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Autore: MizuiroTv    30/03/2019    0 recensioni
Avvertenze: L'arco temporale è dopo il diploma dei ragazzi del 3° anno.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Natsume Sakasaki, Tsumugi Aoba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Natsume-kun! Natsume-kun!» Tsumugi Aoba correva per i corridoi affollati della Yumenosaki, chiamando l’altro ragazzo che aveva visto di sfuggita.

Era strano non vederlo con la divisa scolastica: forse Natsume non si sarebbe mai abituato all'idea che quella primavera il membro più grande degli Switch, si era diplomato.

 

Natsume si voltò e sul suo viso comparve una smorfia: non erano passati neanche 3 mesi che Tsumugi era già tornato a salutare sia lui che Sora. Borbottò un poco il leader di quelli che, una volta, erano gli Switch, uno degli svariati gruppi di Idol che si erano formati in quella scuola, e decise di fermarsi per salutare un suo senpai.

«Cosa urli?» comincia così il ragazzo dai capelli rossi «Ti rendi conto che non puoi spuntare qui all’improvviso come nulla fosse?!»

Tsumugi lo aveva appena raggiunto e fece una piccola risata imbarazzata a quel rimprovero dell’altro: proprio come quando andavano a scuola insieme.

«Perdonami, Natsume-kun, ma come potevo non notare i tuoi bellissimi capelli, te li sei fatti crescere un po’, uh?» Il tono del ragazzo dai capelli mossi e blu scuro era calmo e pacato, sul suo volto c’era un sorriso, quasi si era dimenticato della predica ricevuta qualche minuto prima.
D’altro canto, era sempre stato così fin da quando si erano conosciuti: anche quand’erano piccoli.

Natsume frequentava la scuola di ballo dei genitori di Aoba e ricordava sempre come lui lo lodasse, come lui dicesse che aveva talento nella danza e quando si erano ritrovati alla Yumenosaki, Aoba non aveva mai e poi mai detto cattiverie sul suo conto, anche se era costretto a certi trattamenti da parte sua.
Non aveva mai aperto bocca per lamentarsi, mai, accettava tutto con un sorriso.
Ma Natsume sapeva come stava Tsumugi, lo sapeva perchè Tsumugi si era aperto con lui, si era confidato a tal punto di rivelargli il suo senso di inferiorità nei confronti di tutti; e una volta scoperto il suo segreto, Natsume si sentì strano, anche se lo trattava comunque male, vedeva in Tsumugi qualcosa, qualcosa che ancora oggi non si era mai spiegato.
Eppure il giorno in cui lui si diplomò, Sakasaki non era felice.
Sarebbe stato tutto diverso, non lo avrebbe più visto ogni giorno, non si sarebbero dati appuntamento nella Secret Room, non avrebbero più cantato insieme.
Già, non avrebbe più sentito la sua voce che accompagnava stupendamente la sua e quella di Sora.

«Natsume? Tutto bene?» La voce di Aoba riportò all’attenzione Natsume che si era perso tra i suoi pensieri.
« Si, sto bene, ma piuttosto, cosa ci fai qui?» gli chiese mentre i due si incamminarono per i corridoi della scuola.
« Te l’ho detto, mi mancavate, sia tu che Sora!» sembrava quasi una scuola agli occhi di Natsume.

I due camminarono per qualche minuto in silenzio fino ad arrivare nell’immenso giardino della scuola.
Natsume si sedette su una panchina accanto ad un albero e Tsumugi si accovacciò per terra per cogliere uno degli ultimi fiori estivi.

«Sul serio, cosa ci fai qui?»
«Me lo domandi dunque? Non posso venire a trovare il mio ragazzo?»


Natsume all’affermazione di Tsumugi arrossì:è vero.
I due, prima del diploma di Aoba, avevano intrapreso una relazione all’oscuro di tutti, anche di Sora.
O almeno così voleva Natsume e Tsumugi accettò le sue volontà.

Natsume tirò addosso il quaderno a Tsumugi e cominciò a raggiungere svariate tonalità di rosso.
«Non dirlo mai più, idiota, o non dirlo così come se nulla fosse,ok? Idiota. Cosa ti è saltato in mente???!»

Tsumugi si rialzò e si sedette accanto a Natsume consegnandoli il libro.

«Hai ragione, scusa.»

I due rimasero in silenzio per qualche minuti, si sentivano solamente gli uccellini cantare e gli schiamazzi degli altri studenti provenienti dalla scuola, un attimo di pace, insomma.

Natsume sospirò e si girò verso il volto di Tsumugi, sapeva che stava per scusarsi per l’ennesima volta che non lo avrebbe più fatto e bla bla bla, non voleva sentire scuse per questa volta: il ragazzo dai capelli rossi si piegò verso l’altro e posò delicamente le labbra contro le sue, un tenero bacio e piuttosto fugace, Natsume non era proprio il tipo per queste cose.

« Che questo ti serva da lezione.»

Tsumugi si toccò le labbra e arrossì: quello, dunque, era stato il loro primo bacio?
Era proprio come se lo era sempre immaginato.
Tsumugi avvicinò la mano vicino a quella di Natsume e intrecciò le dita con le sue rimanendo in silenzio godendosi quella meritata pausa di pace che tanto desiderava passare con lui, la persona che aveva sempre rispettato e poi aveva scoperto di amare.

«E’ stata proprio una bella lezione, Natsume-kun»

   
 
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