proprie perché magari il loro odore era stato manomesso da un allevatore poco prudente. Charlie si era dato ancora di più dell’idiota. 

“Senti, Daenerys, mi dispiace -”

“Ci ho pensato,” lo aveva interrotto lei. “E c’è un modo per risolvere la faccenda. Prendi la bacchetta” gli aveva ordinato. 

“Che c’è? Vuoi sfidarmi a duello? Sono ancora convalescente!” 

Daenerys aveva alzato gli occhi al cielo. “No, voglio che tu controlli che i miei scudi non siano alzati e che io non abbia barriere attorno a me.” 

“Ma -”

“Vuoi essere perdonato? Allora fallo.” 

Charlie aveva obbedito, una sfilza di incantesimi rivelatori erano usciti dalla punta della sua bacchetta senza rivelare assolutamente niente.

“Allora?”

“Ok, non hai incantesimi protettivi di nessun tipo. Sei contenta?” 

“Questo dovrei chiederlo io a te. Sei contento? Hai visto che non ho assolutamente nessuna protezione? Nessun tipo di incantesimo attivo?”

“Sì, ok.” Charlie si era dovuto trattenere dal dimostrare la sua frustrazione. D’accordo, adesso non li aveva, se li era tolti ed era stato anche piuttosto imprudente da parte sua! 

“Bene” aveva assentito lei, sfilandosi gli stivali di pelle di drago e appoggiandoli sulla panca accanto alla propria bacchetta che per tutto il tempo della conversazione era rimasta abbandonata lì - un’altra imprudenza, aveva notato Charlie. Non solo non aveva barriere attive, ma non aveva nemmeno la bacchetta a portata di mano per tirarle su in caso di emergenza. 

I suoi pensieri erano stati distratti dalla ragazza che, ora piedi nudi, si era avvicinata pericolosamente al falò. 

“Che stai facendo?”

“Una piccola dimostrazione."

“Daenerys, sei impazzita? Non farlo!” 

Ma lei, senza prestargli la minima attenzione aveva continuato a camminare fino ad essere avvolta completamente dalle fiamme.

Charlie era scattato in piedi per fermarla, ma era troppo lontano e lei era già - lei stava già - lei non era bruciata? 

Nessun grido si era levato dalle fiamme e ora una figura ne stava uscendo, senza nemmeno le punte dei capelli talmente chiari da sembrare bianchi bruciacchiati, senza nemmeno un graffio sulla pelle candida. 

E questo Charlie lo sapeva perché… 

“Ehm, Daenerys,  i tuoi vestiti… ecco, sono…”

“Bruciati? Sì lo so” gli aveva sorriso, “perché non c’era nessun incantesimo di protezione. Quindi in fondo penso di doverti ringraziare per aver impedito che le mie grazie venissero mostrate a tutto l’allevamento, anche se non sono sicura che finire in ospedale con ustioni di terzo grado valesse la pena.”

“Oh. Ok.” Charlie si era costretto a distogliere lo sguardo dal corpo candido appena velato di fuliggine. “Er… i vestiti… posso - posso andare a cercarti qualcosa da indossare se vuoi?”

Lei aveva riso. “Mi sono appena gettata nel fuoco per te e l’unica cosa che ti interessa è che io sia nuda? Non è che hai le priorità un po’ sballate?” gli aveva fatto il verso. “Potresti almeno svestirti.” 

“Svestirmi?”

Daenerys aveva alzato un sopracciglio. 

“Oh.”

Oh. 

Charlie era un idiota.

  
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