Anime & Manga > Ao no exorcist
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Autore: yozoranotenshi    29/03/2019    0 recensioni
Una Mephistoxreader in cui Mephisto, preso dalla curiosità nei confronti di Rin, trascura la nostra reader.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sapevi che per Mephisto eri poco più di un giocattolino, se non un giocattolo a tutti gli effetti, ma potevi sopportarlo, perché eri il suo giocattolo preferito. 

 

O almeno, lo eri finché Rin Okumura non si presentò in Accademia. Al suo arrivo, infatti, l’interesse del demone non sfiorò più neppure per sbaglio la tua figura. 

 

E non potevi accettarlo. 

 

Perfino Amaimon, di tanto in tanto, mentre mangiavate dolci insieme, volgeva lo sguardo altrove, alla ricerca del Figlio di Satana. 

 

Facesti di tutto per attirare l’attenzione -ti impegnasti perfino nella preparazione dei loro dolci preferiti- ma niente, la loro attenzione era volta sempre altrove. 

 

Capisti, allora, che c’era un unico modo per fargli capire che per il Figlio di Satana lì non c’era posto: fargli il culo come se non ci fosse un domani. 

 

~

 

«Sei tu il Figlio di Satana, Okumura Rin?» chiedesti al ragazzo. Sapevi che era lui, ma era sempre meglio avere una conferma. 

 

«E tu chi sei, invece?» ribatté. 

 

«T/n t/c, vedi di ricordartelo, è il nome di chi sta per farti il culo.» lo avvertisti, in tono neutrale come sempre -in questo eri uguale ad Amaimon- prima di partire all’attacco. 

 

 

Stavate combattendo da un po’ e dovevi ammettere che era forte, per essere uno che aveva scoperto da poco le sue potenzialità. Ma non abbastanza da permettere che Mephisto lo preferisse a te, questo no di certo. 

 

«Perché piangi, adesso?» ti chiede ad un certo punto, fermandosi ed abbassando leggermente la guardia. 

Fu quella la goccia che ti fece perdere definitivamente ogni controllo sul tuo corpo. 

 

~

 

Non sapevi come, ma Rin era svenuto ai tuoi piedi. Eri ridotta male, questo dovevi ammetterlo: perdevi sangue e a stento riuscivi a reggerti in piedi per il dolore. Saresti potuta crollare da un momento all’altro, ma avevi ancora una cosa da fare. 

 

Trascinasti il corpo di Rin fino all’ufficio di Mephisto, dove entrasti senza bussare. La sua sedia era rivolta verso l’esterno. 

 

«Ah, eccoti qui, t/n-chan, è da un po’ che non ci si vede.» ti disse allegro, voltandosi. «Ma che hai combinato?» continuò, appoggiando il the che stava bevendo sulla possente scrivania di legno, soffermandosi sulle tue ferite con lo sguardo. 

 

Ignorasti volutamente la sua domanda, come se potesse importargli cosa stavi facendo o non lo sapesse già. Lanciasti con poca grazia il corpo ancora incosciente di Rin tra te e lui, guardandolo negli occhi. «Se devi scegliere un giocattolo nuovo, fa almeno in modo che sia migliore di quello che hai già.» gli sussurrasti, sentendo le forze mancare. 

 

Quando tutto intorno a te si fece buio e le gambe cedettero ti preparasti ad un impatto col terreno che non arrivò mai e prima di perdere definitivamente i sensi sentisti il demone dirti giocosamente, come solo lui era in grado di fare, «Un compagno di giochi è ben diverso da un giocattolo nuovo, dovresti saperlo.» e pensasti che forse quello era il suo modo di dimostrarti affetto.

  
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